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Unione Europea, la prigione genderfemminista dei popoli
Vicus:
Ma quale spendere, qui ci chiedono austerità su austerità, e prestano carta straccia (Euro) a interessi rovinosi. L'Italia deve smettere di indebitarsi e STAMPARE GRATIS la propria moneta (anche se c'è inflazione, sempre meglio che pagare interessi su interessi).
Frank:
--- Citazione da: ilmarmocchio - Novembre 20, 2017, 09:56:40 am ---p.s. 3 esempio che stavo dimentiando : immigrazione. siamo noi italiani a volerla , v. Boldrini
--- Termina citazione ---
Perdonami; ma non siamo "noi" italiani a volerla.
Casomai i politici (e le politichesse), soprattutto di una ben precisa area politica, nonché una parte degli italiani.
Frank:
Questo è un brano tratto dal libro "OMAGGIO AGLI ITALIANI - Una storia per tradimenti", pagine 21-22, anno 2005 - di Ida Magli.
--- Citazione ---4. Eliminare i diversi
Giunti a questo punto, dobbiamo tirare una conclusione evidente: i Tedeschi hanno portato a termine lo scopo che si era prefisso Hitler: eliminare i diversi.
Soltanto il modo non è lo stesso, e tende a far dimenticare quello che i Tedeschi stessi hanno fatto: se si è tutti uguali, senza Nazioni, senza monete, senza bandiere, senza caratteri, non esisteranno più neanche i Tedeschi e il ricordo della loro politica di sterminio.
Certo, è un ragionamento aberrante; ma non riusciamo ad individuarne un altro.
Per due motivi principali. Il primo è che, almeno alla luce del sole, è stata la Germania
a volere e a condurre a tutti i costi il processo di unificazione europea, anche contro i
suoi stessi interessi economici dovuti alla perdita di potere e dell'immagine forte del
"marco". Il secondo è quello che un antropologo non può e non deve dimenticare
mai e che viene messo in luce, sia pure in ambiti diversi, in questo libro: la
persistenza della forma mentis di ogni popolo.
Da questo punto di vista è evidente che i Tedeschi perseguono, per mezzo
dell'unione europea, tre loro antichi e costanti scopi: fare della Germania il "centro
territoriale e politico dell'Europa spostando i confini il più possibile verso l'Oriente;
instaurare la Germania come fulcro del potere politico in Europa imponendolo anche
alla Francia, sua eterna rivale; realizzare il sogno di Hitler, andando ben più in là di
quanto Hitler aveva pensato: invece che faticosamente eliminare qualche milione di "diversi", cancellare mischiando tutte le varianti l'esistenza e il concetto stesso di "diversità", lasciando tuttavia alla Germania il compito di realizzare, verificare e giudicare la messa in atto di questa operazione. Non si vedrà scorrere il sangue, ma la distruttività di una simile politica è immensamente superiore (bisognerebbe che se ne convincessero prima di tutto gli Ebrei) a quella dell'uccisione fisica.
Inutile dire che l'Italia è, come sempre è successo, indispensabile in questa strategia.
Non si può istituire l'Europa come un unico Stato senza il territorio italiano che ne
segni i confini nel Mediterraneo; non si può imporre al mondo la grandezza dell'Unione Europea senza includervi Roma e la Sede di San Pietro come segnale, ancora simbolicamente importante, del rinnovato Impero esteso all'Europa d'Oriente. Infine: non si può realizzare l'uguaglianza in Europa senza eliminare i diversi per eccellenza, gli Italiani.
Per quanto possa sembrare assurdo, tutta la storia dell'Italia, dai primi secoli del cristianesimo in poi, testimonia la continuità di questo sforzo: distruggere la "forma" Italia, la bellezza della forma Italia, la straordinaria "eccezione" dell'intelligenza degli Italiani, con il suo primato in tutte le arti. Si può anzi supporre che sia riposto qui, in questa inesauribile capacità degli Italiani di ribellarsi con l'Arte (nel pensiero creativo italiano la Scienza è inclusa nell'Arte) a ogni forma di sudditanza, il motivo più profondo, perfino non consapevole, dell'odio loro riservato da tutti i Capi, italiani e non italiani. Questa è infatti la grandezza degli Italiani: aver continuato a pensare sempre, a creare sempre, perché soltanto l'intelligenza sa di essere libera, quali che siano le coercizioni esteriori. Sa che la grandezza dell'Uomo è nel pensiero; e sa che c'è sempre almeno un altro uomo che lo afferra e lo trasmette.
--- Termina citazione ---
Vicus:
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