''Io sono il signore Dio tuo,non avrai altri dei all'infuori di me,non ti farai alcuna immagine di me''
Era il primo comandamento.
Era.
Perchè tutti l'abbiamo tradito e tutti dobbiamo soffrire per questo peccato,che crediate o meno in Dio.
Nella cultura islamica la caratteristica di ogni spazio sacro è l'assenza dell'immagine,l'astrazione,l'arte come arabesco,il portare a Dio tramite raffinate e armoniose sequenze geometriche.
Dio viene raffigurato esclusivamente tramite la sua parola,raffigurato tramite esclusivamente i suoi 99 nomi.
Chiudendo gli occhi e provando ad immaginare Dio attraverso il suo nome si obbliga l'uomo ad aprire il suo occhio interiore.
Perchè è solo tramite questo occhio che l'uomo può vedere.
La parola libera l'uomo dall'illusione dell'immagine.
Perchè l'immagine è il veicolo principale della menzogna.
Mi si dirà,cosa centra il tuo discorso con la q.m.?centra signori centra eccome.
La natura antifenmminista dell'Islam sta nella sua ANICONICITA' nel suo radicale rifiuto dell'immagine.
Animus ne faceva un problema di Cristianesimo,ma l'Ortodossia cristiana non soffre di femminismo e l'India induista orientale è più femminista dell'occidente.
Informarsi per credere.
Il problema, dopo anni e anni di riflessione,mi sono reso conto che è la disobbedienza a quell'oscuro comandamento,non è questione di capitalismo nè di comunismo,nè di Cristianesimo,anzi se il Cristianesimo non avesse disatteso quel comandamento ''non ti farai alcuna immagine di me'' il Cristianesimo sarebbe stato un baluardo contro il femminismo.
Ma il Cristianesimo ha disatteso il comandamento.
Nella cultura occidentale sebbene il Cristianesimo professi lo stesso monoteismo,l'immagine ha via,via rubato spazio all'astrazione.
Le chiese sono diventati musei pieni di belle immagini,ma i musei rappresentano i cimeli del passato,devo correggere Nietzsche,noi abbiamo ucciso Dio trasformando i suoi templi in musei,non sepolcri.
Il potere femminile è andato di pari passo con l'esprimersi delle immagini.
Le culture dell'immagine sono colonizzabili dal femminismo.
Le culture dell'astrazione no.
Anzi sarò più preciso,le culture dell'immagine sono colonizzabili dalla falsità,qualsiasi falsità,perchè l'immagine è il falso che si atteggia a vero,perchè lo vedi con gli occhi.
Prendete per esempio l'immagine di quel bambino davanti ai soldati in Macedonia,bene ci siamo tutti ''commossi''.
''Commuovendoci'' abbiamo spento il nostro cervello razionale,infatti quel bambino è stato messo lì intenzionalmente,per commuovere,e per spegnere il ragionamento se l'Europa possa tollerare un flusso migratorio di quelle proporzioni senza balcanizzarsi.
Gli occhi spengono la visione interiore,l'occhio interiore,la razionalità e l'intuizione.
I nostri cervelli si abituano pigramente ad acquisire ''verità'' il bombardamento di immagini spegne il nostro cervello,Einstein ha capito il mistero della relatività del tempo,immaginandosi di cadere in un ascensore.
E' stato capace di ''immaginare'' aprire il suo occhio interiore da ciò l'intuizione.
I cervelli devono essere educati ad abituarsi a visualizzare le immagini ''creandole'' autonomamente'' senza essere resi inerti dall'acquisizione passiva dell'immagine.
Quello che ho cercato di far capire,ma qualcuno non ha capito è che noi possiamo parlare finchè vogliamo,le nostre parole possono raggiungere le vette della bellezza e dell'inappuntabilità di ''questa metà della terra di Rino'' ma contro le immagini non possiamo nulla.
L'immagine di una donna pesta anche se è make up vale più di un milione delle nostre parole.
La cultura è iniziata con la parola,la parola era libertà perchè ognuno interpretava la parola e la parola lasciava la mente libera di immagine di dare forma al vuoto.
Ognuno adorava Dio,ma essendone vietata ogni rappresentazione ognuno adorava il proprio Dio,e chi non riusciva a formarsi alcuna immagine non adorava niente.
La verità vi renderà liberi,diceva il verbo,il verbo di Dio.
La verità è parola,l'immagine è menzogna.
L'immagine è tiranna,per questo Dio ha chiesto di credere,non si è mai manifestato,se lo avesse fatto avrebbe violato il libero arbitrio di ognuno.
Sarebbero stati tutti convertiti sconfitti dall'immagine.
