No, in Criminal Minds (serie che ha perso oltre il 90% del mordente delle primissime stagioni) non ci sono superpoliziotte. Almeno lì son realistici. L'addio di vari comprimari storici e la discesa nella banalità dei casi, tutto pur di riempire i 42 minuti di ogni episodio, ha fatto sì che anche in patria una serie un tempo da top 20 stia scivolando pian pianino (troppo lentamente) sotto il top 40. Probabilmente verrà chiusa entro massimo un'altra stagione.
Criminal Minds fa capire come l'industria hollywoodiana trasformi buone idee in occasioni perdute. Tutto il lavoro di analisi per catturare il serial killer, le scene d'azione (che almeno agli inizi erano affidate quasi esclusivamente ai membri maschili del team, le donne al massimo puntavano le pistole contro il killer durante le irruzioni) e, perché no, qualche "slice of life" all'interno del team, meritavano non dai 22 ai 24 episodi a stagione da un'ora (in realtà 42 minuti), ma 12 episodi a stagione da 2 ore (85/90 minuti effettivi). Diluendo ne avrebbe giovato la qualità della serie.
Ogni tanto gli autori della serie ne uscivano con scelte decisamente originali per il panorama mainstream americano, come quando in un episodio si scopriva che lo stalker in realtà era una donna, presumibilmente lesbica. Oppure, un memorabile episodio in cui venivano prese di mira certe tradizioni dei rom, quindi di una "minoranza". Ma stiamo parlando di anni fa. CM avrebbe dovuto chiudere già alla settima od ottava stagione e avrebbe lasciato un ottimo ricordo. Invece l'agonia continua.