Cagliari: arrestata, per estorsione, donna stalker che da due anni minacciava ex amante.CAGLIARI, 30 SET - Da due anni minacciava di svelare alla moglie di un imprenditore la relazione finita otto anni prima, compreso un figlio nato da quella storia. E per il suo silenzio pretendeva dei soldi. Per la Polizia non ci sono dubbi: e' estorsione. Ed e' con questa accusa che e' stata arrestata (ora ai domiciliari) una barista di 30 anni del Sulcis. La donna, dopo l'ennesima richiesta di denaro, e' finita nella trappola della Squadra Mobile di Cagliari dopo la denuncia presentata dall'imprenditore.
http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/sardegna/2012/09/30/-Svelero-figlio-clandestino-arrestata_7554269.htmlCaserta: ragazza 20enne accoltella uomo alle spalle dopo una lite per la viabilità.Caserta, 1 ott. - (Adnkronos) - Una giovanissima, 20 anni, e' stata arrestata dai carabinieri a San Cipriano d'Aversa nel casertano con l'accusa di tentato omicidio. La ventenne e' accusata di avere accoltellato alle spalle un giovane di 29 anni, che stava discutendo col suo fidanzato. E' accaduto due notti fa in strada: tutto e' nato a seguito di una discussione per motivi di viabilita'.
La vittima stava discutendo con il fidanzato della fermata quando all'improvviso la ventenne ha impugnato un coltello e ha colpito alle spalle il ragazzo, poi portato in ospedale. Le sue condizioni non sono gravi. I carabinieri della compagnia di Casal di Principe hanno indagato per due giorni fino a risalire alle cause dell'accoltellamento e all'autrice. La giovanissima e' stata rinchiusa nel carcere femminile di Pozzuoli.
http://www.liberoquotidiano.it/news/1088878/Caserta-20enne-accoltella-uomo-alle-spalle-dopo-lite-per-viabilita--arrestata.htmlMacerata: scampò da bambina ad una strage di mafia. Arrestata per spaccio di eroina.TOLENTINO - E' sopravvissuta sedici anni fa alla strage della sua famiglia, l'uccisione dei genitori, nel fratellino ancora in grembo e del nonno. Ora è stata arrestata per spaccio con un tunisino di 41 anni.
Rosa Carducci, 27 anni, coinvolta in un storia di spaccio di eroina legata a due casi di overdose non gravi, è la figlia di Nazzareno Carducci e Giovanna Ascione, uccisi a colpi di mitra il 6 marzo del '96 in un casolare a Sambucheto di Montecassiano, con il nonno Giovanni Ascione (la madre di Rosa era incinta di otto mesi). Lei, Rosa, allora bambina, miracolosamente si salvò nascondendosi sotto il tavolo della cucina. Lì, rannicchiata dalla paura, la trovarono gli investigatori. Attorno solo sangue e morte.
Ieri il nome di Rosa Carducci è tornato nuovamente alla ribalta. La giovane è stata arrestata a Tolentino con un tunisino di 41 anni, Hichem Mejri con l'accusa di spaccio di eroina. La squadra Mobile, che da tempo li pedinava, ha sequestrato 30 grammi di stupefacente, denaro contante e un bilancino di precisione. In Tribunale l'arresto è stato convalidato dal giudice e alla giovane sono stati concessi i domiciliari. Resta in carcere, invece, il tunisino.
Per il triplice delitto di Sambucheto sono stati condannati all'ergastolo Gianfranco Schiavi, detto Il Mastino, ritenuto il mandante, il figlio Marco Schiavi e il complice Salvatore Giovinazzo, ritenuti gli esecutori materiali. L'omicidio maturò nell'ambito di una guerra per il predominio soprattutto del traffico e dello spaccio di droga. Il Mastino fu il padrino alla Comunione di Rosa Carducci.
http://www.ilmessaggero.it/marche/tolentino/notizie/222304.shtmlNapoli: presa la boss della Camorra Raffaella "a miciona".Era lei a tirare le fila del gioco malavitoso della famiglia. Lei che ordinava omicidi. Lei che incassava il pizzo. Raffaella D'Alterio, conosciuta come "a miciona", a dispetto del suo nome in affari era tutt'altro che tenera. Dopo la morte del marito e boss Nicola Pianese nel 2006, la donna aveva preso in mano il comando dell'organizzazione che stava già vivendo una fase di lotta interna. Lei, 50 anni, con al fianco la convivente Fortuna Iovinelli, detta "a masculona", ha condotto la guerra che negli ultimi due anni ha visto i Pianese-D'Alterio contrapposti ai De Rosa. E lei è stata anche la punta di diamante dei 66 arresti effettuati dai carabinieri del gruppo di Castello di Cisterna in provincia di Napoli.
