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Violenza femminile: La violenza DELLE donne!
Alberto86:
Donna apre sportello all'improvviso, colpisce ragazzo ciclista di 12 anni ed il tram lo travolge ed uccide...
guardate come al solito sulla stampa femminista italiana come si tiene occultato il sesso di chi ha compiuto l'atto quando si tratta di genere femminile, facendo sparire la parola DONNA o comunque eliminando ogni riferimento al sesso femminile usando termini come "il conducente":
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2011/11/06/visualizza_new.html_643015123.html
http://www.repubblica.it/cronaca/2011/11/05/news/milano_12enne_muore_investito_da_tram-24517542/?ref=HREC1-8
qui la news senza femminismo:
http://www.newnotizie.it/2011/11/06/milano-ragazzo-di-12-anni-investito-da-un-tram/
Brutale:
esatto...
bisogna stare attenti a come si esprimono; sono sempre i piccoli dettagli che fanno capire tante cose...
infatti quando la sintassi consente di poter camuffare alcuni aspettti sconvenienti ne approfittano sempre sostituendo i termini femminili con uno al maschile o uno più generico che non faccia riferimento in modo esplicito al sesso
del tipo: la conducente ------> il conducente
la dottoressa -------> il medico
le infermiere -------> personale sanitario; gli infermieri
professoressa ------> insegnante; docente
ecc
evitano spesso di associare la parola donna ad avvenimenti negativi
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a tal proposito questo è uno degli ultimi articoli che mi ricordo:
http://firenze.repubblica.it/cronaca/2011/03/30/news/scherzano_e_fumano_in_rianimazione_sospesi_medici_e_infermieri_a_grosseto-14275138/
--- Citazione ---Scherzano e fumano in rianimazione
sospesi medici e infermieri a Grosseto
Le foto dei sanitari che scherzano in terapia intensiva all'ospedale della Misericordia erano state pubblicate sul profilo Facebook di uno del gruppo. La Asl li ha sospesi. Il sindaco: "Vicenda vergognosa"
Tutti sospesi per quelle foto pubblicate su Facebook. C'è chi ride, chi scherza, addirittura chi si fuma sigarette mentre nella stanza accanto ci sono persone in coma. Succede all'ospedale della Misericordia di Grosseto, dove quattro sanitari, fra medici e infermieri, stamani sono stati sospesi dal servizio dall'Asl locale per aver commesso "fatti che rivestono caratteristiche di gravità inaudita", precisa l'azienda sanitaria. L'episodio risale a un anno e mezzo fa, ma le immagini sono state pubblicate stamani dal Corriere di Maremma su segnalazione di una cittadina indignata. Aveva visto gli scatti sul profilo Facebook di uno dei dipendenti dell'ospedale. Le foto ritraggono il personale mentre fuma nel reparto e gioca fasciandosi con garze, bende, cerotti.
Le foto pubblicate dal Corriere di Maremma
"Sono indignata - scrive la lettrice che ha segnalato la vicenda al giornale - per il solo fatto che malati inconsapevoli possano esser stati scherniti con così tanta scioltezza. Per il senso civico ritengo opportuno rendere noto questo fatto tanto increscioso affinchè non accada mai più". La donna evidenzia anche la mancanza di "rispetto per la sofferenza altrui". "E' stata calpestata la privacy - aggiunge la lettrice - E' stato scambiato l'ospedale per una sala da biliardo con tanto di sigarette accese e il reparto di rianimazione, coi pazienti in coma, per un ridicolo carnevale".
I sanitari sospesi sono quattro, un medico e tre infermieri. Dai primi accertamenti svolti - riferisce ancora la Asl maremmana che ha avviato un'indagine interna -, l'episodio è riconducibile a circa un anno e mezzo fa e sono da escludere coinvolgimenti diretti dei pazienti ricoverati anche se i fatti rappresentati rivestono comunque caratteristiche di gravità inaudita". Ma l'azienda esprime comunque "stupore e indignazione per quanto appare dalle immagini pubblicate oggi sul Corriere di Maremma. Il fatto è giudicato gravissimo e offensivo per i pazienti e per l'impegno che, in maniera professionale, il complesso degli operatori della rianimazione e, in senso ancora più ampio, dell'intero ospedale, presta quotidianamente ai ricoverati e ai cittadini".
