Forse e' già troppp tardi
ma ci provo lo stesso...
Il matrimonio in chiesa "comprende" quello civile, il prete di fatto sostituisce il sindaco, la mancata trascrizione nei registri di matrimonio e' meno realistica del teletrasporto di Star Trek.
L'unico modo per cercare di limitare i danni consiste nello scegliere, all'atto del matrimonio, il regime della separazione dei beni,
cosa questa che verrà riportata a margine dell'atto di matrimonio sotto forma di annotazione.
Se la minch....ehm...il matrimonio e' già bell'e che fatto, si puo' ricorrere al notaio, il quale, alla modica somma
di 1.000.000.000.000.000 miliardi di euro, puo' preparare un bel pezzo di carta (che verrà successivamente inviato all'ufficiale
dello stato civile del comune in cui e' depositato l'atto di matrimonio) sul quale compare la scelta degli sposi in fatto di regime patrimoniale.
Tanti auguri, italiano...
Più in generale, da operatore dei cosiddetti "servizi demografici" (anagrafe, stato civile, elettorale, leva), vi racconto
in breve l'andazzo generale degli ultimi anni a proposito di matrimoni.
Primo, per motivi più che altro economici (al risveglio maschile non credo affatto), i matrimoni in chiesa stanno subendo
un calo incredibile, le spese da sostenere per un matrimonio in abito bianco sono ormai totalmente folli, meglio dieci minuti dal sindaco
e successivo pranzo riservato a parenti stretti e pochi amici. A questo aggiungo il fatto che in molti casi la sposa proviene
dal Marocco/Tunisia/Algeria/Moldavia/Polonia/Russia, ecc. il che significa musulmana/protestante/ortodossa/atea/agnostica/juventina/ducatista ecc...
, oltre al fatto che, come tutti sappiamo,
il matrimonio "fronte prete" e' da considerarsi indissolubile, l'annullamento via Sacra Rota e' più difficile di una sestina al lotto.
Secondo, il maschio nubendo (e qui se volete ve lo certifico in marca da bollo con tripla autenticazione della firma) si rivela
nella stragrande maggioranza dei casi un EMERITO COGLIONAZZO. La scena che mi si presenta davanti all'atto della richiesta
di inizio della procedura e' più o meno sempre la stessa: femmina un passo avanti, piglio deciso, squardo fierissimo, maschio
almeno tre passi indietro, sguardo smarrito, come se intuisse che qualcosa non va ma non riuscisse a inquadrare bene i termini del problema. Parla sempre lei, lui guarda con occhi assenti, totalmente passivo (meno male che non ho il porto d'armi).
"Buongiorno, noi ci vorremmo sposare e vorremmo sapere cosa fare per le pubblicazioni"...(una minchia, donna, TU ti vuoi sposare
e vorresti sapere come fare a incul...o il più presto possibile).
A questo punto, le cose sono due: o lei sa il fatto suo, e allora non c'e' nulla da fare, il maschio/etto/ino e' già andato, (più
o meno l'80% dei casi), oppure, oppure, oppure...
miracolo, il maschio capisce di essere all'ultima spiaggia e allora
cerca almeno di avere piu' informazioni possibili, il che significa (almeno nel mio ufficio) che verra' separato dalla megera e
edotto sulla gravità della cazzata che sta per fare, ovviamente in pausa caffe', da privato cittadino e non da ufficiale
d'anagrafe. Risultato, matrimonio saltato nel 5% dei casi, separazione dei beni nel 30%, parole al vento nei rimanenti casi.
Meditate gente, meditate...uno tra i certificati piu' richiesti e' il cumulativo famiglia/residenza uso separazione legale...