Autore Topic: FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale  (Letto 12357 volte)

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Online bluerosso

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Re:FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale
« Risposta #30 il: Novembre 25, 2017, 16:51:50 pm »
Vicus/Frank/Fazer/Warlordmaniac, a leggere questo vostro scambio di vedute si rimane perplessi.
Ogni volta che vi rileggo, le vostre rispettive tesi sembrano distanti e vicine nello stesso tempo.
Pur sembrando apparentemente divergenti, possono essere lette come complementari.
Naturalmente non mi sfugge certo che l’obbligo della sintesi, imposto dallo strumento Forum, influenzi questa distorsione.
Ma a prescindere da questo tecnicismo, il rischio a mio avviso è che, in generale, la QM approdi nel meccanismo dell’aporia.
Sarebbe un problema.
Addirittura una iattura.


*le trovo tutte condivisibili. Ma potrebbe essere solo un problema mio, che non so coglierne a pieno il senso.

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Re:FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale
« Risposta #31 il: Novembre 25, 2017, 17:02:22 pm »
bluerosso, come ebbi già modo di scrivere nel 2014, quando approdai in questo forum, io son qui anzitutto per motivi catartici e non perché credo esista una soluzione alla QM.
Perlomeno non in tempi brevi, ed infatti son convinto che se mai ci sarà, io non avrò memoria di tale soluzione finale, perché sarò già morto da tempo.

In ogni caso, ripeto: io parlo a titolo personale, non di Fazer, Vicus, Warlordmaniac, etc.

Offline Vicus

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Re:FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale
« Risposta #32 il: Novembre 25, 2017, 17:02:45 pm »
Più che un'aporia è un qui pro quo, diciamo praticamente le stesse cose.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale
« Risposta #33 il: Novembre 25, 2017, 17:11:18 pm »
bluerosso, come ebbi già modo di scrivere nel 2014, quando approdai in questo forum, io son qui anzitutto per motivi catartici e non perché credo esista una soluzione alla QM.
Perlomeno non in tempi brevi, ed infatti son convinto che se mai ci sarà, io non avrò memoria di tale soluzione finale, perché sarò già morto da tempo.

In ogni caso, ripeto: io parlo a titolo personale, non di Fazer, Vicus, Warlordmaniac, etc.


Beh fossi in te non mi sottovaluterei.
Son qui da febbraio.
E se ho memoria di come ero in quel momento e come sono oggi, dal punto di vista della mia consapevolezza maschile, non posso che apprezzarne (nel senso tecnico di misurazione) l’evoluzione.
Mi rendo conto però che non è stato frutto solo della mia capacità, ma soprattutto dallo scambio continuo coi partecipanti.
E Frank non è propriamente uno che gioca a nascondino o usa giri di parole (insieme a molti qui).
E come ho letto io, hanno letto in molti.
Dentro e fuori da qui.

La soluzione della QM passa anche per questi meccanismi.

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Re:FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale
« Risposta #34 il: Novembre 25, 2017, 17:20:07 pm »
Riporto un paio di scritti di uno dei pionieri della QM, risalente a quasi 15 anni fa.

http://www.uomini3000.it/03_caronte.html

Citazione
...e' una guerra vera
 
Due interventi di Caronte

Bastonare il cane che annega

Oggi, in Italia come in tutto l'Occidente, sono proprio gli uomini i più entusiasti sostenitori dell'ascesa delle donne. Basta vedere come moltissimi di loro si entusiasmino di fronte a ogni nuovo record femminile quasi augurandosi un'ipotesi di "sorpasso" da parte delle femmine nei confronti degli uomini per superiorità cerebrale o muscolare.

   E' significativo notare come costoro non facciano il minimo tentativo per affermare in modo positivo l'identità virile, rinunciando a qualsiasi forma di orgoglio di Genere. Addirittura, alcuni di loro hanno sostenuto che l'ingresso nell'esercito delle spocchiose femminucce, capaci, in questa epoca, soltanto di scimmiottare (male) gli uomini, in tutto e per tutto,  ha  portato ..."tenerezza e sentimenti" (sic!) fra i soldati, come se gli uomini ne fossero del tutto privi.

