Autore Topic: Anche Putin è "moralista"?  (Letto 2458 volte)

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Offline Vicus

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Anche Putin è "moralista"?
« il: Agosto 25, 2017, 01:09:53 am »
Articolo del Foglio (giornale laico) di settembre 2016
Preciso che non condivido in buona parte il taglio dell'articolo, alquanto diverso da quel che propongo. Il giornalista dipinge la Russia quasi come un Paese medievale quanto in realtà coesistono varie correnti sociali e di pensiero. Né voglio suggerire che in Russia si viva meglio che in Italia e che sia un luogo ideale. Detto questo, l'articolo è interessante perché mostra come alcune politiche stanno risollevando un Paese in ginocchio, economicamente e demograficamente.

La settimana scorsa il New York Times ha raccontato l’operazione finanziaria e culturale che ha portato il presidente russo, Vladimir Putin, fresco di una nuova conferma elettorale alla Duma, a mettere gli occhi e le mani su una chiesa nel cuore di Parigi. Si tratta di “Mosca sulla Senna”, la grande cattedrale ortodossa che sorgerà vicino alla Torre Eiffel, nel Quai Branly. “Questa chiesa è un avamposto dell’altra Europa, conservatrice e antimoderna, nel cuore del paese del libertinismo e del secolarismo”, ha detto al New York Times Michel Eltchaninoff, studioso francese e autore del libro “Dans la tête de Vladimir Poutine”, sul pensiero del presidente russo.

Redattore capo di Philosophie Magazine e autore di saggi su Dostoevskij, Eltchaninoff adesso è a colloquio con il Foglio per capire la “rivoluzione conservatrice” del presidente russo, che si basa sulla rinascita della cultura ortodossa isolata per secoli dalla civiltà europea e non scalfita dal soffio del Rinascimento e dell’Illuminismo.

“Ne sono appena state vittime Pornhub e YouPorn, i più grandi siti pornografici al mondo, appena bloccati in Russia da una legge di Putin contro la pornografia [proprio bacchettone questo Putin, chissà perché mai vieta il porno]. “Se diamo a voi ragazzi un abbonamento premium, ci toglierete il blocco in Russia?”, avevano domandato i dirigenti di YouPorn al Roskomnadzor, il servizio federale per la supervisione delle comunicazioni russo. “Ci spiace, non siamo sul mercato e la demografia non è un bene di scambio”, è stata la risposta del servizio federale.

(Cattivo cattivo governo federale!Priva del porno i bambini russi))

“Al fine di stabilire la sua autorità sulla società russa, Putin, soprattutto dal 2013, ha plasmato una dottrina destinata a mobilitare l’intera società russa contro un occidente percepito come decadente”, dice Michel Eltchaninoff al Foglio. “Il Cremlino ha seguito da vicino il movimento di opposizione al ‘matrimonio per tutti’ in Francia e ha osservato le tensioni nell’Unione europea, con le crescenti preoccupazioni in materia di immigrazione non europea. Ha seguito la rivolta di molti intellettuali europei contro lo ‘spirito del ’68’ responsabile dei problemi attuali. Putin ha lanciato una offensiva conservatrice rivolta sia ai russi sia agli europei. Contro il presunto ‘politically correct’ occidentale, il presidente russo ‘chiama le cose con il loro nome’, a malapena nasconde la propria omofobia (sic) e il disprezzo contro la ‘debolezza’ occidentale.

Contro la presunta amnesia europea rispetto al suo passato, Putin ha difeso le radici cristiane dell’Europa.

(Vedete che scandalo!)

Contro lo spirito modernista, Putin riafferma i valori tradizionali della famiglia, il patriottismo, l’obbedienza alla gerarchia.

(Decisamente, un malvagio dittatore)

Con la costruzione di una immagine in gran parte fantastica di un’Europa dominata da minoranze attive ed entrata in decadenza, Putin offre il modello russo di stabilità politica e il conservatorismo sociale e morale. Da quando è tornato alla presidenza nel 2012, Putin ha detto che molti dei paesi euro-atlantici rigettano le loro radici, tra cui i valori cristiani che costituiscono la base della civiltà occidentale, lamentandosi del fatto che, secondo lui, per citare un suo discorso a Novgorod, questi paesi ‘stanno negando i princìpi morali e le identità nazionali, culturali, religiose e anche sessuali. Essi stanno attuando politiche che equiparano le famiglie a partner dello stesso sesso, la fede in Dio con la fede in Satana.

