Autore Topic: Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")  (Letto 43097 volte)

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Offline Caiovaleriocatullo

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #75 il: Agosto 26, 2021, 13:15:26 pm »
Che dirti Fritz, anch'io un tempo mi bevevo questa roba ma poi mi sono ampiamente e LIBERAMENTE documentato per anni (hai sicuramente capito che la "Chiesa profonda" oggi la Rivoluzione praticamente la difende) e ho cambiato idea. In realtà la maggior parte della gente della Rivoluzione Francese sa poco, se non che "abbatté i tiranni e cancellò la superstizione in nome... della Dea Ragione":


Non sto difendendo la monarchia o il ceto nobile, basato su un odioso privilegio di casta e non di merito, che chi (casualmente) conosce sa quanto vende ogni giorno l'anima pur di mantenere o guadagnaere il potere.
Semplicemente la RF, causa del Terrore e del primo genocidio di massa della Storia, è stata l'inizio di una deriva che ha inevitabilmente portato ai totalitarismi moderni (del '900 e del 21° secolo).
De Sade lo capì perfettamente, preconizzò la società malata di oggi non solo in senso sessuale come si potrebbe pensare: l'individualismo, la riduzione dell'essere umano a merce e oggetto di piacere, l'onnipresente sadismo (appunto) dal bullismo al luogo di lavoro, la violenza sulle coscienze che oggi si estende anche ai corpi.
Gli altri autori hanno solo alzato fumo, a partire da Voltaire che oltre a essere fortemente razzista (lo sapevate?) era pure una spia inglese.
Rousseau, con la sua idiozia del Buon Selvaggio che la società corrompe ha fatto più disastri di un'atomica, autori maschili compresi che scrivono (letteralmente) bestialità come quella di uomini-scimmie in un felice animalesco stato di natura, poi corrotti dalla civiltà inventata (ma vi pare possibile?!) dalle femmine. Ma si possono bere fole del genere?

Il nodo della QM è proprio questo: che il 99% degli attivisti maschili accetta e difende i valori nichilisti che li stanno annientando. Pasolini era ateo ma, pur con le idee spesso confuse come scrive giustamente Duca aveva capito che la modernità e il consumismo avevano raso al suolo secoli di civilizzazione e disumanizzato un intero popolo.

Sulla Rivoluzione Francese sono sostanzialmente d'accordo.

Per quanto riguarda il Divin Marchese, a mio avviso la sua posizione era orientata sulla denuncia di quello che avveniva negli ambienti libertini dominati dal clero e dall'aristocrazia (gli aguzzini di Justine erano tutti chierici e aristocratici). I suoi scritti sulla morale parlano chiaro circa la sua distanza dai valori dell'Antico Regime. Lui infatti sembra denunciare i libertini, ma dal punto di vista morale condanna Justine perché rappresenta i valori del cristianesimo, a suo parere funzionali a favorire il potere dei libertini: secondo De Sade Justine se la cerca perché cerca di perseguire la "virtù".

Il sadismo femminile su cui si basano i rapporti uomo-donna oggi, come descrive Esther Vilar, funziona a sua volta grazie al masochismo della maggior parte degli uomini. Se gli uomini non fossero tutti così "bravi ragazzi" non andrebbero in rovina per colpa delle donne.
Comunque non mi pare che oggi le donne possano finire in situazioni come quelle descritte da De Sade. Oggi, dopo la rivoluzione francese, le disavventure della virtù sono tutte maschili. Le disavventure femminili riguardano solo alcune donne di alcune parti del mondo.
In pratica quello che è cambiato fra prima e dopo la RF è che non ci sono più vittime femminili, mentre le vittime maschili sono aumentate: prima solo alcuni uomini venivano torturati e massacrati, mentre oggi succede a tutti coloro che hanno a che fare con le donne (anche se magari non così spesso nei modi apparentemente più cruenti di cui si parla in quei libri).

