Autore Topic: L'abilità trasformista del femminismo: il caso Zanardo.  (Letto 2384 volte)

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Offline Angelo

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L'abilità trasformista del femminismo: il caso Zanardo.
« il: Agosto 30, 2017, 20:11:11 pm »
C'è da riconoscere, perchè è un'abilità oggettiva, la capacità di fare parassitismo con i fondi pubblici. Io credo che in questo campo le femministe siano delle maestre, superiori, e di molto, a quei lavoratori pubblici che si fanno scoprire come bimbi. Queste mangiano soldi pubblici e creano pure altre soluzioni ai problemi da loro creati creando altri posti di lavoro per loro. Vi facciamo un esempio recentissimo che riguarda la Zanardo. Tale esemplare femminista, conosciutissimo da noi utenti abituali, misandrica come poche altre, l'altro giorno ha scritto un articolo spiazzante per molte femministe e che ha creato degli apprezzamenti anche in acculturati uomini antifemministi. Naturalmente, sapendo che la femminista non perde il pelo e non perde neanche il vizio, ho aspettato. Partiamo dal primo articolo della Zanardo, quello che ha creato "stupore" e "apprezzamenti". Come sempre, prima link e poi articolo.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/08/28/da-rimini-a-gioia-del-colle-la-violenza-sulle-donne-fa-notizia-anche-se-commessa-da-stranieri/3821540/

Da Rimini a Gioia del colle, la violenza sulle donne fa notizia anche se commessa da stranieri?


Dello stupro di Rimini, ieri non vi era traccia nelle pagine di molte associazioni di sinistra e femministe, perché? Non è certo la prima volta che accade e stupisce che grandi movimenti che hanno portato in piazza migliaia di persone proprio contro la violenza o che hanno come loro obiettivo principale proprio la rimozione della violenza verso le donne, abbiano trascurato di recensire e stigmatizzare un fatto così grave.

Accadde anche qualche settimana fa quando un’anziana venne violentata da un ragazzo in Puglia e pochissime si dissero dalla parte della donna. In entrambi i casi la violenza, nel primo caso è certo e nel secondo pare altamente probabile, è stata commessa da migranti africani.

A chi si occupa di diritti delle donne questo dato importa poco: sappiamo che la percentuale maggiore di violenza si compie nelle case, in famiglia, che sono ad esempio spesso i partner a commettere i femminicidi e che la paura dello straniero è spesso ingiustificata. E sappiamo soprattutto che la violenza verso le donne va sempre condannata, indipendentemente dal Paese di provenienza di chi la commette. Ma resiste una certa retorica nella sinistra più ideologica, che tende a volere nascondere i delitti dei migranti, facendo un gran danno sia ai migranti che ai partiti che nella sinistra si riconoscono.

Nel caso di Rimini, ma direi anche nei casi precedenti, si crede erroneamente che la minor diffusione della notizia darebbe meno spazio alle invettive della destra razzista: tesi quanto mai bizzarra visto che la notizia dello stupro è stata data comunque da quasi tutti gli organi di informazione e dunque il risultato è stato quello di far emergere ancor più l’assenza della copertura della notizia da chi avrebbe dovuto invece darla, lasciando, qui sì, molto spazio alle manipolazioni.

Il risultato è disastroso: se da una parte c’è una destra xenofoba in cui moltissimi/e non si riconoscono, dall’altra resiste una sinistra ideologica che irrita gli elettori, trattati come cretini a cui viene nascosta la verità per timore che non sappiano interpretarla: ma chi ha voglia di votare un partito che ci immagina incapaci di discernere?

Ma anche migranti e rifugiati ne escono male: perché denunciare giustamente e con forza la violenza se commessa da un italiano e invece celare quella commessa da uno straniero? Questo comportamento apparentemente buonista nasconde una discriminazione grave verso lo straniero considerato una sorta di minus habens, da proteggere.

Tra chi è xenofobo e razzista e fa risalire ingiustamente ogni delitto a un’inesistente invasione di migranti e una parte di sinistra che in modo ormai inaccettabile decide quali notizie noi cittadini/e saremmo in grado di comprendere, esiste la possibilità che è quella della corretta e veritiera informazione, che lasci a noi il diritto di comprendere e decidere.

