Autore Topic: E' nato un mito: il senatore D'Anna  (Letto 11088 volte)

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Online bluerosso

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E' nato un mito: il senatore D'Anna
« il: Settembre 18, 2017, 15:28:54 pm »
Cari QMisti: è nato un mito.

Il sen. Vincenzo D'Anna




Qui l'epica battaglia (vinta) dal senatore.

http://www.la7.it/laria-che-tira/video/perina-vs-vincenzo-danna-ala-dibattito-sullabbigliamento-femminile-sembra-ritorno-agli-anni-70-18-09-2017-221921

"Non voglio essere giudicato dai maestri del politicamente corretto"  :italia1:

Antagoniste:
Mirta Merlino
Flavia Perina
Lucia Borgonzoni

Antagonisti:
Dario Nardella



Neutro:
mons. Domenico Sigalini

Offline Sardus_Pater

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Re:E' nato un mito: il senatore D'Anna
« Risposta #1 il: Settembre 18, 2017, 15:35:09 pm »
Ha ragione da vendere.
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Online Massimo

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Re:E' nato un mito: il senatore D'Anna
« Risposta #2 il: Settembre 18, 2017, 17:56:39 pm »
Perinna è della destra fascistoide, Bergonzoli è della Lega. Interessante che quando si tratta di fare i propri comodi e di andare in giro
poco vestite o svestite non ci sia più nessuna differenza politica che tenga per le donne. Sotto questo aspetto gli uomini dovrebbero imparare dalle donne. Ma non lo faranno. Non lo vogliono fare.

Online Frank

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Re:E' nato un mito: il senatore D'Anna
« Risposta #3 il: Settembre 18, 2017, 20:23:38 pm »
Premesso che per me una donna potrebbe andare in giro anche in perizoma, se non completamente nuda, ché tanto non me la filerei di striscio, i commenti delle femminucce in studio dimostrano una volta di più quanto siano deficienti le suddette.
Son fatte con lo stampino: non ce n'è una che sia in grado di buttar giù un discorso sensato.
Niente di niente: deficienti totali.

Alberto1986

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Re:E' nato un mito: il senatore D'Anna
« Risposta #4 il: Settembre 18, 2017, 20:44:28 pm »
Perinna è della destra fascistoide, Bergonzoli è della Lega. Interessante che quando si tratta di fare i propri comodi e di andare in giro
poco vestite o svestite non ci sia più nessuna differenza politica che tenga per le donne. Sotto questo aspetto gli uomini dovrebbero imparare dalle donne. Ma non lo faranno. Non lo vogliono fare.

Come hai ben esposto, quando si tratta di farsi i cazzi propri le donne non hanno colore politico. Anche perchè la politica, a livello generale, non è una cosa da donne. Le femminucce sono in politica solo per fare i propri interessi, parassitare gli spazi maschili e pretendere posti di potere e poltrone attraverso leggi come le quote rosa. Lo conferma il fatto che non esiste partito politico fondato, creato e portato all'ascesa da una donna. Al contrario tutti i partiti politici sono stati creati da uomini, nei quali le moderne donnine hanno, poi, preteso di doverci essere per "dire la loro" e "rappresentare le donne". :doh:

Alberto1986

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Re:E' nato un mito: il senatore D'Anna
« Risposta #5 il: Settembre 18, 2017, 21:07:59 pm »
La suprema inquisizione della vagina si è immediatamente pronunciata: http://www.ilgiornale.it/news/cronache/biologhe-contro-vincenzo-danna-no-presidenza-sessista-1443205.html

Online KasparHauser

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Re:E' nato un mito: il senatore D'Anna
« Risposta #6 il: Settembre 18, 2017, 21:09:34 pm »
Son fatte con lo stampino: non ce n'è una che sia in grado di buttar giù un discorso sensato.
Niente di niente: deficienti totali.
Nulla da aggiungere. Non perdono occasione per dimostrare una stupidità imbarazzante omologata e irritante. Non capiscono il senso del discorso , ti mettono in bocca cose che non hai detto e non pensi. Folle.
Mi è piaciuto quando il senatore ha dato della femminista alla leghista, bisognerebbe farlo più spesso deve risultare un insulto, come loro che se ne escono urlando maschilista o sessista appena non gli dai ragione.

Online Frank

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Re:E' nato un mito: il senatore D'Anna
« Risposta #7 il: Settembre 18, 2017, 21:15:17 pm »
La suprema inquisizione della vagina si è immediatamente pronunciata: http://www.ilgiornale.it/news/cronache/biologhe-contro-vincenzo-danna-no-presidenza-sessista-1443205.html


Citazione
"Noi, biologhe italiane, riteniamo le parole espresse dal senatore Vincenzo D'Anna in merito ai recenti, terribili, fatti di cronaca riferiti a episodi di stupro, deplorevoli e gravissime - si legge in una lettera - Ci dissociamo fermamente da questa mentalità retrograda ed espressione di un maschilismo della peggior fattispecie che tende ad attribuire alla vittima di stupro parte della responsabilità di ciò che ha dovuto subire. Il senatore D'Anna è come noi iscritto all'Ordine nazionale dei biologi, e le sue esternazioni rischiano inoltre di gettare discredito su tutta la nostra categoria. Anche per questo motivo, decidiamo di alzare le nostre voci per condannarle con forza".

Più volte ho scritto che le femmine più studiano e più si rimbecilliscono; beh, anche stavolta non si sono smentite.
Nonostante le loro lauree da 110 e lode, sono di una deficienza totale, assoluta, incurabile.
Eterne e permalosissime bambine, disoneste e totalmente prive di logica e senso critico.

Online Frank

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Re:E' nato un mito: il senatore D'Anna
« Risposta #8 il: Settembre 18, 2017, 21:17:42 pm »
Nulla da aggiungere. Non perdono occasione per dimostrare una stupidità imbarazzante omologata e irritante. Non capiscono il senso del discorso , ti mettono in bocca cose che non hai detto e non pensi. Folle.
Mi è piaciuto quando il senatore ha dato della femminista alla leghista, bisognerebbe farlo più spesso deve risultare un insulto, come loro che se ne escono urlando maschilista o sessista appena non gli dai ragione.

E' così.

@@

PS:

http://www.lucidamente.com/1802-quel-maledetto-crucco-di-moebius/

Citazione
«Gli innovatori politici e religiosi non si accorgono che l’umanità è tutt’una cosa con la Natura e che le leggi umane, dovunque ripetentisi, necessariamente derivano dalla natura stessa degli uomini. Essi credono sul serio che basti avere un giusto obbiettivo e buona volontà perché il mondo muti faccia; non vedono l’uomo reale, il quale nelle circostanze più importanti della vita segue i suoi istinti, ma si tengono d’innanzi agli occhi una figurina di cera, la cui forma possa esser cambiata a volontà e si illudono di trionfare sulla Natura con le loro leggi. Così i femministi pensano di trasformare la donna per mezzo delle leggi e dell’educazione. Ora, è semplicemente puerile il credere che l’essenza della donna, quale si ritrova in ogni tempo e presso tutti i popoli, sia un dato del capriccio».

«Concessione di diritti eguali in un senso ragionevole, non può significare altro che a nessuno venga fatta ingiustizia e che vi sia giusto compenso per ogni prestazione. Si propugni invece l’uguaglianza, sul principio che tutti gli uomini siano uguali, come volevano i rivoluzionari di vecchio stampo: sarà predicata una stoltezza, poiché gli uomini non sono uguali e tanto meno sono uguali i due sessi. Infatti cotesta sciocca idea dell’uguaglianza non ha nulla a vedere col “movimento del proletariato femminile”; si tratta soltanto della soppressione delle miserie, frutto delle nostre infelici condizioni sociali, si tratta di giustizia verso le donne e le fanciulle che sono costrette a guadagnarsi il pane».

«Ciò che generalmente è ritenuto vero e buono, per le donne è in realtà vero e buono. Esse sono rigide e conservatrici e odiano le novità, eccettuato, s’intende, il caso, in cui il nuovo arrechi loro un vantaggio personale. Si dà così l’apparente contraddizione che le donne, strenue a difendere le vecchie usanze, corrano dietro, tuttavia, ad ogni nuova moda; sono conservatrici, ma accolgono per buona ogni assurdità per poco che questa venga abilmente suggerita».

«La loro morale è soprattutto morale di sentimento; la morale che deriva dal ragionamento è loro inaccessibile e la riflessione non fa che renderle peggiori. A questa unilateralità s’aggiunge una ristrettezza di visuale. Giustizia, senza riguardo alla persona, è per esse un concetto vuoto di senso. Esse, nel fondo, non hanno il senso del giusto. Ne consegue la violenza degli affetti, la incapacità al dominio di se stessi. La gelosia e la vanità, insoddisfatta o ferita, suscitano tempeste che non concedono campo a nessuna riflessione d’ordine morale. Se la donna non fosse fisicamente debole, essa sarebbe un essere altamente pericoloso».

«La lingua è l’arma delle donne, poiché la loro debolezza mentale le obbliga a rinunziare alla prova dei fatti, per cui non resta loro che la piena delle parole. La litigiosità e la smania delle chiacchiere non a torto furono in ogni tempo ritenute specifiche del carattere femminino».

«Parimenti è loro caratteristica un’avarizia fuori di luogo. Molto affine a questa caratteristica è l’abitudine a far gran caso di minime questioni. Piccole bagattelle del momento fanno loro dimenticare passato e avvenire, le questioni più serie e le minuzie vengono trattate con lo stesso impegno e spesso ciò che veramente è importante viene trascurato per amor di un nonnulla. Né giovano le dure esperienze, e le dimostrazioni più persuasive provocano bensì teorici assentimenti, ma non mutano lo stato delle cose: “Alla fin fine io son fatta così”».

«Se la donna giudica il comportamento e la condotta di un’altra donna, spesso essa sarà molto perspicace e potrà spingere il suo sguardo molto più a fondo che non la maggior parte degli uomini. Ma la cosa è ben diversa quando si tratta di giudicar se stesse».

«Un certo grado di libertà è assolutamente condizione di vita per l’uomo, sia questi un cacciatore, che deve, libero, scorrazzare pei monti, sia invece un filosofo che deve liberamente muoversi nei regni del pensiero; ma la donna non ricerca affatto la libertà, anzi la sua felicità consiste appunto nel sentirsi legata».

«Quando imparano a conoscere l’amore, come ben presto si dilegua tanto clamore! Resta unico padrone del campo l’amore e le passate aspirazioni non risvegliano ormai altro che allegre risa. Quando, poi, per soprammercato, arrivano i bambini, vengono dimenticate del tutto le infantili aberrazioni dello spirito».

«Nella vita reale la cosa è chiara, ma quando scrivono, gli uomini perdono il buon senso».

Offline Warlordmaniac

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Re:E' nato un mito: il senatore D'Anna
« Risposta #9 il: Settembre 18, 2017, 21:22:07 pm »
Hanno sempre in testa una cosa, che non possono dire chiaramente: lo smutandamento. Oggi vivono per quello. Ma non potendolo ammettere, sembrano andare avanti a frasi non-sense.
Non avendo altra dote che il fisico, questa loro forza vogliono tenersela stretta. Velarsi, per molte, sarebbe come uccidersi.

Offline ilmarmocchio

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Re:E' nato un mito: il senatore D'Anna
« Risposta #10 il: Settembre 18, 2017, 21:22:37 pm »
Nulla da aggiungere. Non perdono occasione per dimostrare una stupidità imbarazzante omologata e irritante. Non capiscono il senso del discorso , ti mettono in bocca cose che non hai detto e non pensi. Folle.
Mi è piaciuto quando il senatore ha dato della femminista alla leghista, bisognerebbe farlo più spesso deve risultare un insulto, come loro che se ne escono urlando maschilista o sessista appena non gli dai ragione.

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Alberto1986

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Re:E' nato un mito: il senatore D'Anna
« Risposta #11 il: Settembre 18, 2017, 21:25:18 pm »
Più volte ho scritto che le femmine più studiano e più si rimbecilliscono; beh, anche stavolta non si sono smentite.
Nonostante le loro lauree da 110 e lode, sono di una deficienza totale, assoluta, incurabile.
Eterne e permalosissime bambine, disoneste e totalmente prive di logica e senso critico.

E' così. Basta fare un confronto tra l'equilibrio mentale e la saggezza delle nostre nonne e quello dello moderne femminucce. Non c'è minimo metro di paragone. I libri hanno completamente fuso il cervello femminile. Più studiano più diventano complessate, squilibrate, instabili, irrazionali ed incapaci di ragionare.

Online Frank

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Re:E' nato un mito: il senatore D'Anna
« Risposta #12 il: Settembre 18, 2017, 21:29:00 pm »
Mi è piaciuto quando il senatore ha dato della femminista alla leghista, bisognerebbe farlo più spesso deve risultare un insulto, come loro che se ne escono urlando maschilista o sessista appena non gli dai ragione.

Infatti le femmine vanno pubblicamente e privatamente colpite in questo modo: cioè attaccando il loro cervello e non la loro sessualità.
A una donna non bisogna dire:
"Sei una troia", perché così parlando si concede loro un potere morale, quindi il potere di giudicare (male) gli uomini.

No, alle suddette bisogna replicare con altre parole, del tipo:
"Sei una demente, una cerebrolesa, una deficiente, una povera disgraziata dal cervello corto, nonché una femminista di merda".

Del resto non mi pare proprio che loro si facciano tanti scrupoli quando devono offendere e deridere gli uomini (specie se si tratta dei propri connazionli).
Anzi.

Online KasparHauser

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Re:E' nato un mito: il senatore D'Anna
« Risposta #13 il: Settembre 18, 2017, 21:37:16 pm »
Provate a farvi rubare un'auto dopo che avete lasciato inserita la chiave di accensione. Poi andate dall'assicurazione , dove avete stipulato una polizza per il furto e cercate di convincerli che voi non siete responsabili del furto, che non avete alcuna colpa, che voi avete la libertà di lasciare le chiavi dove volete e nessuno deve sentirsi autorizzato a prendere la vostra auto. Dopo di che ditemi se l'assicurazione vi ripaga per il furto. (Ve lo anticipo io, non vi riconosce nessun indennizzo se non gli portate tutte le copie delle chiavi).
Ora non voglio arrivare a dire che la donna vestita in maniera sexy sia responsabile di alcunchè, e con me il senatore, però un minimo di buon senso e cautela se si ha intezione di attraversare a piedi alle 3 di notte e  da sole una città poco sicura...

Online Frank

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Re:E' nato un mito: il senatore D'Anna
« Risposta #14 il: Settembre 18, 2017, 21:38:11 pm »
Come hai ben esposto, quando si tratta di farsi i cazzi propri le donne non hanno colore politico. Anche perchè la politica, a livello generale, non è una cosa da donne. Le femminucce sono in politica solo per fare i propri interessi, parassitare gli spazi maschili e pretendere posti di potere e poltrone attraverso leggi come le quote rosa. Lo conferma il fatto che non esiste partito politico fondato, creato e portato all'ascesa da una donna. Al contrario tutti i partiti politici sono stati creati da uomini, nei quali le moderne donnine hanno, poi, preteso di doverci essere per "dire la loro" e "rappresentare le donne". :doh:

Concordo al 100%.