In quella fogna femminista denominata Norvegia hanno raggiunto "la parità dei sessi calcistica": stesso stipendio per uomini e donne.
Ovviamente l'articolo in questione è stato scritto dal solito eunuco di sesso maschile.
http://www.repubblica.it/sport/calcio/esteri/2017/12/15/news/parita_salariale_norvegia-184137203/?ref=RHPPBT-BH-I0-C4-P3-S1.4-T1Nella Norvegia del calcio la vera parità dei sessi: stesso stipendio per uomini e donne
Il trattamento, deciso per atleti delle Nazionale, rappresenta una prima vera svolta in Europa. Ma in Italia la strada è ancora lunga
di NICOLA SELLITTI
15 dicembre 2017
Nella Norvegia del calcio la vera parità dei sessi: stesso stipendio per uomini e donne
ROMA - Parità salariale per calciatori e calciatrici in Nazionale. La svolta, la prima in Europa sul tema, avviene in Norvegia. L'accordo sul pari trattamento economico è stato siglato a Londra (lo scorso ottobre si era giunti a un'intesa tra le parti), nella sede dell'ambasciata norvegese, dal capitano della nazionale maschile Stefan Johansen e femminile, Maren Mjelde, con l'approvazione della federcalcio del Paese scandinavo e del sindacato calciatori. Il contratto prevede l'innalzamento dello stipendio medio delle calciatrici (poco meno del doppio di quanto percepito in precedenza), che sarà identico - circa 620 mila euro - a quello degli uomini, che hanno accettato di ridursi i compensi di circa 60 mila euro.
IL GENDER GAP AVVERTITO IN EUROPA, MENO IN ITALIA - Insomma, un enorme passo in avanti per il movimento calcistico femminile, non riconosciuto in sostanza dal calcio norvegese sino a 41 anni fa. Ma il gender gap nel calcio è sul tavolo da diverso tempo. Soprattutto in Europa. Uno degli ultimi studi del Cies Observatory (il Global Sports Salaries Survey 2017) mostrava che l'ingaggio annuale garantito dal Psg a Neymar, intorno ai 30 milioni di euro annui, pareggiava il totale degli stipendi delle migliori calciatrici di sette Paesi. Lo scorso settembre la nazionale femminile danese cancellava un'amichevole con l'Olanda per contrasti sui salari con la federazione, con la squadra maschile che offriva quasi 80 mila euro alle ragazze per coprire i costi dei loro impegni agonistici. L'anno scorso le calciatrici irlandesi minacciavano uno sciopero, perché "trattate come cittadini di quinta classe" dalla federazione, dopo l'invito a cambiarsi nei bagni per una partita. E la questione ha sorvolato anche lo sport italiano: lo scorso ottobre era il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, a sollecitare, attraverso un post sul suo profilo ufficiale Facebook, un intervento del Ministero dello Sport per arrivare al pari trattamento economico per calciatori e calciatrici (che sono ancora dilettanti), prima di una lunga fila di interventi ironici sul social, in cui gli utenti esortavano il Governo a equiparare i compensi dei politici con quello degli operai.
AMERICANS DO IT BETTER - Invece negli Stati Uniti il tema è stato parecchio sentito, arrivando sino al Congresso. Lo scorso aprile è stato firmato l'accordo quinquennale tra atleti, atlete nazionali e la federcalcio statunitense, la U.S. Soccer, che stabiliva la pari retribuzione. La decisione era arrivata dal Senato, con un lungo iter legislativo, avviato dalla senatrice Patty Murray. In precedenza, cinque calciatrici della nazionale a stelle e strisce - tra cui il portiere Hope Solo, che pochi giorni fa ha ufficializzato la sua candidatura alla presidenza della federazione e che un mese fa accusava l'ex numero uno del calcio mondiale Joseph Blatter di molestie sessuali - avevano inviato un reclamo ufficiale alla Commissione per le pari opportunità sul lavoro degli Stati Uniti
(Equal Employment Opportunity Commission) in cui accusavano la U.S. Soccer, di discriminare le calciatrici nelle retribuzioni. In particolare, sui premi per il successo in tornei (la nazionale americana è detentrice della Coppa del Mondo ed è campione olimpica -, arrivando sino al 40% in meno rispetto ai colleghi. Un'accusa che spingeva il New York Times ad aprire i registri contabili della US Soccer, che mostravano ampiamente il divario alla voce pagamenti tra i due sessi.
Naturalmente non potevano mancare i soliti commenti dei soliti maschietti deficienti.
Paolo Corsini
Corretto, specie se consideriamo che la nazionale femminile norvegese è una potenza del calcio mondiale, mentre quella maschile è a dir poco scadente
19 ore fa
Alessandro Spada
Corretto sarebbe se prendessero di più visto i risultati sportivi.
Alfredo di Nuzzo
E perchè mai le donne dovrebbero essere pagate come gli uomini? La nazionale italiana femminile è irrilevante rispetto a quella maschile.
17 ore fa
goedel
Irrilevante mi pare quella maschile, rispetto al calcio tout court... purtroppo...
Alessandro Spada
La nazionale Norvegese è una potenza del calcio femminile, non direi altrettanto di quella maschile.
18 ore fa
Andrea Horus
infatti un discorso del genere lo fanno in Norvegia, USA e Irlanda, dove le femmine sono fra le piu' forti al mondo e i maschi sono la rappresnetativa del terzo o quarto sport nazionale. Solo pensare questa cosa in paesi come Italia SPagna Francia Inghilterra e' da Stupidi. E infatti chi fa questo ragionamento..un giornalista e un politico....poi ci lamentiamo delle leggi e dell'informazione.....
nicbari
Ma che notizia è?
Trovo anzi scandaloso che le Norvegesi ai vertici della classifica Mondiale guadagnino quanto i loro colleghi maschi nei bassifondi della stessa classifica maschile.
Perchè non ci si chiede che divario c'è in Italia tra le pallavoliste e i loro colleghi uomini? Quello sarebbe un paragone calzante.
Infatti è notorio che le pallavoliste italiane giocano contro i pallavolisti italiani, vero...?
Alla deficienza di tanti, troppi, odierni maschietti non c'è limite né cura.
Mentre per quanto riguarda le femminucce, più tempo passa e più mi convinco che alcuni vecchi pionieri della QM avevano assolutamente ragione a definirle "moralmente inferiori".
Tra l'altro, se le suddette sono così "toste" come dicono di essere, perché non chiedono a gran voce di poter competere contro i maschi ?
Ossia, nazionali femminili contro nazionali maschili,* poi vediamo chi ne esce con le ossa rotte...
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* Campa cavallo ché l'erba cresce.