Autore Topic: Giorgio Montanini, "le donne non contano un cazzo"  (Letto 2826 volte)

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Offline Warlordmaniac

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Giorgio Montanini, "le donne non contano un cazzo"
« il: Novembre 02, 2017, 13:08:05 pm »
Solo per stomaci forti. Se ve la sentite vedete questo video. Questo qui ha diversi seguaci che lo considerano troppo avanti, eppure la sequenza di banalità e cazzate mi ha lasciato tramortito. Il passaggio su Santa... ops... puttana Maria Maddalena è una chicca.
https://www.iene.mediaset.it/video/le-donne-in-italia-non-contano-un-cazzo_12664.shtml?r=q1-ba8874d136f5062dfd870ccb23264294183f5105d77aeacd4f87ca516f8464f4

Offline Vicus

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Re:Giorgio Montanini, "le donne non contano un cazzo"
« Risposta #1 il: Novembre 02, 2017, 14:29:28 pm »
Il passaggio su Santa... ops... puttana Maria Maddalena è una chicca.
Tempi duri oggi, ci sono solo lesbiche. :P
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online bluerosso

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Re:Giorgio Montanini, "le donne non contano un cazzo"
« Risposta #2 il: Novembre 02, 2017, 17:02:32 pm »


A lei piace parecchio...: è un caso che sia una donna?



(anche qui: solo per stomaci forti)
http://www.recensito.net/teatro/%E2%80%9Cper-quello-che-vale-,-giorgio-montanini-non-%C3%A8-un-comico.html

“PER QUELLO CHE VALE", GIORGIO MONTANINI NON È UN COMICO

Emanuela Platania 05/12/2016


Lo sapete cos’è l’arte? Il progresso umano? L’evoluzione di una specie felice? Un lungo e costante cambiamento che rende percepibile la mutazione di un’epoca rispetto a un’altra, lo sviluppo pieno di se stessi. “C’è un motivo per cui se Fontana fu un genio per aver fatto i tagli sulla tela, ora se me li fai tu saresti un idiota, no? C’è un motivo per cui se Totò nel dopoguerra fu un genio con la sua maschera, ora sarebbe un cretino totale, no?”. Beh, purtroppo per la comicità italiana il discorso è arretrato tanto quanto tutto il resto. Non è un caso se il re della risata ha 74 anni e porta al sold out le glorie del suo repertorio con la disinvoltura dell’esperienza. Gigi Proietti non è, infatti, un comico, è uno di quegli attori la cui tempistica e manipolazione della risata gli è talmente familiare da suscitare il riso in battute che probabilmente non troveremmo divertenti in nessun altro contesto. E il pubblico italiano - nella media sia ben chiaro - ha ancora chiara e vivida un’idea di comicità che parli di ciccioni, sesso, rapporti di coppia e del traffico per strada. Una comicità che la tv rispecchia in format come Zelig o Colorado, che ristagnano in una melma comica vecchia di almeno cinquant’anni. Tutto questo però non è esattamente un rimprovero allo spettatore.

Ma il mondo è fatto di etichette. Ci troviamo a nostro agio nel definire qualcuno con una parola che rispecchi un’idea e ne definisca l’identità. È molto più semplice. Un testo come questo, per esempio, per essere definito un “articolo” avrebbe dovuto introdurre le cinque W, come di norma dovrebbe rispecchiare una qualunque informazione mediatica sottoforma di testo scritto: Domenica 4 dicembre il nostro amato comico marchigiano Giorgio Montanini ha fatto ridere la calda folla romana al teatro Brancaccio con il suo nuovo spettacolo “Per quello che vale..” - così ci siamo tolti il peso di questa incombenza e tutti sapete adesso di cosa si parla.
L’etichetta di “comico”, ad esempio, è una di quelle che fanno venire i brividi.
Giorgio Montanini non è un comico. Più precisamente è uno dei massimi esponenti della stand up comedy in Italia. Partire dicendo che è semplicemente un comico francamente farebbe storcere il naso a chi lo adora e lo segue. Conosce sì, e anche bene, le regole della risata, ma nel senso che le conosce per farne piazza pulita e ridistribuire nella mente dello spettatore le sue idee sulla comicità.
Perché le sue, piuttosto che essere esibizioni cabarettistiche, sono orazioni sull’essere umani.

Giorgio Montanini non è un comico. Scuote e rende cosciente lo spettatore di una risata che per lo più in Italia è sconosciuta, assente e impopolare. “La risata è di pancia” direte voi “non si presta a intellettualismi” e ci mancherebbe. Ma ci sono diversi tipi di risata. Ci sorprendiamo a ridere per cose banali, non perché siamo stupidi ma perché quella banalità si presta bene al gioco del comico, o di una situazione. E poi c’è quella risata che ti fa riflettere, su come siamo, come ragioniamo, da chi siamo circondati.

Giorgio Montanini non è un comico. Perché se eri convinto di finire in galera per quello che pensi, finalmente ti spiega che non sei il solo e unico. Maschilisti, femministe, i preti. Sputtana la legge, la religione, i luoghi comuni nazionalpopolari. Tratta argomenti controversi, non si risparmia su nulla. Con il rischio di farsi nemico lo spettatore, ti spiega perché siamo circondati da scemi: razzisti, guerrafondai, obiettori di coscienza, “che devono morì”. E che la bestemmia (senza averne pronunciata mezza) o la parola “negro” è sbagliata perché non la si pronuncia abbastanza. Perché è la repressione di una parola a dargli forza [Lenny Bruce docet]. Ed è proprio per questo che la sua morale e la sua etica sono le più nobili. Perché non si presta a farti ridere per il gusto di farsi definire un grande comico e perché hai pagato un biglietto, preferisce, dirti in maniera trasparente quello che pensa, e che - se non appartieni alla categoria degli scemi sopracitati - pensi anche tu.
Esci dal teatro felice; capisci, quindi, perché Montanini non è un comico. Perché non hai riso di pancia, hai riso di cuore e di testa. Perché è l’esibizione di un uomo su un palco che ha davvero qualcosa da dire, che ha reso catartica la risata. Che la utilizza piuttosto come mezzo per farti abbracciare la verità di un’idea scomoda. Ti senti bene perché ti accorgi che condividere lo scherzo per ciò che è deplorevole, squallido e triste è il modo migliore che abbiamo per affrontare la vita. “Il cancro. Sì, scherzo sul cancro e mia madre è morta di cancro.
E scherzo sulle cose brutte della vita perché delle cose belle in fondo, non c’è un cazzo da ridere”.




Ditemi che è la sua fidanzata. Sua moglie. Sua cugina. Sua madre. La vicina di casa. Gli deve dei soldi...
« Ultima modifica: Novembre 02, 2017, 17:18:02 pm da bluerosso »

Online bluerosso

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Re:Giorgio Montanini, "le donne non contano un cazzo"
« Risposta #3 il: Novembre 02, 2017, 17:18:36 pm »
Lavora per la spectre?  :blink: