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Desocializzazione e condizione maschile
Vicus:
(Segue)
La pressione che la desocializzazione nella sua forma radicale esercita sulla persona di buona volontà non finisce qui, perché a ciò si aggiungono i pesanti epiteti del rifiuto. L'uomo che vive la vita secondo lo Spirito si trova soggetto alle difficoltà del non inserimento, si sente un estraneo. Viene infatti considerato anormale, e alla fine anch'egli inizia a sentirsi tale; diventa vulnerabile a venire etichettato dagli altri come eccentrico, insolito, strambo, forse matto, forse disturbato, persona di cui non fidarsi e da non integrare. E sono solo alcuni degli amari frutti dell'attrito che incontra. A un livello più generale, l'individuo che per sua natura aspira alla comunità si trova invece a scontare la realtà del rifiuto. Nonostante l'attuale culto della tolleranza per ciò che è diverso, la persona di buona volontà si trova spesso ad essere vittima di uno sbarramento di rifiuto. Gli effetti deleteri sull'autostima, sul morale e la fiducia in sé sono ovvii, eppure non è lui l'anormale. In questi tempi relativistici la tendenza dominante è quella di definire ciò che è normale in termini di norma umana. Viene considerata "normalità" ciò che decreta la società e ciò che viene riconosciuto come convenzione. Ma che cosa succede se nell'ambiente umano regna il disordine? In verità, alla normalità bisognerebbe dare una definizione molto diversa, quella che penserebbe e praticherebbe la persona spiritualmente sana, indipendentemente dalla cultura o dal contesto in cui si trova. I pensieri e le azioni di questa persona andrebbero semplicemente considerate come conformi alle "norme" della legge divina. Ma nella desocializzazione il normale spesso diventa anormale e viceversa, cosicché l'uomo che si dedica alla salute spirituale scopre che forse deve portare la croce delle varie forme di denigrazione e di rifiuto che scaturiscono dal suo essere diverso. (Segue)
Vicus:
(Segue)
La demoralizzazione indotta dall'inganno costituisce un ulteriore colpo mortale sferrato alle persone spiritualmente sane. In verità, poche cose sono demoralizzanti quanto il tradimento. Coloro che vivono nel lato oscuro considerano gli altri come strumenti tramite i quali ottenere delle cose; dal loro punto di vista le persone sono oggetti da usare nella pratica dell'egoismo e nell'acquisizione di posizioni, potere, ricchezza, prestigio e piacere. Per loro è molto meglio prendere che dare, e in quest'ottica fanno ricorso all'inganno. La falsa buona volontà, la maschera dell'amicizia, la menzogna, la duplicità sono fenomeni dell'inganno considerati accettabili se mirati al profitto personale. E per questa mentalità, la persona spiritualmente sana diventa un bersaglio speciale, e una vittima designata di questo processo. Infatti l'uomo di buona volontà è naturalmente propenso ad aiutare, a dare e a offrire, perché fa parte della sua aspirazione alla comunità. Di conseguenza è una potenziale fonte di guadagno molto ricca, perché l'aspirazione è vulnerabile allo sfruttamento. A che pro andare a bussare alla porta dell'egoista? Parallelamente l'anima sana desidera accogliere le richieste che si basano su princìpi giusti, rispondere positivamente ai comportamenti radicati nel bene e al richiamo dei virtuosi. È per queste ragioni che viene avvicinata da coloro che vogliono sfruttare la sua generosità, e lo fanno mascherandosi in modo da suscitare fiducia e gentilezza. Scoprire che si tratta di un inganno è un'esperienza amara. Qualcosa di sacro è stato profanato e lo sconforto che si prova resta indelebile nella memoria ed è fonte di nuova pena. (Segue)
Vicus:
(Segue)
La duplicità crea un'ulteriore condizione che lo spirito buono deve sopportare e che fa da coronamento alle sofferenze causate dallo scoraggiamento, dal disorientamento e dalla demoralizzazione: l'insicurezza. La desocializzazione spesso offre il contrario di un ambiente umano ordinato e sicuro per la persona spiritualmente sana.
Inoltre il relativismo erode costantemente nel pensiero e nella prassi qualsiasi punto di riferimento fisso e radicato, così i rapporti sicuri vengono messi a dura prova o perduti, e ciò che si reputa giusto viene messo continuamente in discussione.
