UCCISE IL MARITO A MARTELLATE E SI ACCANI' SUL CADAVERE. CONDANNATA A 20 ANNICondanna a vent'anni di carcere. E' la pena inflitta in abbreviato che dovrà scontare Maria Grazia Greco, 47 anni, la donna che il 7 gennaio dello scorso anno uccise a Torchiarolo il marito 45enne Antonio Ingrosso, colpito da una raffica di martellate. Assolta invece la figlia Sabrina Ingrosso, 25 anni, accusata di avere cercato di occultare il cadavere con la complicità della mamma-uxoricida e del nonno, padre dell'assassina. Il pronunciamento a carico dell'anziano Ruggiero Greco, 82 anni, l'unico che ha chiesto di patteggiare la pena, arriverà lunedì prossimo.
E' questa la decisione del giudice per l'udienza preliminare Paola Liaci. Accolte pressoché in toto le richieste del pubblico ministero Milto De Nozza, che per la principale accusata aveva chiesto la condanna a vent'anni di carcere, il massimo della pena prevista considerando lo sconto di un terzo della pena previsto per la celebrazione del processo con rito alternativo. Per la figlia della vittima invece, il pm aveva chiesto la condanna a un anno.
Antonio Ingrosso fu trovato cadavere il 9 gennaio 2011 a Casalabate, nel Leccese, due giorni dopo l'assassinio. Gli investigatori registrarono uno straordinario accanimento sul cadavere, trovato nudo, riverso sull'asfalto, bruciato, e con un arto amputato per metà. Uno scempio sintomatico del tentativo non riuscito di farlo a pezzi, ed occultarlo. Le indagini portarono quasi subito alla moglie, che messa alle strette dai carabinieri confessò il 12 gennaio, cinque giorni dopo la denuncia di scomparsa presentata agli stessi militari della stazione salentina, per tentare di sviare i sospetti degli inquirenti.
Confessò anche di aver inscenato la finta scomparsa, denunciata quattro giorni prima, e il tentativo di bruciare e occultare il cadavere con la complicità dell'anziano padre Ruggiero, che ammise tutto a sua volta. Mentì invece sul ruolo della figlia, sostenendo ostinatamente che al momento del delitto si trovava altrove. E mentì sul movente, disse di essere stata afferrata al collo dal marito nel corso dell'ultima lite, e di aver reagito per difendersi. Falso. La donna uccise a sangue freddo, mentre l'uomo dormiva, secondo la ricostruzione del pm.
Nella penultima udienza prima della condanna l'imputata ha chiesto la parola, dichiarando di avere agito in preda ad un raptus incontrollabile, dopo una vita di violenze subite dal marito. "Mi diceva stai zitta, continuamente, stai zitta. E quando non obbedivo, giù botte. Fino a quando non ci ho visto più".
Fonte: http://bari.repubblica.it/cronaca/2012/04/19/news/uccise_il_marito_a_martellate-33584983/NUDA E IN TACCHI A SPILLO UCCIDEVA PULCINI E ANIMALI DI PICCOLA TAGLIAMILANO – Nei sotterranei del web trova spazio ogni genere di crudeltà e perversione ma il «crush movie» è pratica che è ancora sconosciuta ai più: consiste nell’infliggere crudeltà a piccoli animali fino a provocarne la morte e a caricare on line il filmato di tali atrocità. Il tribunale di Milano (sezione distaccata di Rho) ha condannato oggi - e si tratta del primo pronunciamento di questo genere – una donna protagonista di alcuni di questi video: nuda e in tacchi a spillo uccideva pulcini, conigli e altri piccoli animali. Ne dà notizia l’ufficio stampa della Lav (Lega anti vivisezione) che assistita dall’avvocato Paolo Iosca ha ottenuta la condanna a quattro mesi di reclusione (convertiti in 4.400 euro di multa) della donna, di 40 anni residente a Rho: il fascicolo di inchiesta ha acquisito agli atti i filmati in cui l’imputata, seminuda e indossando solo scarpe con il tacco si divertiva a schiacciare animaletti o insetti e a filmarne poi l’agonia. Le immagini, nel frattempo già rimosse dalla rete, venivano poi caricate su siti specializzati nel cosiddetto «crush fetish».