(orrore orrore!)

La gente in molti paesi europei è in imbarazzo o ha paura di parlare delle proprie affiliazioni religiose. In opposizione al relativismo, al declino culturale, all’invasione di Internet, alla correttezza politica, all’amnesia, al masochismo democratico e alla debolezza di fronte delle minoranze, Vladimir Putin promuove una educazione morale basata sui valori cristiani, una cultura classica e libresca, il patriottismo, il militarismo e la rispetto della gerarchia. Secondo lui, in sostanza, l’Europa è entrata in una fase di decadenza, mentre la Russia è in una fase ascendente della sua storia”.

Una delle più suggestive personalità della Russia del secolo scorso, Konstantin Leont’ev, il “Nietzsche russo”

(definizione diffamatoria)

nonché autore di riferimento di Putin, osservava che Bisanzio sopravvisse alla caduta dell’impero romano d’occidente per mille anni. “Quasi tutti gli scrittori occidentali ebbero e mostrarono a lungo predilezione o per il repubblicanesimo, o per il feudalismo, o per il cattolicesimo e il protestantesimo”, scriveva Leont’ev. “Perciò Bisanzio, autocratica, ortodossa e per nulla feudale, non poteva ispirare loro la minima simpatia”. Caduta Roma nel 476, la “seconda Roma”, Bisanzio, estese di diritto, nel nome di Dio, la sua insindacabile sovranità su tutti i popoli. L’impero bizantino conobbe nei secoli espansioni e ripiegamenti: il suo asse si spostò dal Mediterraneo all’Eurasia, e divenne un impero soltanto greco, che si restrinse alla città di Costantinopoli e al Peloponneso. La Russia di Putin oggi si immagina come la “terza Roma”.

“Putin si basa sul modello pseudo-scientifico di Konstantin Leont’ev, e su uno dei concetti più famosi di cui Vladimir Putin è appassionato: quello della ‘complessità fiorente’. Secondo il filosofo russo, che aveva una posizione anti-europea e anti-borghese, ogni civiltà, dopo un periodo di semplicità originale, raggiunge il suo apice in un’epoca di fiorente complessità, per poi diminuire in un periodo di semplificazione e confusione. Per Leont’ev, sempre a partire dal Rinascimento, l’Europa ha cessato di far nascere santi e geni, e ha generato solo ingegneri, parlamentari, professori. Ha reso tutto uniforme, attraverso la sua modalità di sviluppo e il suo conformismo. Ma è anche confuso. I suoi abitanti sono persi, non sanno più come dare senso alla loro vita. Essi si dimostrano incapaci di percepire un principio superiore ispiratore. Ma per lo stesso Putin, la ‘complessità fiorente’ può essere possibile solo sotto la direzione attenta di uno stato che mobilita e unifica forze potenti”.

Come fa la Russia a configurarsi come alternativa al liberalismo dopo la caduta del comunismo? “In Russia, ‘liberale’ è usato in senso peggiorativo, nei media ufficiali, per designare l’opposizione all’autoritarismo del Cremlino”, dice Eltchaninoff al Foglio. “Putin ha anche usato il termine esplicito ‘quinta colonna’ per mettere sotto accusa i seguaci politici della democrazia occidentale. Boris Nemtsov, assassinato nel febbraio 2015, era nella lista di quelli considerati ‘nemici della Russia’. Per capire come la Russia di Putin sia diventata un’alternativa alla democrazia occidentale ‘liberale’, dobbiamo tornare alla lotta, che non è mai cessata, anche durante il periodo sovietico, tra un ‘partito russo’ contrario all’occidente e un movimento più aperto a Europa e Stati Uniti. Gli slavofili sovietici e post-sovietici ritenevano che lo sviluppo della Russia dovesse seguire un percorso specifico”.

