Autore Topic: Breve studio sulla secessione  (Letto 5959 volte)

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Offline Vicus

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Breve studio sulla secessione
« il: Settembre 30, 2017, 07:06:47 am »
Breve studio sulla secessione

I recenti fatti di Catalogna mi portano ad approfondire il tema della secessione con una sintesi delle dinamiche ad essa sottese, sperando che il fenomeno non si ripeta in Italia.

Creazione artificiale di spinte secessioniste
La spinta secessionista può essere creata dal malfunzionamento intenzionale di istituzioni che funzionano bene ma non sufficientemente controllate dal mondialismo, per rimpiazzarle con qualcosa che il potere globale controlla meglio.
A tal fine si sostiene ad esempio che lo Stato-nazione non è in grado di contenere le minacce ai propri confini.
In tal modo si determina il cambiamento di un gruppo sociale che, di per sé, non ne sente il bisogno

Falso identitarismo
In un sistema in cui è il vostro conto in banca a definire il vostro destino, il tema dell'identità etnico-culturale si rivela puro folclore.
Senza una ristrutturazione su base locale e nazionale del sistema economico, il radicamento identitario non può che produrre che parodie e simulacri di identità.
La post modernità pare essere sotto il segno di "tribù", convinte di essere autentiche solo perché riciclano segni esteriori e sorpassati delle identità tradizionali (la Lega Lombarda, i Borboni ecc.), ma che hanno come unico esito di frammentare ancora di più il corpo sociale introducendovi sottoculture passate al frullatore dello spettacolo e del consumo.
È interessante notare che le spinte localiste sono più diffuse in regioni di importanza strategica sul piano geopolitico e talora legate a desueti miti pagani.
La comunità etnica ancestrale non ha nulla a che vedere con la sua parodia contemporanea, l'iper-complessità identitaria, che sta alla prima come la giungla amazzonica a uno o due alberi in una prateria. La natura umana non è fatta, né si può adattare alla proliferazione dei particolarismi molecolari conflittuali, che altro altro non sono che i mezzi di una guerra volta a distruggere l'umanità intera e a rimpiazzarla con il transumano e il robot.

Sovranità politica assente
Questo radicamento identitario non dà alcuna garanzia di sovranità politica. Peggio, la promozione dell'identitarismo etnico o culturale può costituire uno strumento d'alienazione politica particolarmente efficace: dalla chiusura comunitaria volontaria e dalla ghettizzazione alienata all'impotenza politica organizzata dal vertice del potere il passo è breve.
Il vero scopo del potere non è tanto lo sradicamento quanto il separatismo, da attuare in maniera apparentemente paradossale attraverso la riscoperta delle "radici".
Queste tecniche di controllo sociale sono fornite nientemeno che dalla criminologia, che usa il comunitarismo come tecnica di gestione dei gruppi. In prigione, gli individui si radicano nella loro comunità, il che li protegge da una certa violenza, ma li rende ancora meno liberi e più facili da sorvegliare, in base al noto principio del divide et impera.
La frammentazione di una massa umana in sottogruppi chiusi in loro stessi e che non comunicano, permette di garantire una migliore stabilità e prevedibilità del sistema globale.

C'è inoltre un'ambiguità di fondo nello scoprire radici regionali, che fanno perdere le radici nazionali in una via separatista che porta all'impotenza geopolitica.

Le "autonomie"? Storia vecchia
Svariati gruppi d'influenza hanno lavorato degli anni '20 alla discriminazione positiva delle minoranze europee su basi etniche e regionaliste per distruggere gli Stati-nazione. Lo scopo non era altro che favorire la digestione più rapida delle nazioni dal sistema globale.
All'indomani della seconda guerra mondiale, fu indetta in Germania una Unione federalista delle comunità etniche europee (UFCE); nel 1949 fu indetto a Parigi un congresso cui parteciparono numerosi gruppi etnici (catalani, frisoni, baschi eccetera) che portò alla fondazione dell'UFCE. Tali congressi ebbero il sostegno di François Mitterrand e del Ministero degli affari esteri tedesco.