Offline Vicus

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #76 il: Agosto 26, 2021, 13:42:14 pm »
Per quanto riguarda il Divin Marchese, a mio avviso la sua posizione era orientata sulla denuncia di quello che avveniva negli ambienti libertini dominati dal clero e dall'aristocrazia (gli aguzzini di Justine erano tutti chierici e aristocratici).
Avveniva? Mica erano come certi chierici di oggi! In realtà il marchese fu tra i primi a diffondere la tipica idea illuminista che ogni morale sarebbe solo una facciata ipocrita. E' un tema ricorrente nei media, basti vedere la commedia all'italiana (Sordi, Mastroianni, Manfredi, Fellini...)
Citazione
secondo De Sade Justine se la cerca perché cerca di perseguire la "virtù".
Appunto, conferma la tesi cara ai laicisti che la morale non esisterebbe e non sarebbe umanamente possibile.
Quanto agli aristocratici... una con cui sono stato discendeva dal figlio illegittimo di un marchese spagnolo, che si era recato in Francia a spargere il real seme... subito dopo la Rivoluzione Francese.
Detto questo, Justine è un personaggio di fantasia ma che non si discosta troppo da certe donne di oggi: la natura imita l'arte e il nichilismo del nostro tempo ha prodotto donne così, più (colpevolmente) ingenue che "virtuose", che si vanno a scegliere uomini che le usano e le scaricano.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #77 il: Agosto 26, 2021, 13:47:32 pm »
Che dirti Fritz, anch'io un tempo mi bevevo questa roba ma poi mi sono ampiamente e LIBERAMENTE documentato per anni (hai sicuramente capito che la "Chiesa profonda" oggi la Rivoluzione praticamente la difende) e ho cambiato idea. In realtà la maggior parte della gente della Rivoluzione Francese sa poco, se non che "abbatté i tiranni e cancellò la superstizione in nome... della Dea Ragione":


Non sto difendendo la monarchia o il ceto nobile, basato su un odioso privilegio di casta e non di merito, che chi (casualmente) conosce sa quanto vende ogni giorno l'anima pur di mantenere o guadagnaere il potere.
Semplicemente la RF, causa del Terrore e del primo genocidio di massa della Storia, è stata l'inizio di una deriva che ha inevitabilmente portato ai totalitarismi moderni (del '900 e del 21° secolo).
De Sade lo capì perfettamente, preconizzò la società malata di oggi non solo in senso sessuale come si potrebbe pensare: l'individualismo, la riduzione dell'essere umano a merce e oggetto di piacere, l'onnipresente sadismo (appunto) dal bullismo al luogo di lavoro, la violenza sulle coscienze che oggi si estende anche ai corpi.
Gli altri autori hanno solo alzato fumo, a partire da Voltaire che oltre a essere fortemente razzista (lo sapevate?) era pure una spia inglese.
Rousseau, con la sua idiozia del Buon Selvaggio che la società corrompe ha fatto più disastri di un'atomica, autori maschili compresi che scrivono (letteralmente) bestialità come quella di uomini-scimmie in un felice animalesco stato di natura, poi corrotti dalla civiltà inventata (ma vi pare possibile?!) dalle femmine. Ma si possono bere fole del genere?

Il nodo della QM è proprio questo: che il 99% degli attivisti maschili accetta e difende i valori nichilisti che li stanno annientando. Pasolini era ateo ma, pur con le idee spesso confuse come scrive giustamente Duca aveva capito che la modernità e il consumismo avevano raso al suolo secoli di civilizzazione e disumanizzato un intero popolo.

guarda che i massacri, i genocidi, le discriminazioni ci stavano anche prima della rivoluzione francese (a cui poi dar la colpa dei massacri avvenuti in altri Paese, 150 anni dopo è non obiettivo).
la storia antica è piena dal 600 al medievo al mondo antico.  si massacravano popolazioni intere quando si decideva di far guerra, in occidente come in oriente.
la vita del singolo valeva assai poco, specie quando c'è un ideale (che si chiami comunismo o Dio) a cui si è disponibili a sacrificare la vita (sempre l'altrui, mai la propria, seduti in poltrona).
l'unica differenza è che con le rivoluzioni atlantiche puoi sbattere in faccia al tiranno che è solo un tiranno che sta lì per il potere e non per diritti sovrannaturali e immutabili.