Nel 1941, Stalin riuscì a eliminare la chiesa come istituzione pubblica. Ogni monastero e seminario venne chiuso. Con la caduta del comunismo, la chiesa ha iniziato a ricostruire la sua vita istituzionale devastata. Il numero delle parrocchie è cresciuto dalle settemila di vent’anni fa alle trentamila di oggi. La Russia di Putin sta tornando al vecchio concetto bizantino di “symphonia”, un approccio in cui chiesa e stato collaborano. “La chiesa ortodossa russa, sottoposta al potere durante il periodo sovietico ufficialmente ateo, ha sperimentato una ripresa impressionante dalla Perestroika. Le cerimonie del millesimo anniversario del ‘Battesimo della Russia’ nel 1988 sono state accompagnate da una riscoperta religiosa dei giovani. Negli anni Duemila, il Patriarcato di Mosca poteva considerarsi la vera autorità morale del paese. Ma l’irrigidimento del Cremlino nel 2004, e la concentrazione del potere nelle mani di Putin, ha cambiato questo. Oggi, il Patriarcato di Mosca professa la dottrina ufficiale dello stato russo. Mentre la chiesa ortodossa esprime una teologia mistica, il patriarcato è diventato un ausiliario del putinismo”.

Da Dostoevskij a Solzenitsyn, c’è una lunga tradizione russa di conservatorismo. Nei “Fratelli Karamazov”, Dostoevskij fa negare proprio a Ivan Karamazov, l’intellettuale rivoluzionario e laico, il principio della separazione fra stato e chiesa. “Oggi il ritorno al conservatorismo in Russia è in gran parte funzionale”, ci dice Eltchaninoff. “I grandi pensatori e scrittori citati da Vladimir Putin durante i suoi discorsi sono usati per fini ideologici. Dostoevskij è un pubblicista anti-occidentale nel suo ‘Diario di uno scrittore’ e il primo romanziere russo del caos della modernità. Putin cita anche Nicolas Berdjaev. Il conservatorismo attuale eredita parte di una tradizione intellettuale russa. Ma è più lo sfondo ideologico a una politica anti-occidentale”.

(Colpa imperdonabile:   Putin è anche colto.  Nessun politico occidentale sarebbe in grado di citare Dostojewski o Solzenitsyn. Forse le ministre Fedeli e Lorenzin hanno letto  Berdjaev? )

Quali sono oggi i rapporti fra la Russia e l’islam? “L’islam in Russia è endogeno dall’occupazione del paese da parte dei Mongoli del XIII secolo. I musulmani in Russia sono ben radicati. L’islam è ufficialmente considerato una ‘religione tradizionale’ russa (a differenza del cattolicesimo). Putin ama così vantare un ‘islam russo’. Egli suggerisce che spesso la chiesa ortodossa è più vicina nei suoi valori – sottomissione a Dio, obbedienza all’autorità, etica tradizionale, anti-consumismo e anti-decadenza – a un musulmano che a un modernista occidentale. Ricordiamo la grande manifestazione anti-Charlie Hebdo organizzata dal presidente ceceno Kadyrov in accordo con Putin dopo gli attacchi di Parigi. Tuttavia, Putin condanna con forza l’islamismo che equivale sistematicamente al wahabismo venuto dall’Arabia Saudita. Qualsiasi manifestazione islamica che si oppone a Mosca (ad esempio, tra i ribelli ceceni) è trattata come un prodotto estero pericoloso. Quindi per il Cremlino c’è un ‘buon islam’, nazionale, conservatore e fedele a Mosca, e un ‘cattivo islam’ che viene dall’estero”.