   Un atteggiamento non solo irritante e ridicolo, ma anche e soprattutto falso. Perché non vi è alcun dubbio che nel tono trionfale con cui viene commentata l'ascesa femminile ci sia un chiaro accento di falsità. Un atteggiamento che di maschile e di "Verticale" non ha nulla e che ricorda quello che succedeva nei cortei femministi quando gli uomini (?) facevano timidi girotondi plaudenti attorno alle donne che li insultavano, sperando, dopo, di combinarci qualcosa. E le femmine, ovviamente e astutamente, raddoppiavano gli insulti verso questi sostenitori non richiesti della loro causa.

   Il motivo per cui il "nuovo sesso forte" si incazzava ancor di più? Semplice. Perché questi "senza palle" puzzavano di menzogna lontano un miglio.

   Lo stesso succede oggi  nelle "entusiastiche" cronache maschili della disfatta dell'uomo, una maniera "opportunista" per ingraziarsi le femmine. Viene anche il "sospetto"che questi pseudo uomini seguano una realistica raccomandazione di Mao:  "Bastonare il cane che annega".

   Ovvero, accelerare una fine guadagnandosi qualche prebenda presso quello che loro immaginano essere il  Genere Vincitore.  Un genere, quello femminile, che ormai per (quasi...) tutti è il "vero sesso forte" non solo per le ultra presuntuose femminucce, ma anche e soprattutto per la massa di castrati mentali che si "aggira" in Occidente.

   Ma su quali dati si basa questa convinzione? Forse perché vivono mediamente 6/7 anni di più? Oppure perché a scuola ottengono risultati (mediamente) migliori? Oh sì, certo, ma è anche vero (visto e considerato che "loro" si "aggrappano" da tutte le parti...) che in alcuni paesi poveri come lo Yemen vivono mediamente 41 anni contro i 45 dei maschi; è sicuro che gli uomini sono fisicamente più forti e che la stragrande maggioranza delle persone "super intelligenti" appartengano al genere maschile...(rapporto di 4 a 1- Studi pubblicati in un recente passato su "Science").

   Sarà perché in mezzo alle gambe hanno un "qualcosa" di straordinariamente potente? Sul fatto che sia potente, non vi è alcun dubbio, ma se non erro, quel "potere" lo avevano anche 2000 anni fa, ai tempi degli antichi (e grandi) Romani.

   ...e poi, dove sta scritto che quello che abbiamo in mezzo alle gambe noi uomini vale meno della loro fica?
Sarà perché partoriscono? Sì, ma se non ricordo male, senza la collaborazione maschile, ciò non potrebbe mai accadere.

   Sarà perché in futuro l'ingegneria genetica e le biotecnologie permetteranno loro di fecondarsi da sole? Ma anche in questo caso dovranno ringraziare gli uomini perché sono loro i Padri dell'ingegneria genetica e delle biotecnologie...

   ...e dopo cosa faranno? Lesbicheranno fra di loro? Elimineranno definitivamente il contatto con quel "coso brutto sporco cattivo e puzzolente"? Rimarranno da sole sul pianeta?

   Insomma, queste presuntuose, cosa cazzo faranno? E già che ci siamo, come mai i due terzi delle persone depresse, i tre quarti di quelle esposte agli attacchi di panico e il 90% di quelli che soffrono di anoressia e di bulimia sono donne? Come mai i centri di cura, malgrado si moltiplichino, hanno enormi liste d'attesa (femminile)?

   Non sarà che la loro è semplicemente una "maschera sociale"?

   ...non sarà che questi dati stanno a significare che tra le appartenenti al genere femminile il disagio mentale è una realtà più che diffusa? E che la "debolezza", la crisi di "ruolo" non è un fenomeno che tocca solo gli uomini?

   Non sarà che prima o poi sentiremo una ... Grande Esplosione?

Caronte - Febbraio 2003


Citazione
Le sofferenze della Nuova Eva

Sul "solito" Messaggero è stato pubblicato un articolo della "solita" Maria Venturi.

LA NUOVA EVA SOFFRE DA SOLA.

