Il seguente dialogo evidenza un'altra caratteristica contrapposizione in Eliot: CARNE/OSSA. Esso inizia inizia con le
domande stupide che siamo abituati vedere rivolgere dalle donne inconsapevoli agli uomini:
A cosa stai pensando? Pensando cosa? Cosa?
Io non so mai che cosa pensi. Al che l'uomo risponde:
lo penso che stiamo nel vicolo dei topi [CARNE]
Dove i morti hanno perso le loro OSSA.
L'accostamento topi/ossa risulta subito sorprendente; ma quello che arresta ancor più l'attenzione è il fatto che i morti hanno perso le loro ossa.
La carne rappresenta i
progetti umani, impossibili nella nostra epoca, mentre le ossa sono un simbolo di risurrezione/evoluzione, ma perso dall'uomo contemporaneo, distratto e incapace di profittare delle difficoltà della vita per crescere.
La
resurrezione metafisica dell'uomo può essere garantita solo dalla presenza delle ossa: in Ash-Wednesday II il riscatto definitivo dalla terra desolata avverrà proprio attraverso il miracolo della valle delle ossa che tornano in vita (cfr. Ezechiele 37).
Comincia a chiarirsi così il significato dei morti che nel vicolo dei topi hanno perso le ossa: essi non potranno più risorgere, non possono più usarle per la loro resurrezione. Fuor di metafora, l'uomo contemporaneo si lascia abbattere dalle difficoltà invece di sfruttarle per migliorare.
E così si giunge al senso meno letterale e forse più pertinente, per cui
quei morti sono una proiezione dei vivi, sono i morti viventi della 1° parte (Sepoltura dei Morti), legati ad una esistenza larvale, esiliati nella città irreale, Londra e limbo a un tempo, di cui il vicolo — che non consente sbocchi costituisce la dimensione emblematica: uomini disossati, vuoti.
En passant: questa incapacità di evolversi è un tratto caratteristico delle donne contemporanee, che a fronte di scacchi di ogni tipo, non si mettono in discussione, non cambiano mentalità e strategia, ma continuano a sognare le loro ca**ate.
A quanto consta, nessuna "rigenerazione" o "redenzione" sembra possibile per la donna di oggi, convinta prigioniera di "Matrix" (la Città Irreale di Eliot ma anche la Città Magnetica di Lewis) e tenace sostenitrice di tutti i suoi luoghi comuni.
La successiva poesia, The Hollow Men, proporrà esattamente questa immagine simbolica:
Siamo gli uomini vuoti
Siamo gli uomini impagliati
Appoggiamo l'uno all'altro
La testa piena di paglia. Ahimé!
Altri elementi degni di nota in questi versi sono:
a) il mondo sensuale, della carne, nella nostra epoca tende a connotarsi sempre in termini animaleschi;
b) l'acqua non rigenera, è profana, stagnante, melmosa: lo spento canale, in breve, sulla cui riva striscia il topo dal ventre melmoso; e vale la pena anticiparne qui un'immagine:
Un topo strisciò molle tra la vegetazione
Trascinando il suo ventre melmoso sulla sponda
È comunque in Bisbigli di Immortalità che la carne si presenta in una esemplare opposizione alle ossa.
Il contrasto fra due mondi, fra due modi di concepire la realtà — quello del pensiero-senso dei poeti «metafisici» e quello incoerente, materialistico o astratto, della civiltà contemporanea.