"E ora vi dichiaro Ex marito ed Ex moglie : auguri!!!!"

[Jason]

Interessante articolo...

http://www.destrablog.eu/womenwork-auguri-alle-divorziate/



 

Il 12 Maggio 1974 gli italiani furono chiamati alle urne per decidere se abrogare o meno la legge Fortuna-Baslini che regolamentava l’istituzione del divorzio nel nostro paese. La partecipazione al referendum fu larghissima, di quelle che oggi possiamo solo sognare.


Infatti all’appello rispose l’87,7% degli italiani aventi diritto al voto, e la proposta diventò legge grazie al 60% dei si. Da allora di tempo ne è passato, i divorzi continuano a crescere in maniera esponenziale e gli unici che sembrano trarne qualche giovamento sono proprio gli avvocati. E sì perché, nonostante si continui a parlare di proposte di legge sul divorzio breve e aumentino le separazioni consensuali, gli strascichi giudiziari continuano a prolungarsi per anni, il che nel nostro paese non dovrebbe destare troppo stupore data la lentezza della giustizia italiana, e di concreto fino ad oggi si è fatto ben poco. La situazione poi peggiora se nel contenzioso, oltre ai beni immobili sono inclusi anche i figli, che spesso e volentieri vengono usati come merce di scambio e oggetto del ricatto anche loro, in vero stile cinematografico americano alla “Kramer contro Kramer”. Sarebbe banale e riduttivo dire che, in queste situazioni a pagare il prezzo più caro sono sempre loro, costretti a vivere in un clima di tensione e nervosismo, e ad assistere a soprusi di ogni tipo, e per fortuna che tranne in casi estremi, non vengono chiamati a testimoniare in tribunale, almeno questo la legge italiana glielo risparmia. Ma nemmeno le donne se la passano meglio. È vero, che almeno sulla carta, dovrebbero essere tutelate maggiormente rispetto al marito ma non è sempre così. Perché un conto è parlare di Welfare e pari opportunità, un altro è attuare delle iniziative che voltino a migliorare la qualità della vita delle coppie separate. Il mio intento non è quello di difendere le donne, dipinte troppo spesso come sanguisughe, pronte a spillare qualunque cifra ai propri ex, e demonizzare gli uomini, ma ciò che mi limito a descrivere è soltanto la constatazione di quello che oggi si consuma quotidianamente sotto i nostri occhi e che sta diventando talmente tanto comune da non destare più sdegno. A trattare argomenti come questo, si corre il rischio di diventare faziosi e cadere nella banalità. Errore che cercherò di non commettere, anche perché il quadro è già abbastanza chiaro ed è grosso modo sempre lo stesso. Dati alla mano, in più del 90% delle cause, l’affidamento dei figli è assegnato alla moglie e nel caso in cui si abbia un’abitazione in comune anche questa va a loro, insieme ad un assegno con il quale si dovrebbero fronteggiare le spese per il mantenimento. Troppo spesso però gli assegni familiari, stabiliti dal giudice in base al reddito del marito, sono troppo bassi e non risultano sufficienti per garantire il fabbisogno necessario. Se poi aggiungiamo al mantenimento di mogli e figli, bollette, mutuo, affitto e altre spese da pagare ci si potrà rendere conto da soli che con quell’assegno si può fare ben poco. Qualcuno potrebbe dire: che andassero a lavorare anche le mogli! Osservazione giusta si, ma spesso più facile a dirsi che a farsi. Molte donne infatti, una volta sposate, commettono il grave errore di lasciare il proprio impiego per dedicarsi alla famiglia, e il reinserimento nel mondo del lavoro, soprattutto ad una certa età, e con i chiari di luna degli ultimi tempi non è sempre facile. Per non parlare poi delle situazioni in cui ci sono bambini molto piccoli e donne troppo sole, perché non sempre si può fare affidamento su nonni o parenti. In quest’ultimo caso il disagio è maggiore perchè bisogna far fronte all’ostilità di datori di lavoro, restii ad assumere donne con situazioni familiari particolari e figli a carico e che quindi potrebbero spesso doversi assentare dal proprio posto. In un’Italia sempre più “evoluta”è inutile fare affidamento sugli asili aziendali, pressoché inesistenti, per non parlare poi dei nido che, con le rette da capogiro che hanno, necessiterebbero di un ulteriore assegno solo per coprirne le spese. La situazione poi si aggrava ulteriormente se dall’industrializzato nord, ci spostiamo nell’arretrato sud dove il divario è incolmabile. Se poi non si è dotate di super poteri, è pressocchè impossibile conciliare il ruolo di mamma, lavoratrice e perché no anche casalinga, e tranne in pochi casi, poter contare sull’aiuto del proprio ex marito è un utopia. Anche perché molti sono i padri che a causa conclusa se ne lavano le mani, e di episodi come questi ne sono pieni i tribunali. Nonostante i numerosi disagi tra i quali bisogna districarsi non poteva poi mancare la figura dell’assistente sociale, pronta a sentenziare se una donna che accudisce i propri figli, contribuisce alla spese, porta avanti la casa e magari lavora anche otto ore al giorno, sia una buona madre, ed è bene che la risposta a questi quesiti sia in tutti i casi si, perché altrimenti con quello a cui si va incontro si rischia di rimpiangere la causa di divorzio e le beghe in tribunale. Perché, un giudice “molto attento” ai bisogni del minore potrebbe trovare più giusto, l’affidamento al padre, magari nel frattempo ritornato a vivere dai genitori, perché con tutte la spese da sostenere non può permettersi di andare ad abitare da solo, e che potrebbero dargli una mano. Se poi il quadro non fosse già abbastanza complicato di suo, ad appesantire ancora di più la situazione ci si mettono anche le associazioni in difesa dei mariti/padri separarti, che avranno anche i loro buoni motivi per protestare, ma se a scendere in strada ogni volta che viene commessa un’ingiustizia nei loro confronti fossero le donne, ne avremmo le piazze piene. Negli ultimi anni infatti, sono nate numerose associazioni a tutela dei papà divorziati stanchi di essere trattati dalle loro ex mogli come bancomat viventi e che rivendicano il loro diritto inalienabile di essere genitori e di poter essere presenti nella crescita del proprio figlio, e non solo chiamati ad elargire un assegno a detta loro troppo caro. Peccato però che molti di questi uomini si ricordino di rivendicare la loro genitorialità solo nelle aule di un tribunale di fronte ad un giudice. Per non parlare poi dei casi limite in cui i padri spariscono completamente togliendo al proprio figlio il piccolo contributo che era stato costretto a versare mensilmente, o si risposano, costruendosi un’altra famiglia con la quale, ci si augura quanto meno, non ripetano gli stessi errori.  È vero che la causa principale del divorzio è e rimane sempre il matrimonio, ma se quell’unione, celebrata con rito civile o religioso, era il frutto di un amore più o meno grande, forse varrebbe la pena di ricordarselo una volta in più, in modo da affrontare la causa di separazione in maniera civile, senza essere costretti ad assistere ai soliti teatrini davanti ad un giudice, e agli alterchi dentro e fuori le aule di tribunale che continuano a consumarsi anche dopo la sentenza.
di Azzurra Monaco – Presidente Regione Puglia Destra Razionale