   Le donne chiedono agli uomini soprattutto ascolto, sono diventate impazienti e molto esigenti sul lavoro. Per tutta risposta il "maschio" tende a chiudersi in difesa e a temere la sicurezza e l'orgoglio che i movimenti per l'emancipazione hanno infuso nelle controparti femminili. Siamo tornati all'incomunicabilità degli anni 60, quella che sarebbe esplosa nella guerra dei sessi? E' l'impressione che si evince leggendo le risposte del sondaggio Abacus per Grandangolo. Essere donna (femmina, non lo scrivono mai...) oggi è soprattutto difficile perché quella che sembrò la più gratificante vittoria del femminismo, (udite, udite)  - l'aver creato un uomo nuovo (sic!) non più prepotente e padrone - le si è rivoltata contro come un boomerang.

   Questo uomo non l'ascolta e non l'accetta per come è  (capito da quale pulpito?...).  E non soltanto. "Attenta" alla sua autostima lamentando come motivo di fastidio o di destabilizzazione proprio ciò che essa, la donna, ha conquistato con l'emancipazione: il potere di decidere e di scegliere, la sicurezza, l'autonomia mentale, le pari opportunità di carriera e di lavoro. E' la traduzione di definizioni più rozze: voglia di comandare, troppa libertà ,eccesso di esigenze sul lavoro e in famiglia. E' comprensibile che l'uomo se ne senta spiazzato e intenerisce ( altra sottilissima frecciatina...) che continui a vagheggiare il vecchio prototipo femminile, paziente, fedele, dolce, sottomesso...

   Il sondaggio dell'Abacus va molto oltre le risposte. Che analizzate attentamente, ci offrono una chiave per decifrare l'imbarbarimento della nuova seduzione:  gli uomini "comunicano" con l'appeal del successo, del danaro, degli anabolizzanti, dei muscoli costruiti in palestra e le donne con l'ammiccamento dei corpi nudi. Per gli uomini la vanità, professionale o estetica, è allo stesso tempo una rassicurazione narcisistica e una scorciatoia di conquista. Per le figlie del Femminismo è una resa al maschio (non "uomo", ma "maschio" ...eh eh...): non avere paura, sono come mi vuoi.

   Ma nelle risposte del sondaggio si può scorgere anche la decodificazione delle cronache più agghiaccianti: la violenza del branco, la violenza dell'amante respinto, la violenza dell'ex coniuge. La matrice è la stessa, l'intimidatorietà della donna d'oggi che "osa" rifiutarsi, osa troncare una relazione invivibile, osa chiedere il divorzio per costruire un nuovo legame. Morso nella propria sicurezza, per dirla con un bel verso di Neruda, l'uomo perde la testa e il controllo. Sono passati poco più di 25 anni dalla riforma del codice di famiglia e dalle battaglie del Femminismo. Troppo pochi per aver creato la cultura della parità. (la "loro"....).
 
   L'uomo non è ancora psicologicamente strutturato (eh,eh,eh,..; queste femministe del cazzo  sono dei veri e propri fenomeni...) per subire l'abbandono e il rifiuto. E neppure per "comunicare" con questa nuova donna che l'ha esatuorato, spiazzato e gli fa comunque paura. La teme anche quando, scopertamente gli si offre: nell'ammiccamento del corpo non scorge né fedeltà né dolcezza ma l'approccio della donna sessualmente liberata (a parole...) e senza complessi ( per esperienza personale, so che è esattamente il contrario. Le femmine di oggi portano semplicemente una maschera, la maschera "sociale" ) che ribalta i ruoli prendendosi l'iniziativa. Ennesima dimostrazione di come le femmine si arroghino il "diritto" di raccontare l'Esperienza Maschile.

   E' lui a sentirsi oggetto. Teme di non essere all'altezza. E spesso non lo è. (Viceversa,  "loro" lo sono sempre...ovviamente...).  Oggi, indubbiamente, è la donna ad essere più forte. ( Una  femmina così forte da essere la più colpita da anoressia, bulimia, depressione e attacchi di panico... Portare la maschera e voler essere a tutti i costi ciò che non si è e non si potrà MAI essere, ha un prezzo...).

