Autore Topic: Un breve ritratto dello zerbino  (Letto 15246 volte)

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Online Frank

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Re:Un breve ritratto dello zerbino
« Risposta #60 il: Agosto 20, 2019, 12:50:37 pm »
Naturalmente moltissime femminucce la pensano in maniera diametralmente opposta...

https://27esimaora.corriere.it/articolo/25n-rinascere-donna-grazie-noessere-uomo-sarei-piu-libera/

Citazione
#25N | Rinascere donna? Grazie no
Essere uomo? Sarei più libera

di Giusi Fasano
Tags: I documenti di La27ora, oltre la violenza, stereotipi

La premessa è quasi sempre la stessa: mi piace essere quel che sono. D’accordo. Ma facciamo finta che non ci sia scelta:

domattina ti svegli e sei dell’altro sesso….

Lei: «Beh, essere un ragazzo mi semplificherebbe la vita». Lui: «È che le donne hanno meno probabilità di successo…». Ancora una lei: «Non mi dispiacerebbe, avrei più libertà» mentre un altro lui spiega: «Non lo vorrei, gli uomini hanno più potere nella famiglia».

Camminiamo sul terreno instabile dell’adoescenza, quantomai fertile per coltivare stereotipi, soprattutto quelli di genere. L’esperimento, se vogliamo chiamarlo così, prende forma in cinque scuole: l’istituto tecnico Feltrinelli e il liceo linguistico Manzoni di Milano, il liceo scientifico Pasteur e il classico Mamiani di Roma e infine l’Istituto polifunzionale Pitagora di Pozzuoli.

Abbiamo chiesto a un centinaio di ragazzini e ragazzine fra i 14 e i 15 anni di immaginare la loro vita improvvisamente nei panni dell’altro sesso. E le loro risposte ci hanno raccontato più delle parole dette.

Ne abbiamo fatto un video-documentario (da pubblicato anche su Canale Scuola di Corriere.it) che è assieme divertente ed emozionante, che mette a nudo difficoltà e desideri, sogni e paure. Ma, soprattutto, è una piccola mappa per orientarsi negli stereotipi uomo/donna degli adolescenti e per immaginare con la loro fantasia come sarebbe la vita nei panni dell’altro/a.

«È scientificamente provato che le ragazze sono più intelligenti…che invidia» confessa uno studente dopo aver sentito dire a una compagna che «se fossi un ragazzo mi sentirei più sicuro ad uscire la sera perché la maggior parte delle violenze è contro le donne».

«Più sicurezza» è un argomento gettonato soprattutto dalle ragazze, non soltanto in senso fisico ma anche sicurezza di sé, consapevolezza di una fragilità maggiore rispetto ai maschi che, per contro, parlano del mondo femminile come «più sensibile», «più emotivo» e della vita delle donne «più difficile».

«La cosa che colpisce» dice la psicologa e scrittrice Gianna Schelotto «è che quando le femmine spiegano i motivi per cui vorrebbero essere maschi non è tanto per un riconoscimento di valori ma per una questione utilitaristica. Perché pensano che questa società offra loro più libertà e li protegga di più dalla violenza. Mentre quando sono i maschi a immaginare di essere femmina spesso riconoscono valori come sensibilità, responsabilità, intelligenza».

Sembra radicato più nelle ragazze che nei ragazzi lo schema dell’uomo «che non può avere bisogno di tenerezze» e che, per dirla con parole femminili, «tende a usare la forza mentre le donne rispondono con le parole». «Per esempio, qui a scuola, è più facile vedere una ragazza che piange perché la figura dell’uomo è quella di un duro…» spiega una delle studentesse. La sorpresa è sentire più di un ragazzino citare il tema della sofferenza fisica del parto fra le ragioni del «non mi piacerebbe essere donna». Ma fra loro c’è anche chi vorrebbe vivere da femmina proprio in nome della maternità: «Il solo motivo per cui vorrei provare è che a me piacciono i bambini e sarebbe divertente..» immagina un ragazzetto. «Avere un figlio, curarlo, è una cosa che ti fa sentire essere fiera di essere donna» è sicura la studentessa di un altro liceo.

