Qualche tempo fa (tornato single) mi prepararono in famiglia una trappola, organizzando un pranzo senza particolari finalità e invitandomi li per là.
Erano presenti tutti i miei familiari, tranne uno.
Una.
Una bell’amica di famiglia originaria del Marocco, che conoscevo solo superficialmente.
Mi piazzarono a capotavola e lei rimase al centro, a tre posti di distanza.
Quando cominciarono a giungere le portate, tutte (ma proprio tutte) arrivavano sul mio piatto dalle sue mani.
Di solito le portate scorrono posto dopo posto.
Un corteggiamento discreto, fatto a colpi di cortesie e sorrisi. Poche parole.
Mi sono sempre chiesto cos’avrebbe fatto un italiana.
Anzi lo so.
* l’ho rivista l’altra settimana da mia madre “comunque Signora,...lei ha sempre un bel figlio sa?”
Ripeto: è una bella ragazza, potrebbe avere uomini quanti ne vuole.
** può darsi che se avessimo quagliato sarebbe cambiata la musica.
Ma la differenza d’approccio c’è ed è evidente. Non si vergognano di apparire accondiscendenti. Non temono di sembrare sottomesse.
Non vivono d’isterie femministe. Non appartiene alla loro cultura.
Poi come insegna Frank, se concedi spazio…