   Ma proprio in questa forza stanno la sua insicurezza, la sua inquietudine, il suo sentirsi "non ascoltata" e "non accettata per come è".

   Un "articolo" che definire "sprezzante" è un eufemismo. Del resto, se il sottoscritto è un fautore della "terapia d'urto", un motivo c'è.  Queste maramalde vanno colpite e ferite: solo dopo, (se mai ci sarà) potrà esserci "dialogo".

Caronte

Febbraio 2003

Offline Jason

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Re:FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale
« Risposta #35 il: Novembre 25, 2017, 17:27:54 pm »
Mah , nei lidi MRA di facebook vi sono diverse donne che partecipano alle iniziative , alcune di queste guidano la campagna organizzata da MRA Italia "SheForHe"

D'accordo, l'ha organizzata un uomo, ma se non siamo noi uomini in massa a portare le tesi contro il femminismo non lo farà nessun altra .

D'altronde a spingere avanti il femminismo sono stati uomini, mica donne.

Per il resto dico una cosa: per combattere questa guerra l'arma migliore secondo me è quella di sbugiardare le tesi femministe portando prove inconfutabili , non si vince giocando sul loro stesso terreno .

Faccio presente che questo ragionamento non ha nulla a che vedere con lo sganciamento emotivo dalle femmine .
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Online Frank

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Re:FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale
« Risposta #36 il: Novembre 25, 2017, 17:29:36 pm »
bluerosso

Citazione
Mi rendo conto però che non è stato frutto solo della mia capacità, ma soprattutto dallo scambio continuo coi partecipanti.
E Frank non è propriamente uno che gioca a nascondino o usa giri di parole (insieme a molti qui)
.


Anni fa nemmeno io ero quel che sono oggi.
Se oggi sono quel che sono, in quanto a lucidità, lo devo anche e soprattutto ad altri* uomini (che non scrivono in questo forum), ed in particolar modo a uno che conobbi casualmente circa due lustri fa in ambito lavorativo.
Poi sì, ci ho messo del mio, ma senza quello scambio non credo sarei mai diventato il "Frank" che sono oggi.

@@

* Le dita di una mano avanzano.

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Re:FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale
« Risposta #37 il: Novembre 26, 2017, 00:48:30 am »
http://www.ufficiostampa.rai.it/dl/UfficioStampa/Articoli/PETROLIO-be02a387-10da-41ad-9258-a4aac6368185.html

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RAI1: SERATA SPECIALE DI PETROLIO PER LA GIORNATA MONDIALE CONTRO VIOLENZA SULLE DONNE
"Io ci sono", la fiction dedicata alla vicenda di Lucia Annibali e a seguire "Non è amore"

25/11/2017 - 21:30
La serata speciale di Rai1 in occasione della Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne, sabato 25 novembre, impaginata dallo studio di Petrolio, si apre alle 21.30 con “Io ci sono”, la fiction dedicata alla vicenda di Lucia Annibali, seguita alle 23.30 dalla puntata speciale di PETROLIO “Non è amore”. La disparità di genere con il suo corollario di conseguenze economiche e culturali è il terreno di coltura della violenza? Come interviene la politica? Di quali strumenti dispongono le forze dell’ordine e la magistratura? Qual è il ruolo dei media? 
Duilio Giammaria fa il punto sulla situazione della violenza sulle donne in Italia con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alle Pari Opportunità, Maria Elena Boschi e con Lucia Annibali l’avvocato di Urbino la cui drammatica storia, raccontata nella fiction, è emblema del coraggio e della forza di ricostruirsi una vita. In studio lo psichiatra Raffaele Morelli, il magistrato esperto in violenze di genere Fabio Roja e Linda Laura Sabbadini pioniera della statistica sociale e di genere, commentano le inchieste e i reportage. 
Petrolio incontra Gessica Notaro, sfregiata dall’ex compagno con l’acido, appena insignita Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica per il coraggio e la determinazione della sua testimonianza, segue gli agenti che intervengono nei casi di violenza domestica utilizzando il neonato Protocollo EVA, la speciale procedura messa a punto per migliorare l’impatto della forza pubblica in vicende che inevitabilmente hanno un forte impatto emotivo. In esclusiva le telecamere di Petrolio raccolgono la confessione di un uomo autore di violenze seriali, che ha scelto di chiedere aiuto. E’ possibile perdonare? Petrolio ricostruisce la vicenda di Veronica Abbate uccisa a soli 19 anni dall’ex fidanzato attraverso la testimonianza della madre. Storie, dati e analisi per capire un fenomeno che ha le dimensioni di una vera e propria guerra: modelli familiari, politiche del lavoro, e che coinvolge l’intero sistema di vita sociale del paese.
...