Durissimo il commento del sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi: "Quanto accaduto è vergognoso. E la sospensione immediata è una scelta doverosa nei confronti dei pazienti e di tutti gli altri operatori del Misericordia. Sono convinto della necessità di seri provvedimenti disciplinari per individui che hanno dimostrato di non avere rispetto di niente, né della dignità né della sofferenza delle persone che si rivolgono con fiducia all'assistenza di un ospedale pubblico". Anche l'assessore regionale alla sanità, Daniele Scaramuccia, si dice "sbigottita", esprime "sgomento e incredulità" e ringrazia l'Asl grossetana per la tempestività con cui ha preso provvedimenti.
--- Termina citazione ---
gli infermieri e i medici in questione sono TUTTE DONNE, ma come si può vedere hanno usato solo termini al maschile e mai al femminile
JAROD72:
USA, professoressa accusata di aver fatto sesso con 11 minorenni: rischia fino a 60 anni di carcere
http://www.crimeblog.it/post/8159/usa-professoressa-accusata-di-aver-fatto-sesso-con-11-minorenni-rischia-fino-a-60-anni-di-carcere
Cindy Clifton, la vedete in foto, è un’insegnante di 41 anni della Crestview Middle School di Covington, nel Tennessee, e stando alle autorità locali è anche una stupratrice seriale di minorenni. Tra l’11 aprile e il 15 luglio di quest’anno avrebbe abusato di undici studenti, di età compresa tra i 14 e i 17 anni, dopo averli storditi con l’alcol.
Gli abusi sarebbero avvenuti nell’abitazione della donna, presumibilmente in assenza della figlia adolescente. Lei continua a dichiararsi innocente e a respingere ogni accusa, supportata dall’avvocato Blake Ballin che l’ha descritta alla stampa come una “moglie devota, un’insegnante laboriosa e un membro fedele della sua chiesa“.
I 53 capi d’accusa che le vengono contestati - tra questi, stupro da parte di una figura autoritaria e stupro aggravato - potrebbero portare ad una condanna fino a 60 anni di carcere. In attesa della condanna, oggi inizierà il processo, la Clifton è stata rilasciata su cauzione: ben 40mila euro.
CERTO CHE QUESTA INSEGNANTE A GUARDARLA NELLA FOTO DICE TUTTO.
Brutale:
ci credo che erano storditi... non potrebbe essere altrimenti... in caso contrario se fossero stati consenzienti avrebbero dovuto arrestarla per circonvenzione di incapaci
poi tra il reato di cui si è macchiata e il suo aspetto fisico definirla un orco credo che sia più che a mai azzeccato
Brutale:
Stalking a Pagani, donna perseguita una minore: arrestata
Perseguitava e minacciava una minore di Pagani: in cella con l'accusa di stalking una giovane donna dell'agro nocerino sarnese. Ieri sera l'arresto da parte dei carabinieri
di Marilia Parente 25/10/2011
E' stata arrestata ieri sera, grazie all'intervento dei carabinieri, una giovane donna che perseguitava e maltrattava una ragazzina di Pagani. La minore ha, infatti, sporto denuncia contro una ragazza maggiorenne, sua concittadina, a causa delle manie persecutorie, a sfondo sessuale, che era costretta a subire. La giovane paganese non ha risparmiato neppure le maniere forti nei confronti della ragazzina che, nel tentativo di sottrarsi alle molestie della donna, ha anche subito lesioni e percosse. Un nuovo caso di stalking.
A punire la maggiorenne, quindi, ci hanno pensato i carabinieri della compagnia di Nocera Inferiore che, ieri sera, hanno organizzato un'operazione mirata, culminata con l'arresto della giovane donna. I militari, infatti, hanno fermato la maggiorenne mentre, con fare minaccioso, tentava di raggiungere la ragazzina che si trovava all'interno di un negozio, in compagnia di un carabinere in borghese.