Shopping e lunghe sedute davanti allo specchio per il trucco o per decidere come vestirsisono alcuni dei vezzi dichiaratamente osteggiati dai maschi che li credono un’esclusiva delle compagne di scuola e li usano fra i motivi più frequenti del «non mi piacerebbe». Ma anche le discriminazioni, soprattutto quelle in politica, diventano materia di riflessione appena ci si cala nei panni dell’altro sesso. «Se fossi un uomo non sarei così discriminata» è il senso di molte risposte femminili. «Non vorrei essere donna per non partire svantaggiato» è la replica che arriva dall’altra parte.

E poi la curiosità, da un fronte e dall’altro, di «capire come ci guardano» loro, di «entrare nella loro testa». Come a volerne smontare il meccanismo: per sistemare quell’ingranaggio che visto con gli occhi del sesso diverso sembra difettoso. E poco importa che sia o no uno stereotipo.

Twitter @GiusiFasano

 

I VOSTRI COMMENTI
10
Dialogo con Martina, 2 anni e mezzo
25.11 | 09:30 192696
Mamma, voglio diventare “macchio”
Perché Martina? Essere Femmine e’ bello, le femmine sono intelligenti, sono brave, possono indossare dei bei vestiti….
E lei: “mamma non ti preoccupare, poi diventi macchio anche tu”
Qualche mese dopo
Mamma, voglio rimanere femmina!
E perché Martina?
Senno’ poi tu resti sola….
Anche a due anni e mezzo si percepisce la differenza e si immagina come sarebbe stato essere dell’altro sesso. E’ un gioco immaginario che porteremo avanti tutta la vita… Questo Martina non lo sa. Ha appena iniziato a giocare.
Nonostante tutto...
25.11 | 09:38 Lettore_9257054
…rinascerei donna. Per tanti motivi, dei quali il più importante che potrei combattere per la mia libertà: una bella battaglia che dà senso alla vita. Non vedete che gli uomini che nascono liberi e autorevoli (?) sciupano la loro libertà, che la stanno facendo tracimare in licenza?
Oggi mettetevi qualcosa di rosso: passate parola.
Sarebbe bello se...
25.11 | 09:56 joanlui
Peccato non poter fare una breve esperienza nel corpo di una persona dell’altro sesso per un breve periodo, poniamo tre mesi obbligatori per tutti tra i 20 e i 25 anni di età della propria vita. Provate a immaginare quanta più comprensione reciproca ci sarebbe a questo mondo!
a 50 anni, un uomo, una donna
25.11 | 11:21 fatti veri
se sei una donna, alcune possibilità ( un’altra famiglia ex novo, figli nuovi compresi) non le puoi più avere; inoltre un uomo 50-60enne continua ad essere spesso attraente e crea affidamento in una donna, mentre non vale lo stesso meccanismo se sei donna.
Colpa dei modelli culturali, sociali, di cura, di attrazione, della biologia della riproduzione? Quello che volete, ma è così.
Poi la singola donna può tentare di disegnarsi la propria vita come vuole, almeno in occidente, e fregarsene dei modelli e degli stereotipi, almeno in occidente.
Ma nasci donna e non sei del tutto libera di testa, invio dei maschi il tempo infinito di libertà di immaginazione e di ideazione e di invenzione della propria vita che le donne non hanno mai avuto.
osservazioni
25.11 | 13:26 Conte Vlad
anche gli uomini sono sensibili, anche le donne sono forti e lo sanno anche questi ragazzi secondo me.
osservazioni 2
25.11 | 13:46 Conte Vlad
e anche gli uomini badano al loro aspetto estetico chi più chi meno come le donne del resto
ancora una cosa
25.11 | 18:20 Conte Vlad
vedo poi che molte ragazze identificano il maschile con la sicurezza in se stessi. ma in realtà un uomo può essere sicuro o insicuro quanto una donna per ragioni a volte diverse a volte simili
Persone non generi.
25.11 | 21:05 3650221
Io sono una donna e da ragazza, negli anni 60 avrei voluto essere uomo perché allora effettivamente c’era molta differenza tra i due sessi. Poi crescendo mi sono accorta che la differenza non è data dal sesso ma dalla personalità o carattere delle persone: il timido è sempre timoroso sia uomo che donna e l’estroverso sempre allegro e ricercato ,sia uomo che donna. la vita poi non risparmia nessuno sia il timido che l’estroverso, il pessimista e l’ottimista ( sempre di entrambi i sessi) hanno i loro dolori oppure anche le loro gioie. E la sensibilità è di entrambi e dirò di più non è la facilità al pianto che denota sensibilità, tutt’altro è uno sfogo e un mezzo per suscitare simpatia.
Il dolore non manifestato è molto più sincero e lacerante e quante donne lo sopportano così?
Io provo molta tenerezza per gli uomini, ancora degni di questo nome, che ora stanno vivendo un’epoca che li mortifica e li presenta come ignoranti aguzzini. Ci saranno è ovvio come ci sono tante donne ignoranti che pretendono di essere riverite perché donne. Ma è un valore essere donne se non c’è alcun contenuto? Il valore è nella persona ed è un lungo cammino.
dialogo con martina?
26.11 | 09:43 vacanze_in_barbagia
I bambini di due anni che esprimono concetti complessi a loro estranei che ricalcano esattamente le idee dei genitori mi mettono sempre un po’ di inquietudine.
onestamente...
27.11 | 09:43 Holly
l’ho pensato e lo penso spesso.
Che bello sarebbe stato nascere uomo.
Niente orologio biologico.
Niente colloqui con “ma lei pensa di avere figli?”.
Niente capi che commentano ogni giorno come sei vestita o truccata, “perchè ogggi si è vestica così? come sta bene colà, dovrebbe truccarsi di più…”.
Più carriera a parità di fatica.
Più soldi e possibilità (derivanti da punto precedente)
Niente sedute di trucco, parrucco, tacchi e compagnia bella.
E tutto ciò nella parte migliore del mondo dove essere donna. Perchè se penso ad altri Paesi … brrrr.
Si, sarebbe stato davvero belle essere maschio…