Ingegneria sociale
Il separatismo non è altro che ingegneria sociale negativa applicata Stati-nazione. Esso si scrive in un piano di indebolimento dell'Europa, che mira alla creazione un po' dappertutto di microstati sul modello della Bosnia o del Kosovo, docili e servili al potere globale, incapaci di sviluppare una politica nazionale propria dotata di strumenti di sovranità adeguati: esercito, politica estera, politica delle alleanze, infrastrutture, forte influenza culturale e scientifica.
Tale progetto porterà alla balcanizzazione d'Europa attraverso la creazione di centinaia di Bantustan (anche musulmani) culturalmente ed etnicamente omogenei. Non è altro che una nuova applicazione del modello sudafricano di apartheid.
Lo scopo è sempre lo stesso, impedire la creazione di poli alternativi forti suscettibili di mettere in discussione l'autorità delle oligarchie dominanti.

Solo lo Stato-nazione può dire no al mondialismo

La critica al regionalismo non proviene da un principio ideologico astratto, ma da una questione molto concreta di rapporto di forze. Nessuna regione europea ha i mezzi per dire no al mondialismo. Per farlo, sono necessari come minimo i mezzi di uno Stato-nazione.
Il folcloristico identitarismo su base regionale, se non addirittura inferiore, non protegge in alcun modo dalla colonizzazione diretta o indiretta di potenze straniere, né dal globalismo economico più aggressivo.
L'esito è una forma di capitalismo integrale volto a commercializzare la totalità del globo terrestre e i minimi dettagli delle nostre esistenze. Il regionalismo porta sempre, coscientemente o no, ad abolire la protezione dello Stato e la sua funzione pubblica, esponendo le popolazioni alla predazione delle multinazionali, già evidente in alcune regioni a statuto speciale.
L'infranazionale è sempre assorbito dal sopranazionale, attraverso il sistema bancario, le lobby industriali e gli accordi di "libero" scambio mondiale come il TAFTA. Il regionalismo si mette dunque al servizio del mondialismo nella misura in cui cerca di indebolire lo Stato-nazione, la funzione pubblica e le nazionalizzazioni economiche.
Lo Stato-nazione non dovrebbe soffocare le realtà locali, ma dovrebbe al contrario permetter loro di fiorire attraverso un'azione di protezione, di regolazione, di coordinamento e ove necessario di supplenza ai limiti del governo locale.
« Ultima modifica: Ottobre 02, 2017, 12:28:39 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Angelo

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Re:Breve studio sulla secessione
« Risposta #1 il: Settembre 30, 2017, 17:37:21 pm »
Il ragionamento che fai mi pare condivisibile per la questione catalana e per quei movimenti che tendono a riportare in auge questo tipo di separatismo. Altro discorso è per un separatismo basato su questioni serie (vedesi Donbass in Ucraina). Diciamo che quando il separatismo è visto bene dai media è assai probabile che ci sia puzza di marcio come nel caso della Catalogna.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Online Frank

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Re:Breve studio sulla secessione
« Risposta #2 il: Settembre 30, 2017, 17:43:18 pm »
Citazione
La natura umana non è fatta, né si può adattare alla proliferazione dei particolarismi molecolari conflittuali, che altro altro non sono che i mezzi di una guerra volta a distruggere l'umanità intera e a rimpiazzarla con il transumano e il robot

Scusa, Vicus, non ti pare un po' esagerata questa affermazione?
Ma poi sei sicuro che a monte ci sia sempre e comunque qualcuno che tira le fila?
Non credi che a volte certi eventi prendano una determinata piega, semplicemente perché "doveva andare così"?

