In rilievo > Osservatorio sulla Misandria e sul Male-bashing
"Vi spiego perchè le donne sono superiori al maschio"...
Frank:
http://27esimaora.corriere.it/articolo/vi-spiego-perche-le-donne-sono-superiori-al-maschio/
--- Citazione ---Vi spiego perchè le donne sono superiori al maschio
Lo sostiene un manager della comunicazione e in un libro racconta gli uomini e le loro fragilità alle donne: in 100 frasi che sembrano misogine e (forse) non lo sono
Prima arma, lo stupore; seconda, il silenzio adorante; terza, l’omissione. Sono le regole agrodolci per gli uomini del nuovo millennio che vogliono convivere felicemente con le rispettive compagne. Nonché un balsamo per le tante ferite della vita a due. Cento pensieri solo apparentemente scorretti che dovrebbero aiutare il maschio alfa contemporaneo, in crisi di autorevolezza familiare e sentimentale, a dribblare le insidie quotidiane.
Eccone alcuni, random: «La colpa più grande? Non essere stato generato direttamente da tua suocera. Convincitene». Oppure: «Alla domanda Mi ami ancora? pensa intensamente alla parmigiana di tua madre. Troverai senz’altro l’espressione giusta per rispondere». E ancora: «Tu sei stato ammesso alla tavola di tuo padre quando lui lo decise. Oggi ringrazia se si sono ricordate di apparecchiare anche per te».
Frasi che in prima battuta potrebbero far sospettare un oscuro retrogusto di misoginia, mentre in realtà aiutano a far capire la difficile transizione del maschio occidentale e gli abissi di disperazione in cui può cadere una generazione in bilico fra vecchie regole quasi estinte e nuove trasformazioni.
Ed è con questo spirito che va letto Ometti (Mondadori), titolo polivalente (piccoli uomini, ma anche imperativo del verbo omettere) dedicato ad Alberto Sordi quello che a proposito del matrimonio diceva: «Ma perché dovrei mettermi un’estranea in casa?». Ecco perché consigliamo anche alle lettrici e ai lettori della 27ora di sorvolare su battute come questa, e di immergersi nella lettura con spirito ecumenico, si rivelerà utile se vogliono avviarsi a una illuminante conoscenza reciproca, nonché, come ormai è necessario, a un nuovo patto e a una nuova negoziazione familiare.
«Gli uomini spiegati alle donne» è il sottotitolo amoroso e non urticante che svela la vena sostanzialmente non ostile di Ometti. E per convincersi che il manuale è caustico ma non cattivo si può andare a pagina 124 dove l’autore introduce il lettore al punto fondamentale del suo pensiero: la donna ha vinto perché è un essere infinitamente superiore al maschio, assolutamente, irrimediabilmente. Con articolata ode all’eterno femminino: «Essa è il luogo della complessità, il maschio quello della semplicità. La donna è superiore all’uomo come una sinfonia di Beethoven nei confronti di una canzonetta di Pupo. Come non rendersi conto che gli uomini hanno sempre guardato alla femmina come al punto più alto dell’umanità? È una donna la Grande Madre del Creatore incarnato sulla Terra. Sono donne le creature che hanno al loro interno il mistero delle nostre origini».
Da qui ne deriva tutta la teoria e le massime di cui sopra e il bisogno e la voglia di divulgarle il più possibile, facendo proseliti. E difatti il libro, attribuito a Mario Milani, personaggio di fantasia inventore di tutta la teoria del vir simplex e della foemina complex, morto nel 1994 alla finale del Campionato del mondo sussurrando, omissivo fino alla fine «Non dite niente a mia moglie», nasconde un’operazione mediatica più complessa. Perché dietro tutta l’architettura c’è un manager della comunicazione come Marco Pogliani, uno dei pochi milanesi doc in circolazione nonché grande esperto di ginecei familiari. Contemporaneamente alla pubblicazione di Ometti Pogliani ha fatto aprire a Federico Anchisi, autore della prefazione, in realtà secondo suo alter ego, un account twitter dove ogni giorno vengono postati piccoli segnali da 140 caratteri che conducano alla lettura del libro: «La speranza di una vita dignitosa accanto alla tua donna», «Il viatico per la donna vittoriosa che ha pietà di chi le sta accanto».
Una resa o una mano tesa? Allarme rosso, di sicuro, per tutti, ma soprattutto per le donne: se loro ci vedono davvero così, c’è da meditare. Perché dietro a una patina di consumata ironia – basta leggere le note, tutte tanto false che sembrano più vere del vero e che ne fanno una mimesi irresistibile del trattato sociologico, nel libro si va al cuore del tema dei temi contemporanei, la difficoltà di comunicazione reale fra le donne in fuga e gli uomini che si sentono al palo.