Il passaggio più divertente è questo:

Citazione
Lei: «Beh, essere un ragazzo mi semplificherebbe la vita». Lui: «È che le donne hanno meno probabilità di successo…». Ancora una lei: «Non mi dispiacerebbe, avrei più libertà» mentre un altro lui spiega: «Non lo vorrei, gli uomini hanno più potere nella famiglia».

"Gli uomini hanno più potere in famiglia",*  :hmm: afferma il giovanotto intervistato (e indottrinato)...
Allorché uno pensa: ma vivo nell'Italia del 1969 oppure in quella del 2019...?
Perché, insomma, se c'è qualcuno che oggigiorno conta poco più di zero in famiglia sono proprio gli uomini.
Tralascio il discorso relativo alla tesi secondo la quale le donne avrebbero meno probabilità di successo, perché mi son veramente rotto il cazzo di leggere e ascoltare simili puttanate.

@@

* Per dire: io lavoro in ambito edilizio, per cui posso dirvi che chi decide (quasi) tutto in casa - a cominciare dalla cucina, per passare al bagno, alla camera da letto, etc -, è la donna e non l'uomo.
Ad esempio: chi credete deicida di che colore deve essere la cameretta dei bambini?
Il papà? No, lo decide la mamma.
E la cucina color giallo canarino...?
Chi credete lo decida?
Il marito? No, la moglie.
E l'elenco sarebbe lunghissimo.
L'uomo è semplicemente un esecutore, un appendice della donna.
Gli unici uomini che decidono qualcosa, non sono italiani e generalmente provengono dalla Moldavia, dalla Romania e soprattutto dall'Albania.
Gli italiani - a parte rarissime eccezioni - non decidono una beneamata fava, perché sono totalmente sottomessi alle "loro donne", figlie comprese.

Offline giacca

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Re:Un breve ritratto dello zerbino
« Risposta #61 il: Agosto 20, 2019, 12:52:13 pm »
poi arrivano a una certa età senza figli perché le fanno credere che la carriera è più importante ma invece la natura ovviamente prevale e allora frustrate e incazzate cercano di saltare addosso al primo manico che passa rimediando solo negri e marocchini,
Purtroppo non è così vero.

