Autore Topic: L'ennesimo eunuco femminista e opportunista  (Letto 1982 volte)

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Offline Frank

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L'ennesimo eunuco femminista e opportunista
« il: Settembre 27, 2019, 07:21:46 am »
https://www.quotidiano.net/politica/renzi-nuovo-partito-1.4800415

Citazione
Renzi il femminista: la politica è donna
Svolta rosa del leader di Italia viva. "Troppo maschilismo. Noi siamo diversi"

di MARINA TERRAGNI
Ultimo aggiornamento il 25 settembre 2019 alle 09:32

Roma, 25 settembre 2019 - Presentando Italia viva, Matteo Renzi l'ha definito "casa giovane, innovativa e femminista". Un azzardo, nominare il femminismo, praticato finora solo dal presidente spagnolo Pedro Sanchez con coerente governo 50/50.
"Lo ha fatto anche il canadese Trudeau. A livello internazionale il tema della partecipazione delle donne alla politica è molto sentito mentre da noi resta incredibilmente sottovalutato. Il femminismo non fa parte della tradizione da cui provengo, ma la questione ha una primaria importanza".

Perché viene ignorata? Questione di posti?
"Il maschilismo politico italiano è molto resistente. Le donne vengono considerate con condiscendenza o solo per evitare troppe recriminazioni. Incredibile la misoginia che si riversa sulle politiche. Quello che si è detto di Teresa Bellanova: il vestito, la licenza media. Su un uomo che da bracciante arriva a diventare ministro si sarebbe scritta una fiction tv. Per lei il tema è stato l’abito".

Conferma Bellanova come presidente di Italia Viva?
"Sì, sarà il nostro leader ma dovrà farà anche il ministro come Elena Bonetti. Tante donne hanno un ruolo di prima linea: Maria Elena Boschi capogruppo alla Camera. Lisa Noja responsabile del Manifesto dei Valori. Maria Chiara Gadda al Piano Verde. Ho sempre garantito il 50/50, da Presidente di Provincia, da Sindaco e da Presidente del Consiglio. Ma insisto: la battaglia è soprattutto culturale e simbolica. Ho in mente un bambino tedesco che in campagna elettorale chiese a sua madre se anche un uomo poteva diventare Cancelliere. Molto ispirante".

Quali sono invece le donne che le ispirano?
"In primis Ester, mia figlia. Che sente in modo molto forte la sua identità femminile, discute di tutto e con tutti, legge storie di donne. Lo sguardo di padre aiuta a pensare il femminismo in modo de-ideologizzato e concreto. Alla scuola di politica del Ciocco le iscritte non raggiungevano il 20 per cento. Con Elena Bonetti, direttrice scientifica, abbiamo lavorato perché fossero metà degli allievi: tutte brillanti, toste, splendide. Ho imparato anche da molte manager, a cominciare da Indra Nooyi, l’ex-Ceo di Pepsi. Mi hanno insegnato che se vuoi, puoi".

Mi convinca che non è il solito pinkwashing: come la farebbe, questa politica femminista? Prendiamo il gap salariale: il premier Conte ha detto che va eliminato «in omaggio alle donne».
"Conte ha usato un’espressione molto infelice. La parità nelle retribuzioni è un dovere per la politica e un diritto per mia figlia, per tutte le figlie e per tutte le donne".

Denatalità e guerra alla maternità.
"È un tema politico enorme che non riguarda solo le donne. In trent’anni la natalità si è dimezzata, oggi non si arriva a mezzo milione di nati l’anno. Non bastano gli spot in tv. Il nostro Family Act è un piano articolato che tiene insieme velocità nell’ingresso al lavoro, servizi, congedi parentali, asili nido come progetto educativo, un assegno universale per i figli. Ma il migliore incentivo alla natalità è ritrovare fiducia nel futuro del Paese".

Utero in affitto.
"Confermo la mia radicale contrarietà. Ho riflettuto, ho letto, ho approfondito ma non ho trovato ragioni per cambiare idea".

