In rilievo > Osservatorio sul Genderfemminismo
UK:"Ritardare la crescita dei bambini per capire se sono gay".
Vicus:
http://www.maurizioblondet.it/sempre-nuove-conquiste-della-liberazione/
“50 bambini a settimana alla clinica del cambiamento di sesso. Alcuni hanno 4 anni”.
Non faccio che riferire un articolo del britannico Mirror:
‘Some are confused, others are trapped in the wrong body’: Astonishing 50 kids a week referred to sex change clinics
“alcuni sono confusi, altri sono prigionieri nel corpo sbagliato”.
Prigionieri nel corpo sbagliato: sì certo, è l’autogiustificazione dei trans.
“L’accettazione crescente del tema “gender” può aver aumentato il numero dei bambini mandati agli specialisti”. Può, certo. Ma intanto, un numero crescente di piccini soffre di stare in un corpo sbagliato. Per loro fortuna, a Londra c’è chi sa liberarli dalle loro sofferenze: è stato aperto giusto giusto un reparto, pagato dal servizio sanitario nazionale, chiamato “Gender Identity Development Service (GIDS)”, che soccorre “bambini, giovani e loro famiglie che sperimentano difficoltà nello sviluppo del loro genere”. Tale “service” è nella sede di una clinica “impegnata a migliorare la salute e il benessere mentale” che si chiama Tavistock and Portman NHS Foundation Trust. E’ insomma una filiale del Tavistock Institute di Londra, di cui abbiamo talora già parlato, in quanto specializzato nel realizzare “cambiamenti di paradigma” nella mentalità di massa.
“Interessante istituto, metà clinica psichiatrica e metà corpo delle forze armate britanniche, fu fondato e diretto a lungo dal dr. John Rawling Rees, psichiatra e insieme generale di brigata. Lì si sono sempre studiati gli aspetti della guerra psicologica. Nel 1945, il generale Rees, nel suo libro “The shaping of psichiatry by war”, propose che metodi analoghi a quelli sperimentati in guerra, potevano attuare anche il controllo sociale in intere società o gruppi, in tempo di pace”.
Abbiamo già raccontato come a questo Istituto si sia appoggiata la Scuola di Francoforte, occupata negli anni ’40 ad impedire la rinascita in Occidente della “personalità autoritaria” [cioè il padre] da cui, secondo quei filosofi, nasceva “Il fascismo”. Nelle parole di Theodor Adorno nato Wiesengrund: “La modifica della struttura mentale potenzialmente fascista non può essere ottenuta con mezzi soltanto psicologici; è un compito paragonabile alla eliminazione della neurosi, o della delinquenza, o del nazionalismo: questi sono prodotti dell’organizzazione totale della società, e vengono cambiati soltanto se viene cambiata la società”. Erotizzare la società, liberarla dai “tabù” sessuali, fu identificato come il metodo per sradicare dalle menti il “fascismo” e purificarle dalla delinquenza chiamata “nazionalismo”.
Il lettore che voglia rileggere i miei articoli precedenti, li trova qui:
http://www.maurizioblondet.it/quel-grande-esperimento-contagio-psichico/
http://www.nexusedizioni.it/it/CT/hamas-psichiatrico-di-maurizio-blondet-533b2bc81cd9a
Vediamo adesso che il Tavistock ha fatto grandi, ulteriori progressi nel “cambio di paradigma”, nella “accettazione sociale del gender” e della sua “terapia”. Il numero dei piccoli che bussano alla sua porta “è salito del 24% negli ultimi sei mesi, fino a 1302”. Due di questi pazienti hanno 4 anni, altri 17 hanno 6 anni. Vogliono cambiare sesso. Ma solo dall’età di 11 anni in poi il Tavistock, riconoscendo in loro una “lieve disforia di genere”, li cura “con potenti ormoni per ritardare l’inizio della pubertà: “Non è dannoso la loro salute [no no], e dà ai bambini un tempo più lungo per prendere la decisione cruciale”, dice il professor Ashley Grossman, neuroendocrinologo esperto in gender: “Li usiamo nei bambini che, per qualunque ragione, hanno una pubertà precoce, anche a 7 anni, il che può essere stressante”. Nessuna indagine sull’ipotesi che magari la precocità sia dovuta all’ipersessualizzazione cui sono esporti i bambini. Omagari, ad esperienze meno confessabili.
