http://www.maurizioblondet.it/tutta-questione-narrativa-non-solo-austria/"Qualche tempo fa ho ricevuto una lettera dall’Ordine dei Giornalisti. Detto Ordine mi rendeva noto, in tono vagamente minatorio, di aver scoperto che non avevo ancora partecipato ad alcuno dei “corsi di formazione permanente” indetto dal medesimo Ordine; mi ricordava che
tali corsi sono ”obbligatori”, e minacciava punizioni e radiazioni, se non avessi partecipato almeno a qualcuno.
Come potete constatare, non sono corsi che insegnano come lavorare le nuove leve del giornalismo italico, votate al precariato ontologico.
Sono corsi che
insegnano quello che un giornalista deve pensare: del Caso Regeni,
degli LGBT, sulla “violenza di genere”, delle fake news, dell’immigrazione. Il corso sui Trans, ”Nati in un corpo sbagliato”, ha lo scopo di “valorizzare le strategie anti-discriminazione sui media e nella rappresentazione pubblica delle persone trans gender”, consapevoli che le parole “sono uno strumento capace di produrre il cambiamento”.
Il corso è tenuto da gruppi di militanti gay.
Il corso su “
ISIS, il terrorismo nel nome di Dio”, istruisce come “raccontare e commentare i fenomeno jihadista”
in relazione “ad argomenti del dibattito pubblico come immigrazione, integrazione, de radicalizzazione”.
Come potete vedere tutti, sono corsi di indottrinamento. Di omologazione alla “narrativa” mainstream, catechizzazioni al politicamente corretto e all’obbedienza alle versioni ufficiali.
Pura ideologia, come dimostra anche la militanza specifica dei “relatori” scelti: tutti di una certa area, la sola ammessa.