Lei ha scritto che il punto di svolta per Putin è stato il massacro di Beslan, la scuola in Ossezia presa in ostaggio dai terroristi islamici. “Nel 2004, la cristallizzazione conservatrice di Putin avviene dopo la tragedia di Beslan”, prosegue Eltchaninoff al Foglio. “Putin è un erede del sovietismo. Trascorse i primi quaranta anni della sua vita in Unione Sovietica. Questo lo ha portato a essere fortemente influenzato da certi valori, il patriottismo, il militarismo, il complesso di superiorità di una grande potenza. Ha servito nel corpo d’élite della nazione: il Kgb, che divenne l’Fsb dopo il 1991. Tuttavia, Putin non ha mai creduto al modello comunista di economia di stato o di società senza classi. Egli quindi non intendeva, quando è salito al potere nel 1999, riabilitare il sovietismo. Durante il suo primo mandato presidenziale, dal 2000 al 2004, Putin ha adottato una posizione liberale. Gli piaceva citare Immanuel Kant, e dire che la Russia era parte dell’Europa. Voleva che la Russia vivesse secondo gli ‘standard’ occidentali. Si era presentato come il leader che avrebbe riportato la stabilità e la prosperità, anche a livello nazionale, e ripristinare il prestigio perduto della Russia a livello internazionale. Dal 2004, una serie di eventi ha iniziato a incidere su questo discorso di modernizzazione friendly. Si convinse che la Russia era il bersaglio di una ostilità attiva per conto dell’occidente. I ceceni separatisti a Beslan presero in ostaggio la scuola in una piccola città del Caucaso russo. Dopo un intervento delle forze speciali russe condotto in modo violento e caotico, 344 persone morirono, tra cui 186 bambini. Due settimane dopo, Putin fece un discorso molto conservatore. In primo luogo, Putin invitò le religioni a combattere l’estremismo. Poi Putin fece della chiesa ortodossa russa il suo alleato per ‘moralizzare’ il popolo. Questo ha segnato un primo spostamento verso il conservatorismo. Dopo il periodo di presidenza Medvedev (2008-2012), Vladimir Putin ha intensificato alcune tendenze che erano già visibili nei suoi primi due mandati: il conservatorismo aperto di fronte a un mondo occidentale che ha percepito come decadente e che recideva le sue radici cristiane; l’affermazione di una specificità russa che doveva essere difesa a tutti i costi contro l’ostilità dell’occidente; l’accelerazione del progetto di un’Unione eurasiatica. La profonda convinzione di Putin è infatti, come egli ammetterà anni dopo, che ‘l’uomo non può vivere senza i valori morali’. Dal 2005 a dicembre 2014, Putin ha fatto regolarmente riferimento a Ivan Ilyin (1883-1954), un filosofo russo emigrato in Europa, violentemente anticomunista e antidemocratico. E’ appassionato di Lev Gumilev (1912-1992), che ha difeso le teorie eurasiatiche durante il periodo sovietico. Il risultato è un’ideologia multiforme, i cui fili comuni sono l’idea di impero e l’ostilità verso l’occidente. In termini teorici, Putin ha alternato l’esaltazione della russicità ortodossa del paese e la celebrazione della sua essenza multi-etnica e multi-confessionale. Loda l’armonia che regna tra le popolazioni ortodosse del paese e i suoi quindici milioni di musulmani. I teorici dell’Eurasiatismo sostengono che ci sia un ‘terzo continente’ tra l’Europa e l’Asia, una Eurasia che è un’unità coerente, in termini di clima, vegetazione, lingue e geografia, e che riunisce ortodossi, slavi, musulmani e buddisti. Tuttavia, secondo il presidente russo, questa diversità interna può prosperare solo nel quadro di un forte stato. In queste condizioni, la Russia può anche essere un modello per il mondo. Come diceva Putin già nel 2003, ‘la Russia, come un paese eurasiatico, è un esempio unico di dialogo tra le civiltà culturali’. Putin e alcuni dei suoi più stretti consiglieri ritengono che l’Europa occidentale sia un fallimento. Secondo loro, gli stati europei sono aperti a tutte le migrazioni e non sono in grado di opporre resistenza al veleno dell’islamismo, o quello che vedono come un invasione musulmana. Per quanto riguarda i loro cittadini, sono visti come consumatori senza cervello e superficiali che hanno perso il loro senso di patriottismo e di aspirazione a grandi ideali”.

Chi consiglia più spesso Putin? “A parte i consiglieri che scrivono i suoi discorsi, Putin ha un paio di persone del suo entourage che potrebbe rivendicare il titolo di ideologi. Uno è Vladimir Yakunin. Ha conseguito un dottorato in Scienze politiche, è il presidente della società Ferrovie Russe, è molto vicino al presidente, e organizza convegni intellettuali sul tema del ‘dialogo delle civiltà’. Coltiva un’immagine estremamente religiosa, e va a Gerusalemme ogni anno per il servizio di Pasqua, al fine di riportare la fiamma del ‘fuoco sacro’. Finanzia e organizza ‘tour’ di reliquie in Russia. Guida una rinascita religiosa e morale in Russia. Infine, mentre non sono i politici, altri due uomini influenzano il pensiero del presidente russo. Nikita Mikhalkov, il regista, ha incarnato il rinnovamento di una ‘Russia bianca’ in seguito alla caduta del comunismo. Putin poi ha presumibilmente un confessore, padre Tichon Shevkunov”.

(Ha pure un confessore. Vergogna!)