La diffusione della pratica della duplicità, dal canto suo, significa che non vi è costanza nel pensiero e nell'azione degli altri, che le posizioni vengono continuamente modificate, e che non si può fare affidamento sulle persone. Quasi fosse vittima di un terremoto continuo che fa tremare e crollare mura e pavimenti, l'ambiente umano si trova in uno stato di moto perpetuo perché non è basato su salde fondamenta di verità.
Come se tutto questo non bastasse, la società di massa — come si è visto — è propensa a generare rapidi cambiamenti e instabilità nell'ambiente di una persona, sottoponendo ciò che è familiare e noto ad alterazioni costanti. A peggiorare le cose contribuisce il processo di deculturalizzazione che rende la continuità culturale sempre più elusiva. Di fronte a tutte queste realtà, spesso interconnesse, la persona spiritualmente sana è afflitta dall'incertezza e dalla mancanza di fiducia in se stessa, una condizione di insicurezza che esercita un'ulteriore pressione e aggrava una tensione già molto intensa. (Segue)
freethinker:
--- Citazione da: Vicus - Ottobre 08, 2017, 02:05:05 am ---(Segue)
La duplicità crea un'ulteriore condizione che lo spirito buono deve sopportare e che fa da coronamento alle sofferenze causate dallo scoraggiamento, dal disorientamento e dalla demoralizzazione: l'insicurezza. La desocializzazione spesso offre il contrario di un ambiente umano ordinato e sicuro per la persona spiritualmente sana.
Inoltre il relativismo erode costantemente nel pensiero e nella prassi qualsiasi punto di riferimento fisso e radicato, così i rapporti sicuri vengono messi a dura prova o perduti, e ciò che si reputa giusto viene messo continuamente in discussione.
La diffusione della pratica della duplicità, dal canto suo, significa che non vi è costanza nel pensiero e nell'azione degli altri, che le posizioni vengono continuamente modificate, e che non si può fare affidamento sulle persone. Quasi fosse vittima di un terremoto continuo che fa tremare e crollare mura e pavimenti, l'ambiente umano si trova in uno stato di moto perpetuo perché non è basato su salde fondamenta di verità.
Come se tutto questo non bastasse, la società di massa — come si è visto — è propensa a generare rapidi cambiamenti e instabilità nell'ambiente di una persona, sottoponendo ciò che è familiare e noto ad alterazioni costanti. A peggiorare le cose contribuisce il processo di deculturalizzazione che rende la continuità culturale sempre più elusiva. Di fronte a tutte queste realtà, spesso interconnesse, la persona spiritualmente sana è afflitta dall'incertezza e dalla mancanza di fiducia in se stessa, una condizione di insicurezza che esercita un'ulteriore pressione e aggrava una tensione già molto intensa. (Segue)
--- Termina citazione ---
Vicus, trovo questo brano particolarmente importante, perchè richiama l'attenzione su un aspetto che a me sembra fondamentale, cioè che le persone vengono private dei punti di riferimento.
Come si può vivere senza punti di riferimento?
Si vive nella confusione più totale, perchè non è possibile avere un'esistenza serena se si deve sentir rimettere in discussione ogni giorno il fatto che si nasce maschi o femmine, che il sesso (come i genitori) è una cosa che non si può scegliere.
Non si può dover spiegare ogni giorno a qualcuno che gli uomini sono una cosa e gli animali un'altra, che il sole sorge ad est oppure che esiste la legge di gravità: è come aver a che fare con bambini nell'età del "perchè?". Con una differenza: che i bambini comprendono molto facilmente la realtà, mentre certi adulti fanno del loro meglio per renderla incomprensibile. :doh:
Ma i punti di riferimento oggi sono stati declassati, sono diventati "stereotipi".
Che gli uomini portino pantaloni e le donne la gonna sarà anche uno stereotipo, ma almeno sulle porte delle toilette ci sono simboli comprensibili a tutti :D
Vicus:
Proprio così. E' una tecnica per creare instabilità e superficialità nei legami umani, i cui effetti li constatiamo ogni giorno: difficoltà ad associarsi, dal condominio alla QM e, naturalmente, instabilità nei rapporti di coppia.
Per mera necessità di sopravvivenza, nella società desocializzata è impossibile prendere qualsiasi impegno o stabilire quasiasi legame che non sia effimero e superficiale.
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