LE INDAGINI - Sono iniziate addirittura nel 2006 quando le associazioni animaliste avevano rintracciato i video sul web e avevano fatto un esposto alla polizia postale. Gli inquirenti sono risaliti alla donna di Rho, madre di tre figli minori, protagonisti dei crush movie. «Le immagini sono vomitevoli, si fatica a reggerne la visione», conferma l’avvocato Iosca. «Finalmente per le vittime di tanta crudeltà – annota invece la Lav – è stato compiuto un paso in avanti per rendere loro giustizia, portando alla ribalta un fenomeno ancora troppo sommerso. Va ricordato che in Italia l’uccisione di animali è un reato punito grazie alla legge 201 del 2010, con la reclusione». Alla donna di Rho, data la sua incensuratezza, è stata concessa la condizionale.
Fonte: http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_aprile_23/donna-seminuda-tacchi%20a%20spillo-uccideva-pulcini-condannata-2004195581922.shtmlMISS NEW HAMPSHIRE PICCHIA IL FIDANZATO. ARRESTATA.Dalla corona alle manette. È il destino di Nicole Houde, 26 anni, Miss New Hampshire 2010 che oltre a essere bella pare essere molto manesca. La ragazza è stata arrestata a Manchester nel New Hampshire dopo aver preso a pugni e graffi il boyfriend Scott Nickerson, 33 anni.
La litigata è iniziata dopo che Scott ha accusato la giovane miss di aver un amante. Quando lui le ha preso il cellulare rifiutandosi di restituirlo Nicole non ci ha visto più: ha messo da parte il sorriso da passerella ed è passata alle mani.
La Houde è stata Miss New Hampshire nel 2010 e nello stesso anno ha partecipato alla gara di Miss Usa. Da allora lavora come personal trainer e come consulente di bellezza per ragazzine dei licei che si preparano al ballo di fine anno. “Il mio sogno è aiutare gli altri a raggiungere i loro obbiettivi”, aveva scritto sul suo sito.
Nicole non è la prima partecipante a Miss Usa ad avere avuto guai con la legge. Il caso più recente è quello di Rima Fakih, 26 anni, la prima musulmana vincitrice del concorso di bellezza nazionale che ha battuto in finale proprio Nicole: la bella Rima è stata arrestata mentre guidava in stato di ebbrezza.
Fonte: http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/articoli/1044608/miss-new-hampshire-picchia-il-fidanzato-arrestata.shtmlDONNA LATITANTE VIENE ARRESTATA DOPO L'USO DI FACEBOOKDopo due anni di latitanza viene arrestata ieri a Napoli dalla Polizia di Sciacca anche grazie a facebook, Giuseppa Taormina di 32 anni, che deve scontare 9 anni di reclusione per rapine e furti. Si è conclusa a Napoli, con l’arresto operato dalla locale polizia, la latitanza di Giuseppa Taormina, 32 anni, originaria di Partinico, ma per alcuni anni ospite di una comunità alloggio di Sciacca. La donna deve scontare una pena definitiva a 9 anni di reclusione per rapina, sequestro di persona, lesioni personali e furti in abitazione. Dal 2010 aveva fatto perdere le sue tracce, allontanandosi, in compagnia della sua bambina, dalla comunità saccense che l’aveva ospitata dopo essere stata per qualche tempo in una analoga struttura di santa Margherita Belice. Sulle sue tracce erano da tempo gli agenti del commissariato di P.s. di Sciacca che hanno svolto accurate indagini, coordinate dal sostituto procuratore Moffa, avvalendosi anche delle moderne tecnologie informatiche. E grazie a Facebook è stata scovata. Nonostante la Taormina avesse creato un account di fantasia, i poliziotti saccensi sono riusciti ad entrare ugualmente nel suo profilo. Un’attività investigativa a 360 gradi che ha prodotto i frutti sperati, riuscendo a localizzare la donna nella citta di Napoli. Le intercettazioni telefoniche ed ambientali hanno poi fatto il resto, permettendo di acquisire anche l’indirizzo di Giuseppa Taormina. L’arresto è avvenuto però all’interno di un ospedale del capoluogo campano, dove la donna era stata ricoverata a seguito di un intervento chirurgico.