Offline Vicus

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Re:Breve studio sulla secessione
« Risposta #3 il: Settembre 30, 2017, 18:04:08 pm »
Il ragionamento che fai mi pare condivisibile per la questione catalana e per quei movimenti che tendono a riportare in auge questo tipo di separatismo. Altro discorso è per un separatismo basato su questioni serie (vedesi Donbass in Ucraina). Diciamo che quando il separatismo è visto bene dai media è assai probabile che ci sia puzza di marcio come nel caso della Catalogna.
Infatti. I due separatismi sono molto diversi nelle ragioni storiche e geopolitiche, come diverso è il trattamento mediatico (persino Youtube penalizza i video sul Donbass).
Scusa, Vicus, non ti pare un po' esagerata questa affermazione?
Ma poi sei sicuro che a monte ci sia sempre e comunque qualcuno che tira le fila?
Non credi che a volte certi eventi prendano una determinata piega, semplicemente perché "doveva andare così"?
Per i separatismi europei ho portato le prove con luoghi, date e nomi. Secessioni, rivoluzioni e guerre non sono mai eventi spontanei, presuppongono una preparazione degli animi e un'organizzazione del tutto incompatibili col caso.
Per gli esiti transumani non sviluppo qui l'argomento, comunque: la guerra civile molecolare e il collasso delle istituzioni hanno come fine intermedio la distruzione delle nazioni e della cultura europea (non sufficientemente yankee).
Un'umanità consumatrice ridotta a gelatina non basta, ci sono troppo bocche da sfamare e deve quindi essere distrutta e rimpiazzata con i robot. La guerra civile morbida si presta egregiamente a tal fine, perché crea conflittualità, caos, paralisi e disoccupazione.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Volpe argentata

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Re:Breve studio sulla secessione
« Risposta #4 il: Settembre 30, 2017, 19:09:12 pm »
Vivo in Catalogna, a Barcellona, la CUP, ossia il movimento radicale di estrema sinistra che lidera e fomenta le idee separatiste e' un partito apertamente femminista e misandrico, a me basta questo per schierarmi in toto contro la sola idea di una Catalogna indipendente in quanto lo stato che vorrebbero creare e' ideologicamente aberrante.

Offline Volpe argentata

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Re:Breve studio sulla secessione
« Risposta #5 il: Settembre 30, 2017, 19:11:57 pm »
...giusto un estratto dei principi che difendono:

http://cup.cat/que-es-la-cup

.....Lluita feminista i alliberament sexual i de gènere. Superació de l'actual model heteropatriarcal i de discriminació per motius de gènere o opció sexual. Corresponsabilitat de les tasques reproductives i de cures i lluita per la igualtat de drets i de salaris...

E' catalano, ma credo si capisca senza dover tradurre manco una parola.

Offline Sardus_Pater

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Re:Breve studio sulla secessione
« Risposta #6 il: Ottobre 01, 2017, 07:28:30 am »
Cup è solo uno dei tanti movimenti che mirano all'indipendenza della Catalogna, è sicuramente torbido, ma ci sono movimenti ben più importanti a liderare, anche di stampo cattolico.

Lo stato nazione è un'invenzione della massoneria. Punto.

Comunque chi sta facendo la figura di merda è Madrid coi suoi metodi neofranchisti.
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Offline Sardus_Pater

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Re:Breve studio sulla secessione
« Risposta #7 il: Ottobre 01, 2017, 07:31:13 am »
...giusto un estratto dei principi che difendono:

http://cup.cat/que-es-la-cup

.....Lluita feminista i alliberament sexual i de gènere. Superació de l'actual model heteropatriarcal i de discriminació per motius de gènere o opció sexual. Corresponsabilitat de les tasques reproductives i de cures i lluita per la igualtat de drets i de salaris...

E' catalano, ma credo si capisca senza dover tradurre manco una parola.

Jo conec l'alguerés, mon amic :lol: .

VISCA CATALUNYA!
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Online Frank

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Re:Breve studio sulla secessione
« Risposta #8 il: Ottobre 01, 2017, 07:54:00 am »
Per i separatismi europei ho portato le prove con luoghi, date e nomi. Secessioni, rivoluzioni e guerre non sono mai eventi spontanei, presuppongono una preparazione degli animi e un'organizzazione del tutto incompatibili col caso.
Per gli esiti transumani non sviluppo qui l'argomento, comunque: la guerra civile molecolare e il collasso delle istituzioni hanno come fine intermedio la distruzione delle nazioni e della cultura europea (non sufficientemente yankee).

