bluerosso, cosa ne pensi ?
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=2903858&st=15#entry32341866
Frank: è musica per le mie orecchie.
Come sempre RdV centra (centrava) il problema.
Consapevolezza. Consapevolezza di se. Consapevolezza del proprio genere.
Anche la mia esperienza personale mi porta a dire che la consapevolezza femminile di se (la sua importanza relativa) è definita fondamentalmente dal maschile (assenza di consapevolezza di se).
Io stesso fino a prima di piombare qui, posso dire di non avere mai avuto una “vera” consapevolezza d’appartenere ad un genere distinto da un altro. E non ho 20 anni….quindi.
Tutto questo ha poco o nulla di natura e molto di cultura (maschile).
Dopo la nascita e fino ad una certa età femmine e maschi si sentono indistinti. Vivono indistinti.
Alla comparsa delle prime pulsioni erotiche appare la divaricazione.
Iniziano i ruoli.
Il resto è noto a tutti noi e non mi dilungo, poiché in merito mi sono già espresso tempo fa: questo meccanismo (potere femminile donato dal maschile), all’inizio opaco, viene poi compreso dagli uomini e in qualche modo accettato.
Non messo in discussione. Se non in rarissimi casi.
Fa parte della struttura psichica degli uomini.
E’ così da millenni.
Accettare un prezzo (equo), per mantenere una data situazione d’equilibrio.
Fa parte della sua capacità d’adattamento, che ne ha fatto sempre un ottimo utilizzatore dei fattori vitali.
Saper scendere a patti con le forze avverse, per non andare incontro all’autodistruzione.
Ora però c’è una novità epocale.
Questo prezzo sta minando la sua stessa essenza.
Ora siamo al superamento d’un limite che è invalicabile.
Il prezzo s’è fatto iniquo. Inaccettabile. La distruzione del senso di se.
E’ già abbondantemente in atto quella collettiva (di genere)
Sopravvive quella dell’esperienza personale, seppur dolorosamente e tra mille difficoltà.
Ma sopravvive.
Per quanto mi riguarda Weinstein può crepare pure stasera.
Nessuno è più lontano di me da Weinstein.
Ma se la sua distruzione, è stata ordita e serve anche alla mia distruzione, io difenderò Weinstein.
Mi piace citare il grande Prezzolini, che affermava di essere diventato “Apota” (dal greco apotos-che non beve): cioè colui che non se la beve.
E perciò ringrazio Frank, che attraverso la citazione mi ha permesso di conoscere questo libro: LASCIATE IN PACE GLI UOMINI di Cheryl Benard e Edit Schlaffer
Un estratto illuminante.
Gli uomini si sono riuniti in un cartello. Che cosa amministrano chiusi nella loro consorteria, per ottenere dalle consumatrici il prezzo più elevato possibile?
Che cosa offre il cartello degli uomini? La sessualità, un bisogno umano primordiale, è incluso nel catalogo, ma per quanto concerne questo prodotto gli uomini non sono solo offerenti ma anche acquirenti - il che riduce notevolmente il loro potere di trattativa e pone un limite alle loro richieste.
Nell'ambito sessuale oggi esiste una certa parità; a lungo le donne sono state addirittura in vantaggio, a voler ragionare in termini di mercato, in quanto gli uomini credevano di avere un fabbisogno di sesso superiore a quello delle donne e quindi pensavano di dover fare concessioni.
Inoltre gli uomini possono ancora offrire: la tranquillità economica, in quanto è l'uomo che guadagna maggiormente, la conseguente rivalutazione dello standard di vita della donna e le prestazioni sentimentali, che ci si aspetta in una convivenza o in un rapporto di oppia.
Analizzando i tre prodotti offerti dal cartello degli uomini, salta subito all'occhio che offrono solo due esigue possibilità di trattativa.
Con la sessualità l'uomo non ha un grosso potere contrattuale, in quanto in questo campo gioca contemporaneamente il ruolo del venditore e del compratore o, per esprimersi più amichevolmente, perché riunisce in un'unica persona richiesta e offerta.
La questione economica è invece un'arma molto pericolosa, di cui l'uomo ha sempre saputo far buon uso.
Le donne, infatti, si trovavano in posizione tale da temere più di un uomo il divorzio, perché il loro standard di vita e la loro posizione sociale erano più direttamente minacciati.
Ma, grazie al fatto che oggi le donne sono attive professionalmente e hanno raggiunto l'indipendenza economica, anche questo punto di forza vacilla.
La merce di scambio più lucrativa resta dunque la sensibilità, la profferta di sentimenti e un rapporto qualitativamente affogante. Qui il cartello ha serrato le file in modo imponente ed efficace.
Con una costanza e una solidarietà, che Lilistrata non poteva nemmeno immaginare, gli uomini mettono sottochiave la loro vita interiore e ricattano le donne con una strategia mirata del rifiuto e della rinuncia.
Come ci si comporta in un cartello?
Un paragone con altri cartelli, per esempio quello del petrolio, sarà molto utile. Ci si coalizza con altri venditori per avere più potere contrattuale. Poi si cercano i punti deboli sia del cartello sia dei singoli membri per fare breccia nella loro solidarietà. Si riesce a mettere contro la Libia o l'Arabia Saudita? Bene. Si può offrire qualcosa all'Arabia Saudita per lasciare l'Iran con un palmo di naso?
Benissimo!
Questi sono in ogni caso provvedimenti d'emergenza. In verità esiste un'unica possibilità per contrapporsi vittoriosamente a un cartello. Si cercano fonti d'energia alternative.
Ci si rende indipendenti dai fornitori che ci possono ricattareE’ in atto una guerra.
Meglio saperlo…