La legge del mondo,è ciò che è nel tuo cuore prima è nel tuo occhio.
La legge di Dio è ciò che è prima nel tuo cuore poi sarà nel tuo occhio.
Per questo ci chiede di credere.
Per liberarci dalla tirannia dell'immagine.
Poi la chiesa vinta dalla tentazione dell'immagine ha rappresentato la parola,l'ha affrescato sulle pareti:il vangelo degli umili.
Ma perchè invece l'Islam pretende che ogni buon musulmano impari il Corano a memoria se non sa leggere?
E pretende che impari a leggere l'arabo,se ne ha i mezzi intellettuali ed anche economici,purtroppo.
Non tutti possono permettersi il lusso di studiare e non lavorare.
Ora mi si dirà,tu dici quella è la vera religione,no io dico quello è il vero Dio.
Il Dio che vuole farsi farsi rappresentazione cessa di essere volontà.
Schopenauer d'altronde ha usato questa dicotomia non a caso.
L'errore fondamentale sta nella rappresentazione (femmina) della volontà (maschio).
Primo è più grande errore:
tu darai alla luce una donna,la cui stirpe schiaccierà la testa del serpente.
La cui stirpe, non la donna.
Eppure nell'iconografia è la donna a schiacciare la testa del serpente.
Inutilmente Ratzinger il grande raffinato teologo,disprezzato dalle masse idiote che non lo comprendevano ha tentato di rimediare all'errore,e ha rimproverato chi non conosce la specifica.
Una specifica da cui nascono tutti gli errori che hanno distrutto l'occidente,che ha visto nella donna e non nella sua stirpe,colei che schiaccierà il serpente.
L'ortodossia ha subodorato il problema dell'immagine e ha almeno tentato un compromesso tra il primo comandamento e la sete di immagini della plebe.
Ne è nata l'icona immagine astratta,che dunque non può essere concupita,brutta,ma sacra.
Gli egizi per esempio erano politeisti ma non si sognavano di fare rappresentazioni realistiche dei loro dei,non perchè non ne fossero capaci,ma perchè era blasfemo.
La divinità è astrazione,Osiride è il Ba (astrazione) del grano.
La cultura dell'immagine ha seminato l'errore,(chi non crede ai propri occhi?Solo chi sa che l'immagine mente perchè cristallizza il divenire nell'essere,e solo il divenire è reale).
Si dice che gli arabi non vogliano farsi fotografare,perchè così gli rubi l'anima.
Sono coscienti della potenza dell'immagine.
Per questo sono attenti a coprire la prima e più potente immagine,quella vivente di noi stessi,il corpo.
Chi si innamora guardando una fotografia è perduto.
E' imprigionato nell'attimo.
Per capire che quel che dico non è vaneggiamento,guardate internet.
Finchè è stato il regno della parola,dei forum,dei blog,è stata cosa buona e giusta.
Poi è arrivato facebook e internet ha iniziato a popolarsi di fantasmi,di vampiri che uccidevano la propria vita nell'ossessione di fotografarla.
E' stata la fine di internet.
E' stata la fine della vita.
Immagini di gattini hanno dato fuoco alla titanica biblioteca di Alessandria che era divenuto il web.
Immagini,instagram ha sorpassato facebook.
Internet riposi in pace.
Oggi non c'è più alcuna necessità delle armi per soggiogare una nazione,cè la tv.
E facebook.
Per questo hanno ''concesso'' la democrazia,perchè sanno di poter pilotare le masse con le immagini meglio che con i cannoni.
E questo gigantico senso di impotenza degli uomini di fronte alle donne che li rende asserviti,adoranti,sfiduciati in sè stessi, deriva proprio dall'eccesso di foto.
Nemmeno con lo stupro puoi possedere una foto.
Donne sciorinano le grazie in tv,e forti dell'onnipotenza dell'immagine inviolabile,impenetrabile eppure sempre eccitante,più eccitante della realtà stessa,così gli uomini si sono persi e hanno perso fiducia in sè stessi.
Potere all'immaginazione scandivano i sessantottini,e allora copriteli questi maledetti corpi,lasciateci immaginare.
Ciliegina sulla torta hanno colto che nell'immagine stava tutto il loro potere e hanno abilmente sviato chiunque tentasse di dirlo.
Non è un caso che insistano molto sulla ''donna oggetto'',sanno molto bene che il loro potere deriva dalla ''donna oggetto'' o meglio ''donna immagine'' e cercano di coprire il capolavoro della loro tirannia girando la colpa al supposto ''patriarcato''.
Un patriarcato che non ha rispettato il primo e fondamentale comandamento del padre:non ti farai alcuna immagine di me.