Continua Eltchaninoff: “Putin ha cercato di risvegliare due emozioni nei suoi concittadini: l’orgoglio in un ritorno alla grande Russia che può annettere la Crimea a dispetto del diritto internazionale; e la sensazione di vivere in una fortezza assediata”. Una riscossa che, secondo i piani del Cremlino, passa anche da una cattedrale nel cuore di Parigi. Ribattezzata, dall’ex ministro della Cultura francese Frederic Mitterrand, “San Vladimir”. Al culmine della Guerra fredda, gli americani erano soliti chiamare l’Unione Sovietica “l’impero ateo” che sarebbe crollato perché aveva eliminato la religione. Dopo vent’anni di putinismo, è il Cremlino occupato da un ex ufficiale del Kgb e battezzato in gran segreto a lanciare la stessa accusa di ateismo all’occidente.

Oggi la chiesa ortodossa russa ha persino un emissario per le relazioni con i cristiani americani, il vescovo Hilarion Alfeyev, che in un suo recente viaggio negli Stati Uniti ha anche incontrato l’ex presidente George W. Bush. E’ questa, conclude Michel Eltchaninoff, la scommessa di Putin: “Far credere che la Russia sia oggi un polo anti-decadente e conservatore in Europa e nel mondo”.
« Ultima modifica: Settembre 13, 2017, 01:16:04 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Angelo

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Re:Anche Putin è "moralista"?
« Risposta #1 il: Agosto 25, 2017, 01:22:42 am »
Vicus, Putin è un politico intelligente. La Russia ha un problema demografico importante e adesso deve fare in modo di aumentare (come già sta succedendo da diversi anni) il tasso demografico russo. Vietare due siti porno non blocca il porno su internet ma lo limita e soprattutto fornisce un'indicazione chiara ai cittadini. La scelta, saggiamente, è stata fatta adesso (nel 2018 si completerà un altro importante gasdotto dalla Siberia alla Cina) e non nel 2000. La Russia deve ripopolare in maniera densa la Siberia ed inoltre la Russia è sotto la minaccia degli USA (militarmente) e della Cina (seppur alleata) demograficamente. Ecco il perchè di questa scelta. L'Italia fa pochi figli per due motivi:
1) i soldi sono pochi per i cittadini italiani e non c'è una prospettiva di stabilità.
2) sempre più uomini capiscono che sposarsi equivale a rischiare di perdere quel minimo di sicurezza che hanno.

In Russia la prospettiva di stabilità economica è in ripresa e il femminismo non c'è ( o se c'è è minimo rispetto a quello occidentale).

Putin più volte ha citato il problema demografico dell'Europa, in maniera intelligente. Ma la Russia non è una colonia, l'Italia e l'Europa invece sono una colonia USA. Noi, per adesso siamo governati, da pezzi di merda venduti ad enti terzi. Forse nel 2018 potremo riaggiustare qualcosa con qualche politico nuovo, ma per adesso si scarta tra il meno peggio.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

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Re:Anche Putin è "moralista"?
« Risposta #2 il: Agosto 25, 2017, 01:57:09 am »
E' così. Non intendo dire che limitando il porno si risolvano i problemi demografici o di altro tipo, penso anzi che non sia realizzabile (proxy ecc.)
L'articolo però, pur con i suoi limiti è interessante perché mostra una serie di politiche efficaci in direzione antifemminista.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Angelo

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Re:Anche Putin è "moralista"?
« Risposta #3 il: Agosto 25, 2017, 02:15:56 am »
E' così. Non intendo dire che limitando il porno si risolvano i problemi demografici o di altro tipo, penso anzi che non sia realizzabile (proxy ecc.)
L'articolo però, pur con i suoi limiti è interessante perché mostra una serie di politiche efficaci in direzione antifemminista.

Ah, questo sicuramente. Il problema è che pur volendo votare qualcuno in Italia, chi si avvicina ad uno come Putin? O chi "in potenza" può essere un futuro politico "similputiniano" (ossia capace, patriottico, saggio, conservatore, antimondialista, antifemminista etc.)?
Quello è il problema. Io non ne vedo. Solo qualcuno in "potenza" ma con diversi "scheletri" di vario tipo negli armadi.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline Vicus

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Re:Anche Putin è "moralista"?
« Risposta #4 il: Agosto 25, 2017, 02:26:23 am »
In Italia i poteri forti vanno in tutt'altra direzione, ogni politico benintenzionato viene o corrotto o "fatto fuori" almeno politicamente.
« Ultima modifica: Agosto 25, 2017, 10:47:18 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Sardus_Pater

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Re:Anche Putin è "moralista"?
« Risposta #5 il: Agosto 25, 2017, 10:36:36 am »
In Italia i poteri forti vanno in tutt'altra direzione, ogni politico beintenzionato viene o corrotto o "fatto fuori" almeno politicamente.