Offline freethinker

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Re:FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale
« Risposta #38 il: Novembre 26, 2017, 09:42:57 am »
Siamo giunti a un punto nel quale "sganciamento emotivo", "fine della cavalleria" etc non sono sufficienti.
La parola d'ordine è "diffidenza totale".
Un buon 80% di loro sono semplici nemici. Il rimanente 20% possiede comunque le armi per diventarlo all'istante.
Per vendetta, tornaconto o semplice mestruoincazzo del momento.
La "nuova alleanza" è fallita. Ci si ritiri dal tavolo delle trattative in attesa di poter trattare da posizione migliore.

Anch'io sono per la diffidenza totale: penso che per gli uomini diventerà inevitabile, nelle più disparate situazioni, richiedere tutele preventive contro la possibilità di essere falsaccusati: come ad esempio: "desidero essere visitato da un medico uomo",  non restare mai soli in uffici/ascensori con impiegate femmine e così via.
Those who would give up essential liberty to purchase a little temporary safety deserve neither liberty nor safety.
Benjamin Franklin, Historical Review of Pennsylvania, 1759

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Re:FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale
« Risposta #39 il: Novembre 26, 2017, 10:55:40 am »
In merito e da ex judoka quale sono, aggiungo che secondo logica alle donne dovrebbe esser proibito di frequentare e di allenarsi nelle stesse palestre frequentate (e create...) dagli uomini.
Il motivo? Gli atleti di sesso maschile potrebbero far del male alle atlete di sesso femminile.*
Voglio dire: se ormai anche uno sguardo può esser fonte di "violenza contro le femmine", ancor di più dovrebbe esserlo - ad esempio - un Reverse seoi nage.


A questo aggiungiamo che il contatto fisico può esser fonte di desiderio (per i maschi, ovvio...) e consequenzialmente di "molestie" (verso le femmine, ancor più ovviamente...), ragion per cui propongo la separazione dei sessi in tutte le palestre di arti marziali e non.**  :cool2:
I maschi con i maschi e le femmine con le femmine.
Fine dei problemi.

@@

* Fermo restando il fatto, poi, che gli uomini tendono ad esser "cavalieri" anche in quel contesto, non impegnandosi quasi mai al massimo contro delle donne.
Casomai sono quest'ultime a dare "il meglio di sé" contro degli uomini, conisiderati soventemente dalle medesime complessate "il nemico da sconfiggere".

@@

** Sì, lo so, campa cavallo ché l'erba cresce.


http://corrieredellumbria.corr.it/video/tv-news/305980/boldrini-le-donne-italiane-hanno-coraggio-e-forza.html

Citazione
Boldrini: le donne italiane hanno coraggio e forza
Alla Camera l'iniziativa #InQuantoDonna

25.11.2017 - 17:30

Roma, 25 nov. (askanews) - "Le donne italiane hanno bisogno di attenzione, le donne italiane hanno bisogno di ascolto, per raccontare sì la violenza subita ma anche per raccontare le storie di riscatto, per mostrare la loro forza, perché ci vuole coraggio e voi il coraggio ce l'avete. Siete qui oggi per dirlo al Paese". Lo ha sottolineato la presidente della Camera, Laura Boldrini, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza di genere.

Boldrini ha promosso a Montecitorio l'iniziativa #InQuantoDonna, per la prima volta l'aula di Montecitorio è aperta solo alle donne, alle vittime di violenza e a chi le sostiene. Per l'occasione, non solo l'aula, ma anche le altre sale della Camera sono aperte per accogliere tutte coloro che hanno aderito all'invito della terza carica dello Stato. Sono oltre 1.300 le donne provenienti da tutta Italia.

