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Violenza femminile: La violenza DELLE donne!

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Alberto86:
DONNA UCCIDE IL FIGLIO E LO LASCIA NELLA CULLA PER 8 MESI




AISLEY, 12 GENNAIO 2012 – E’ stata ritenuta colpevole è condannata a vita, con l’obbligo di restare in carcere per almeno 15 anni, Kimberly Hainey, 37 anni, per l’omicidio di suo figlio, Dancan, di appena un anno, abbandonato dopo l’uccisione, nella sua culla per otto mesi, fino a quando non è stato trovato nel marzo del 2010, in un appartamento a Paisley, Renfrewshire. La donna, con un passato da eroinomane, ha sempre sostenuto di non aver ucciso il figlio.

 A quanto riportato dal Daily Mail Online, l’alta Corte di Glasgow, ha condannato Kimberly Hainey, per maltrattamenti volontari e per non essere stata in grado di assistere adeguatamente il piccolo, con l’aggravante della mancata denuncia dell’accaduto e del tentativo di far credere a tutti che il bambino, fosse vivo. Dancan è stato visto l’ultima volta nell’agosto del 2009, da allora la signora Hainey, ha inventato una fitta rete di bugie, per non destare sospetti e far capire cosa realmente fosse accaduto. Il corpo, quasi mummificato, è stato ritrovato, il 30 marzo del 2010.

La donna in tribunale, ha sostenuto di non aver ucciso il piccolo, ma di averlo trovato già morto, una mattina, nella sua culla e solo a quel punto di aver deciso di non denunciare l’accaduto. La giuria, l’ha invece ritenuta colpevole per entrambi i reati, omicidio e tentato intralcio alla giustizia, in quanto ha ritenuto che la mamma, in maniera consapevole e volontaria, non abbia prestato le necessarie cure al piccolo, per garantirgli la sopravvivenza e non abbia nemmeno permesso agli altri di aiutarla, tentando poi di nascondere il fatto.

Fonte: http://www.infooggi.it/articolo/donna-uccide-il-figlio-e-lo-lascia-nella-culla-per-piu-di-8-mesi/23218/

Alberto86:

UCCIDE LA SUOCERA E CONFESSA DOPO 6 MESI





“Quest’estate ho ucciso mia suocera e dieci giorni fa ho tentato di ammazzare anche mia figlia” è questa la sconcertante confessione fatta da Massimiliana Cherubin nella notte di martedì.
Le forze dell’ordine erano state chiamate dai vicini, allarmati e stanchi delle urla che sentivano provenire dalla casa della donna. Quando però sono giunti sul luogo, una villetta a Spinea, è avvenuto l’incredibile.
La signora Cherubin ha infatti confessato di sua spontanea volontà di aver ucciso la suocera.
Elisa Bozzi, 92enne era stata trovata morta nella sua abitazione il 16 luglio scorso. Dopo un approssimativa analisi del cadavere i medici avevano dichiarato il decesso per cause naturali, soprattutto perché nulla faceva pensare il contrario, e il caso era stato ben presto archiviato.
Oggi invece Massimiliana racconta nei minimi dettagli l’atroce delitto, l’insofferenza maturata verso quella donna gravemente malata che era costretta ad accudire e la decisione di ucciderla.
Sei mesi fa dunque è entrata nella stanza della suocera e, come lei stessa ha raccontato, le ha infilato due sacchetti di plastica in testa, poi ha premuto il petto con i piedi e le ha tirato un calcio in testa.

La donna ha custodito per se il terribile segreto per 6 lunghi mesi fino a quando la notte di Capodanno ha tentato di commettere un altro delitto. La vittima designata questa volta era la figlia 30enne disabile al 75percento. Il tentativo di omicidio però, non si sa ancora come, non è andato a buon fine. Già alcuni anni fa però la donna era stata protagonista di alcuni maltrattamenti nei confronti della ragazza disabile, l’aveva infatti rinchiusa in cantina perché affermava di non sopportare più la sua presenza in casa.