Dopo aver intimidito a telefono la minore affinchè si allontanasse dal giovane militare, infatti, la donna ha insistito nel suo intento provando ad introdursi nell'esercizio commerciale, dove, colta in flagrante, è stata arrestata e condotta in carcere. Un episodio a lieto fine che rappresenta la fine di un incubo per la ragazzina paganese.
http://www.salernotoday.it/cronaca/stalking-pagani-donna-perseguita-minore.html
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Molesta il professore, allieva denunciata
PAVIA. Venti telefonate al giorno. Lettere manoscritte, che parlavano della sua passione. Centinaia di messaggi sul cellulare per dare sfogo ai suoi sentimenti. Ma anche appostamenti e attese fuori dall’aula di lezione, solo per vederlo e potergli parlare. Un’ossessione che per un docente di Giurisprudenza si è trasformata in un incubo. E che rischia di costare cara a una studentessa di 32 anni. La giovane, che abita a Pavia, come il docente, è indagata per stalking e rischia il processo. Avrebbe messo in atto comportamenti vessatori e ossessivi nei confronti dell’insegnante, che ha 47 anni ed è ricercatore al Dipartimento di studi giuridici dell’Università. Pochi giorni fa ha ricevuto il provvedimento, emesso dal sostituito procuratore Roberto Valli, che le vieta di avvicinarsi alla casa e all’ufficio del docente nel raggio di almeno un chilometro di distanza.
Il provvedimento del magistrato arriva dopo che la giovane aveva già disatteso un altro divieto: a giugno le era stato imposto di restare a distanza dai luoghi frequentati dal ricercatore. Ma la giovane, che aveva poi spiegato di non «poterne fare a meno per l’amore sconfinato» verso il docente, non era riuscita a rispettare la prescrizione. Al punto che l’uomo, una sera, l’avrebbe trovata nel suo giardino, seduta davanti all’ingresso. Ultimo di una serie di comportamenti che alla fine, dopo otto anni, hanno convinto il docente a denunciare.
L’ossessione della studentessa per il ricercatore sarebbe cominciata infatti nel 2003, quando lei era iscritta a Giurisprudenza. All’apparenza una banale infatuazione. La storia di una ragazza che subisce il fascino del professore, più grande di lei di 25 anni. Sentimenti che con il passare del tempo avrebbero preso un’altra piega, diventando, rifiuto dopo rifiuto, una vera ossessione. Cumuli di lettere nella cassetta della posta, telefonate e messaggi sul cellulare, improvvisate a casa del ricercatore o nell’ufficio in università. Ma anche inseguimenti e appostamenti. In un caso si sarebbe presentata a una sua lezione, senza essere iscritta. Una persecuzione a cui il docente avrebbe cercato di sottrarsi in tutti i modi. Non solo cercando di convincerla, con le parole, che quel sentimento non era ricambiato. Anche costringendosi a modificare il tragitto per andare al lavoro, per non incontrarla, o posteggiando l’automobile in parcheggi lontani dal suo ufficio e a pagamento, nonostante il diritto al posto gratuito in università. O staccando il citofono di casa.
Il ricercatore avrebbe tollerato fino a marzo di quest’anno, quando trovando la giovane seduta sul terrazzo di casa sua, decide di chiamare la polizia. Ma lei non si sarebbe arresa. A maggio, dopo avere chiamato l’uomo sul telefono senza successo, si sarebbe presentata ancora in università, nell’ufficio di chi continuava a rifiutarla, per spiegargli ancora una volta le ragioni del suo comportamento. Dovuto a un sentimento di «tale intensità, da non permettermi di lasciar perdere», nonostante i continui rifiuti.
http://laprovinciapavese.gelocal.it/cronaca/2011/10/25/news/molesta-il-prof-allieva-denunciata-1.1617764
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