Un'umanità consumatrice ridotta a gelatina non basta, ci sono troppo bocche da sfamare e deve quindi essere distrutta e rimpiazzata con i robot. La guerra civile morbida si presta egregiamente a tal fine, perché crea conflittualità, caos, paralisi e disoccupazione.

Sì, ho letto, ma io resto del parere che certi eventi non siano programmabili al 100%.

Offline Vicus

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Re:Breve studio sulla secessione
« Risposta #9 il: Ottobre 01, 2017, 07:54:57 am »
Lo stato nazione è un'invenzione della massoneria. Punto.
E il regionalismo, ohibò, un'invenzione della CIA (ma recentemente anche della Russia).
La Francia è diventata una nazione con Clodoveo 1500 anni fa (altro che secessione), mi sa che non era massone. :lol:
Sì, ho letto, ma io resto del parere che certi eventi non siano programmabili al 100%.

Diciamo al 99%, considerando le 'rivoluzioni' e le guerre degli ultimi 200 anni.
« Ultima modifica: Ottobre 01, 2017, 20:56:41 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Sardus_Pater

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Re:Breve studio sulla secessione
« Risposta #10 il: Ottobre 01, 2017, 08:52:47 am »
Hai appena detto una cazzata immane. Ti ricordo che ai tempi della Repubblica Spagnola negli anni Trenta i catalani, già allora smaniosi di indipendentismo, erano riusciti ad ottenere importanti autonomie da Madrid, così come i baschi, tutto vanificato da Franco.
Guarda sotto casa, hai i sardi che tra moti antipiemontesi, rivolta delle chiudende e Partito Sardo d'Azione (anno di costituzione: 1921) chiedono dall'autonomia all'indipendenza da quasi tre secoli, altro che CIA.
E gli Irlandesi? E Sean Connery che vuole l'indipendenza della Scozia è al soldo della CIA?
Ripassa un po' di storia, va.
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Online bluerosso

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Re:Breve studio sulla secessione
« Risposta #11 il: Ottobre 01, 2017, 09:44:26 am »
Onestamente non conosco la questione catalana, ma al contrario conosco egregiamente quella svizzera.
Là, convivono pacificamente da cinque secoli 26 Stati (i Cantoni sono Stati), quattro lingue (Tedesco, Francese, Italiano e Romancio) e le due maggiori confessioni religiose europee (cattolicesimo e protestantesimo)
Sulla questione linguistica, forse la più importante (la lingua determina l’identità) basti questo dettaglio.
Durante i primi decenni del ‘900, mentre l’Italia fascista prendeva a sberle i dialetti (altra forma identitaria) imponendo l’Italiano in tutti gli ambiti possibili, in Svizzera con legge federale si proteggeva la lingua dei catoni ladini (il romancio).
Guarda caso però l’elemento determinante nella coesione di questo paese è la democrazia diretta, popolare.
Tradotto: il referendum. Propositivo.
E il diritto consuetudinario.
In Svizzera gli antichi “patriziati” (esistenti anche in Italia) hanno copertura federale.
Siedono ai tavoli decisionali.
Il voto femminile data 1971.
E le donne sposate, fino al 2013, perdevano definitivamente il cognome a favore del marito persino nei documenti d’identità. Oggi possono scegliere se mantenerlo o perderlo.
In Svizzera dal 1959 esiste la “formula magica”, un accordo del sistema politico che riparte il governo tra i quattro maggiori partiti nazionali al consiglio federale (il nostro “governo”).
Talché in svizzera non esiste opposizione e maggioranza e tutti i partiti partecipano al governo della confederazione. Nessuno può considerarsi estraneo alle decisioni.
Noi ci stiamo ammazzando da decenni sul sistema elettorale, con diatribe sciolte dalla corte costituzionale, e loro da 70 anni si reggono su un accordo politico volontario, senza nessun dispositivo legislativo. Per consuetudine.


p.s. – se qualcuno avesse mal interpretato: la Svizzera non è al medioevo. Tutt’altro.
Reddito pro-capite 58.000$ (9° posto mondiale). Italia 35.000$ (31° posto mondiale)






Se qualcuno dice che la Svizzera non fa testo perché è un piccolo stato...gli tiro una tavoletta di cioccolato in testa.
O una forma di gruyère....

