Autore Topic: FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale  (Letto 12389 volte)

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Offline Vicus

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Re:FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale
« Risposta #15 il: Novembre 25, 2017, 05:18:59 am »
Alleanza con le baldracche alla Lario no, purché non sprofondiamo in una misoginia speculare alla misandria femminista, ho letto elogi qui dell'utero artificiale da far rabbrividire.
Una società in cui uomini e donne si fanno la guerra non può sussistere, il femminismo è li per questo, non cadiamo anche noi nella trappola.
E non sto dicendo di salvare questo matriarcato femminista, ma la nostra civiltà e la nostra identità.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Fazer

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Re:FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale
« Risposta #16 il: Novembre 25, 2017, 10:25:26 am »
Ma non è misoginia speculare, Vicus.
E' che le alleanze si fanno in due, e una parte non ne vuole sapere.
In pratica, ci troviamo in un Far West nel quale siamo gli unici coglioni a non avere la pistola.
Di conseguenza, nel saloon è meglio non entrarci, fino a che non ci procuriamo una Colt o un Winchester.
Non siamo in grado di capire se un pistolero sia o no una brava persona. Ci basti il fatto che è armato, mentre noi no.
E, per finire, la differenza tra una "baldracca alla Lario" e una qualsiasi altra esponente dell'altra metà dell'inferno è data solo dalle occasioni avute.
Metti una qualsiasi donna al posto della Veronica e stai a guardare se le cose non vanno esattamente nello stesso modo...
Noi non "cadiamo nella trappola", semplicemente, vista la situazione, stiamo in trincea tenendo la testa bassa.
Non possiamo più salvare la nostra identità , perché essa è (era) la somma dei valori maschili e femminili.
Scoppiate le femmine, castrati i maschi, l'identità è fottuta.
Si salvi chi può...

Online Frank

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Re:FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale
« Risposta #17 il: Novembre 25, 2017, 12:58:18 pm »
Vicus, non vedo alcuna misoginia speculare.
Qui è questione di buon senso e non di trappole da evitare o meno.
Non mi pare proprio che le donne in generale siano poi tanto impegnate a contestare le puttanate ufficiali sulla "violenza contro le donne", "le molestie" e quant'altro.
Anzi, il loro sport preferito è scassare i maroni e rincarare la dose ad ogni pié sospinto.
Come ha giustamente scritto Fazer, al posto della Lario metti una qualsiasi altra appartenente all'inesistente "gentil sesso", poi vedi cosa succede.*

Inoltre, almeno per quanto mi riguarda, "odiare" realmente qualcuno(a) non è nelle mie corde, non fosse altro per il fatto che è troppo impegnativo e dispendioso a livello psicologico.
Casomai lo è (nelle mie corde) il disprezzare certe dementi di merda.

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* Le eventuali eccezioni fanno ben poco testo.

Offline Warlordmaniac

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Re:FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale
« Risposta #18 il: Novembre 25, 2017, 13:06:22 pm »
Attenzione, se generalizziamo rischiamo di giustificare. Invece no, ci sono donne migliori e donne peggiori, altrimenti neanche questo forum avrebbe senso.

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Re:FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale
« Risposta #19 il: Novembre 25, 2017, 13:12:46 pm »
Generalizzare non è equivale ad affermare che "son tutte così"; ma di certo la grandissima maggioranza delle donne lo è.
Viceversa non staremmo qui a parlarne, proprio perché le stesse donne contesterebbero in massa la quotidiana criminalizzazione degli uomini in quanto tali.
A qualcuno risulta che sia così? Qualcuno vede e ascolta orde di donne "giuste" contro altre orde di donne "non giuste" ?
Io no, non ne vedo neppure l'ombra.
Ragion per cui non ha molto senso affermare che esistono "donne migliori e donne peggiori", perché quest'ultime sono a dir poco dominanti rispetto alle prime.

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Re:FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale
« Risposta #20 il: Novembre 25, 2017, 13:25:57 pm »
Voglio dire: dove "ti giri" vedi, ascolti e leggi roba del genere.

http://www.informazione.tv/it/Attualita/art/71902-giornata-internazionale-contro-la-violenza-sulle-donne-il-25-novembre-piazza-del-popolo-si-colorera-d-arancione/

Citazione
Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: il 25 novembre piazza del Popolo si colorerà d'arancione

Al programma sulla Giornata contro la violenza sulle donne che la Città di Fermo ha celebrato in questi giorni con uno spettacolo di danza al teatro di Capodarco e la presentazione del libro di Antonietta Langiu, si aggiunge un’altra iniziativa che vuole contribuire a non abbassare l’attenzione sul tema.
Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: il 25 novembre piazza del Popolo si colorerà d'arancione

Sabato 25 novembre (giorno scelta nel 1999 dall’Assemblea Generale della Nazioni Unite proprio come Giornata internazionale per combattere e contrastare la violenza contro le donne), in occasione dell’allestimento delle luci architetturali per le prossime festività natalizie, dal tardo pomeriggio i Palazzi di Piazza del Popolo a Fermo verranno illuminati di color arancione: un’iniziativa denominata “Orange the world” contro la violenza di genere promossa con il patrocinio del Comune di Fermo e curata da Soroptmist International Club di Fermo, associazione (nata negli Usa nel 1921, diffusa in 130 paesi nel mondo, con 76 mila socie) che vede in tutto il mondo donne impegnate in progetti per la promozione dei diritti umani e dell’avanzamento della condizione femminile.