Online Frank

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Re:Un breve ritratto dello zerbino
« Risposta #62 il: Agosto 20, 2019, 13:15:54 pm »
A proposito di uomini3000, questo è quanto scrisse il tal Simone-RM

https://questionemaschile.forumfree.it/?t=6512236
Citazione
31/1/2006, 23:00

Premessa: da un mese abbondante lavoro come data entry, per l'inserimento nel computer dei dati dei clienti della Banca di Credito Cooperativo.
Inserisco dati riguardanti gli intestatari dei c/c e le relative posizioni quali titolare/socio accomandatario/delegato.

Ebbene, oltre il 50% dei conti correnti bancari passati sotto il mio inserimento risultano soddisfare almeno una delle seguenti situazioni:
1 - COINTENSTATO A 2 O PIU' DONNE, aventi cognomi diversi, e che quindi non possono definirsi parenti
2 - INTESTATO A UNA DONNA con eventualmente uno o più uomini inseriti come delegati
Ho riscontrato pochissimi casi ove una donna è delegata su un c/c intestato a un uomo, la maggior parte dei conti correnti che non rientrano nella categoria suindicata sono intestati a un solo uomo, senza cointestatari o donne in delega.

Il che significa che oggi le donne sono più forti, più favorite, e (vedi punto 1) si mettono spesso in società per fare soldi a danno di quella categoria di uomini che, pur di fare sesso, si fanno sottomettere come vigliacchi. Pagando cene, scarrozzando, e offrendo lavori altolocati spesso non conformi alle loro scrause competenze.

Offline Warlordmaniac

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Re:Un breve ritratto dello zerbino
« Risposta #63 il: Agosto 20, 2019, 14:14:07 pm »
A differenza di me, che all'epoca non esistevo (virtualmente), tu provieni da uomini3000, perciò dovresti ricordarti che proprio in quel forum fu pubblicato un articolo in cui si evidenziava che molti ragazzi dell'epoca avrebbero voluto rinascere femmine... *
Per non parlare di altre discussioni in cui alcuni utenti parlavano dei vantaggi relativi al fatto di essere femmina.
Per cui sì, è roba vecchia, e per te dovrebbe essere ancora più vecchia che per me.

@@

* Ora non ho voglia di fare una ricerca, ma lo ricordo benissimo.

Abbiamo parlato di tutto e di più, ma dove vuoi arrivare?
Io non concordo su tutto nemmeno con Barnart, per cui figurati se non posso divergere con normali utenti.

Offline Warlordmaniac

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Re:Un breve ritratto dello zerbino
« Risposta #64 il: Agosto 20, 2019, 14:28:14 pm »
Citazione
Mentre quando sono i maschi a immaginare di essere femmina spesso riconoscono valori come sensibilità, responsabilità, intelligenza

Qui Giusi Fasano omette una cosa importante: sicuramente nessun ragazzo ha risposto che se fosse stato femmina sarebbe più responsabile o sensibili, perché sono cose che se non ce le hai non le puoi desiderare. È un po' come il matto che dice di essere matto.

Probabilmente si riferivano al fatto che avrebbero potuto comportarsi da tali, ma essendo ragazzi non possono.

Offline Vicus

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Re:Un breve ritratto dello zerbino
« Risposta #65 il: Agosto 20, 2019, 14:33:33 pm »
Che c'entra il Pd? Adesso poi spero che si liberi di Renzi.
Posso capire che non si debba parlar troppo di politica per ragioni di coesione. Ma mi pare innegabile che il PD sia il braccio "armato" del femminismo, e il guardiano dell'Italia, in fase di collasso pilotato per conto di altre nazioni europee. Maggioranza o no, è il vero partito al potere da trent'anni.
Non sono schierato politicamente e rispetto chi ha idee di sinistra: ma è proprio il PD lo sfruttatore dei poveri, che sta svendendo pezzo per pezzo i diritti dei lavoratori. E' la nomenklatura che sostiene lo Stato profondo femminista, che si macchia di veri e propri crimini come Bibbiano. E' uno spreco sostenerlo col voto.
Detto questo, pensatela pure come volete.
Citazione da: Frank
perché sono totalmente sottomessi alle "loro donne", figlie comprese.
Forse è per questo che i padri hanno un rapporto malsano con le figlie, che trattano da principesse sul pisello, le viziano in ogni modo e quando si trovano un uomo che non sia un perfetto idiota vengono presi da una curiosa gelosia. E anche quando le figlie si sistemano, continuano a interferire con la vita coniugale, nei casi peggiori quasi installandosi a casa loro. E' una generazione che si è bevuta il cervello.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Frank

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Re:Un breve ritratto dello zerbino
« Risposta #66 il: Agosto 20, 2019, 14:47:40 pm »
Io non concordo su tutto nemmeno con Barnart, per cui figurati se non posso divergere con normali utenti.

