Questione Maschile in evidenza > Sezione di supporto

Desocializzazione e condizione maschile

<< < (8/10) > >>

Vicus:
PARTE SECONDA: LINEE D'AZIONE(Nota: il lettore di mente aperta saprà scremare termini che non corrispondono ad idee particolari, per concentrarsi su elementi fondamentali per tutti, che saranno evidenziati in grassetto).

Attraverso queste pagine il lettore è stato accompagnato lungo una sorta di itinerario dantesco :lol: che ripercorre le diverse tappe dell'aggressione all'anima e i colpi che le sono stati inflitti: l'idea che l'anima non esista e la conseguente dissuasione a curarla; l'attacco a caratteristiche fondamentali della vita secondo lo Spirito e l'incentivazione del lato oscuro della spiritualità umana, in particolare attraverso l'incoraggiamento dell'individualismo egoistico; l'instaurarsi di un modello culturale dotato di efficaci meccanismi di autoriproduzione, che appunto sostiene questi processi e genera sistematicamente malattia spirituale. A questa aggressione hanno contribuito anche altri sviluppi storici, specialmente l'indebolimento della cultura cristiana e l'ascesa della società di massa.
In questo inizio del terzo millennio gli esseri umani mostrano spesso una totale inconsapevolezza di ciò che sono. Con tutte le sue stupefacenti conoscenze scientifiche e tecnologiche, l'uomo post-moderno è caratterizzato da vaste aree di ignoranza agghiacciante, soprattutto su di sé. Ha dimenticato chi è veramente, è regredito. Eppure questa caduta costituisce al tempo stesso un invito a opporsi a ciò che è avvenuto, a comprenderne il significato e attivare le proprie energie dirigendole verso l'alto e verso l'esterno.
Le riflessioni del fisico F.A. Wolf al proposito sono incisive:
«L'approccio occidentale alla vita sembra condurre sempre più a un "freddo" isolamento; questa insularità fa sì che molte persone siano in grado di comunicare con il mondo soltanto da dietro lo schermo di un computer o dai confini del proprio ufficio. Ci stiamo distaccando gli uni dagli altri, e questa mancanza di comunione esige il suo pedaggio [... ] Definisco questo sentimento "perdita dell'anima", e lo considero il malessere generale della civiltà occidentale — la perdita di un senso sacro della vita»`.
La negazione dello spirito si riflette in una società che in molti punti è segnata da frammentazione e divisione, spaccature e faglie, vuoti e distanze, fratture e disfacimento. All'inizio del ventunesimo secolo, la condizione dell'uomo contemporaneo è sempre più caratterizzata da separazione, distacco e disimpegno. La figura dell'eremita scontento emerge in modo crescente come modello della vita post-moderna. Così la divisione si propaga nella nostra casa collettiva ormai in frantumi: fra uomini e donne, mariti e mogli, genitori e figli; fra parenti, vicini e fra generazioni; fra datori di lavoro e dipendenti, proprietari e inquilini, politici ed elettori, governanti e governati; fra compagni di lavoro e colleghi di ufficio; fra coloro che vendono e coloro che comprano, fra professionisti e committenti; fra insegnanti e scolari, clero e comunità dei fedeli; fra medici e pazienti, forze dell'ordine e cittadini; fra gruppi politici, confessioni religiose ed etnie diverse; e fra connazionali. Quell'«amicizia civile» di cui parlava Maritain si è ormai assottigliata. Queste divisioni costituiscono la sostanza della desocializzazione. Lo spazio vuoto che si è allargato fra uomo e uomo affonda le radici nella frattura tra l'individuo e la propria anima, ma anche nella divisione fra uomo e Dio: nel volgere le spalle allo spirito respingiamo le nostre origini divine, la nostra vocazione e il nostro destino. Nell'allontanarci da Dio non possiamo che allontanarci l'uno dall'altro. «Tutte le persone sole» cantavano Lennon e McCartney, «da dove vengono?». Ci auguriamo che questo libro abbia dato qualche risposta.