Offline Vicus

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Re:Breve studio sulla secessione
« Risposta #12 il: Ottobre 01, 2017, 10:40:09 am »
Hai appena detto una cazzata immane. Ti ricordo che ai tempi della Repubblica Spagnola negli anni Trenta i catalani, già allora smaniosi di indipendentismo, erano riusciti ad ottenere importanti autonomie da Madrid, così come i baschi, tutto vanificato da Franco.
Guarda sotto casa, hai i sardi che tra moti antipiemontesi, rivolta delle chiudende e Partito Sardo d'Azione (anno di costituzione: 1921) chiedono dall'autonomia all'indipendenza da quasi tre secoli, altro che CIA.
E gli Irlandesi? E Sean Connery che vuole l'indipendenza della Scozia è al soldo della CIA?
Ripassa un po' di storia, va.
Parlo di oggi, non di tre secoli fa. Anche l'Irlanda un aiutino l'ha avuto, par fungere da spina nel fianco dell'Inghilterra, esattamente come il Pakistan alleato USA, in perenne contrasto con l'India del Commonwealth.
La CIA in Europa promuove movimenti e partiti d'ogni genere (di destra ma anche di sinistra tramite la fondazione Ford), ma pochi sono in grado di capire che gli USA sono un superstato, non una piccola regione e che il loro supporto non è disinteressato ma strumentale a una successiva colonizzazione.

@Bluerosso: la Svizzera è un ottimo esempio di unità.
« Ultima modifica: Ottobre 02, 2017, 02:30:47 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Vicus

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Re:Breve studio sulla secessione
« Risposta #13 il: Ottobre 01, 2017, 21:15:24 pm »
Sì, ho letto, ma io resto del parere che certi eventi non siano programmabili al 100%.
Basta riflettere sul fatto che pur col malcontento che c'è, nessuno è in grado di organizzare una protesta civile, anzi l'attivismo viene deriso come inane perfino in spazi di dissenso.
Cosimo disse una cosa simile tempo fa a proposito dei Forconi, una recita che si sciolse come neve al sole.

Uno dei segni della presenza (interessata) del burattinaio straniero è l'estremismo (di destra o di sinistra poco importa), facile da manipolare essendo di corte vedute.
La scelta di rimanere o meno parte di una nazione deve partire non solo da motivi etnici o idealistici, ma anche da valutazioni di rapporti di forze: una singola regione non può nulla contro un potere globale colonizzatore,* che per sfruttarla meglio fomenterebbe al suo interno ulteriori forze centrifughe su base etnica (immigrati) o linguistica.

* Ma anche contro Stati di dimensione continentale come la Cina, che stanno comprando l'Italia un pezzo alla volta: squadre calcistiche, società telefoniche, aziende agricole storiche in Toscana.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Jason

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Re:Breve studio sulla secessione
« Risposta #14 il: Ottobre 01, 2017, 21:33:34 pm »
Citazione
una singola regione non può nulla contro un potere globale colonizzatore

Da incorniciare e sbattere in faccia agli indipendentisti catalani ( ma anche lombardi , ne conosco diversi) convinti che da soli possono competere con la Germania (paese in cui l'export pesa nella sua economia nel 46 %, un piccolo taglio alla globalizzazione e ci facciamo due risate...) , con la Svizzera , addirittura possono fare la voce grossa a Bruxelles  :lol: :lol:

Secondo me non è un problema l'indipendentismo, lo è quello che vuole continuare a stare sotto i giochi NATO , e ci sono . Lo sfidante alle elezioni del segretario della lega è infatti un bossiano spinto, filo-europeista e a favore della legalizzazione della cannabis  :doh:
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America