Ovvio, ma già che ci sei, dì la tua in merito.
Ossia, vorresti essere femmina ?* Se sì, perché ?

@@

* Io no, grazie.

Online Massimo

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Re:Un breve ritratto dello zerbino
« Risposta #67 il: Agosto 20, 2019, 15:06:15 pm »
Tranquilli: tra non molto essere donna sarà un grosso svantaggio e non un privilegio. Ammesso che in fondo lo sia oggi.

Online Frank

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Re:Un breve ritratto dello zerbino
« Risposta #68 il: Agosto 20, 2019, 17:11:13 pm »
A differenza di me, che all'epoca non esistevo (virtualmente), tu provieni da uomini3000, perciò dovresti ricordarti che proprio in quel forum fu pubblicato un articolo in cui si evidenziava che molti ragazzi dell'epoca avrebbero voluto rinascere femmine...

https://questionemaschile.forumfree.it/?t=25596643

Citazione
°ACTARUS°
view post Inviato il 28/2/2008, 11:33

https://www.corriere.it/cronache/08_febbraio_28/temi_ragazzini_donne_fasano_cdb1b98e-e5c9-11dc-ab61-0003ba99c667.shtml

Citazione
RICERCA - LA PSICOLOGA GIANNA SCHELOTTO HA RACCOLTO 323 SCRITTI.
I temi dei ragazzini: meglio essere donne
L'indagine in tutta Italia: sei su dieci sarebbero «contenti di svegliarsi femmina»
Dalla Liguria alla Sicilia, gli adolescenti smentiscono lo stereotipo dei maschietti che non ammirano le coetanee

MILANO — Quelli che «siccome sono un ragazzo semplice forse ci guadagnerei e sembrerei più sveglio». Quelli che «hanno una forza incredibile e sanno ottenere ciò che vogliono ». Quelli che «c'è poco da fare, c'hanno una marcia in più». Insomma: quelli che «essere donna è meglio, molto meglio». Benvenuti nel mondo degli adolescenti che sorprendono. Ragazzini di terza media, prima e seconda superiore, che messi alle strette confessano: essere femmina per un giorno, che bellezza... E fanno saltare gli stereotipi di sempre, cioè l'idea che tutti i maschietti guardino l'altra parte del cielo come osservassero un'infinita distesa di pettegole, chiacchierone, romantiche e inconcludenti. Può sembrare così, certo.

Ma le cose cambiano se lasci un ragazzino davanti a un foglio bianco a riflettere sul seguente argomento: se domattina ti svegliassi donna quali sarebbero i tuoi pensieri, quali le tue emozioni? Il tema è stato proposto a 323 alunni di scuole medie e superiori in Sicilia, Campania, Basilicata, Emilia, Toscana, Trentino e Liguria. Maschi e femmine fra i 14 e i 16 anni (per le ragazze, va da sé, il risveglio era ipotizzato nei panni di un uomo). La paternità (o forse sarebbe meglio dire la maternità) dell'idea è della psicologa Gianna Schelotto. «Pensavo all'8 marzo e al fatto che ogni anno sono tutti lì a discutere sul senso o il non senso di quella giornata. E allora mi è venuto in mente di indagare fra i pensieri dei giovanissimi. Cosa pensa un sesso dell'altro? mi sono chiesta. Mi sono fatta aiutare da amici insegnanti e ne è venuta fuori una ricerca vera e propria». Tanto per cominciare: le ragazzine sono molto più «velenose» di quanto lo siano i compagni maschi verso il mondo femminile. Se aprissero gli occhi da uomo non sarebbero contente, sia chiaro. Ma riflettendo su quell'improvviso cambiamento non perdono occasione per far notare le debolezze femminili («se fossi un uomo vedrei le donne sole e tristi ad aspettare chissà cosa... »; «quand'ero donna non sopportavo mio padre e mia madre mi diceva di stare zitta e sopportare...»).

