Autore Topic: Ennesima tragedia familiare  (Letto 7501 volte)

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Offline paolino

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Ennesima tragedia familiare
« il: Maggio 11, 2010, 18:10:26 pm »
Torino, uccide moglie con 30 coltellate
La violenza dopo un colloquio con l'assistente sociale

(ANSA) - TORINO, 11 MAG - Uccide la moglie con 30 coltellate.

Arrestato a Collegno, nel torinese, un uomo di 38 anni. La coppia si stava separando. La violenza e' scattata al termine di un incontro con l'assistente sociale che da anni seguiva la coppia, e sarebbe stata scatenata da una lite per l'affidamento delle figlie di cinque e sette anni. L'uomo ha estratto il coltello all'improvviso e si e' accanito sulla moglie, di 33 anni. Poi e' tornato a sedersi ed ha aspettato l'arrivo dei carabinieri.


Un altro uomo-padre che messo al muro si ribella e uccide.
Come biasimarlo? Sempre oggi parlando con un collega prossimo alla pensione, con un bel gruzzolo da parte, e a cui non manca niente, ho dovuto tirar su il morale e scoraggiarlo dal fare stupidagini in famiglia nonostante i dissapori con la moglie e ultimamente coi figli.
« Ultima modifica: Maggio 11, 2010, 18:28:25 pm da Salar de Uyuni »

Online Jason

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Re: Una in meno
« Risposta #1 il: Maggio 11, 2010, 18:25:48 pm »
Si, ma cambia il titolo per cortesia. LE femministe a sud se ci leggono accuseranno noi di istigare al femminicidio ( cosa che per altro hanno già fatto). Capisco anche io la tragedia, però bisogna saper parlare.
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline paolino

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Re: Una in meno
« Risposta #2 il: Maggio 11, 2010, 18:35:09 pm »
Si, ma cambia il titolo per cortesia. LE femministe a sud se ci leggono accuseranno noi di istigare al femminicidio ( cosa che per altro hanno già fatto). Capisco anche io la tragedia, però bisogna saper parlare.

Hai ragione, era un titolo un pò crudo, ma è la prima cosa che mi è venuta in mente appena letto l'articolo. Sarà che sto diventando insensibile come una femminista.  :P

Offline Vargan

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Re: Una in meno
« Risposta #3 il: Maggio 11, 2010, 18:52:37 pm »
Hai ragione, era un titolo un pò crudo, ma è la prima cosa che mi è venuta in mente appena letto l'articolo. Sarà che sto diventando insensibile come una femminista.  :P

Forse dovresti staccare un po lo spina. Mi sembra un pessimo modo di esordire in un forum e non solo per quello che pensano altre utenze, ma anche e sopratutto per quello che possiamo pensare noi.
Non credi che certe affermazioni siano discutibili?
"Alla Superema Corte della Purezza di Genere: io sottoscritto nato uomo contro la mia volontà, chiedo che siano perdonate tutte le azioni da me commesse come uomo, perchè ho agito sotto l'influenza delle condizioni create dalla cultura patriarchica".

Offline paolino

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Re: Una in meno
« Risposta #4 il: Maggio 11, 2010, 19:18:44 pm »
Forse dovresti staccare un po lo spina. Mi sembra un pessimo modo di esordire in un forum e non solo per quello che pensano altre utenze, ma anche e sopratutto per quello che possiamo pensare noi.
Non credi che certe affermazioni siano discutibili?

Affermazioni discutibili? pensavo che nelle discussioni si discutesse.    :doh:
Speravi ti rispondessi con la tua stessa arroganza? mi spiace, prova con un altro, magari sarai più fortunato.

Offline icarus.10

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Re: Ennesima tragedia familiare
« Risposta #5 il: Maggio 11, 2010, 19:21:45 pm »
Sì, andiamo in Topic. Gli assistenti sociali sono gli sciacalli, gli squali del rapporto uomini/donne/figli. Di qui nascono molte tragedie familiari o suicidi di padri separati(ma anche di madri separate).
« Ultima modifica: Maggio 11, 2010, 19:37:08 pm da icarus.10 »
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Offline Milo

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Re: Ennesima tragedia familiare
« Risposta #6 il: Maggio 11, 2010, 19:31:30 pm »
ragionare sui grandi numeri è interrogarsi per comprendere; sui singoli casi invece...