--- Termina citazione ---
Frank:
http://www.corriere.it/cultura/15_marzo_09/nel-mondo-donne-migliori-uomini-diventano-ometti-af5ceebc-c646-11e4-80fc-ae05ebe65fb1.shtml
--- Citazione --- Nel mondo delle donne migliori
gli uomini diventano degli ometti
Il volume di un enigmatico Mario Milani: chi si nasconde dietro lo pseudonimo?
di Francesco Cevasco
Omettere, omettere, omettere. Nascondere senza mentire, celare senza imbrogliare, ma comunque eludere la sgradevole verità. È congegnata così la filosofia di questo libro di un autore che omette il suo vero nome. La questione, anche se si parla di un libro buffo, ironico, a volte comico, è complicata: è più faticoso scriverne che leggerlo. Ordunque: il libro si titola Ometti; ha un sottotitolo: «I cento pensieri per sopravvivere a tua moglie»; un autore dal nome inventato di Mario Milani; una introduzione biografica di un altrettanto inventato Federico Anchisi. Il nome dell’autore finto coincide con quello del protagonista: un profeta della sopravvivenza del maschio umano. Uno che aveva capito tutto: che le donne sono meglio degli uomini, più intelligenti, più determinate, più solidali, non hanno bisogno del maschio se non per la sua funzione «fucale» di far figli meglio se femmine, più forti, longeve e sveglie. Insomma, esseri superiori che dopo secoli di lotta continua hanno vinto la guerra e ora sono l’avanguardia operaia-borghese-aristocratica del pianeta. Inutile pensare — per i maschi — di organizzare una guerriglia di liberazione. Meglio, sostiene Milani, prendere atto della nuova geopolitica dei sentimenti applicati alla vita quotidiana e applicare una filosofia della ragion pratica che ti consenta, caro maschio, di galleggiare nell’impossibile confronto con quelle menti superiori che sono le donne.
Tra l’altro quelle donne le ami: in particolare la «tua», quella che t’illudi di aver scelto. Per sopravvivere al di lei fianco (stando sempre un po’ più in basso s’intende) tu devi peccare di omissione: un peccato che diventa virtù nel momento in cui sarai capace di non dire nulla che la contraddica, che la innervosisca, che non esalti la di lei famiglia di provenienza, che non denigri la tua, che non le lasci il monopolio dell’educazione dei figli, degli acquisti dallo yogurt al parquet. L’immaginario Milani, nato a Canzo il 25 giugno 1959, prima di diventare il messianico tutore della sopravvivenza maschile, ha svolto altre attività formative. Fu uno dei primi affiliati alla Sri (Sumus Restamusque Impiegati), l’eroico movimento di sopravvivenza impiegatizia che lo sottrasse un poco al lavoro vero e proprio, tanto che si sono sprecati finanche paragoni imbarazzanti: una testimonianza di questo clima nel pungente saggio di M. Reitano I casi Cofferati e Milani: chi li ha mai visti in azienda? («Cronache sindacali», 2001, pp. 33-61). «In particolare al Milani fu affidata la cura delle persone in difficoltà, prede della sindrome Tronchetti. Questa malattia portava l’impiegato a ripudiare la sua natura (fancazzista ndr) per rincorrere il miraggio di diventare amministratore delegato nella sicumera che questo passaggio avrebbe fatto di lui un’altra (e miglior ndr) persona».
Un altro impegno sociale del Milani fu dedicato alla creazione dello Scip (Stronchiamo le Cene In Piedi) «il gruppo di resistenza civile che, prima di chiunque altro, seppe prevedere le tragiche conseguenze sociali e morali del dilagare delle cene in piedi. È ormai dimostrato, infatti, che le amicizie nate nelle cene in piedi sono destinate a trasformarsi in odi purissimi nella stragrande maggioranza dei casi: si veda a questo proposito il fondamentale studio di A. Venditti, Ci vorrebbe un amico. Ma come si fa se non mangiamo mai seduti (Roma 1995)». Ciò detto: ma chi è il finto Milani? Abbiamo chiesto ai «Profilers» di Criminal Minds un profilo, appunto, del Soggetto Ignoto: hanno accettato l’incarico gratuitamente perché nella loro ricca casistica mai hanno avuto a che fare con un tipo così. Ecco il loro primo report: «Maschio, bianco, caucasico. Età tra i 50 e 60 anni. Nato in famiglia benestante. Ha conosciuto da ragazzo, in un periodo di formazione culturale, i concetti — molto italiani — di cattolicesimo e socialismo. Da ragazzo, come capitava in Italia — da noi in Usa è diverso, Bruce Springsteen docet — prima di trovare una donna per fare sesso ci ha messo un po’. Colto è colto, sicuramente. Probabilmente laureato. Sul Master non siamo sicuri. Siamo sicuri invece che abbia passato molti anni di lavoro nel campo della comunicazione, non in quello dell’advertising.