Tra poco ci sono le elezioni: non trascurerei questa possibilità.





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Oggi cosa scrive la Zanardo? Naturalmente prima link o poi l'articolo e sotto alla serie di asterischi, la mia analisi.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/08/30/migranti-tra-chi-li-odia-e-chi-li-vorrebbe-rendere-intoccabili-ce-la-giusta-via-di-mezzo/3826075/

Giorni fa ho scritto su questo sito un post sulla reticenza di una parte della sinistra più retorica ed ideologica, che comprende anche gruppi femministi, nel denunciare le violenze verso le donne compiute da cittadini migranti.

Problema politico rilevante, perché il silenzio intorno a questi delitti contribuisce ad alimentare anziché a smussare, il razzismo e il favore verso i partiti della destra, anche xenofoba.

La ragione è chiara: conosciamo ormai tutti amici e amiche che da sempre si definiscono “di sinistra” sorprenderci con uno stizzito: “Adesso basta!” a significare che non si ritrovano più in un approccio al tema “migranti” che non presenta alcun piano serio di inclusione, ma solo un generico buonismo verso i migranti e rifugiati: atteggiamento che è divenuto anche offensivo nella caparbia volontà di proteggerli anche quando delinquono, come fossero minus habens appunto; facendo quindi torto alla maggioranza di loro che al contrario, sono assolutamente onesti.

La provocazione ha suscitato molte reazioni, ed era questo il mio obiettivo: impedire che chi non si riconosce né nelle posizioni razziste di alcuni partiti, né in quelle demagogicamente accettanti di altri, venisse avviluppato nella “spirale del silenzio”, e cioè quella situazione in cui ”una persona non è incentivata ad esprimere apertamente e riconoscere a se stessa un’opinione che percepisce essere contraria all’opinione di maggioranza, per paura di riprovazione e isolamento da parte della presunta maggioranza. Questo fa sì che le persone che si ritrovino in tali situazioni siano spinte a chiudersi in un silenzio che, a sua volta, fa aumentare la percezione collettiva di una diversa opinione della maggioranza, rinforzando di conseguenza, il silenzio di chi si crede minoranza“.

La riprova è stata che dopo la pubblicazione del commento, ho ricevuto diverse mail di lettrici che mi confidavano il loro timore ad esprimere una posizione contraria a quella dominante oggi nella sinistra, ma ancor più, ed è questo il punto, temevano di riconoscere a loro stesse, un sentire definito dal loro gruppo di riferimento “razzista” mentre razzista, bisogna saperlo affermare con forza, non è. Tutt’altro.

L’idiota dualismo tra chi odia i migranti e li vorrebbe rispedire al più presto a casa loro, e chi li vorrebbe rendere intoccabili facendo loro un grave danno, va rifiutato con coraggio, offrendo una terza possibilità che è a mio parere quella in cui la maggioranza dei cittadini e cittadine si rispecchia: un’inclusione seria e ben gestita, fuor di razzismo ma anche di inutile buonismo, agevolata da programmi di “Diversity e Inclusion” (la citazione in inglese è dovuta al grande sviluppo che queste teorie hanno in alcuni Paesi anglosassoni,ma non in Italia) che incentivino una pacifica e proficua convivenza; auspicando “inclusione” e non “integrazione” che significa la volontà di valorizzare le differenze anziché cercare di “addomesticarle” al fine di farle rientrare nella nostra cultura. Nulla di nuovo per Paesi come Svezia o Norvegia e Canada: ma una proposta raramente ascoltata qui da noi, dove di progetti di inclusione, che dovrebbero prevedere anche la conoscenza e conseguenti usi e costumi dei rapporti tra i sessi nei Paesi riceventi, non se ne parla.

(Interessante per chi volesse approfondire, può essere conoscere i precisi e seri programmi di inclusione del Canada o gli altrettanti interessanti programmi di inclusione sviluppati nei Paesi del nord Europa sulla gestione delle relazioni tra uomini migranti e donne europee

Esorto quindi le persone che si riconoscono nei principi di accoglienza evoluta e credono in una società multietnica rispettosa dei diritti di tutti e tutte, a farsi avanti, a raccontare in che modo i Paesi evoluti gestiscono bene l’immigrazione, che non è certo quello sviluppato fino ad oggi qui: chi tra voi conosce il Canada o la Svezia può scrivere qui se ha mai visto migranti o rifugiati chiedere l’elemosina agli angoli delle strade costringendoli a situazioni umilianti e inaccettabili?

Termino con una questione che è per me forse la più rilevante anche se ancora oggi impopolare nel nostro Paese: la parola “femminismo” potrà non essere gradita a molti, ma è quanto per me più conta, non per ragioni ideologiche bensì di reale necessità per un Paese che stenta ad affrontare il tema della parità di genere con la necessaria serietà.

Ebbi modo di dirlo dopo i fatti di Colonia, in cui si minimizzarono le violenze commesse da cittadini migranti, proprio per le ragioni di cui sopra.
L’ho ripetuto negli ultimi mesi, quando ho denunciato sempre e indipendentemente da chi l’avesse commessa, ogni atto di violenza verso le donne. Ripeto ogni atto.
Violenza verso le donne, ed è giusto ribadirlo al fine che sia definitivamente chiaro e con questo porre fine a manipolazioni ripugnanti, che è commessa anche e soprattutto da italiani, spesso noti alle vittime.

E dunque proprio perché ritengo che il nostro Paese abbia bisogno di politiche femministe serie, come oramai accade in moltissimi Paesi europei e non solo, ribadisco che non è accettabile mai alcuna reticenza nel denunciare la violenza verso le donne: non esiste alcuna giustificazione alla rimozione di un atto che sta alla base della cancellazione delle donne come persone e le riduce a oggetti.

Questo è il punto. E non ha nulla a che fare, ma veramente nulla, con il razzismo.




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Avete capito il gioco della Zanardo? Avete capito come fa aumentare i soldi alle sue come femministe?
La Zanardo, conscia del fatto che ormai le femministe sono associate dalla popolazione, GIUSTAMENTE, all'immigrazionismo e al buonismo decide di "rompere" il fronte femminista e di "denunciare" , con il primo suo articolo, le femministe che per paura di esser scambiate per razzismo minimizzano le azioni criminali dei clandestini/migranti. Poche femministe criticano l'articolo della Zanardo (cosa assai strana). Due giorni dopo la Zanardo propone una "terza via" dell'accoglienza dei clandestini/migranti. In cosa consiste? Consiste nel modello preso da Svezia ed Inghilterra, un modello fallimentare fatto di "lezioni/azioni" tese a formare le menti dei migranti sulle questioni di genere, sul femminismo, sui diritti delle donne, sul politicamente corretto.
Quindi la Zanardo, conscia del fatto che la stragrande maggioranza delle femministe è favorevole all'immigrazione (soprattutto maschile, guarda caso quanti calcoli anche lì...  :shifty:) e conscia del fatto che ormai sempre più gente odia le femministe come persone (tendenza in crescita anche in Italia) decide di proporre una terza via all'integrazione pigliando da "destra e da sinistra" figure intellettuali che dovranno fare questi corsi femministoidi. Ovviamente questi fallimentari corsi da chi saranno fatti? Dalle femministe. Con i soldi di chi? Quelli dello Stato, ossia i nostri.
Vediamo chi lo capisce lì su "Ilfatto".
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline ilmarmocchio

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Re:L'abilità trasformista del femminismo: il caso Zanardo.
« Risposta #1 il: Agosto 31, 2017, 09:43:00 am »
bravo Angelo : ottima analisi

Offline Vicus

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Re:L'abilità trasformista del femminismo: il caso Zanardo.
« Risposta #2 il: Agosto 31, 2017, 10:16:33 am »
Per ora i corsi su come accettare una società in cui saremo presto minoranza li fanno a noi.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Sardus_Pater

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Re:L'abilità trasformista del femminismo: il caso Zanardo.
« Risposta #3 il: Agosto 31, 2017, 12:19:14 pm »
Per ora i corsi su come accettare una società in cui saremo presto minoranza li fanno a noi.