PS cara Azzurra...non farti sentire dalle associazioni femministe...ti lincerebbero!

[Utente Cacellato]

Siamo sempre lì.......

Perché deve essere una donna a dire certe cose?????

Perché non abbiamo il coraggio di parlare per noi???????????????????????

Non devono essere le donne a farsi portavoce dei nostri mali e delle nostre ingiustizie, sennò userebbero una volta di più questo mezzo per dire che siamo inetti!


Comunque importantissimo perché è un'ulteriore testimonianza di ciò che penso: qualcosa bolle in pentola!!!!!!!!!

[Jason]

Siamo sempre lì.......

Perché deve essere una donna a dire certe cose?????

Perché non abbiamo il coraggio di parlare per noi???????????????????????

Perchè esistono i maschi femministi e che si autodenigrano sempre per non so quale motivo: essi sono un ostacolo da eliminare il prima possibile

Non devono essere le donne a farsi portavoce dei nostri mali e delle nostre ingiustizie, sennò userebbero una volta di più questo mezzo per dire che siamo inetti!

L'deale sarebbero che sia UU che DD si oppongono insieme a certe cose...

Comunque importantissimo perché è un'ulteriore testimonianza di ciò che penso: qualcosa bolle in pentola!!!!!!!!!

Esatto, però in Spagna hanno qualche problema...

http://www.societacivile.net/26-05/mamme-di-madrid-contro-la-pas-e-la-terapia-della-minaccia-rompiamo-il-silenzio

C'è anche da dire, però, che gli uomini spagnoli non stanno alzando la voce contro quello che sta succedendo lì. Evidentemente non è vero che solo gli italiani sono senza palle.