Vicus:
Questo modello culturale è stato segnato anche da uno svuotamento del nostro patrimonio antropologico — il depauperamento culturale è presente ovunque. Abbiamo inoltre dovuto affrontare una serie di cesure con il nostro passato. Di fatto, in tempi recenti siamo stati soggetti a livelli elevati di deculturalizzazione e abbiamo assistito alla scomparsa di abitudini e costumi, accordi e convenzioni, princìpi e rituali condivisi che un tempo erano alla base del senso della comunità. Allo stesso tempo, si è registrato un sempre minor rispetto per certe istituzioni e sistemi di guida; il sacro è tramontato su più orizzonti. Gran parte del patrimonio antropologico tramandato, che un tempo operava a favore della coesione sociale, è andato disperso o smarrito per sempre.
L'uomo britannico, e occidentale, vive in un contesto in cui molti antichi punti di riferimento culturali e morali sono stati spazzati via da un terremoto storico. Intorno a sé, nel paesaggio post-moderno, spesso non vede che il vuoto. Non solo non gli è chiaro che cosa il suo ambiente si aspetti da lui, ma sperimenta anche l'assenza di amore e di verità. In tale contesto destrutturato nasce un sentimento di perdita, l'ignoto diventa padrone della scena, e si stringe la morsa del disagio e dell'ansia. Oggigiorno la paura è spesso nell'aria.
In The Crisis of the Human Person (1949), J.B. Coates scrive: «in mezzo questa confusione è naturale chiedersi se non ci sia alcuna roccia di verità su cui poggiare sentendosi sicuri che sia inattaccabile, e che rimanga salda nella tempesta di scetticismo che infuria intorno».
Imbarcandoci in un progetto di ricostruzione, dobbiamo riflettere su quali possano essere quelle "pareti" e quella "roccia" nuove.

Vicus:
Senza alcun dubbio ci troviamo davanti a una trasformazione di proporzioni epocali. L'uomo britannico (e occidentale) è chiamato a confrontarsi con una situazione senza precedenti, che lo colloca in un contesto finora mai sperimentato. La prospettiva storica utilizzata in questo libro ha costantemente cercato di evidenziare e illuminare questa realtà. Che tale mutamento titanico fosse incombente era stato previsto da molti pensatori e osservatori dei tempi moderni, ma vi sono state anche grandi intuizioni sul sopravvenire di un momento culminante o risolutivo.
Scriveva Walt Whitman : "Nessuno sa che cosa può accadere ma tutti sanno che stanno per accadere cose tali da causare le più grandi convulsioni morali della terra"
Weber, da parte sua, aveva previsto un uomo moderno chiuso in gabbia, chiedendosi quali reazioni ne sarebbero scaturite. Mentre negli lo scienziato tedesco Max Planck scriveva: "Viviamo un momento della storia davvero singolare. È una crisi nel senso letterale della parola. In tutti i campi della nostra civiltà spirituale e materiale sembriamo essere arrivati a una svolta cruciale. Questo spirito si rivela non solo attraverso lo stato attuale delle questioni pubbliche ma anche nell'atteggiamento generale nei confronti dei valori fondamentali della vita personale e sociale".
"La civiltà occidentale oggi sta attraversando uno dei momenti più critici della storia" osservava C. Dawson nello stesso decennio, "in ciascun settore della vita i principi tradizionali sono stati scossi e screditati, e ancora non sappiamo che cosa li sostituirà"; negli anni Quaranta, Jacques Maritain pubblicava Il crepuscolo della civiltà. "Ci furono mai nella storia" chiedeva Bonhoeffer nello stesso periodo, "uomini con un terreno tanto insicuro sotto i piedi?".
"Tutti noi" dichiarava Solzenicyn negli anni Settanta, "ci siamo avvicinati al bordo estremo della grande catastrofe storica, del diluvio che inghiotte le civiltà e cambia le epoche". "Mano a mano che il ventesimo secolo si avvicina alla sua conclusione cresce la convinzione che, con esso, molte altre cose stiano finendo" scriveva C. Lasch. "I nostri tempi sono assediati da annunci di tempesta, presagi, indizi di catastrofi".
"Quanti moti tenebrosi nel mondo civile!". La tesi del presente libro, è che la nostra crisi nasce da certi errori fondamentali dell'età moderna, basati a loro volta su un errore cruciale. Come aveva notato Leo Strauss: "la crisi della modernità su cui stiamo riflettendo ci suggerisce che dovremmo tornare indietro. Ma tornare a che cosa? Ovviamente a una civiltà occidentale nella sua integrità pre-moderna".*

* Da non confondere con il ritorno all'età della pietra.