Io ho riposto le mie brame nel nulla.
(Stirner , L'Unico e la sua proprietà)
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Offline Caiovaleriocatullo

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #78 il: Agosto 26, 2021, 13:57:44 pm »
In realtà il marchese fu tra i primi a diffondere la tipica idea illuminista che ogni morale sarebbe solo una facciata ipocrita. E' un tema ricorrente nei media, basti vedere la commedia all'italiana (Sordi, Mastroianni, Manfredi, Fellini...)Appunto, conferma la tesi cara ai laicisti che la morale non esisterebbe e non sarebbe umanamente possibile.

Sì, intendevo proprio questo.

Citazione
Avveniva? Mica erano come certi chierici di oggi!

A mio parere la vita e l'opera di De Sade lasciano intendere molte cose. Non so se lui fosse davvero colpevole dei crimini di cui era accusato: sosteneva di non esserlo e che i suoi fossero libri di denuncia e condanna del libertinismo (almeno di quello pratico, perché a livello teorico era un libertino anche lui). Quello che è certo è che i suoi libri descrivono cose di cui aveva un'esperienza diretta, e che visse le sue esperienze depravate grazie al rapporto con suo zio, un chierico, e con gli ambienti collegati.

guarda che i massacri, i genocidi, le discriminazioni ci stavano anche prima della rivoluzione francese (a cui poi dar la colpa dei massacri avvenuti in altri Paese, 150 anni dopo è non obiettivo).
la storia antica è piena dal 600 al medievo al mondo antico.  si massacravano popolazioni intere quando si decideva di far guerra, in occidente come in oriente.
la vita del singolo valeva assai poco, specie quando c'è un ideale (che si chiami comunismo o Dio) a cui si è disponibili a sacrificare la vita (sempre l'altrui, mai la propria, seduti in poltrona).
l'unica differenza è che con le rivoluzioni atlantiche puoi sbattere in faccia al tiranno che è solo un tiranno che sta lì per il potere e non per diritti sovrannaturali e immutabili.

Quello che dici è vero, ma la Rivoluzione Francese fu il primo esempio, nella storia, di mobilitazione totale delle masse, che avvenne con le stesse modalità proprie dei totalitarismi del '900 (vedi Jünger e Arendt) e non a caso portò a una dittatura.
« Ultima modifica: Agosto 26, 2021, 14:11:15 pm da Caiovaleriocatullo »

Offline Vicus

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #79 il: Agosto 26, 2021, 14:16:46 pm »
Proprio all'epoca del marchese i rivoluzionari massacrarono migliaia di chierici (non ricchi, curati di campagna), non certo pe ril loro libertinaggio.
Il genocidio della Vandea non si può accomunare a leggi di guerra o pratiche di conquista del passato per molti motivi:

«Le mie colonne armate hanno già fatto meraviglie, nessun ribelle è sfuggito». Così scriveva al Comitato di salute pubblica della Rivoluzione (francese) il generale Turreau, inviato in Vandea a capo delle truppe di Parigi. 'Meraviglie' rivoluzionarie: stragi di donne e bambini [e anche uomini ovviamente] in nome dello 'spopolamento' che doveva colpire la Vandea, vittima sacrificale (ancorché cattolica) delle strategie demografiche dell'ordine nazionale post-1789.
Lo stesso Babeuf quantificava in un milione di morti l'ammontare di questa strage, cifra ridimensionata in centodiciassettemila vittime dallo storico Reynald Secher. Nei giorni scorsi un gruppo di archeologi francesi ha rinvenuto nel dipartimento della Sarthe due fosse comuni con una trentina di cadaveri. Si tratterebbero per lo più di vittime vandeane uccise dai giacobini in maniera sommaria; le spoglie, che attestano torture, ossa rotte, femori e mandibole fracassate. Di Babeuf in Francia è appena stato ripubblicato La guerre de la Vandée et le système de dépopulation (Cerf), arricchito di importanti inediti che offrono particolari inquietanti sulla vicenda. Gli eventi vandeani furono contrassegnati da strategie poi divenute 'classiche' nei genocidi del XX secolo, come rimarca lo storico Stéphane Courtois, autore del celebre Libro nero del comunismo, nella nuova prefazione al testo di Babuef (qui a fianco ne sono tradotti alcuni stralci). I gulag sovietici, i lager nazisti, le stragi di Pol Pot, tutti eventi accomunati delle caratteristiche anticipate in Vandea: sterminio generalizzato di combattenti e civili, carestia programmata, azione militare come «una macchina, un meccanismo che, una volta caricato, non si può più fermare e rispetto al quale gli attori restano muti: premonizione delle grandi burocrazie sterminatrici dei regimi totalitari», annota Courtois. Ancora, Vandea e drammi del Novecento sono accomunati dalla frequente mancanza di ordini scritti di sterminio, rimarca lo studioso transalpino: «Gli storici non trovano alcun foglio firmato dalla mano di Hitler che ordina il genocidio degli ebrei, e nemmeno quello di Pol Pot nel caso cambogiano. Lenin e Stalin erano più diretti – o più sicuri della loro impunità – e non esitavano a stendere per iscritto questi ordini, ma prendendo la precauzione di associarvi gli altri membri dell'ufficio politico». I generali francesi mandati in Vandea si sentivano chiaramente autorizzati da Parigi a mettere ferro e fuoco la regione: «Ho raccomandato che venga fatta una sorveglianza particolare sugli eserciti e le ricerche fatte al riguardo hanno già dato qualche successo, e se le mie intenzioni verranno assecondate, non esisteranno più in Vandea, nel giro di quindici giorni, né case, né sostanze, né armi né abitanti». Così il 24 gennaio 1794 il generale Turreau scriveva al Comitato di salute pubblica in un documento inedito reso noto nella nuova edizione del libro di Babeuf. Il carattere smaccatamente anti-cristiano dei fatti della Vandea si deduce dalla stessa lettera di Turreau: «Spero di farvi avere ben presto una collezione molto interessante di vasi sacri, di ornamenti di chiese e di altri effetti d'oro e argento». Nel libro viene riportata anche la missiva inedita, datata 6 dicembre 1793, del generale Carrier relativa all'annegamento di massa compiuto a Nantes contro un gruppo di preti 'refrattari', cioè decisi a non giurare fedeltà alla Repubblica: «L'incidente dei preti morti nella Loira diverte tutti i cittadini; i miei colleghi di Angers me ne inviano cinquantatré». Per la prima volta, poi, nel libro viene pubblicata la legge di sterminio [vi ricorda qualcosa?] stabilita il 1 ottobre 1793 dalla Convenzione nazionale con cui si intima all'esercito «lo sterminio dei briganti vandeani»: «Soldati della libertà, bisogna che i briganti della Vandea siano sterminati prima della fine di ottobre: la salvezza della patria lo esige; l'impazienza del popolo francese lo comanda; il suo coraggio deve compierlo». Ma chi bisognava considerare – fu la richiesta di politici e funzionari – per 'briganti vandeani'? La risposta del Comitato fu perentoria: «Tutti gli abitanti residenti in Vandea». Fine del XVIII secolo, età dei Lumi: iniziava l'epoca dei genocidi.

PS Ho conosciuto dei vandeani, sono stato in Vandea. Tutta un'altra Francia. Una mia amica è stata la protagonista di questo eccellente film, a metà tra dramma e documentario:
https://www.amazon.it/rebellion-sottotitolata-versione-originale-francese/dp/B01N786TYT
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline fritz

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #80 il: Agosto 30, 2021, 23:31:54 pm »
Che dirti Fritz, anch'io un tempo mi bevevo questa roba ma poi mi sono ampiamente e LIBERAMENTE documentato per anni (hai sicuramente capito che la "Chiesa profonda" oggi la Rivoluzione praticamente la difende) e ho cambiato idea. In realtà la maggior parte della gente della Rivoluzione Francese sa poco, se non che "abbatté i tiranni e cancellò la superstizione in nome... della Dea Ragione":