Fonte: http://www.lavalledeitempli.net/2012/04/29/sciacca-da-tempo-latitante-usa-facebook-e-viene-arrestata/INVESTI' UN DODICENNE SULLE STRISCE. ARRESTATA PREGIUDICATA.Investì un dodicenne sulle strisce pedonali a Roma, nel quartiere Primavalle, il 19 aprile. Oggi è finita agli arrestati domiciliari una donna, dopo aver ammesso che c'era lei alla guida dell'auto che quel giorno travolse il ragazzino. Per quell'incidente era stato fermato il compagno della donna, che non voleva farle perdere l'affidamento del figlio. Ma alla fine lei è crollata e ha confessato.
Ad arrestare la vera responsabile sono stati gli agenti del commissariato di zona dopo la svolta nelle indagini. In un primo momento era dunque stato ritenuto responsabile il compagno della donna, che era stato fermato il giorno dopo l'incidente dopo essersi autoaccusato proprio per evitare che le fosse tolto l'affidamento del figlio.
In realtà alla guida c'era la donna, che non ha potuto evitare la colluttazione con il ragazizna per la capacità motoria e il livello di attenzione alterati dall'assunzione di farmaci. La donna inoltre, che ha precedenti per rapina, non indossava il tutore al braccio che avrebbe dovuto portare in seguito a un recente incidente.
Fonte: http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/lazio/articoli/1044494/investi-un-dodicenne-sulle-strisce-arrestata.shtmlAUSTRALIA: FA' IRRUZIONE IN CASA DI UN UOMO E LO COSTRINGE A SESSO ORALEAdelaide, 14 aprile 2012 - Avrebbe fatto irruzione in casa di lui, costringendolo a subire una 'performance' di sesso orale. Con queste accuse è stata arrestata Rebecca Helen Elder, una 39enne australiana. La notizia è riportata da opposingviews.com.
I FATTI - Il fatto risale al settembre scorso e avviene nei sobborghi di Adelaide, nel sud dell'Australia. La donna, che si è dichiarata non colpevole, secondo le carte in mano alla Corte avrebbe fatto irruzione nell'abitazione dell'uomo mentre questi era in casa, con l'intenzione di commettereuna violenza sessuale. Il che si sarebbe tradotto, secondo quanto dichiarato dalla vittima, nell'esecuzione di sesso orale da parte di Rebecca contro la volontà dell'uomo, le cui generalità non sono state rese note.
LA CONCLUSIONE - Il giudice Wayne Chivell, della Corte di Adelaide, ha disposto per la Elder la custodia cautelare su cauzione, in attesa dell'appello che si dovrebbe tenere in questi giorni.
IL PRECEDENTE RUSSO - Secondo quanto riportato da Life.ru, nel 2009, un uomo entra nel negozio di una parrucchiera a Mosca, con l'intenzione di mettere a segno una rapina. Armato di pistola, chiede alla titolare di consegnargli l'incasso. Ma la parrucchiera, una ragazza docile all'apparenza, è in realtà un'esperta in arti marziali. Mentre gli porge il denaro, approfittando del momento in cui lui tende la mano per afferrarlo, lei lo disarma e lo mette a terra, bloccandolo.
Dopo averlo imbavagliato e trascinato in una stanza, la donna lo costringe ad abbassarsi i pantaloni e a "farle fare quello che vuole" minacciandolo di chiamare la polizia. Da quel momento, lo imbottisce di Viagra e lo obbliga a fare sesso con lei per 48 ore di fila. Dopodiché lo lascia libero. Lui prima corre in ospedale a farsi medicare le 'ferite', poi va dalla polizia e la denuncia. La donna, quando la polizia la informa della denuncia, ammette l'accaduto, ma, sempre stando a quanto riportato da Life.ru, dichiara: "Gli ho comprato un paio di Jeans nuovi, gli ho dato da mangiare e da bere e l'ho lasciato con mille rubli". Quindi sporge anche lei denuncia per il tentativo di rapina.
Fonte: http://qn.quotidiano.net/curiosita/2012/04/15/697562-sesso-orale-donna-obbliga-uomo.shtml