Vicus:
Guardando alla fisionomia dell'esperienza umana sul finire del Novecento e nell'era post-moderna si possono costatare sviluppi che suscitano angosce profonde. È come se una folla di oche guardiane si fosse data appuntamento a una determinata ora per lanciare all'unisono un grido di avvertimento. Ma che cosa significa tutto ciò, e come possiamo penetrare il significato profondo di questa cacofonia? Il diffondersi della desocializzazione; l'impatto della deculturalizzazione e la crisi dell'identità personale; l'aumento della criminalità e la diffusione dello stress; il declino dell'istituzione familiare e la confusione sull'identità sessuale; il dilagare della solitudine e la delegittimazione delle istituzioni: tutti questi elementi, sommati a molti altri, rendono la nostra epoca minacciosa e dominata dall'incertezza. Indipendentemente dal vero significato della crisi e da come vogliamo decodificarlo — in termini escatologici o altro — si impone ormai una reazione decisa. Di fatto, l'insorgenza e l'accettazione di errori di ogni tipo fa pensare che il peggio debba ancora venire — la resistenza a virus ancora più potenti si indebolisce con l'avanzare della malattia. Una risposta rapida è necessaria, perché le tendenze in atto fanno prevedere un'accelerazione del processo di declino.
Per ripetere una frase contenuta in questo libro, molti figli della post-modernità non sono figli felici. Forse dovremmo fare un passo indietro rispetto alla travolgente velocità del cambiamento, ai frenetici ritmi della vita quotidiana, ai caleidoscopici processi di alterazione costante che caratterizzano i tempi, al fine di riflettere sul significato di questa infelicità. Per l'uomo contemporaneo, uno dei modi per celebrare l'inizio del terzo millennio potrebbe essere proprio quello di concedersi una pausa di riflessione. A partire dall'Illuminismo, la società ha intrapreso strade nuove e diverse; è arrivato il momento di soffermarci sulle mete a cui siamo giunti e di valutare la saggezza di quelle scelte. La diffusa "perdita di legami", con tutta la sofferenza che essa comporta, indica che le cose non sono riuscite poi così bene. Il diffondersi della disgregazione, del malessere e dell'isolamento all'interno della società occidentale e britannica rivela che vi è qualcosa di sbagliato nell'orientamento del mondo moderno e post-moderno: andando contro la nostra interiorità spirituale e biologica abbiamo seguito strade che vanno contro l'umano.

Vicus:
Ancora una volta l'autore evidenzia i rischi di menefreghismo e disimpegno:


L'importanza attribuita al ritorno alle virtù e alla centralità del loro ruolo nel garantire coesione sociale è benvenuta ma sorge spontanea la domanda: come concretizzare tutto ciò? La gente potrà pure essere d'accordo sulla necessità di gettare queste fondamenta per la comunità, ma è sufficiente questa presa d'atto collettiva? Se la gente è sprofondata nell'individualismo egoistico, come faranno queste proposte a trovare terreno fertile? Questo programma può diffondersi fra coloro che non sentono alcuna inclinazione interiore per l'amore e per la verità?
È il benessere dell'anima che genera la virtù, espressione naturale e inevitabile della salute spirituale. Le virtù si possono insegnare, mettere in vigore e sostenere, ma se non si preserva l'uomo interiore le fonti della virtù non possono che estinguersi. È necessario sbloccare la sorgente di quest'acqua vitale, e questo richiede un ritorno alla nostra spiritualità.
Dopo la decostruzione materialista, la ricostruzione spiritualista.
Dedicarsi all'anima ricomporrà la comunità proprio come il famoso alito soffiato sull'argilla diede vita al primo uomo, e allo stesso tempo la nostra cultura diventerà sempre più ricca di contenuti e capace di garantire la coesione. Questa è la strada per la pace nella vita insieme, per la creazione di un contesto realmente favorevole, e per la trasformazione della società in ciò che dovrebbe essere: una casa.

Navigazione

[0] Indice dei post

[#] Pagina successiva

[*] Pagina precedente

Vai alla versione completa