Purtroppo è così.
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Offline ilmarmocchio

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Re:Anche Putin è "moralista"?
« Risposta #6 il: Agosto 25, 2017, 12:49:06 pm »
Vicus, Putin è un politico intelligente. La Russia ha un problema demografico importante e adesso deve fare in modo di aumentare (come già sta succedendo da diversi anni) il tasso demografico russo. Vietare due siti porno non blocca il porno su internet ma lo limita e soprattutto fornisce un'indicazione chiara ai cittadini. La scelta, saggiamente, è stata fatta adesso (nel 2018 si completerà un altro importante gasdotto dalla Siberia alla Cina) e non nel 2000. La Russia deve ripopolare in maniera densa la Siberia ed inoltre la Russia è sotto la minaccia degli USA (militarmente) e della Cina (seppur alleata) demograficamente. Ecco il perchè di questa scelta. L'Italia fa pochi figli per due motivi:
1) i soldi sono pochi per i cittadini italiani e non c'è una prospettiva di stabilità.
2) sempre più uomini capiscono che sposarsi equivale a rischiare di perdere quel minimo di sicurezza che hanno.

In Russia la prospettiva di stabilità economica è in ripresa e il femminismo non c'è ( o se c'è è minimo rispetto a quello occidentale).

Putin più volte ha citato il problema demografico dell'Europa, in maniera intelligente. Ma la Russia non è una colonia, l'Italia e l'Europa invece sono una colonia USA. Noi, per adesso siamo governati, da pezzi di merda venduti ad enti terzi. Forse nel 2018 potremo riaggiustare qualcosa con qualche politico nuovo, ma per adesso si scarta tra il meno peggio.
ottima analisi

Offline TheDarkSider

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Re:Anche Putin è "moralista"?
« Risposta #7 il: Agosto 25, 2017, 17:23:58 pm »
Da appassionato di storia ho sempre trovato bizzarro che l'Impero Bizantino fosse un buco nero nei nostri libri di storia, cioe' fosse trattato  o con ostilita' oppure, nella migliore delle ipotesi, fosse del tutto ignorato dalla nostra storiografia ufficiale. Ancora oggi e' difficilissimo trovare uno studioso occidentale che abbia scritto qualcosa di valido su quell'Impero, e il materiale su tale pagina della storia rimane molto scarso.

E' bizzaro, perche tale impero e' il discendente diretto, se non proprio la prosecuzione diretta senza soluzione di continuita', del celebre e celebratissimo Impero Romano. E' bizzaro perche' fino al Grande Scisma del 1054, l'Impero di Bisanzio aveva pure la nostra stessa religione ufficile. E' bizzaro perche' tale entita' politica ebbe possedimenti e fece guerre anche in Italia, per cui interessa direttamente la nostra storia. E di nuovo con le Crociate, la nostra storia si interseco' direttamente con Bisanzio.

La ragione e' il nostro solito eurocentrismo, per cui siccome noi eravamo piombati nel Medioevo, quello vero, della disgregazione stuatale e del feudalesimo rurale, allora quel periodo va cancellato dalla storia e va fatto un salto diretto di 600 anni per arrivare ad affermare che anche da noi succedeva qualcosa di importante, come la nascita delle Repubbliche marinare o l'affermarsi dei Comuni.

Anche il Grande Scisma del 1054 che ha diviso per sempre i nostri destini da quelli dei fratelli d'oriente e' alquanto bizzarro, comunque: uno scisma consumato su sottilissime e astruse questioni teologiche che ha finito per definire la Chiesa d'Oriente come la chiesa ortodossa, cioe' la chiesa con la "giusta opinione" secondo l'etimo greco della parola. E se gli ortodossi hanno la giusta opinione, vuol dire forse che i cattolici hanno l'opinione sbagliata? :w00t:


Bizzarrie storiche a parte, resta poco altro da dire (che non sia gia' stato detto nell'apposito thread) sull'argomento del topic, cioe' il porno: chiunque con un minimo di maturita' sa che e' un veleno dell'anima, il cui abuso instupidisce l'uomo e lo rende sesso-dipendente. Chi vuol bene a se stesso e agli altri cerca di limitare questa piaga, certo Putin lo ha fatto con un metodo (divieto ex lege) che non e' applicabile qui in occidente, ma una cosa e' certa: se il consumo di porno in Russia diminuira' anche solo un po' a seguito di questo provvedimento allora Putin avra' fatto del bene al suo paese e al suo popolo.
"Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti."
Una donna marocchina