Invece più di 6 ragazzi su 10 (il 62%) fanno considerazioni positive sull'ipotesi di svegliarsi donne all'improvviso. Mario rivela: «Quello che invidio delle donne è la paura. Loro possono aver paura e non vergognarsi, nessuno le costringe a sembrare quello che non sono». Marco si immagina nei panni di una lei e scrive «ora che sono una donna posso anche considerarmi intelligente ». Carmine non ci si vede proprio in quei panni («non vorrei diventare donna per tutto l'oro del mondo») anche se dice di sapere benissimo «che loro sono meglio di noi». Tutto sommato, riflette, «preferisco restare uno un po' tonto che pensa solo al pallone e alle cose non intellettuali ». Adriano ammette: «Se c'è una cosa che non capisco delle ragazze è come riescono a stare sempre sui libri e a divertirsi anche». Un bel po' complicate, un po' misteriose, le donne viste da questi ragazzini. Che sembrano quantomai sinceri perché vivono l'esperienza come fosse un sogno: con la certezza che al risveglio tutto torna com'era, irrimediabilmente maschile.

Onda, l'osservatorio nazionale per la salute della donna di Milano e «I Buonavoglia», uno dei circoli culturali più prestigiosi di Genova, hanno promosso la ricerca assieme alla dottoressa Schelotto e saranno al suo fianco nel presentarla in diverse città italiane, fra il 6 marzo e il 19 aprile. Nessuna pretesa scientifica, premettono. «Ma la registrazione di una tendenza, quella sì» dice la psicologa, «e cioè la tendenza a dichiarare in modo aperto e netto, invidia, ammirazione, paura e rispetto verso le donne». Che spesso sono un enigma così complicato che quasi quasi è meglio lasciarlo irrisolto, come semplifica Giovanni, II superiore: «Penso che sia una bella cosa essere donna per le donne. Per me è meglio che resti come sono».

Giusi Fasano
28 febbraio 2008


Non so chi fosse "Vargan", ma condivido queste sue parole.

Citazione
+Vargan+
view post Inviato il 28/2/2008, 11:50 
Utente cancellato


Io non capisco una cosa. Questa storia dell'enigma della donna. E' un concetto maschile.

Viene dal parlato, dal vissuto maschile. Pero quando le donne parlano di loro,si apropriano di queste componenti maschili per discutere di loro. In un certo senso per celebrarsi.

Ma sono loro cosi. O siamo noi che le vediamo cosi?


E' così, son gli uomini a ritenere le donne "enigmatiche, misteriose, incomprensibili, impenetrabili", etc, mentre nei fatti sono estremamente semplici da capire.
Ed è altrettanto vero che le femmine si appropriano dei succitati pensieri maschili per autocelebrarsi. *

@@

* Accade anche nello sport, Judo compreso.

Offline Warlordmaniac

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Re:Un breve ritratto dello zerbino
« Risposta #69 il: Agosto 20, 2019, 20:19:44 pm »
Ovvio, ma già che ci sei, dì la tua in merito.
Ossia, vorresti essere femmina ?* Se sì, perché ?

@@

* Io no, grazie.

È difficile risponderti, per diversi motivi, in primis perché un passaggio da uomo a donna per essere veramente equivalente deve avere in sé dei cambiamenti anche caratteriali e fisici. Cioè se fossi una donna, che donna sarei? Con lo stesso carattere? E come faccio ad avere lo stesso carattere se ho un vissuto diverso? E fisicamente? Tra il nascere baciate dalla dea Afrodite e nascere con una tendenza all'obesità c'è un mondo. Comunque qui e ora la donna sta all'uomo come il ricco e il povero.  Magari ci sono poveri che scoprono il valore della vita frugale ma se grandi numeri è normale che sono i poveri a voler essere ricchi e nessun ricco vuole essere povero. Se mi chiedessero di scegliere il genere prima di rinascere, dopo una vita da uomo una puntata dall'altra parte del cielo la farei. Certo dopo è da vedere se mi renderei conto dei vantaggi che ho a partire dai 5 anni in più di aspettativa di vita.

Offline Warlordmaniac

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Re:Un breve ritratto dello zerbino
« Risposta #70 il: Agosto 20, 2019, 20:22:53 pm »
Tranquilli: tra non molto essere donna sarà un grosso svantaggio e non un privilegio. Ammesso che in fondo lo sia oggi.

