http://www.ilsecoloxix.it/p/la_spezia/2015/04/17/ARuDYw9D-tassista_spezzino_arrestata.shtmlLa Spezia - Prima ha avvelenato il marito con un cocktail di farmaci, quindi l’ha soffocato e s’è sbarazzata del cadavere nascondendolo in un borsone abbandonato sulla pista ciclabile che costeggia il Naviglio a Trezzano, provincia di Milano.
Per questo è stata arrestata, dopo sette mesi di indagini e in esecuzione di una misura di custodia cautelare in carcere, Lucia Fiore, 53 anni, ora accusata dell’omicidio di Riccardo Rossi, tassista spezzino, 57 anni. Secondo gli inquirenti, la donna aveva premeditato il delitto ma non aveva calcolato la difficoltà di caricare il cadavere nel bagagliaio dell’auto nascosto dentro una borsa. Tanto è vero che Fiore, aveva chiesto aiuto a un vicino di casa per l’operazione. L’uomo, un romeno che conosceva bene la coppia e sapeva dell’insofferenza di Lucia nei riguardi del compagno, era sceso in garage e si era trovato davanti un grosso sacco molto pesante. I suoi tentativi di scoprire cosa ci fosse all’interno erano stati liquidati dalla donna: «Fatti gli affari tuoi».
Così il vicino aveva capito che c’era qualcosa di molto strano in quel borsone. Per questo quando era tornato a casa, aveva chiamato i carabinieri per raccontare l’episodio. In quello stesso momento nella caserma era presente Lucia Fiore, che aveva da poco denunciato la sparizione del marito. La cinquantenne aveva inizialmente tentato di simulare la scomparsa del compagno, riferendo che si era allontanato il pomeriggio del 16 settembre, senza fare rientro a casa. Racconto che non era apparso credibile, anche alla luce della testimonianza del vicino di casa. La donna aveva fornito una seconda versione sostenendo di aver trovato il corpo esanime del marito dentro casa e, pensando fosse stato colto da un grave malore, aveva deciso di disfarsene nascondendo il corpo dentro un borsone, con cui lo aveva trasportato a circa 15 chilometri di distanza, dove poi sarebbe stato ritrovato. Dall’autopsia è emerso che, già nel pomeriggio del 16 settembre, Rossi era stato sedato con una dose di medicinali, per essere soffocato. Inizialmente la moglie era stata indagata per occultamento di cadavere, ma il racconto del testimone che l’aveva aiutata a trasportare il borsone con il cadavere del marito e soprattutto, le risultanze dell’esame necroscopico hanno convinto gli inquirenti a far scattare le manette. Lucia è stata interrogata ieri dal giudice per le indagini preliminari Stefania Pepe, nel carcere di San Vittore, a Milano. Al magistrato, la cinquantenne avrebbe descritto il marito come un uomo «dal carattere irascibile e nervoso».
Riccardo Rossi era un grande tifoso degli “aquilotti”, sempre presente allo stadio Picco per seguire le partite dello Spezia, Andava anche in tv, a Teleliguria sud e disquisiva di calcio con Rino Capellazzi. In città dove era, proprietario di un appartamento in via Veneto, soprattutto d’estate lo si vedeva frequentemente in sella ad una moto o a spasso per le vie del centro, perennemente abbronzato. Rossi era in cura da tempo per patologie che lo avevano addirittura costretto a rinunciare alla licenza da tassista. Malesseri che- stando ai vicini e ai conoscenti - avevano pure inasprito i rapporti in famiglia, scatenando continue liti. Fino al delitto, compiuto, scrive il gip nell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti della moglie, «con lucidità e freddezza» da una moglie «stanca di doversi occupare del marito malato e di dover vivere accanto a un uomo dal carattere difficile e affetto da disturbi psichici».