Esatto. Ad esempio, c'è un deputato di origini maghrebine che ha proposto che lo studio dell'arabo diventasse obbligatorio nelle scuole per "favorire l'integrazione". Meno male che pochi hanno preso sul serio questa cretinata. Ma è lo specchio di una situazione reale.
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Offline bluerosso

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Re:L'abilità trasformista del femminismo: il caso Zanardo.
« Risposta #4 il: Agosto 31, 2017, 15:05:33 pm »
Ho un sospetto (che assomiglia ad un auspicio).
Il tema emigrazione sarà la Waterloo di parecchie congreghe. Non ultimo un certo tipo di femminismo....

Banco di prova i prossimi turni elettorali.
Al buio delle cabine l'italiano (ma anche altri popoli) ha fatto sempre giustizia di molto chiacchericcio di prima e seconda serata.

Il tema decisivo però resta focalizzato su chi raccoglierà questo consenso.
E come saprà tradurlo.
Gli esempi passati non fanno pensare al bello (a destra come a sinistra)

Offline ilmarmocchio

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Re:L'abilità trasformista del femminismo: il caso Zanardo.
« Risposta #5 il: Agosto 31, 2017, 15:06:17 pm »
Esatto. Ad esempio, c'è un deputato di origini maghrebine che ha proposto che lo studio dell'arabo diventasse obbligatorio nelle scuole per "favorire l'integrazione". Meno male che pochi hanno preso sul serio questa cretinata. Ma è lo specchio di una situazione reale.

infatti. sa tanto di sasso gettato nello stagno

Offline Angelo

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Re:L'abilità trasformista del femminismo: il caso Zanardo.
« Risposta #6 il: Agosto 31, 2017, 15:48:41 pm »
bravo Angelo : ottima analisi

Grazie Marmò, troppa bontà. Da notare i commenti di alcuni utenti (Radek, Capitan Findus su tutti) . Taluni hanno capito le intenzioni della topastra femminista.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline ilmarmocchio

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Re:L'abilità trasformista del femminismo: il caso Zanardo.
« Risposta #7 il: Agosto 31, 2017, 16:37:10 pm »
Grazie Marmò, troppa bontà. Da notare i commenti di alcuni utenti (Radek, Capitan Findus su tutti) . Taluni hanno capito le intenzioni della topastra femminista.
nessuna bontà. la mossa della Zanardo è abile, và riconosciuto.
Però non ha ingannato tutti :)

Offline Sardus_Pater

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Re:L'abilità trasformista del femminismo: il caso Zanardo.
« Risposta #8 il: Agosto 31, 2017, 17:54:13 pm »
Macché abile e abile. E' un trucco che usano da anni. Solo che ormai lo conoscono sempre più persone. Persone che non credo vogliano che vengano sperperati altri soldi pubblici per palesi minchiate come questa.
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Offline Warlordmaniac

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Re:L'abilità trasformista del femminismo: il caso Zanardo.
« Risposta #9 il: Settembre 03, 2017, 14:00:44 pm »
Condivido quanto detto da Angelo, ma aggiungo una cosa sull'opportunismo zanardiano.
Lei ha due sogni: entrare nel CdA Rai e entrare nel Ministero delle Pari Opportunità, magari come ministra.
Da sinistra non poteva, perché la sinistra non riuscirà ad entrare nel governo, quindi sta occupando una posizione più centrale e trasversale. Teniamo conto che il futuro governo difficilmente sarà monocolore, quindi la Zanardo semplicemente sta prendendo posizione per essere spendibile in quota 5stelle.

Offline bluerosso

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Re:L'abilità trasformista del femminismo: il caso Zanardo.
« Risposta #10 il: Settembre 03, 2017, 15:58:52 pm »
E questo sarà il nuovo link:

https://www.questionemaschile.ir




Offline Sardus_Pater

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