Autore Topic: E ancora non dicono il nome...  (Letto 1845 volte)

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Offline Angelo

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E ancora non dicono il nome...
« il: Ottobre 19, 2017, 22:25:55 pm »
Ricordate la tragedia di Rigopiano? La telefonata della burocrate della prefettura, ancora oggi SCONOSCIUTA (chissà perchè  :shifty:)... Ebbene, guardate che fa quando si presenta un sopravvissuto, ormai invalido, da lei? Piange e scappa ma non ammette nessuna colpa.

http://www.corriere.it/video-articoli/2017/10/19/rigopiano-sopravvissuto-affronta-funzionaria-che-non-diede-l-allarme-io-disabile-colpa-sua/a522d16a-b4f4-11e7-aa01-fc391f169342.shtml?intcmp=video_wall_hp&vclk=videowall%7Crigopiano-sopravvissuto-affronta-funzionaria-che-non-diede-l-allarme-io-disabile-colpa-sua


http://www.ilgiornale.it/news/cronache/rigopiano-telefonista-che-ignor-allarme-non-me-ne-frega-1355508.html


Rigopiano, telefonista che ignorò allarme: ​"Non me ne frega niente"
Gli investigatori hanno sentito la donna che avrebbe bollato come "bufala" l'allarme sulla valanga di Rigopiano. Lei si difende: "Ho la coscienza pulita"


Claudio Cartaldo - Mer, 25/01/2017 - 09:44
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"Abbiamo già verificato, quella dell'hotel è una bufala inventata da imbecilli". Con queste parole una dirigente del Css, il centro di coordinamento dei soccorsi, nei giorni della tragedia dell'hotel Rigopiano aveva ignorato l'allarme arrivato al 118 da Quintino Marcella, l'amico di Giampiero Parete, uno dei sopravvissuti alla valanga.

 
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Ora la donna è stata interrogata dagli investigatori che intendono fare chiarezza su quanto accaduto e capire per quale motivo non abbia dato subito il via alla macchina dei soccorsi.

La telefonata degli equivoci
"Il mio cuoco mi ha contattato su WhatsApp cinque minuti fa - aveva detto al telefono Marcella - l'albergo di Rigopiano è crollato, non c'è più niente... Lui sta lì con la moglie, i bimbi piccoli... intervenite, andate lassù". Ma la telefonista aveva chiuso la telefonata, bollando come "bufala" la notizia che Marcella le stava riportando. "Questa storia gira da stamattina - rispose la funzionaria - I vigili del fuoco hanno fatto le verifiche a Rigopiano, è crollata la stalla di Martinelli". E in effetti la stalla era crollata, ma si trattava di un incidente precedente che nulla evava a che fare con la drammatica valanga accorsa pochi minuti prima. "No, no! Il mio cuoco mi ha contattato su WhatsApp 5 minuti fa - incalzava infatti Mareclla - ha i bimbi là sotto... sta piangendo, è in macchina... lui è uno serio, per favore". Ma la funzionaria chiuse la chiamata definendo "imbecilli" quelli che secondo lei avrebbero inventato la falsa notizia: "Il 118 mi conferma che hanno parlato col direttore due ore fa, mi confermano che non è crollato niente, stanno tutti bene". Purtroppo era tutto vero. In effetti il 118 aveva parlato con il direttore dell'hotel, Di Tommaso, ma questi era a Pescara e non nella struttura. Quindi impossibilitato a sapere cosa fosse successo.

L'interrogatorio della funzionaria
La donna ieri è stata sentita dagli investigatori che indagano. Secondo quanto emerge da fonti investigative, la funzionaria avrebbe detto: "L'importante è essere a posto con la coscienza. E io lo sono. Questo è quello che mi preme. Del resto non me ne frega niente". Nel verbale ha inoltre fatto scrivere che "mercoledì ero appena rientrata in ufficio da una malattia. Prima è scoppiata l'emergenza della neve, poi quella del terremoto. C'era bisogno di gente nell'unità di crisi e io avevo dato la mia disponibilità. Il mio compito era rispondere alle chiamate che arrivavano dall'esterno". Poi ha aggiunto: "La storia della stalla me l'ha ricordata, mentre ero al telefono, chi era con me nella sala operativa. Eravamo in tanti, non c'ero solo io". Forse un modo per scaricare su altri la responsabilità. "Piuttosto che parlare coi giornalisti - ha aggiunto - preferirei parlarne col Padre Eterno. Comunque ci saranno modi e tempi per chiarire tutto. L'importante è essere a posto con la coscienza. Del resto, delle polemiche, non me ne frega nulla".
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline ilmarmocchio

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Re:E ancora non dicono il nome...
« Risposta #1 il: Novembre 19, 2017, 09:29:58 am »
http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/rigopiano-letera-generale-suicida-quelle-vittime-pesano-come-macigno-216df4c1-65f3-4f3e-a25a-0b71ff178a72.html