Il patrimonio del clan. Raffaella D'Alterio gestiva un vero e proprio impero. Nell'operazione sono stati sequestrati beni per 10 milioni di euro: sette società, otto appartamenti, 87 tra auto e moto e 35 conto correnti bancari. Nelle pagine dell'ordinanza di custodia cautelare spunta anche una Ferrari 360 Modena con tanto di targa d'oro che la figlia di Raffaella, Costanza, aveva regalato al fidanzato. Ma la macchina non è l'unica spesa folle fatta dalla famiglia. In un'intercettazione telefonica, Nicola Raffaele Pianese si lamenta della gestione che la sorella fa del denaro lasciatole dal padre. "Meno male che io non spendo come loro - afferma il giovane riferendosi a sua sorella e ad altri membri della famiglia - altrimenti in tre giorni dovrei andare a lavorare qua". Pianese si riferisce, oltre che alla macchina, la cui sola targa era costata 3.500 euro, al viaggio e alla pelliccia di visone griffata John Galliano acquistati da Costanza e dal fidanzato.
Il ruolo delle donne. Costanza Pianese però, non si limitava solo a spendere i soldi che arrivavano dalle attività del clan. Secondo gli investigatori, coordinati dal procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso, era lei a occuparsi in prima persona delle estorsioni, ritirando il denaro negli esercizi commerciali. Una personalità forte, al pari di quella di mamma Raffaella e delle altre donne di camorra coinvolte nelle indagini e descritte nelle oltre mille pagine dell'ordinanza di custodia cautelare. Tutto girava intorno a loro, potevano decidere chi doveva vivere e chi doveva morire, e sceglievano con chi e quando fare affari. Tra le intercettazioni raccolte nell'ordinanza, anche alcune effettuate in carcere, dove alcune esponenti della "famiglia" De Rosa incitavano il boss a colpire con forza attraverso attentati e atti dimostrativi le donne a capo della cosca rivale.
La miciona. Le "attenzioni" dei De Rosa erano rivolte in particolare a Raffaella che dopo l'uccisione del marito, Nicola Pianese, oltre a dedicarsi in prima persona alle attività criminali del gruppo, aveva iniziato una convivenza con un'altra donna, Fortuna Iovinelli, di cinque anni più giovane e soprannominata "'a masculona", cioè "la maschiaccia". Entrambe sono sfuggite alla morte in due diversi agguati messi a segno dal gruppo rivale, quello dei De Rosa, appunto. Di Raffaella D'Alterio parlano diversi collaboratori di giustizia. Giovanni Chianese, per esempio, spiega: "I mandanti del clan sono tutti e tre, e cioè Raffaella D'Alterio , Bruno D'Alterio (suo fratello, ndr) e Nicola Raffaele Pianese (suo figlio, ndr); ma il reggente del clan era Raffaella, che è quella che aveva più voce in capitolo e contava di più perché aveva una maggiore esperienza malavitosa".
Le indagini. La Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha documentato alleanze dei "Pianese" con i "Mallardo" di Giugliano e i "Bidognetti" e "Schiavone" di Casal di Principe, scoperto le dinamiche che avevano originato contrasti all'interno del clan "Pianese" culminati con l'omicidio del reggente e tracciato le fasi della conflittualità con i "De Rosa" per il controllo di estorsioni e rapine ai danni di imprenditori, spaccio di droga e di banconote false. Sono finiti in carcere oltre a Raffaella D'Alterio e alla sua convivente, Fortuna Iovinelli, anche i figli del boss: Costanza, Caterina e Nicola Raffaele, tutti accusati di associazione camorristica e a delinquere, spaccio di droga, estorsione, detenzione illegale di armi, ricettazione e spendita di banconote false.
I commenti. L'importanza del blitz è stata sottolineata nel corso di una conferenza stampa dal nuovo procuratore, Giovanni Colangelo e dal ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri. "Grazie al prezioso lavoro di sinergia tra le Forze dell'ordine e la magistratura - ha detto il titolare del Viminale - oggi è stato inferto un durissimo colpo ad una delle più pericolose organizzazioni criminali ritenute responsabili di estorsioni rapine e spaccio di sostanze stupefacenti".
http://napoli.repubblica.it/cronaca/2012/06/26/news/donna_boss-37979378/