Dialoghi > Media: notizie, links, articoli, siti, video, libri e manifesti
Parla Napolitano: Santanchè lo insulta.
bluerosso:
--- Citazione da: Duca - Ottobre 26, 2017, 13:26:31 pm ---Oddio, tutto sommato ci ha azzeccato... :lol:
--- Termina citazione ---
Concordo, seppure non fosse il centro del post.
Però verrebbe da dire: il bue che da del cornuto all’asino.
Si conosce nel mondo della rappresentanza politica un soggetto peggiore della Santanché?
Ricordo che nel periodo in cui volavano mazzate giudiziare per il buon Silvio, lei si attrezzava a fargli le scarpe, presentandosi con velleità di premier.
Ricordate il fuori onda tra lei e Briatore?
Ora Silvio è tornato ad essere il grande capo.
Qui…un avvincente ritratto di Danielona del mitico Facci!
http://www.ilpost.it/filippofacci/2012/05/10/daniela-garnero-e-santanche/
Daniela, Garnero e Santanché
Io sono un cretino, molti di voi sono dei cretini, lei invece non è cretina, lei è Daniela Santanché: «La Fornero deve diventare mia sorella, il governo di Monti va sostenuto fino in fondo, chi non cambia idea è un cretino, e io ho cambiato idea».
Era il 7 febbraio scorso e lei non era cretina. Neanche adesso è cretina, e infatti ha cambiato idea: «È il momento di decidere se stare con la nostra gente o con Monti, con il Popolo della Libertà o col governo della polizia fiscale».
Neanche in novembre era cretina, e infatti aveva un’altra idea e sedeva sul palco del teatro Manzoni per invocare le urne e per dire no all’esproprio della democrazia.
Lei non è cretina, i cretini sono quelli che scrivono e che leggono articoli come que-sto, sono quelli che compilano rudimentali collezioni di incoerenze basate su dichiarazioni rilasciate in periodi diversi: su Monti, su Berlusconi, sul fascismo, su La Russa, sul Billionaire, su qualsiasi cosa.
Noi giornalisti – noi cretini – abbiamo fatto milioni di articoli del genere, e faccia-mo pena, perché ci comportiamo come se di queste incoerenze importasse ancora qualcosa a qualcuno: non abbiamo capito – lei sì, perché non è cretina – che le pa-role ormai stanno a zero, che è ben altro a formare la pubblica opinione, che le pa-role ormai sono troppe, che tutti dicono tutto e che nessuno ricorda nulla, le parole sono un corredo dell’immagine tv, sono slogan e battute che sconfiggono i contenuti.
La Santanché è una che cambia sempre idea, appunto: forse perché di idea non ne ha nessuna?
O perché sui tacchi a spillo si gira meglio?
O perché le hanno messo in cranio che sarà la candidata premier, la nuova Marine Le Pen?
Sciocchezze, anticaglie: è solo che non è cretina, l’ha detto anche lei, ha capito da un pezzo che non importa che cosa diceva o sosteneva: importa che cosa dice ora, in questo preciso momento, importa che cosa dice che farà adesso.
Non importa se c’è un cattivo saldo tra il detto e il ridetto, tra il detto e il fatto, tra quanto promesso e quanto mantenuto, non importa se tutto questo parrebbe il la-scito di una vecchia cultura democristiana: sono seghe mentali, e mentre noi ci maceriamo lei è già oltre, ne ha già sparata un’altra.
La spiegazione sta nel fatto che lei esiste – e continua a esistere, plastica e splendente – mentre noi ci avvitiamo nelle nostre vite da scrivani coi nostri compitini.
Lei continua a esistere – lei come tanti altri, va da sé – e quindi ha ragione.
Daniela Santanché criticò Berlusconi per la sua battuta sulle precarie che debbano sposare un ricco: lei che, a 21 anni, sposò un ricco chirurgo e per 15 anni si occupò della contabilità delle sue cliniche.
Daniela Santanché rivendica sempre l’indipendenza e l’identità femminile: lei che di cognome farebbe Garnero e da divorziata ottenne un decreto per adottare il cognome del marito.
Daniela Santanché diede di traditore a Gianfranco Fini (in precedenza l’aveva fatto anche con La Russa, l’uomo che se l’è inventata politicamente) ma in precedenza aveva decantato la «grande presidenza» di Fini» e la sua «capacità oratoria eccezionale, capacità senza pari di capire la politica».
Daniela Santanché se la prese ancora con lui, con Fini, quando andò in Israele e quando affermò che il fascismo era il male assoluto, ma in precedenza aveva detto che «le sue uscite sugli immigrati, oppure su Israele, appartengono a una destra moderna e non populista».
Daniela Santanché passò alla Destra di Storace e allora cominciò a dire che Berlu-sconi «non ha rispetto per le donne, lo dimostra la sua vita», del resto «ci vede solo orizzontali» e «ha sempre utilizzato le donne come il predellino della sua Mercedes», al punto che «è ossessionato da me, ma tanto non gliela do».
Poco tempo prima aveva detto che «Berlusconi è un genio, è sempre carino, attento, umanamente straordinario, si ricorda di tutte le persone e sa fare squadra, uomini così ne nascono pochi»; posizione, questa, poi riscoperta quando la Destra non brillò alla elezioni e quando cioè la Santanché, con una meravigliosa disinvoltura sconosciuta a noi cretini, tornò a Canossa e divenne sottosegretario in quota Berlusconi.
E perché? Perché non è cretina, noi invece sì.
Noi ci consoliamo con poco, elogiando virtù da imbecilli – da cretini – e ricono-scendoci in qualche nostra vecchia frase, o perlomeno – a differenza sua – nelle vecchie fotografie.
Navigazione
[0] Indice dei post
Vai alla versione completa