Citazione
"Da quando è accaduta la tragedia di Rigopiano la mia vita è cambiata. Quelle vittime mi pesano come un macigno. Perchè tra i tanti atti, ci sono anche prescrizioni a mia firma". E' questo il contenuto della lettera, anticipato dall'Adnkronos, che il generale dei Carabinieri forestali in congedo scrive alla famiglia. Conti entra poi nel merito, specificando: "Non per l'albergo, di cui non so nulla, ma per l'edificazione del centro benessere, dove solo poi appresi non esserci state vittime. Ma ciò non leniva il mio dolore. Pur sapendo e realizzando che il mio scritto era ininfluente ai fini della pratica autorizzativa mi sono sempre postio la domanda: Potevo fare di più?". Conti conclude il drammatico testo indirizzandosi alla famiglia con espressioni di fortissimo affetto. Si ucciso con un colpo alla tempia destra esploso con una pistola calibro 9 a poca distanza dall'auto con cui era arrivato alle pendici del monte Morrone. Ormai è certo che l'ex generale dei Carabinieri forestali Guido Conti, trovato morto a Sulmona, si è suicidato. Sono tanti i particolari raccolti dagli investigatori, i Carabinieri dell'Aquila, sia sul luogo della tragedia che dalle testimonianze rese da familiari e amici. Anche la decisione di oscurare il profilo social, già da ieri, era parso un chiaro segnale premonitore. Proprio sul suo profilo Facebook era tra l'altro pubblicata una missiva, risalente al novembre 2016 e indirizzata all'ex premier Matteo Renzi, in cui il generale difendeva il Corpo forestale contro l'accorpamento nell'Arma deciso dal Governo. Un intervento contro "lo scioglimento di una istituzione benemerita bisecolare e carica solo di dignità, abnegazione ed efficienza", rispetto al quale - scriveva Conti - "mio Padre (pure lui un forestale, ndr) è morto due volte. Ed insieme a lui decine di migliaia di uomini che nella nostra Missione, perché tale è lo spirito che ci anima, hanno creduto e credono. E questo non posso permetterlo. Senza battermi fino in fondo". Guido Conti, che a quanto si è potuto apprendere si era dimesso dalla multinazionale del petrolio della Val d'Agri in Basilicata, è uscito di casa, in via Battisti, venerdì mattina verso le 9.30, dicendo alla moglie che sarebbe rientrato ad ora di pranzo. Salito sulla Smart utilizzata dalle figlie si è recato ad una tabaccheria in via De Nino, dove ha acquistato tre fogli e buste da lettera ed un francobollo, per poi risalire in macchina e fermarsi in qualche posto dove ha scritto i suoi ultimi messaggi. Al momento sono state trovate una lettera alla famiglia e una alla sorella. Mancherebbe infatti la terza lettera affrancata e spedita ad una destinazione che per il momento sconosciuta. Conti è poi risalito in auto, dirigendosi sulla strada verso il Morrone. Una scelta anche questa non casuale. Da sempre il generale amava fare lunghe passeggiate lungo la provinciale che da Sulmona sale verso Pacentro, chiusa da due anni e mezzo, in seguito ad una frana del marzo 2015. Percorsi cinque tornanti Conti ha parcheggiato l'auto in una piazzola che costeggia la provinciale è sceso e si è ucciso. Il caso ha voluto che a trovarlo siano stati due forestali, che avevano lavorato con Conti a Sulmona. Subito è scattato il protocollo previsto in questi casi: l'area è stata circoscritta e sul posto sono intervenuti i Carabinieri e poco dopo il sostituto procuratore Aura Scarsella. L'auto è stata posta sotto sequestro, così come la pistola e le lettere indirizzate ai familiari. Conti aveva 58 anni e poche settimane fa era andato in pensione. Recentemente si era legato ad una multinazionale che opera nel settore petrolifero in Val d'Agri, in Basilicata. Come comandante provinciale della guardia forestale a Pescara aveva legato il suo nome all'inchiesta sulla mega discarica dei veleni di Bussi (Pescara) culminata nel processo che ha poi condannato ex dirigenti della Montedison per reati ambientali. Dopo questa importante inchiesta aveva guidato per anni il corpo forestale in Umbria, dove aveva raggiunto il grado di generale. - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/rigopiano-letera-generale-suicida-quelle-vittime-pesano-come-macigno-216df4c1-65f3-4f3e-a25a-0b71ff178a72.html

troviamo la differenza

Offline freethinker

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Those who would give up essential liberty to purchase a little temporary safety deserve neither liberty nor safety.
Benjamin Franklin, Historical Review of Pennsylvania, 1759

Offline ilmarmocchio

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Re:E ancora non dicono il nome...
« Risposta #3 il: Novembre 19, 2017, 11:06:26 am »
La differenza sta tutta in quella strana cosa che si chiama dignità. RIP

già


Offline Sardus_Pater

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Re:E ancora non dicono il nome...
« Risposta #4 il: Novembre 22, 2017, 13:25:41 pm »
Uno dei tanti casi in cui dignità termina falsamente per "a".
Il femminismo è l'oppio delle donne.