“Giunti a età più matura, 16-17 anni, possono decidere se vogliono proseguire con riallineamento del gender. Allora alle fanciulle viene somministrato testosterone e ai ragazzi, estrogeni per innescare il cambiamento”. Facile la via alla felicità.
Il bello della mentalità british è che applica il pluralismo delle opinioni.
Si dà la parola ad un professor Miroslav Djordjevic, “gender professor” il quale esprime qualche dubbio: in parte può essere una “moda” o capriccio (fad) dei genitori. “E’ impossibile dire che una bambina di cinque anni è transgender. E c’è il pericolo che, diventati adulti, i bambini possano pentirsi di quel che hanno scelto”.
Miriam Stoppard, una dottoressa che interviene molto in tv: “Sono certa che l’accettazione universale dei LGBTQ ha contribuito a legittimare e pubblicizzare la gender dysphoria e il suo trattamento”.
Ma la cantante Paloma Faith,consultata, comunica che alleverà il suo primo figlio, nato a dicembre, come “gender neutral”. Anzi: “Voglio avere tre bambini e saranno di genere neutro”.
Il giornale ci informa anche che Ria Cooper, nata maschietto, diventato a 15 anni “il più giovane paziente del cambiamento di sesso”, s’è stufata di essere donna e nei giorni scorsi – all’età di 18 anni – ha chiesto la terza operazione per ridiventare, diciamo, uomo: adesso ha capito che si sente a suo agio come un normalissimo omosessuale.
Si riferisce come a Los Angeles viva e lavori un truccatore professionale di 23 anni, Vinny Ohh, che s’è fatto fare tre operazioni di chirurgia plastica e 110 trattamenti al laser viso-e-corpo, spendendo 60 mila dollari, per coronare il suo sogno: somigliare a un “genderless alien”, ossia un extraterrestre né maschio né femmina. Adesso cerca dei chirurghi che gli asportino il pene onde coronare in modo definitivo la sua aspirazione, e non ne trova.
Il nuovo paradigma avanza.
http://www.mirror.co.uk/news/uk-news/record-50-children-week-referred-11390561
probabilmente vi sarà giunta la notizia che la “Biblioteca Michelle Obama” in California ha organizzato una lettura pubblica LGBT per i più piccini. Un mese di storie su questo interessante argomento educativo. Con al centro una “ora di storia drag queen” in cui la maestra è il travestito Kochi Mochi, che si presenta come un demonio cornuto.
[Ecco la prova che il gender "non esiste" ed è solo frutto della "ideologia" del forum:]
A Parigi, davanti al Centro Pompidou è comparsa una installazione che è stata definita una “scultura”, dal titolo “Domestikator”, che rappresenta non è chiaro se un rapporto con una bestia o un rapporto anale omosessuale. La stilizzazione non consente di decidere subito.
Per fortuna abbiamo una pista. L’opera – se vogliamo chiamarla così – è stata già esposta nell’agosto 2016 alla “Ruhrtriennale” di Bochum. Insieme ad un altro prodotto creativo dello stesso artista, tale Joep van Lieshout, il cui significato può sfuggire a chi non sia dell’ambiente, se non fossimo soccorsi dallo stesso scultore: ha voluto rappresentare un enorme tubo digerente terminante in un enorme ano. Così istruiti, possiamo riconoscere che in questo caso l’artista ha rinunciato alla stilizzazione del suo Domestikator, per adottare il realismo o naturalismo più estremo.
Il Van Lieshout s’era già illustrato nel anni fa con la realizzazione “CasAnus 2007” – evidentemente l’olandese non riesce a pensare ad altro – una casa di una sola stanza che “consente agli abitanti di realizzare il sogno della vita”. Sogni che coltiva un certo gender, ovviamente, non tutti.
Ha abusato di un infante di 4 mesi. Libero dopo 3 anni.
Un esempio di apertura alla nuova temperie è probabilmente quello del giudice di sorveglianza di Mons, Belgio: ha fatto uscire di galera dopo soli tre anni il signor Alex M. (la privacy, mi raccomando) che nel 2013 era stato condannato a 7, dalla corte d’appello di Liegi, per aver abusato sessualmente, insieme alla sua compagna, di un infante di 4 mesi. Alex è già in libertà, però con l’obbligo di abitare a più di 25 chilometri dalla sua vittima.
