Autore Topic: La sorella di Kim Jong-un: è lei la stratega.  (Letto 1664 volte)

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La sorella di Kim Jong-un: è lei la stratega.
« il: Settembre 26, 2017, 11:46:17 am »
http://news.leonardo.it/nordcorea-chi-e-la-sorella-di-kim-stratega-della-propaganda/


NordCorea, chi è la sorella di Kim: stratega della propaganda
DI FABIO GIUFFRIDA, 26 SETTEMBRE 2017

In Corea del Nord nulla è lasciato al caso, nemmeno la comunicazione che Kim Jong-un ha affidato alla sorella trentenne. Una donna che non compare mai in pubblico e che regge il Dipartimento Pubblicità e Informazione, meglio noto come Dipartimento Propaganda e Agitazione.
Accanto a lei c’è Ri Chun Hee, la 74enne che annuncia in tv i successi e i dolori della Corea del Nord, una sorta di portavoce del dittatore che amplifica, in NordCorea e nel mondo, i progetti di Kim.
A fare il ritratto della sorella di Kim è il Corriere.it.

La sorella di Kim è riuscita a stilare comunicati stampa che arrivino direttamente sulla scrivania di Trump, che hanno un’eco mediatica tale da far tremare i potenti del mondo, dagli Usa al Giappone. È proprio lei a selezionare le immagini dei test missilistici nordcoreani che poi faranno il giro delle tv internazionali: l’obiettivo della propaganda è quello di mostrare la potenza della NordCorea che non fa un passo indietro e che non ha paura delle pressioni della comunità internazionale. Un paese che – a tutti i costi – vuole apparire forte e sano.

Sarebbe stata lei a chiedere a Kim di visitare più frequentemente fabbriche, scuole ed asili: il capo della Corea del Nord deve apparire come un “uomo del popolo”.
È sempre lei che avrebbe chiesto un’apertura della NordCorea persino ai visitatori stranieri, così da rilanciare il turismo.

E non è finita qui. Teme per l’incolumità del fratello, così da far ridurre le sue uscite pubbliche. E ancora, fa controllare tutti i giornali americani affinché Kim possa rispondere alle accuse degli Usa nel più breve tempo possibile. Infine ha reso più “snello” il sistema di comunicazione nordcoreano.



Non si capisce bene se questa sia una notizia utile alla propaganda femminista oppure no.
Ma questa non è una novità, data la fluidità utilitaristica che connota quella ideologia.


Diciamo che esteticamente se la passa meglio del fratello