Online Frank

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Re:Anche Putin è "moralista"?
« Risposta #8 il: Agosto 25, 2017, 18:42:48 pm »
Premesso che a me Putin piace, come mi piacciono certi aspetti della società russa, vorrei però far notare che in quel Paese ci sono anche rogne non indifferenti, di cui sarebbe il caso di parlare. (*)
Ad esempio: tra i record negativi della Russia c'è la corruzione (superiore a quella italiana), c'è l'alcolismo. Infatti il consumo eccessivo di alcol provocherebbe almeno 500 mila morti all'anno. E sarebbe anche il principale responsabile del divario di 12 anni tra le aspettative di vita delle donne (76 anni) e degli uomini (64 anni, contro gli 80 degli italiani).

Non va meglio in fatto di criminalità: la Russia ha un tasso di omicidi del 9,7 per 100.000 abitanti, circa il doppio di quello degli Usa e più di 10 volte quello italiano (che nel 2013 era inferiore allo 0,9 per 100mila abitanti).

Inoltre è un Paese di grandi disparità economiche. Secondo una ricerca di Wealth-X International è al secondo posto nella classifica mondiale dei miliardari. Le 20 persone più ricche di Russia possiedono un patrimonio di 163 miliardi di euro, una cifra superiore al PIL di paesi come Portogallo, Irlanda e Perù. Ma sono ben 18 milioni (secondo altre fonti 23) i russi che vivono sotto la soglia di povertà. Il coefficiente Gini, comunemente usato per misurare il grado di sperequazione sociale nei singoli Paesi, le assegna un 42,3 che la colloca all’83° posto nel mondo, ben al di sopra dell’Italia (31,9) e della media europea (30,4).

Scrivo queste cose semplicemente per evidenziare che come è vero che la Russia non ha certi problemi tipici dei Paesi occidentali (femminismo, froci e lesbiche rompicoglioni, gender e puttanate varie), è altrettanto vero che ne ha tanti altri.

>>>

(*) Niente di più e niente di meno di quello che si fa quando si parla dell'Italia.
Del resto la prima cosa che gli italiani fanno, quando parlano (male) del proprio Paese, è quella di evidenziare tutte le magagne italiane (mafia, camorra, corruzione, etc) e non certamente gli aspetti positivi.

Offline ilmarmocchio

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Re:Anche Putin è "moralista"?
« Risposta #9 il: Agosto 25, 2017, 19:14:19 pm »
davvero ottimi i 2 interventi precedenti :ok:

Offline Angelo

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Re:Anche Putin è "moralista"?
« Risposta #10 il: Agosto 25, 2017, 19:17:16 pm »
davvero ottimi i 2 interventi precedenti :ok:

Siamo sempre nella sezione wiki...  ;)
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline Vicus

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Re:Anche Putin è "moralista"?
« Risposta #11 il: Agosto 25, 2017, 21:01:43 pm »
Sposto in pubblica
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Rivarol

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Re:Anche Putin è "moralista"?
« Risposta #12 il: Settembre 10, 2017, 15:02:51 pm »
Apprezzo Putin e molte delle sue scelte politiche. Detto questo bisogna anche sottolineare come la pornografia in Russia sia un business notevolissimo (e spesso in mano alla criminalità): basta dare uno sguardo ai siti per capirlo.
Quindi oscurare youporn e simili certamente aiuta, ma se si vuole fare una battaglia vera contro la pornografia bisogna agire sulle cause che la producono (si veda, ad esempio, il problema della povertà diffusa).

Offline BonoboPower

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Re:Anche Putin è "moralista"?
« Risposta #13 il: Settembre 13, 2017, 15:06:22 pm »
Lo.stato.chr vuole.invadere le.libertà del.cittadino. No grazie. Sembra che per la.destra il.cittadino possa andare a puttane ma non guardarsi i.porno. Bah.. La.liberta per la.destra è solo.quando fa comodo... Mah.. Questo.articolo.mostra tutte le.contradizioni della destra.
Un terzo del femminismo è odio per gli uomini. Un altro terzo è odio malcelato per gli uomini. Il restante è odio ben celato per gli uomini.