Nello stesso ordine di idee, è degno di nota un caso poliziesco avvenuto nel New Jersey e riportato da USA Today il 19 ottobre. Un tale di nome Stephen Salamek ha postato sul sito di piccoli annunci Craiglist.com uno che suonva così: cerco “Woman/Moms that are into Cheese Pizza”, che letteralmente significa: “Donne/mamme appassionate di pizza al formaggio”.
Arrestato uno che voleva “Cheese Pizza”. Non era Podesta.
Salamek ha ricevuto la risposta di una madre di famiglia interessata, che – a sua richiesta – gli ha inviato per mal foto pedo-pornografiche. La mamma gli ha poi proposto un incontro con una bambina di otto anni, che l’uomo ha accettato. Anzi ha chiesto alla mamma cosa poteva fare per mettere a suo agio la bambina, prepararla: “Porno alla tv? O su Internet?”. A quel punto Salamek è stato arrestato dalla “mamma” che si è rivelato un agente dell’FB: l’investigatore era stato messo sull’avviso dal termine “Cheese Pizza”, ben consapevole del suo vero significato nell’ambiente pedofilo.
E’ notevole constatare che quando a chiedere “chese pizza” è un tizio qualunque, per l’FBI sta chiedendo occasioni di sesso con bambini; quando invece a chiedere Pizza è l’entourage di Hillary Clinton, John Podesta e i clienti della pizzeria Comet Ping Pong di Washington, è proprio letteralmente pizza che costoro richiedono. Al formaggio. Anche se la illustrano così:
Che dire. Nessun commento. Il cambio di paradigma è in atto.
Sardus_Pater:
--- Citazione ---dice il professor Ashley Grossman, neuroendocrinologo esperto in gender: “Li usiamo nei bambini che, per qualunque ragione, hanno una pubertà precoce, anche a 7 anni, il che può essere stressante”. Nessuna indagine sull’ipotesi che magari la precocità sia dovuta all’ipersessualizzazione cui sono esporti i bambini. O magari, ad esperienze meno confessabili.
--- Termina citazione ---
Nel 90% dei casi è così.
Alberto1986:
--- Citazione ---Baby pazienti nei centri per i disturbi dell'identità sessuale. Ormoni per rinviare la pubertà: serve tempo per «riflettere».
Come si legge in calce sui programmi dei cineforum: «Al termine del film, seguirà dibattito». La trama della «pellicola» su cui si stanno dividendo in Inghilterra assomiglia a un thriller dove etica e libertà sessuale di genere rischiano lo scontro.
Nessuna fiction, in Gran Bretagna è tutto reale. Il «ciak, si gira» lo ha ieri rilanciato la prima pagina del Mirror, dando conto di un nuovo e assai controverso fenomeno: il «genderrealignment doctor». Si tratta di medici specializzati nell'assistenza di bambini tra i 4 e gli 11 anni alle prese con un'identità sessuale ancora «indefinita». Una crisi tipica dell'età preadolescenziale che finora era sempre stata affrontata con quelle «medicine» particolari (ma efficacisime) che si chiamano buonsenso, capacità di ascolto, comprensione e sensibilità. I «dottori» di riferimento? Innanzitutto i genitori, poi gli insegnanti. Ma oggi - nell'era del dominio gender correct - in Inghilterra si è scelto di privilegiare la via della «medicalizzazione». In che modo? Bloccando artificialmente l'arrivo della pubertà, per consentire al bambino/a (che ancora non ha deciso se vuol essere maschio o femmina) un «ulteriore periodo di riflessione».