Bene, quindi la mia proposta è più valida che mai...

Citazione
In merito e da ex judoka quale sono, aggiungo che secondo logica alle donne dovrebbe esser proibito di frequentare e di allenarsi nelle stesse palestre frequentate (e create...) dagli uomini.

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Re:FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale
« Risposta #40 il: Novembre 26, 2017, 11:05:54 am »
Il post mi sembra chiaro: è vero che le donne oggi sono una fonte di guai, ma dire che le esistono come specie solo per nuocere all'uomo e che "in quanto donne" non fanno altrimenti dall'alba dell'umanità è l'esatto pendant della misandria femminista (che oggi festeggiamo) che afferma che l'uomo esiste solo per stupri e stalking.
Non sto dicendo che tu abbia scritto questo, ma altri sì e comunque diversi post possono dare quest'impressione. Detto ciò forse sei tu il più ottimista, la mia sfiducia si estende all'intero genere umano, almeno in Occidente.

Le donne se opportunamente messe in condizione di non nuocere (leggi amiche dell'uomo) possono essere buone compagne, persino oggi (e persino in Italia) ho visto coppie felici, quindi non tutto è perduto.

Ottimista io ?
No, Vicus, io sono realista e il mio realismo mi porta e mi ha portato a concludere, ormai da anni, che quella umana è una specie che non sarebbe mai dovuta esistere.
Perciò, figurati.
Per come la vedo io, uomini e donne non sono "complementari", né fatti "gli uni per le altre", considerando le ineliminabili differenze esistenti tra i due sessi, fonte di irresolubili guai, bensì due specie differenti trovatesi casualmente* a vivere e convivere su questa Terra e costrette dalla Natura che le ha generate a doversi relazionare e a portare avanti la sopracitata specie.
Niente di più niente di meno.


@@

* Io non sono credente, perciò, per forza di cose, la mia visione non può essere uguale né simile alla tua.

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Re:FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale
« Risposta #41 il: Novembre 26, 2017, 11:38:35 am »
Sempre riguardo al Corriere dell'Umbria, aggiungo che oggi il titolo in prima pagina è il seguente:
"Umbri che odiano le donne".

All'interno (pagina 3) è riportata un' intervista ad Alessandro Meluzzi - titolo: "Umbria rosso sangue" -, nonché un articolo di Elio Clero Bertoldi, il quale scrive che:

Citazione
E' lunga la scia di sangue che vede le donne, anche in Umbria, vittime della violenza maschile. Dal 1970 ad oggi i casi sono almeno 70, di cui 46 causati dalla mentalità di possesso o dalla gelosia,; 5 da avances o stupri seguiti dalla soppressione della vittima; 9 da pura violenza; 7 i gialli irrisolti; 3, infine, le vicende di donne svanite nel nulla.
Nella verde e pacifica Umbria, insomma, la mentalità maschilista del marito-padrone (o del fidanzato o dell'amante) alligna pericolosamente da lustri, figlia di una cultura, vile e disgustosa, di un mondo vecchio e sorpassato.
Da qualche anno, per indicare e catalogare questo genere di omicidi si utlizza il termine femminicidio, costruito sul lemma inglese "femicide", a sua volta derivato dal latino "foemina".
In questi quasi cinque decenni gli assassini di donne (tra i quali figurano una bimba di due anni e mezzo e tre ultraottantenni) hanno usato i mezzi più diversi: coltelli, fucili, pistole, corde per strangolare, cuscini per soffocare; ma anche martelli, punteruoli, raspe e persino roncole.
In alcuni casi le mani nude e addirittura i morsi, dimostrando una incredibile regressione dell'uomo allo stadio animalesco.
Il fenomeno, purtroppo, non accenna a scomparire o a placarsi, tanto che che su tre omicidi commessi nel nostro Paese, almeno uno ha come bersaglio una donna.
E allora, in ogni coscienza, dovrebbe scattare un compito morale, un empito etico, un imperativo categorico per stigmatizzare questi odiosi accanimenti e per formare menti e cuori, cominciando a casa e a scuola dai più piccoli, alla tutela della vita, al rispetto dell'altro, a maggior ragione se più debole e fragile.
Per costruire una società più giusta e degna di questo nome.