Secondo quanto raccontato dai vicini e da chi la conosceva, la donna accudiva da sola sia la suocera che la figlia e negli ultimi tempi aveva accusato gravi disagi psichici. Soffriva di bulimia, una malattia che l’aveva portata a pesare addirittura un quintale. Recentemente era dimagrita molti chili grazie ad un’operazione allo stomaco, l’esperienza però non aveva fatto altro che aggravare il suo disagio mentale sprofondandola nella disperazione fino a compiere l’orribile gesto.
Da diversi anni la donna veniva seguita da alcuni medici del Centro di Igiene Mentale di Mirano, le era stata diagnosticata una deviazione della personalità, ma, a quanto pare, la donna non era stata seguita con costanza e si limitava solamente a frequentare saltuariamente il centro.

Una storia triste dunque, figlia di un disagio profondo non solo psichico, ma anche sociale, e di una solitudine che ha inghiottito la vita di tre donne.
Resta da chiedersi solamente se, con maggiore attenzione, un epilogo diverso sarebbe stato possibile. <-----commento della giornalistA

Fonte: http://www.2duerighe.com/cronaca/3643-uccide-la-suocera-e-confessa-dopo-6-mesi.html

Alberto86:
UCCIDE LA FIGLIA DI 2 MESI CON IL PHON: "VOLEVO SCALDARLA".



RENO - Voleva scaldare la sua bambina in una fredda notte invernale, ma non credeva che lasciarla tanto a lungo sotto il getto caldo dell'asciugacapelli potesse uccidere la piccola di soli due mesi. Ora Brigit Hippen, madre ventenne del Kansas, rischia da 2 a 11 anni di carcere.

La donna, per non far patire il freddo alla bambina, l'aveva messa nella culla con un phon in funzione, ma secondo i medici la temperatura sarebbe diventata troppo alta, tanto da provocare un'ipertermia nella piccola. Nonostante i fatti facciano pensare a una terribile tragedia, l'accusa è fermamente convinta che Brigit debba pagarla cara: il procuratore distrettuale della contea, Keith Schroeder, non vuol archiviare il caso come semplice negligenza. Per David Hager, legale della madre, invece, si è trattato solo di «un tragico, terribile, incidente».

È proprio l'avvocato a riferire come si sarebbero svolti i fatti. La sua assistita avrebbe lasciato l'asciugacapelli acceso convinta che fosse un buon metodo per far addormentare la bambina, cullata dal ronzio e dal calore. Poi la madre, insieme al padre della piccola, sarebbe andata in un'altra stanza a vedere un film, per poi addormentarsi. Non si sarebbe dunque accorta che la culla coperta della bimba si era trasformata in una specie di forno. «È sconvolta», dice ora l’avvocato della mamma. La donna, che vive nella città di Hutchinson, ricorrendo ad alcune leggi dello Stato potrebbe però beneficiare della libertà vigilata.


Fonte: http://www.leggo.it/articolo.php?id=157996

Alberto86:
RUSSIA: ACCUSATA DI 17 OMICIDI COMPARIRA' IN TRIBUNALE


E’ stata completata l'indagine del procedimento penale nei confronti di una quarantenne residente nella piccola cittadina degli Urali di Krasnoufimsk, accusata di aver commesso 17 omicidi.
Secondo l'indagine, dal 2002 al 2010 ha compiuto in alcune città degli Urali una serie di aggressioni su donne di età compresa tra 61 e gli 89 anni.
La rea si guadagnava la fiducia di donne anziane e sole, penetrava nei loro appartamenti e le colpiva fatalmente alla testa. Dopo di che, rubava i soldi.


Fonte:http://italian.ruvr.ru/2012/01/17/64013157.html

Brutale:
Infanticidio: condannata una mamma di 27 anni che ha ucciso il figlio, la donna è stata condannata a 7 anni e 7 mesi di reclusione

http://violenza-donne.blogspot.com/2012/01/maddaloni-ce-maddaloni-arrestata-una.html

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Pedofilia e violenza in un asilo: Tre suore sono state arrestate per abusi sessuali su minori, Suor Seledad è stata condannata a 8 anni, le altre due, invece, a 1 anno e 4 mesi

http://violenza-donne.blogspot.com/2012/01/vallo-della-lucania-abusi-allasilo-suor.html

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Stalking: arrestata una donna di 31 anni che non accettava di essere stata mollata dal suo ex, colta in flagranza di reato mentre tentava di lanciare pietre contro la casa dell' uomo di 58 anni

http://www.quotidianodigela.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1325:pietre-contro-la-finestra-di-un-uomo-arrestata-una-donna-per-stalking&catid=136:cronaca&Itemid=571

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