Ma cosa significa, esattamente, «bloccare artificialmente la pubertà»? «Equivale ad arrestare il ciclo mestruale o la maturità del seme - spiega il professor Clemente Sarri, esperto in andologia pediatrica e dell'adoloscenza -. Ciò che stanno facendo in Inghilterra è aberrante: far assumere in tenera età dosi di ormoni ed estrogeni per stoppare la normale evoluzione sessuale è una pratica aberrante e dalle pericolosissime controindicazioni». Ma l'equivoco nasce forse proprio dall'errata percenzione relativa al concetto di «normalità». Nel caso infatti dei 50 bambini/e che ogni settimana ricorrono nei centri specializzati del Regno Unito alla terapia-gender, è proprio la «normalità» che manca. Sia essa fisica, sia essa psicologica. Un trend in continua crescita tanto che negli ultimi sei mesi gli interventi sui bambini sessualmente in «stand by» sono stati 1.300 e si prevede che il numero raddoppierà il prossimo anno. Una «pausa» spesso sollecitata anche dai genitori dei piccoli, preoccupati dal fatto che, una volta superata la fase-chiave della pubertà, il processo di «revisione gender» possa ormai risultare irreversibile o comunque presentare difficoltà ben maggiori. Intanto alla rivoluzione gender si adegua anche l'estetica delle divise scolastiche con uniformi unisex per maschi e femmine; per non parlare della proposta di rendere facoltativa nel prossimo censimento britannico la domanda sul sesso biologico di appartenenza: motivo? Non discriminare le identità fluide». Prove tecniche di futura civiltà o passi imprevedibili in un buio etico-morale? Fatto sta che dal 2018 il Servizio sanitario inglese prevederà che medici e infermieri, a ogni appuntamento con un paziente maggiore di 16 anni, dovranno informarsi sull'orientamento sessuale (etero, gay, lesbica, bisex o altro).
Ma, nel caso dei «genderrealignment doctor», il problema riguarda «pazienti» ben più giovani. Come nel caso di «Lily», che ora si chiama però Leo. Quattro ani fa fu il primo, e la sua storia fece scalpore. Aveva 12 anni e viveva Lowstoft, cittadina del Suffolk. Non si sentiva felice ad essere una ragazza, così iniziò una cura presso la clinica Tavistock and Portman di Londra, e dopo un anno di terapia coronò il suo sogno: diventare maschio. «Mi sarei ucciso se fossi rimasto una femmina». Dopo di lui sono arrivati centinaia di «Lily» e «Leo». Che diventeranno presto migliaia.
«La Gran Bretagna fa spesso da apripista - è il commento di Luigi Ippolito, attento analista della realtà inglese -. È già una società post-religiosa e post- razziale: sarà anche una società post-sessuale, nel senso di andare oltre la divisione binaria maschile-femminile?». Come sempre, «seguirà dibattito».
--- Termina citazione ---
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ritardiamo-crescita-dei-bimbi-cos-capiscono-se-sono-gay-1455771.html
Uso di estrogeni e ormoni anti-GH per ritardare la pubertà. Ditemi voi con quale faccia queste sotto-merde dell'umanità di inglesini possono condannare quello che fecero i nazisti con i loro esperimenti sulla razza. Inoltre, se ci riflettete attentamente, tutto ciò coincide perfettamente con i reali scopi del femminismo, ciò distruggere il maschio dall'infanzia attraverso la farmacologia, bloccandone la crescita staturale e strutturale, indebolendolo irreparabilmente attraverso la soppressione degli ormoni androgeni, impedendogli di sviluppare le caratteristiche maschili, compreso ovviamente il pene. In poche parole creare il perfetto futuro adulto eunuco con il quale le future femmine adulte non avranno problemi di confronto e su cui potranno benissimo dominare ed eventualmente anche cancellarlo. Quello che sta accadendo è peggiore di ogni più distopica fantascienza partorita dalla più malata delle menti umane.
Il dialogo non serve a nulla con tutto ciò: occorrono prese di posizione nette da parte di tutti (ma soprattutto da parte di chi ha figli) e, se necessario, anche il ricorso alla violenza. Perchè stiamo assistendo ad un nuovo tipo di soluzione finale contro i bambini, contro l'umanità e contro il sesso maschile, una soluzione finale ben elaborata e che sta passando sotto silenzio generale.
Vicus:
Che farci Alberto, vengono persino qui a dirci che il gender "non esiste" (no no :sleep:) ed è solo frutto di nostre "ideologie".
Penso che la violenza sia più dannosa che inutile, ma occorono senz'altre prese di posizione chiare, come mandare i figli in altre scuole o farli studiare da privatisti (scelta sempre più diffusa in USA e anche in Europa).
Si veda qui un riferimento alla Clinton, molto apprezzata in certi ambienti:
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=15054.0
Sardus_Pater:
Nota di servizio: quest'articolo tratta delle cose postate nell'articolo di Blondet linkato da Vicus nell'altro thread. Dico di unire.
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