Sì, vabbè....allora che stiamo facendo qui?

Online Massimo

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Re:Un breve ritratto dello zerbino
« Risposta #71 il: Agosto 20, 2019, 21:39:58 pm »
Io risponderei: "Se mai dovessi un (brutto) giorno svegliarmi e scoprire di essere diventato femmina, prima mi rinchiuderei in casa. Poi per il tramite di Internet mi informerei dove e come si può cambiare sesso più rapidamente e più economicamente possibile e poi ci andrei subito e di corsa. Ma fortunatamente ciò non è necessario nel mio caso individuale". Dopodichè accetterei stoicamente di prendere un 4 nel tema.

Online Frank

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Re:Un breve ritratto dello zerbino
« Risposta #72 il: Agosto 21, 2019, 10:28:56 am »
Certo dopo è da vedere se mi renderei conto dei vantaggi che ho a partire dai 5 anni in più di aspettativa di vita.

Personalmente, di vivere 80 anni anziché 85 non mi interessa minimamente, per tutta una serie di motivi, a cominciare dal fatto che la vecchiaia è una merda.
Vivere 5 anni di più (in media, ovvio) non è necessariamente un vantaggio, anche perché bisogna vedere come uno li vive, ossia se vivendo o sopravvivendo.
Nella società attuale - per non parlare di quella che verrà - saranno sempre più gli anziani costretti a sopravvivere, soventemente da soli (e con una pensione da fame), anche perché la nostra è una società di celibi e nubili senza figli (o single, come si suol dire oggigiorno).
Un tempo, perlomeno esistevano le c.d. famiglie allargate, oggi no.
Oggi molti anziani sono nella merda più totale.
Figuriamoci coloro che lo saranno.

Offline daria_campese

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Re:Un breve ritratto dello zerbino
« Risposta #73 il: Agosto 21, 2019, 10:55:25 am »
Io risponderei: "Se mai dovessi un (brutto) giorno svegliarmi e scoprire di essere diventato femmina, prima mi rinchiuderei in casa. Poi per il tramite di Internet mi informerei dove e come si può cambiare sesso più rapidamente e più economicamente possibile e poi ci andrei subito e di corsa. Ma fortunatamente ciò non è necessario nel mio caso individuale". Dopodichè accetterei stoicamente di prendere un 4 nel tema.


Se preferisci tenerti tutti i gli svantaggi che comporta essere uomini significa che sei masochista e rifiuti , se fosse reale ,  un cambiamento che ti agevolerebbe nettamente la vita.   Pensa come è bello che una società del primo mondo ha leggi speciali tipo il recente Codice Rosso , pensa come è bello sbattersi la prima donna che incontri senza ne' essere vista come lesbica ma solo una che attraversa una fase ne' essere considerato molestia.   
Pensa a tanti modelli positivi di eroine donne che infestano film e videogiochi (si io gioco a videogiochi e da vari anni le eroine di "ferro" hanno superato i maschietti).
Pensa che ogni crimine commesso non sarà mai colpa tua cosi' da deresponsabilizzarti delle tue azione : ad esempio tu diventato femmina uccidi il tuo ragazzo perche' ti va' , nessuno ti condannerà anzi o con una bugia ti inventi anni di violenze e ti assolvono ad occhi chiusi o ti danno l'infermità mentale cosi 'da passare quanche annetto in un accogliente centro di recupero salute mentale in compagnie di apprensive psicologhe .

Offline Vicus

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Re:Un breve ritratto dello zerbino
« Risposta #74 il: Agosto 21, 2019, 11:01:38 am »
Un tempo, perlomeno esistevano le c.d. famiglie allargate, oggi no.
Il discorso è tutto qui. Restano le badanti rumene o africane, a scelta, sperando di non averne mai bisogno.
Ma attenzione: nell'ambito del volontariato, ho conosciuto una vecchina che aveva una figlia, un fratello e 5 nipoti e si sentiva più sola di un cane. Morale: più spesso di quanto non si immagini, i rapporti umani odierni sono così vuoti che sono anche peggio della solitudine.
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pensa come è bello sbattersi la prima donna che incontri senza ne' essere vista come lesbica
Mah...
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.