Citazione
E' lunga la scia di sangue che vede le donne, anche in Umbria, vittime della violenza maschile. Dal 1970 ad oggi i casi sono almeno 70,

Settanta (70) casi in 47 anni... quindi in quasi mezzo secolo.
Di questi 7 i gialli irrisolti e 3 le donne svanite nel nulla.
...


Citazione
E allora, in ogni coscienza, dovrebbe scattare un compito morale, un empito etico, un imperativo categorico per stigmatizzare questi odiosi accanimenti e per formare menti e cuori, cominciando a casa e a scuola dai più piccoli, alla tutela della vita, al rispetto dell'altro, a maggior ragione se più debole e fragile.

Ma le donne non sono il vero sesso forte...?

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ps: in giornata riporterò anche le parole di Meluzzi; o meglio, una sintesi dell'intervista al suddetto.

Offline Vicus

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Re:FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale
« Risposta #42 il: Novembre 26, 2017, 11:54:59 am »
Ottimista io ?
No, Vicus, io sono realista e il mio realismo mi porta e mi ha portato a concludere, ormai da anni, che quella umana è una specie che non sarebbe mai dovuta esistere.
Perciò, figurati.
Per come la vedo io, uomini e donne non sono "complementari", né fatti "gli uni per le altre", considerando le ineliminabili differenze esistenti tra i due sessi, fonte di irresolubili guai, bensì due specie differenti trovatesi casualmente* a vivere e convivere su questa Terra e costrette dalla Natura che le ha generate a doversi relazionare e a portare avanti la sopracitata specie.
Niente di più niente di meno.


@@

* Io non sono credente, perciò, per forza di cose, la mia visione non può essere uguale né simile alla tua.
Già ma in questo caso si contraddice il dogma evoluzionista :lol: Mi pare un controsenso ipotizzare che i sessi di una stessa specie si siano 'evoluti' creandosi guai reciprocamente.
Se oggi questo avviene è a causa di un intervento umano contro natura, come vediamo in moltio altri ambiti: gender, morte indotta (eutanasia), uteri artificiali, immigrazione forzata in luogo della filiazione, ecc.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Alberto1986

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Re:FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale
« Risposta #43 il: Novembre 26, 2017, 11:56:44 am »
...
Settanta (70) casi in 47 anni... quindi in quasi mezzo secolo.
Di questi 7 i gialli irrisolti e 3 le donne svanite nel nulla.
...

 :lol: :lol: :lol:

Praticamente la religione femminista ci sta dicendo che le femmine della razza umana devono essere gli unici esseri viventi di questo pianeta che devono essere esclusi dalle dinamiche con cui funziona questo mondo e che, quindi, non ci debba essere neanche un omici..ops "femminicidio", pena vittimismo continuo a vita...  :doh: :doh: :doh:

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Re:FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale
« Risposta #44 il: Novembre 26, 2017, 12:07:17 pm »
Già ma in questo caso si contraddice il dogma evoluzionista :lol: Mi pare un controsenso ipotizzare che i sessi di una stessa specie si siano 'evoluti' creandosi guai reciprocamente.
Se oggi questo avviene è a causa di un intervento umano contro natura, come vediamo in moltio altri ambiti: gender, morte indotta (eutanasia), uteri artificiali, immigrazione forzata in luogo della filiazione, ecc.

Non si contraddice proprio nulla, caro Vicus, perché come ti ha già fatto notare il marmocchio l'evoluzione non prevede necessariamente l'avanzamento dei "migliori"...*  :cool2:
Poi vabbè, se uno si rifà al creazionismo (che per me è una favola per bambini) è un altro paio di maniche.


Citazione
Mi pare un controsenso ipotizzare che i sessi di una stessa specie si siano 'evoluti' creandosi guai reciprocamente.

La Storia dimostra proprio questo e cioè che i due sessi si sono continuamente creati guai a vicenda.

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* Altrove lo ha scritto pure Rino Barnart.