Nondimeno, per quanto mi riguarda, io non vorrei - anche se potessi - rinascere femmina.
Non invidio minimamente le loro mestruazioni, il fatto che possono restare gravide in seguito a un rapporto sessuale, oppure che rischiano più facilmente di contrarre malattie a trasmissione sessuale; tantomeno la loro inferiore forza muscolare, etc.
Inoltre son dell'opinione che un conto è nascere femmina fica e un conto femmina media o (peggio) racchia.*
Poi sì, che il potere sessuale sia femmina anziché maschio è pacifico, come è pacifico il fatto che oggi, anno 2017 in Occidente, le appartenenti al sesso femminile sono una specie protetta come i panda, con tutti i vantaggi che ne conseguono per le suddette.
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* Certo, il discorso vale anche a rovescio.
Si però c’è una piccola trascurabile differenza: tu non passi le tue giornate a proclamare di appartenere ad un genere oppresso da millenni.
Che vivi in una società che ti discrimina.
Che ti sottopone ad una continua e costante umiliazione e degradazione.
Che la tua vita è in costante pericolo.
Insomma: una società invivibile. Nel senso letterale del termine.
Intendo dire che c’è una palese mistificazione della realtà, e ciò non è praticata a caso.
Se fosse vera la metà di quello che viene raccontato dalle donne in occidente, la domanda posta avrebbe altro tipo di risposta.
O almeno percentuali diverse.
Credi che una donna afgana, pakistana o dello Yemen risponderebbe allo stesso modo?
Dico di più: le donne provenienti da questi paesi, quando si stabiliscono in Italia, dopo poco...se si sposano con italiani, cambiano letteralmente idea in proposito.
Questo era il senso del mio discorso.
E’ innegabile che quella percentuale di risposte (100%) è la prova provata che la rappresentazione della sofferenza femminile in occidente in quella dimensione e portata, è semplicemente strumentale.
E’ un escamotage tattico.
Una tecnica surrettizia.
Un’operazione di puro calcolo all'interno di una dimensione contrattuale.
Ormai da decenni si stanno ridefinendo gli assetti di potere tra i sessi e questa tecnica (di questo si tratta) è funzionale al riposizionamento.
E per stare in topic, dico che questo viene fatto sia dalle donne italiane che da quelle straniere. Nei loro paesi o quando calano in Italia.
Frank, proveniamo entrambi dallo stesso settore, e pratichiamo quotidianamente la contrattualistica.
Non ho certo bisogno di spiegarlo a te quali sono le tecniche per spuntare i migliori vantaggi in una contrattazione tra parti.
La falsificazione della realtà e la mistificazione sono la base.
In attesa di essere riportati dalla controparte (che ha utilizzato lo stesso criterio) nel bel mezzo della realtà, e alla fine firmare il contratto.
* quando più volte ho rappresentato il femminismo come un movimento “politico” e non certo filosofico, è a ciò che mi riferisco.
La sostanziale tossicità del femminismo è questa.
Il potersi muovere su più piani in palese contraddizione tra loro, spuntando ogni volta in maniera disinvolta le migliori condizioni di vantaggio.
RdV ce l’ha ben spiegato. Della lealtà il femminismo non sa che farsene.