Non sto difendendo la monarchia o il ceto nobile, basato su un odioso privilegio di casta e non di merito, che chi (casualmente) conosce sa quanto vende ogni giorno l'anima pur di mantenere o guadagnaere il potere.
Semplicemente la RF, causa del Terrore e del primo genocidio di massa della Storia, è stata l'inizio di una deriva che ha inevitabilmente portato ai totalitarismi moderni (del '900 e del 21° secolo).
De Sade lo capì perfettamente, preconizzò la società malata di oggi non solo in senso sessuale come si potrebbe pensare: l'individualismo, la riduzione dell'essere umano a merce e oggetto di piacere, l'onnipresente sadismo (appunto) dal bullismo al luogo di lavoro, la violenza sulle coscienze che oggi si estende anche ai corpi.
Gli altri autori hanno solo alzato fumo, a partire da Voltaire che oltre a essere fortemente razzista (lo sapevate?) era pure una spia inglese.
Rousseau, con la sua idiozia del Buon Selvaggio che la società corrompe ha fatto più disastri di un'atomica, autori maschili compresi che scrivono (letteralmente) bestialità come quella di uomini-scimmie in un felice animalesco stato di natura, poi corrotti dalla civiltà inventata (ma vi pare possibile?!) dalle femmine. Ma si possono bere fole del genere?

Il nodo della QM è proprio questo: che il 99% degli attivisti maschili accetta e difende i valori nichilisti che li stanno annientando. Pasolini era ateo ma, pur con le idee spesso confuse come scrive giustamente Duca aveva capito che la modernità e il consumismo avevano raso al suolo secoli di civilizzazione e disumanizzato un intero popolo.

La Rivoluzione Francese e' una risposta al degrado della casta dominante. Non vedo quindi nella RF la causa della societa' neoliberista di oggi, bensi' lo vedo nel declino dell'ancien regime che era ormai profondamente corrotto.
La Rivoluzione Francese e' solo un puro atto di ribellione alla decadenza, non dunque la causa ma semmai una reazione violenta ad un regime oppressivo e disumano.

Online Frank

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #81 il: Agosto 31, 2021, 00:30:15 am »
IIl nodo della QM è proprio questo: che il 99% degli attivisti maschili accetta e difende i valori nichilisti che li stanno annientando. Pasolini era ateo ma, pur con le idee spesso confuse come scrive giustamente Duca aveva capito che la modernità e il consumismo avevano raso al suolo secoli di civilizzazione e disumanizzato un intero popolo.

Vicus, quando scrivi queste cose, devo dire che mi lasci sempre un po' sconcertato.
Innanzitutto ti ricordo che il 99% dei cosiddetti attivisti maschili neppure si conosce personalmente e sicuramente in almeno il 99% dei casi non saprà mai chi era quel tal soprannome (o nick) con il quale interagiva virtualmente da anni.

Perché il punto è proprio questo: noi siamo solo dei soprannomi, che contano meno di zero.
Soprannomi che di professione fanno tutt' altro e che in certi ambienti non verrebbero considerati nemmeno di striscio, proprio perché non abbiamo alcuna reale qualifica.

Anche la storia della modernità, che avrebbe generato solo ed esclusivamente caos, non si può più sentire.
Vicus, ma a te piacerebbe veramente vivere nel 1700, senza acqua corrente, elettricità, antibiotici, cibo assicurato tutti i giorni, etc ?
Io dico di no.
Ma proprio di no.
Anche la storia della disumanizzazione di un intero popolo, è a dir poco forzata.
Vicus, ma tu lo sai che in altre epoche si moriva ammazzati per un nonnulla, e che le guerre erano la norma ?