Ddl Pillon: definitivamente cestinato?
"Vale quanto dichiarato della ministra Bonetti: il Pillon resta nel cassetto. Sulla questione dei separati invece dovremo tornare in modo più serio".

Violenza e femminicidio.
"La sensibilità sta cambiando, sono fiducioso. Credo che il più del lavoro vada fatto sull’accompagnamento nell’uscita dalla violenza. Donne “insospettabili” che restano nell’inferno, intrappolate da paradossali sensi di colpa e di vergogna: bisogna sostenerle perché trovino il coraggio che manca. Lucia Annibali ci darà una grande mano".

L’elettorato femminile è una prateria sconfinata.
"Posso dire che è la prima volta che un partito mette al centro la partecipazione delle donne. E a 360°. Su ogni questione istituiremo una ‘diarchia’ per liberarci dai pregiudizi".

Un doppio sguardo sulle cose…
"Un doppio sguardo per vedere meglio e andare più a fondo. Anche così cambia la politica. E per l’Italia sarà una rivoluzione".


Più deficiente di una femmina femminista può esserci solo un maschio femminista.


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seiper1
view post Inviato il 21/5/2006, 12:19 
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Citazione
Cosa frena una donna alla carriera politica? Non saprei, dimmelo tu, io costato, con numeri alla mano, che però è così.... diciamo che non hanno voglia le donne, via, è per quello che in politica e nei posti decisionali ce ne sono poche, basta che volessero, tacchete, nessun impedimento.... Non è un impedimento il segretario di partito che sceglie le liste, visto il sistema di voto oggi, non è un impedimento per loro dover crescere i figli, no quelli non ce l'hanno mi dici, non è un impedimento il potere decisionale all'interno dei partiti, in mano alla classe dirigente, quasi unicamente maschile....

(IlFemminista)

Ok. Andiamo per ordine.
Tu dici che la percentuale di donne in politica attiva dipende da un complotto (più o meno oscuro) della parte maschile (segreterie di partito, classi dirigenti etc.) per garantirsene il monopolio.
Ma prima di fare un'affermazione così banale, che è quella che sentiamo tutti i giorni dai media, sapresti dirmi quello che non viene mai detto?
Ossia, quale sia la percentuale di donne che frequentano la politica e partecipano attivamente nelle sezioni, nelle segreterie, sul territorio, nelle circoscrizioni, nei comuni e in tutti quei luoghi dove la politica si svolge?
Io, pur senza avere dati certi (che nessuno dice esplicitamente, perché, questa sì, è una realtà occultata) so che in molti partiti (molti, non tutti) la semplice percentuale delle iscritte non va oltre il 15/20 percento, ad essere generosi. E questo dato ancora non dice quanta parte di queste abbia un impegno effettivo o possegga solo una semplice tessera. A questo riguardo, sarebbe utile ed importante se qualcuno di noi (io non ho tempo sufficiente per farlo) svolgesse una piccola ricerca sul web per raccogliere questi dati sin dove possibile. Sono convinto che ne uscirebbe un quadro significativo.

Poi, chiunque conosca minimamente la politica sa perfettamente che la carriera e la sua ascesa sono garantite solamente dal seguito personale dell’attivista, dal numero di tessere che riesce a far sottoscrivere e dal suo bacino di consenso.
Se una segreteria di partito dovesse sostituire a questi criteri per formare le candidature quelli del sesso di appartenenza, pregiudicherebbe il rapporto effettivo con l’elettorato perdendo voti e rappresentanza. E’ quello che sta succedendo ai DS che, privilegiando in astratto la componente femminile, ad ogni tornata perdono quote di elettorato.
Secondo: tu dici che un ulteriore impedimento alle donne sarebbe dato dal dover crescere i figli.
Intanto, io non riesco più a capire come si faccia seriamente ad invocare, da un lato, la maternità come valore aggiunto della donna e, dall’altro, ad additarla come fattore di impedimento al suo sviluppo sociale. Da questa contraddizione, secondo me, si stanno producendo quei guasti psicologici individuali, che hanno il loro sintomo più drammatico nelle ormai numerose madri che sopprimono i figli a calci nella schiena o infilandoli nella lavatrice. Neanche questo aspetto viene mai considerato dai media, che preferiscono parlare, invece, di astratte depressioni post-partuum…….
Ma, a parte questo (che meriterebbe un approfondimento a parte), secondo te e molti altri, data questa evidenza biologica bisognerebbe alterare le regole del gioco democratico e della rappresentanza, nonché dei criteri meritocratici di selezione, solo per consentire alle donne una maggiore partecipazione sine titulo alla vita politica. E’ un punto di vista; sicuramente non il mio che lo considero una pericolosa falsificazione della rappresentanza politica.
Ma ci si dimentica di osservare, soprattutto, che questa eventualità poggia, in ultima analisi, sul sacrificio di altrettanti uomini che si guadagnano la carriera sul campo e non sull’appartenenza di genere e che si vedrebbero scavalcati da altrettante donne con la semplice giustificazione che “sono donne”.
Le chiamano esplicitamente “discriminazioni positive”, quindi ben comprendendo l’intimo aspetto discriminatorio che comportano, che sarebbe reso accettabile, chissà perché, dall’aggettivo positive. Naturalmente la positività della cosa non è estesa a tutti i cittadini, unico fattore che la renderebbe tollerabile, ma solo ad una parte di essi: quella femminile.
Io credo che qualunque discriminazione, anche a mente del dettato Costituzionale che tu stesso hai ricordato, non abbia mai alcun aspetto positivo, ma sia solo la legittimazione di un nuovo sistema di privilegi di una parte a danno dell’altra.
Se per te questo è progresso e civiltà siamo ben lontani dal comprenderci.

Online Massimo

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Re:L'ennesimo eunuco femminista e opportunista
« Risposta #1 il: Settembre 27, 2019, 10:55:15 am »
E' incoraggiante che il Verbo femminista venga respinto sempre più da una crescente quota di maschi consapevoli. Che però sono una sempre più esigua minoranza rispetto ai maschi eunuchi, femministi e deficienti.

Offline Vicus

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Re:L'ennesimo eunuco femminista e opportunista
« Risposta #2 il: Settembre 27, 2019, 12:02:11 pm »
Come ho detto altre volte queste misure impopolari lavorano per noi.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Frank

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Re:L'ennesimo eunuco femminista e opportunista
« Risposta #3 il: Settembre 27, 2019, 19:43:11 pm »
Come ho detto altre volte queste misure impopolari lavorano per noi.

Vicus, quelle misure impopolari (per noi, perché la massa, soprattutto femminile, le trova accettabilissime) lavoreranno pure per noi, ma son sicuro che se mai avranno l'effetto sperato, io avrò ormai... 80 anni (se ci arriverò, ovvio) o sarò già morto.

Offline Vicus

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Re:L'ennesimo eunuco femminista e opportunista
« Risposta #4 il: Settembre 27, 2019, 20:34:55 pm »
Frank sono molto ottimista sul destino del mondo, un po' meno su quello dell'Italia che forse si dividerà per meglio farsi governare dall'estero, purtroppo ancora meno sul mio essendo stata la nostra generazione buttata nella pattumiera come quella del '15-'18.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline KasparHauser

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Re:L'ennesimo eunuco femminista e opportunista
« Risposta #5 il: Settembre 28, 2019, 13:33:56 pm »
Citazione
Noi siamo diversi
Pur condividendo il giudizio su Renzi riguardo la questione femminile (eunuco e soprattutto opportunista) volevo evidenziare un  fatto curioso, per certi versi paradossale : il Pd è il partito più "maschilista" (termine improprio ma che prendo in prestito da quelli per comodità di ragionamento)  del panorama politico italiano. Nelle questioni che contano non c'è nessuna voce femminile autorevole nei democratici, cosa che non è in Forza Italia, in M5S, in Fratelli d'Italia e persino forse nella Lega (qui forse no ma sarebbe coerente con i valori del partito).
Me ne rallegro, ma lo trovo inspiegabile.