Autore Topic: Ora la NATO vuole censurare i forum. E l'Italia firma  (Letto 1364 volte)

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Offline Vicus

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Ora la NATO vuole censurare i forum. E l'Italia firma
« il: Agosto 25, 2017, 00:44:05 am »
http://www.stratcomcoe.org/social-media-tool-hybrid-warfare

“Primo luglio 2014: è  la data in cui Estonia, Germania, Italia, Lettonia, Lituania, Polonia e Regno Unito firmano il Memorandum per la creazione del “Centro di Eccellenza NATO per le Comunicazioni Strategiche”.

Un amico  richiama la mia attenzione su  questo strana  adesione italiana avvenuta anni fa. Il suddetto Centro NATO  di Riga   ha lo scopo di combattere e  reprimere le influenze russe sulle opinioni pubbliche occidentali, influenze considerate alla stregua di armi. Lo dimostra lo studio prodotto  dalla  NATO di Riga  che qui potete leggere:

http://www.stratcomcoe.org/social-media-tool-hybrid-warfare

L’immagine di copertina è già eloquente:

Nell’introduzione allo studio si lamenta che “il quasi globale accesso all’ambiente della comunicazione virtuale ha creato molte possibilità di condurre battaglie online [anche] nel campo cognitivo degli atteggiamenti e delle  convinzioni della gente”.

L’uso della libertà di espressione  e di critica, in cui chi si esprime cerca  appunto di cambiare con informazioni,  idee ed argomenti “gli atteggiamenti e le convinzioni” altrui, viene considerato dalla NATO  non un  diritto inviolabile (come  si proclama in Occidente) ma letteralmente un campo di battaglia dove sconfiggere il “nemico”.

I  nemici sono ovunque.”Abbiamo constatato attori statuali e  non-statuali usano metodi ibridi per  conseguire i loro scopi politici e militari, combinando abilmente operazioni militari  con ciber-attacchi, pressioni diplomatiche ed economiche, e  campagne di informazione (propaganda)”.

Se per “attori  statuali” lo studio NATO intende probabilmente la Russia, subito dopo estende abusivamente a tutti gli “attori non-statuali” i blogger di informazione alternativa e non-mainstream  la  stessa “astuta combinazione di operazioni militari”, ciber attacchi e pressioni che attribuisce a Mosca.

Vorremmo chiedere  al suddetto Centro Strategico NATO con sede a Riga di precisare quali operazioni militari abbiamo condotto noi Blondet, noi Giulietto Chiesa, noi Comedonchisciotte, noi Disinformazione  e  noi Senza Nubi, noi Dezzani noi Bottarelli.

In realtà, abbiamo visto continuamente in questi anni Usa, Europa e NATO “combinare astutamente operazioni militari” in Libia e Siria e Ucraina (bombardamenti, uso di  reparti interi di wahabiti pagati –  con “pressioni diplomatiche ed economiche”  (sanzioni, demonizzazioni dell’avversario,  isolamento diplomatico) e  l’inondazione sistematica tramite mainstream media di propaganda sotto   mentite spoglie  di informazione giornalistica:  basti ricordare i pianti dell’inviata Goracci sui bambini di Aleppo massacrati dalle bombe siriano-russe neli mille ospedali pediatrici di quella città e   le presunte atrocità  coi gas   commesse da Assad, che poi i blogger hanno rivelato essere sì atrocità, ma commesse dai “ribelli” che si battevano “per la democrazia in Siria”.
Una volta la diplomazia era il contrario della guerra. Oggi per la NATO è guerra ibrida.

In fondo il rapporto NATO confezionato a Riga ci dà pure ragione senza volerlo, perché la frase seguente recita:

“I recenti conflitti in Libia, Siria  e Ucraina hanno dimostrato che i social media sono ampiamente usati per coordinare azioni, raccogliere informazioni  e  cosa della  massima importanza, influenzare le credenze  e gli atteggiamenti di un pubblico-bersaglio,  fino a mobilitarlo per l’azione”.

Ora, “influenzare le credenze e gli atteggiamenti del pubblico” è il movente  chiaro e aperto di ogni giornalista o medium di informazione,  e il motivo per cui è riconosciuta come diritto politico la libertà di espressione ed opinione, non un atto di guerra  come credono in Lettonia  e nella NATO.  Lo fanno moltissimo i media mainstream, specie TV, saturando le mentalità  collettive con le credenze volute dal sistema; i social media hanno molto meno forza di suggestione ed influenza, raggiungendo un pubblico molto più piccolo e selezionato  – se  non altro,quello alfabetizzato (e l’80% degli italiani sono di fatto analfabeti di ritorno).