[COSMOS1]

Interessante articolo...

http://www.destrablog.eu/womenwork-auguri-alle-divorziate/

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Se poi il quadro non fosse già abbastanza complicato di suo, ad appesantire ancora di più la situazione ci si mettono anche le associazioni in difesa dei mariti/padri separarti, che avranno anche i loro buoni motivi per protestare, ma se a scendere in strada ogni volta che viene commessa un’ingiustizia nei loro confronti fossero le donne, ne avremmo le piazze piene. Negli ultimi anni infatti, sono nate numerose associazioni a tutela dei papà divorziati stanchi di essere trattati dalle loro ex mogli come bancomat viventi e che rivendicano il loro diritto inalienabile di essere genitori e di poter essere presenti nella crescita del proprio figlio, e non solo chiamati ad elargire un assegno a detta loro troppo caro. Peccato però che molti di questi uomini si ricordino di rivendicare la loro genitorialità solo nelle aule di un tribunale di fronte ad un giudice. Per non parlare poi dei casi limite in cui i padri spariscono completamente togliendo al proprio figlio il piccolo contributo che era stato costretto a versare mensilmente,

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di Azzurra Monaco – Presidente Regione Puglia Destra Razionale



PS cara Azzurra...non farti sentire dalle associazioni femministe...ti lincerebbero!

sicuro? 

[Jason]

sicuro? 

Non avevo fatto caso a quel pezzo...
Vabbè, verrebbe linciata lo stesso perchè ha osato mettere in discussione il "sacro" divorzio, e il fatto che oggi ce ne sono fin troppi.

[Rita]

Non avevo fatto caso a quel pezzo...
Vabbè, verrebbe linciata lo stesso perchè ha osato mettere in discussione il "sacro" divorzio, e il fatto che oggi ce ne sono fin troppi.

non lo so, ... io non ci vedo grandi critiche, più che altro la critica è al fatto che non si sia ancora arrivati al "divorzio breve": con conseguente uscita di casa del marito con l'obbligo di pagamento di un contributo per i figli (magari sostanzioso che con le cifre che si stabiliscono oggi non si puo' vivere) senza tante storie e senza che queste povere donne siano costrette anche a dover rendere conto ad assistenti sociali del loro operato

Sarebbe banale e riduttivo dire che, in queste situazioni a pagare il prezzo più caro sono sempre loro, costretti a vivere in un clima di tensione e nervosismo, e ad assistere a soprusi di ogni tipo, e per fortuna che tranne in casi estremi, non vengono chiamati a testimoniare in tribunale, almeno questo la legge italiana glielo risparmia. Ma nemmeno le donne se la passano meglio. È vero, che almeno sulla carta, dovrebbero essere tutelate maggiormente rispetto al marito ma non è sempre così.

Anche perché molti sono i padri che a causa conclusa se ne lavano le mani, e di episodi come questi ne sono pieni i tribunali. Nonostante i numerosi disagi tra i quali bisogna districarsi non poteva poi mancare la figura dell’assistente sociale, pronta a sentenziare se una donna che accudisce i propri figli, contribuisce alla spese, porta avanti la casa e magari lavora anche otto ore al giorno, sia una buona madre, ed è bene che la risposta a questi quesiti sia in tutti i casi si, perché altrimenti con quello a cui si va incontro si rischia di rimpiangere la causa di divorzio e le beghe in tribunale.

non manca naturalmente l'accenno alla società che costringe la donna ai super-poteri...perchè ovviamente il marito presente è un'utopia

Se poi non si è dotate di super poteri, è pressocchè impossibile conciliare il ruolo di mamma, lavoratrice e perché no anche casalinga, e tranne in pochi casi, poter contare sull’aiuto del proprio ex marito è un utopia

[ilmarmocchio]

Io condivido Rita e Cosmos. Tutta la premura della tipa e' verso un divorzio breve. Ma non si parla di rivedere tutta la questione sulle responsabilita' e sui " tenori di vita". Allora, cosi' avremo solo la dipartita in tempi record , del marito dalla casa coniugale e le mogli sarebbero ancora piu' stimolate a fare quello che gia' fanno.
NO. Bisogna riscrivere completamente il diritto di famiglia, abolire solidarieta' pelose e " tenori di vita". In breve :
chi rompe paga, e i cocci sono i suoi "
Inoltre , basilare il concetto di LesPaul : la q.m. deve essere portata avanti dagli uomini. Con l'aiuto delle donne non femministe, ovvio. ma deve finire il trend che autorizza solo le donne a parlare. Di uomini ne parlano gli uomini. Nessun imprimatur deve rendersi necessario, da parte di nessuno