Leggendo l’estratto del libro che ci avete inviato viene da dire che tiene alla squadra di soccer chiamata Milan. Traspare nel Soggetto Ignoto un vago istinto ecologista — sempre all’italiana per intenderci —. Diremmo che, quando può, all’automobile preferisce la bicicletta. Sicuramente sa che cosa vuol dire essere figlio — come tutti gli esseri umani al mondo — ma sa anche che cosa vuol dire essere padre». La caccia è aperta: gliela daranno anche le donne non troppo spiritose che troveranno elementi maschilisti nel suo libro. Ha pure avuto la faccia tosta di uscire in libreria 48 ore dopo la Festa della Donna dell’8 marzo. Chissà che cosa leggeremo nei blog di genere...
9 marzo 2015 | 11:31
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--- Termina citazione ---
Finché saremo circondati da irrecuperabili coglioni leccaculo come questo,
http://cdn-static.dagospia.com/img/foto/06-2017/marco-pogliani-906553_tn.jpg
http://www.wuz.it/biografia/114070/Pogliani-Marco.html
non andremo mai da nessuna parte.
Massimo:
Gli uomini si sono stupiti della maternità e del mistero della maternità, non della femmina che è sempre dovuta dipendere dal maschio. O
per essere protetta o semplicemente per mangiare e sopravvivere. Difficile rimanere "impressionati" da chi devi mantenere e difendere. E'
stato il mistero di Maria "Madre di Dio" a rimbecillire i maschi e la propaganda femminista non contrastata da adeguata contropropaganda.
Ora ci troviamo questi risultati: troppi zerbini ad affermare e difendere il "dogma" della superiorità femminile indimostrato e indimostrabile
come tutti i dogmi. Una domanda per lo zerbi-manager del Terzo Millennio: "Ma se credi alla superiorità delle donne perchè non assumi solo
donne nella tua improponibile azienda?". Forse perchè sa che troppe donne "superiori" nella sua azienda la farebbero fallire in poco tempo
bluerosso:
--- Citazione da: Frank - Ottobre 21, 2017, 12:28:21 pm ---http://www.corriere.it/cultura/15_marzo_09/nel-mondo-donne-migliori-uomini-diventano-ometti-af5ceebc-c646-11e4-80fc-ae05ebe65fb1.shtml
Finché saremo circondati da irrecuperabili coglioni leccaculo come questo,
http://cdn-static.dagospia.com/img/foto/06-2017/marco-pogliani-906553_tn.jpg
http://www.wuz.it/biografia/114070/Pogliani-Marco.html
non andremo mai da nessuna parte.
--- Termina citazione ---
Frank, cosa c'è di meglio che immaginare 'sti "cosi" in un cunnilingus notturno il 15 d'agosto, mentre le loro "femmine superiori", annoiate e sbadiglianti...pensano al loro primo fidanzato,....che magari non avevano tutte 'ste belle e cervellotiche capacità cerebrali,...ma che le facevano salire al quinto piano senza bisogno dell'ascensore?
Non so perché, ma credo che quasi sempre questa sia la loro fine.
Fungere da paragone.
Frank:
--- Citazione da: Massimo - Ottobre 21, 2017, 12:35:37 pm ---Una domanda per lo zerbi-manager del Terzo Millennio: "Ma se credi alla superiorità delle donne perchè non assumi solo
donne nella tua improponibile azienda?". Forse perchè sa che troppe donne "superiori" nella sua azienda la farebbero fallire in poco tempo
--- Termina citazione ---
Non solo: se le donne sono così superiori agli uomini, perché tu Marco Pogliani non lasci immediatamente la tua poltrona ad una appartenente al "sesso superiore" ?
Perché anche tu, Marco Pogliani, sei un "uomo", ragion per cui pure tu sei inferiore a qualsiasi appartenente al sesso femminile.
@@
Per inciso: in passato non mi occupavo di QM, ma facendo mente locale posso affermare con assoluta certezza, che nel corso della mia vita merdate del genere le ho lette e ascoltate solo ed esclusivamente da omuncoli italiani e occidentali in genere.
Mai ascoltato qualcosa di simile da parte di uomini dell'Europa dell'est, con i quali - per motivi di lavoro - mi relaziono da lustri.
Naturalmente questo non significa che anche in quei luoghi non esistano uomini perennemente genuflessi e leccaculo verso le donne; ma, di certo, la percentuale è decisamente inferiore a quella dei paesi occidentali.
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