Offline icarus.10

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Re: Ennesima tragedia familiare
« Risposta #7 il: Maggio 11, 2010, 20:27:47 pm »
ragionare sui grandi numeri è interrogarsi per comprendere; sui singoli casi invece...

Casi singoli? Domanda pure a un qualunque padre separato(e qualunque genitore separato dai figli) cosa ne pensano degli assistenti sociali. Ladri di bambini, sfasciatori di famiglie,ecco quello che sono.
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Offline Milo

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Re: Ennesima tragedia familiare
« Risposta #8 il: Maggio 11, 2010, 20:43:38 pm »
intendevo dire che ragionare partendo da 1 singolo caso può essere fuorviante (spesso lo è)

(conosco la situazione dei padri separati e le assistenti sociali ecc., non temere)

Offline icarus.10

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Re: Ennesima tragedia familiare
« Risposta #9 il: Maggio 11, 2010, 20:45:40 pm »
intendevo dire che ragionare partendo dai singoli casi può essere fuorviante (spesso lo è)

(conosco la situazione dei padri separati e le assistenti sociale ecc., non temere)

perfect
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Offline Milo

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Re: Ennesima tragedia familiare
« Risposta #10 il: Maggio 11, 2010, 21:25:28 pm »
Citazione
Un altro uomo-padre che messo al muro si ribella e uccide.

questo, per esempio, è una deduzione che hai fatto a prescindere, in maniera ideologica; può essere così ma anche no (l'articolo postato da te - non ho cercato oltre, ammetto - dice poco e niente)

le ragioni che spiegano quel gesto sono da valutare con attenzione, 30 coltellate ammazzano un bue non una persona
l'estrema violenza può suggerire qualcosa: follia criminale o gesto disperato o altro; ma io non sono del mestiere (mi limito ad avere la mente aperta)

sennò fai come le femministe che vedono un omicidio e strepitano al patriarcato sempre e comunque (convinte di avere già la Teoria; invece la teoria non ce l'hanno, e io dico che neanche i padri separati ce l'hanno: una che va bene per tutti)

che ci sia una correlazione tra omicidi in famiglia, affidamento, ecc., è evidente: perché? da qui partire (non arrivare di già)

Citazione
Come biasimarlo?

beh... ha ammazzato una persona!!

Citazione
Poi e' tornato a sedersi ed ha aspettato l'arrivo dei carabinieri.

questo mi dà da pensare, ma siamo sempre nel dominio delle mie ipotesi

non c'è niente da fare: ci vogliono assolutamente le istituzioni, studi seri, professionisti preparati e non intruppati, ecc.

interessante anche per la metodologia:
http://www.metromaschile.it/forum/libri-links-e-articoli/la-fallacia-dei-paradigmi-di-genere/

Offline paolino

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Re: Ennesima tragedia familiare
« Risposta #11 il: Maggio 12, 2010, 16:28:20 pm »
questo, per esempio, è una deduzione che hai fatto a prescindere, in maniera ideologica; può essere così ma anche no (l'articolo postato da te - non ho cercato oltre, ammetto - dice poco e niente)

le ragioni che spiegano quel gesto sono da valutare con attenzione, 30 coltellate ammazzano un bue non una persona
l'estrema violenza può suggerire qualcosa: follia criminale o gesto disperato o altro; ma io non sono del mestiere (mi limito ad avere la mente aperta)

sennò fai come le femministe che vedono un omicidio e strepitano al patriarcato sempre e comunque (convinte di avere già la Teoria; invece la teoria non ce l'hanno, e io dico che neanche i padri separati ce l'hanno: una che va bene per tutti)

che ci sia una correlazione tra omicidi in famiglia, affidamento, ecc., è evidente: perché? da qui partire (non arrivare di già)

beh... ha ammazzato una persona!!

questo mi dà da pensare, ma siamo sempre nel dominio delle mie ipotesi

non c'è niente da fare: ci vogliono assolutamente le istituzioni, studi seri, professionisti preparati e non intruppati, ecc.

interessante anche per la metodologia:
http://www.metromaschile.it/forum/libri-links-e-articoli/la-fallacia-dei-paradigmi-di-genere/