Quello che sta insinuando dunque la NATO Lettone, è che i social media non  hanno diritto di “raccogliere informazioni” e cambiare l’atteggiamento  del pubblico sui “conflitti di Siria, Libia e Ucraina”  e – Dio non voglia – “mobilitare”  l’elettorato, reso consapevole, “all’azione” di opposizione; su tali conflitti, il solo atteggiamento  giusto  è quello  dettato dalla propaganda NATO.

La NATO propone dunque la pura e semplice soppressione della libertà di critica politica.   Non è consentito criticare azioni NATO come minimo discutibili e possibilmente criminali, usando “social  media”: essi non sono infatti fonti autorizzate, e possono essere usate dal Nemico come  arma  ibrida … Tale arma ibrida è l’informazione non filtrata dai soli media autorizzati, specie proveniente da fonti del Nemico  “statuale”, tipo RussiaToday, o Pars Today. Di fronte a simili informazioni che vengano da simili fonti, il buon  cittadino occidentale deve tapparsi occhi ed orecchie.

Continua il rapporto:

“Data  questa situazione, al Centro di Eccellenza  di Comunicazioni Strategiche (NATO StratCom COE) è stato affidato il compito di indagare su come attori statuali e non-statuali influenzano i social media facendone strumenti per strategia di conflitto e di guerra ibrida”

“- Quale il ruolo dei social media nella guerra ibrida? Come essi vengono “militarizzati” (weaponized)?

    Quali tecniche usano gli attori statuali e non statuali per sostenere i loro fini politici e militari  coi social media? Quali effetti possono conseguire?
    Cosa può fare la NATO e i suoi membri  per identificare  e  rispondere all’uso malizioso dei social media?”

Il  rapporto offre generosamente se stesso “come materiale educativo utile” per “chiunque sia interessato” a capire “le tecniche di influenza usate nello spazio digitale”.

Naturalmente non ci aspettiamo risposta. Ma oggi comprendiamo meglio le campagne di Boldrini e Mogherini contro le “fake news” e per la repressione penale della libertà di parola sui social media.  La nostra presidenta della Camera sta facendo la guerra per la NATO.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Jason

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Re:Ora la NATO vuole censurare i forum. E l'Italia firma
« Risposta #1 il: Agosto 25, 2017, 01:17:02 am »
L'errore di chi vuole censurare i siti alternativi è il credere che poi la gente se ne starà buona ad ascoltare le versioni che dicono loro.
Invece così facendo darà un motivo in più per credere a siti alternativi perchè la massa ( e parlo di quella ignorante) dirà che se vogliono censurarli vuol dire che hanno la coscienza sporca .
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline freethinker

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Re:Ora la NATO vuole censurare i forum. E l'Italia firma
« Risposta #2 il: Agosto 25, 2017, 08:42:54 am »
L'errore di chi vuole censurare i siti alternativi è il credere che poi la gente se ne starà buona ad ascoltare le versioni che dicono loro.
Invece così facendo darà un motivo in più per credere a siti alternativi perchè la massa ( e parlo di quella ignorante) dirà che se vogliono censurarli vuol dire che hanno la coscienza sporca .

Condivido quello che dici, aggiungo solo che anche la massa più ignorante è in grado di vedere quando le cose stanno esattamente al contrario di come vengono  descritte dai vari media mainstream.
Per esempio, non ci vuole un Nobel per l'economia per capire che "la ripresa in Italia c'è ma deve consolidarsi" è solo uno slogan propagandistico... :doh:
Those who would give up essential liberty to purchase a little temporary safety deserve neither liberty nor safety.
Benjamin Franklin, Historical Review of Pennsylvania, 1759

Offline BonoboPower

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Re:Ora la NATO vuole censurare i forum. E l'Italia firma
« Risposta #3 il: Agosto 27, 2017, 14:54:17 pm »
Il.mondo.in.cui viviamo.è la.prova che la massa è in mano ai potenti. Non esisterebbe un mondo come quello.attuale.se.la massa fosse in grado di non farsi manipolare dai potenti. Convinceranno la massa che certi forum, blog,.movimenti sono brutti e cattivi e la massa crederà che sia giusto censurarli.
Un terzo del femminismo è odio per gli uomini. Un altro terzo è odio malcelato per gli uomini. Il restante è odio ben celato per gli uomini.