https://questionemaschile.forumfree.it/?t=10006120
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*STRIDER*
view post Inviato il 11/8/2006, 18:44 
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Spesso, parlando con delle persone anziane, mi capita di sentirmi dire:"Oggi non c'è più rispetto, oggi i giovani sono tutti maleducati e irrispettosi, una volta c'era più rispetto per gli anziani, ai miei tempi c'era meno violenza, ecc., ecc.".
Bene.
Qualche giorno fa, mentre ero a casa di un amico, mi è capitato fra le mani un vecchio numero di FOCUS EXTRA (n.13 - primavera 2003), che gli ho immediatamente "sequestrato".
Per quale ragione? Be', perchè all'interno vi è pubblicato un interessante articolo intitolato:
"AI MIEI TEMPI..."
"Nel 1861, a Napoli, c'erano 70 delitti ogni 100 mila abitanti. Oggi in Italia sono meno di 4, negli Usa circa 10, a Rio de Janeiro 65".
----------------------------------------
Esiste davvero un'emergenza sociale in Italia?
Ha ragione chi rimpiange il passato e parla di
criminalità dilagante? O la paura non è che
l'effetto del bombardamento di notizie cui
siamo sottoposti dai mezzi d'informazione?
"Se da un lato è vero che in alcuni periodi,
anche recenti, gli omicidi sono aumentati"
risponde Isabella Merzagora Betsos, docente
di Criminologia alla facoltà di Medicina dell'Università
di Milano "è pur vero che prendendo in considerazione
intervalli temporali più ampi il fenomeno appare
decisamente in calo". Nonostante i dati relativi
all'Ottocento siano in genere poco attendibili
e coerenti, Merzagora ha mostrato che nel
nostro Paese si è passati da un tasso di 20
omicidi volontari (tentati o consumati) ogni
100 mila abitanti nel 1880, ai 3,83 del 2001.
Il dato, che nel 1900 era già sceso quasi a 10,
è arrivato sotto i 3 nel 1963, per poi risalire
leggermente. "Il grafico" fa notare Merzagora
"mostra una flessione dei crimini prima e durante
le due guerre mondiali, e una forte crescita
all'indomani (nel '45 si arrivò a un tasso di 28,52
omicidi ogni 100 mila persone). Il calo era dovuto
alla chiamata alle armi dei giovani, allo spopolamento
delle città, alla diminuzione della disoccupazione
grazie allo sviluppo dell'industria bellica; il successivo
incremento, invece, si spiega con la depressione
economica, le difficoltà di integrazione dei reduci,
la più facile reperibilità di armi. Nell'ultimo quarto
di secolo sono diminuiti anche gli omicidi a scopo
di furto o rapina, passati dai 202 del 1975 ai circa
40 attuali, mentre sono aumentati gli assassini di mafia.
"Una volta, nel mondo contadino" dice Merzagora
"i problemi di confine dei campi o di tradimento
coniugale si risolvevano a schioppettate. Oggi si
va dal giudice".
Anche secondo Cary Cooper, psicologo
comportamentale dell'Università di Manchester, il
livello di violenza nella società non è aumentato.
"A cambiare è stata la percezione che ne abbiamo".
Una combinazione di fattori, compresa una maggiore
copertura da parte dei mass media anche degli episodi
di piccola criminalità, ci ha reso più sensibili al problema
della sicurezza. Ma Cooper, statistiche alla mano, sottolinea
come il rischio di essere derubati o aggrediti sia molto
più basso di quanto la gente immagina. Se in Gran Bretagna
una persona su 7 ammette di aver paura di essere rapinata,
solo una ogni 200 lo sarà effettivamente. Parimenti,
il 25% delle donne teme di essere stuprata, mentre la
possibilità che accada è dello 0,078%. Anche gli automobilisti
si preoccupano troppo. Uno su 5 ritiene probabile che
il suo veicolo venga rubato, ma è una realtà solo per
1 su 70. "Spesso, concentrandoci su ciò che è assente
dalla nostra vita, in questo caso il crimine, finiamo per
temerlo di più" conclude Cooper.

Michele Scozzai


Offline Vicus

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Re:Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
« Risposta #82 il: Agosto 31, 2021, 00:40:03 am »
Frank il tuo post è la prova migliore di quanto dico.
Stiamo perdendo il nostro benessere, lo Stato sociale, il lavoro, la salute, non contiamo nulla, le donne fanno il bello e il cattivo tempo e ancora c'è chi difende questo sistema?
« Ultima modifica: Agosto 31, 2021, 01:20:48 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.