Per fortuna che hai la mente aperta.  Sempre la solita manfrina da benpensanti.
Già in un'altra discussione si era provocato ad approfondire l’argomento dell’assassinio. E’ un argomento su cui sono stati scritti moltissimi libri e nonostante tutto c’è una tale sufficienza nel parlarne. Con 30 coltellate si ammazza un bue e non una persona? ma cosa ne sai? hai per caso ucciso in vita tua? come puoi immaginare l’emozioni che si provano in determinate situazioni? come puoi standardizzare un istinto primordiale? Tutti sanno che in linea di massima l’omicidio è da condannare, così c’insegnano fin da piccoli ed evidentemente così sarà, peccato solo che la vita dipenda dalla morte. In una discussione io cerco sempre di andare oltre le solite banalità, provo a portare avanti un pensiero libero da condizionamenti nonostante sia difficilissimo, ma voi cosa fate? Riempite delle solite banalità il web, che sono banalità prese e apprese dai mezzi di disinformazione.
E’ deprimente vedere quanto la gente non si renda conta di avere un pensiero condizionato, quanto sia soddisfatta della proprie false certezze e quanto si adoperi per difenderle.
Sembra che non ci sia più un essere pensante in questo pianeta, che tutte le affermazioni discendano dalla matrice del pensiero dominante, una sorta di società Borg che risponde al loro motto:
“Voi sarete assimilati, la resistenza è inutile”.
Chi non accetta le certezze mediatiche della moderna e squallida società deve per forza essere un pazzo.
Tornando in topic, secondo me l’uomo in questione ha ucciso la moglie perché lo ha ritenuto l’unica risposta possibile ad un’ingiustizia insita nel sistema, a chi doveva rivolgersi se il sistema è marcio? Solo a se stesso. Riguardo le 30 coltellate, intanto vorrei capire chi le conta visto che ieri al tg1 erano diventate 50, secondo non penso che abbiano alcuna importanza visto che ognuno di noi in determinate situazioni potrebbe avere una reazione differente.
E poi ti fa pensare il fatto che abbia aspettato l’arrivo dei carabinieri? e cosa doveva fare? Scappare all’estero come fanno nei film i “cattivi”? passo e chiudo, ti lascio alle tue nanosonde.


Offline Stealth

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Re: Ennesima tragedia familiare
« Risposta #12 il: Maggio 12, 2010, 16:37:30 pm »
L'omicidio non è mai giustificato.

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Re: Ennesima tragedia familiare
« Risposta #13 il: Maggio 12, 2010, 16:50:19 pm »
L'omicidio non è mai giustificato.

Tranne in questi casi, però:
"In quel preciso istante la donna non era in grado di intedere e di volere"---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
corriereblog 09/01/2010
Libera la donna che uccise il marito neonazi

Scritto da: Alessandra Farkas alle 16:00


NEW YORK - Aveva ucciso il marito neonazi mentre dormiva, dopo anni di abusi fisici e psicologici, aiutando le autorità a scoprire un vero e proprio arsenale terroristico nascosto nel garage in grado di provocare uno sterminio di massa. Ma questa settimana un giudice del Maine ha stabilito che Amber Cummings non dovrà passare neppure un giorno dietro le sbarre.

La notizia, unica e rara nell'America del patibolo, arriva proprio mentre il Paese inaugura il nuovo anno con ben tre esecuzioni: di due afro-americani in Texas e Ohio e di un bianco in Louisiana.

Per la 32enne Amber il Pubblico Ministero aveva chiesto ben otto anni di carcere, ma, data la natura del caso, il giudice Jeffrey Hjelm ha deciso di risparmiarla. Avvallando la tesi della difesa secondo cui la donna, affetta da sindrome da moglie maltrattata, avrebbe agito per autodifesa.

La mattina del 9 dicembre 2009 Amber aveva freddato il marito James sparandogli due colpi in testa con la sua calibro 45 mentre l'uomo dormiva nella camera da letto della loro villa a Belfast, in Maine. "Il mio istinto iniziale era stato quello di suicidarmi", ha spiegato Amber al giudice, "Ma l'idea di lasciare nostra figlia da sola in balia di quel mostro pedofilo mi ha trattenuta".

Dopo la sua morte l’FBI ha rinvenuto libri, manuali e componenti (tra cui uranio impoverito) accumulati dal neonazista per costruire una ‘bomba sporca’, un rudimentale ordigno potenzialmente letale che aveva l’intenzione di usare per protestare contro l’elezione di Barack Obama. Oltre a bandiere con la croce uncinata e altri ammennicoli in omaggio ad Adolf Hitler, nel garage della sua casa le autorità hanno trovato anche materiale pedopornografico – un’altra sua ossessione – insieme alle prove che l’uomo aveva assoggettato la moglie e la figlia di 9 anni ad anni di inenarrabili torture.

“Era la personificazione stessa del male”, ha sostenuto durante il processo l’avvocato della difesa. Quando il giudice Hjelm ha lasciato il tribunale, una folla di sostenitori che sventolavano cartelli all'insegna dello slogan “Liberate Amber” è esplosa in un fragoroso applauso

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Uccise con l'ascia il marito ubriaco e violento. Assolta

Aveva ucciso con tre colpi d'accetta il marito, un uomo violento e spesso ubriaco, che costringeva lei e i figli ad una vita d'inferno. Ma a distanza di un anno da quella tragedia, Angela Nichele, una donna vicentina di 44 anni, e' stata assolta con rito abbreviato dal gup perche' il fatto non costituisce reato. Una sentenza che fara' probabilmente discutere. Lo stesso Pm aveva chiesto l'assoluzione della donna, ma perche' l'aveva ritenuta "non imputabile", in quanto incapace di intendere e volere al momento dell'omicidio. Il giudice Barbara Maria Trenti, del Tribunale di Bassano del Grappa, e' andata piu' in la', ipotizzando in sostanza - bisognera' attendere le motivazioni della sentenza - che la 44enne abbia agito in uno stato di legittima difesa.
La perizia
Decisivi gli esiti della perizia psichiatrica chiesta dalla difesa: la sera dell'omicidio, quando il marito, Matteo Zanetti, 46 anni, rientro' a casa ebbro d'alcol, Nichele era convinta che l'uomo rappresentasse un pericolo immediato per la propria vita e per quella dei suoi figli. Il fatto era avvenuto a Rossano veneto (Vicenza), il 13 marzo del 2008. Quella sera, dopo l'ennesima lite con il consorte, Angela Nichele aveva aspettato che questi si addormentasse. Era andata nella legnaia, aveva preso l'accetta e tornata in casa aveva colpito con tre fendenti mortali alla testa quell'uomo 'ubriacone' con il quale da tempo non andava piu' d'accordo.
L'omicidio
La donna aveva spiegato di aver agito al colmo dell'esasperazione contro il padre dei suoi quattro figli, tre maschi e una ragazza fra i 17 e i 22 anni. Svegliati di soprassalto, i giovani si erano trovati davanti alla tragedia: il padre riverso sul letto in un lago di sangue e la madre sotto choc. Nonostante la disperazione, i figli della coppia si erano divisi i compiti: due erano usciti per andare dai carabinieri a denunciare la madre, gli altri due erano rimasti a casa per stare vicino a lei. Quando i carabinieri erano arrivati nella casa della famiglia Zanetti, in via San Paolo, la donna aveva confessato subito, raccontando che il marito la costringeva a una vita infernale. A provocare la tragedia non sarebbe stata infatti solo l'esasperazione della donna per la dipendenza dall'alcol del marito.

Le indagini
Dopo le prime indagini, emerse il quadro di un rapporto familiare particolarmente teso. Stando alle testimonianze dei vicini di casa, lui si ubriacava, la picchiava e maltrattava anche i figli. Angela Nichele era stata accusata di omicidio volontario aggravato. Dopo un anno la sentenza giudiziaria, per molti versi inattesa, che riapre la strada della liberta' per la 44enne vicentina. Con l'assoluzione, il gip Barbara Maria Trenti ha disposto anche la revoca degli arresti domiciliari della donna nella casa della madre, a Cittadella.

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Offline COSMOS1

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Re: Ennesima tragedia familiare
« Risposta #14 il: Maggio 12, 2010, 19:48:32 pm »
ma insomma!
cosa vuol dire che noi abbiamo scelto di non essere neutrali
che abbiamo scelto di stare dalla nostra parte?
ai miei tempi si diceva "è un compagno che sbaglia"
possiamo dire almeno che è stato provocato?
possiamo dire che il contesto nel quale è avvenuto lascia poco spazio a dubbi sul movente ("una tranquilla discussione sulla separazione" tranquilla -> casa, figli e soldi a lei, lui un calcio nelle palle!) ?
nessuno dice che ha fatto bene ad ammazzarla
possiamo però dire almeno che aveva qualche motivo per farlo?
Dio cè
MA NON SEI TU
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