“Un altro significativo momento per pensare su questo tema e soprattutto per combattere la violenza contro le donne – ha dichiarato l’assessore Francesco Trasatti – un’adesione che vuole significare come istituzioni e società civile siano unite in un unico comune obiettivo: quello di dare un contributo all’opera di sensibilizzazione culturale in grado di abbattere ed eliminare tali fenomeni”.

“Siamo lieti di questa nuova iniziativa – ha aggiunto Laura Ilari, consigliere comunale con delega alle Pari Opportunità - che si somma a quelle che in questi giorni hanno visto una grande partecipazione di pubblico, segno della consapevolezza che si ha e si vuole avere su questo tema al quale ogni contributo di riflessione è sempre utile e gradito”.

“Aderendo all’iniziativa delle Nazioni Unite vogliamo proseguire questa campagna di sensibilizzazione contro ogni forma di violenza di genere – ha detto Loredana Dionisi, Presidente Soroptmist Club di Fermo (fondata due anni fa) – utilizzando il color arancione come simbolo per evidenziare l’indignazione verso ogni forma di violenza e la speranza di un futuro luminoso e positivo”.

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Re:FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale
« Risposta #21 il: Novembre 25, 2017, 13:32:01 pm »
Questo, invece, è l'odierno "programma femminista umbro".

http://www.umbriaon.it/basta-alle-violenze-lumbria-nelle-piazze/

Citazione
«Basta alle violenze» L’Umbria nelle piazze

In occasione della ‘Giornata internazionale contro la violenza sulle donne’ tornano gli appuntamenti di sensibilizzazione

24 Nov 2017 10:33

In occasione della ‘Giornata internazionale contro la violenza sulle donne’ (25 novembre), una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tornano anche in Umbria gli appuntamenti per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento. Sia in provincia di Perugia che in quella di Terni, sono in programma manifestazioni ed eventi fino ad arrivare alla manifestazione nazionale organizzata dal movimento ‘Non una di meno’ di sabato 25 a Roma.

Perugia Una panchina rossa, emblema universale del posto occupato da una donna vittima di femminicidio, simbolo delle azioni contro la violenza di genere e a favore della libertà delle donne, sarà installata venerdì prossimo, 24 novembre alle 9.30 ai giardini del Pincetto a Perugia. «Abbiamo scelto l’uscita delle scale mobili del Minimetrò – ha spiegato l’assessore per le pari opportunità del Comune di Perugia Edi Cicchi, nell’illustrare l’iniziativa – proprio perché è una zona di passaggio e di grande visibilità, che offre dunque la possibilità di sensibilizzare quante più persone possibili, uomini, donne, ma soprattutto giovani di tutte le età a cui il progetto si rivolge, in particolar modo coinvolgendo le scuole, le quali nel tempo potranno abbellire la panchina e renderla un punto di snodo della città sul tema della violenza sulle donne». Scopo dell’iniziativa lanciata dagli Stati generali delle donne e promossa dalla consigliera provinciale di parità Gemma Paola Bracco è, infatti, quello di commemorare tutte le vittime di femminicidio, ma soprattutto di informare e sensibilizzare i cittadini, in particolar modo le giovani generazioni, sul tema della violenza di genere. «La violenza sulle donne – ha aggiunto ancora l’assessore Cicchi, nel corso della presentazione del progetto che si è tenuta nei giorni scorsi alla sala Pagliacci del palazzo della Provincia – è un’emergenza sociale, di cui la nostra città non è immune. Per questo il Comune di Perugia ha risposto all’appello degli Stati generali delle donne con questa iniziativa dal profondo significato evocativo». L’assessore non ha mancato di ricordare, infine, la presenza dei centri antiviolenza sul territorio della provincia di Perugia e di Terni e di ribadire le politiche finora intraprese riguardo alla tutela dei minori vittime di violenza assistita o di violenza in prima persona, e dunque, la necessità di proseguire con azioni di tutela che coprano tutti gli aspetti legati al fenomeno della violenza.

Monumenti arancioni Il comune di Perugia, sempre in occasione degli appuntamenti organizzati per sensibilizzare alla tematica della libertà delle donne e della lotta al femminicidio, ha aderito anche all’iniziativa #orangetheworld, campagna Unite to end violence against women, a cura di UN women, comitato nazionale Italia, che prevede l’illuminazione di monumenti significativi del patrimonio artistico della città, come sostegno alla lotta contro la violenza sulle donne. A partire dalle ore 17,00 del 24 novembre fino alla mezzanotte del 25 saranno illuminate di arancione la Fontana maggiore di piazza IV novembre e le statue del Grifo e del Leone nell’atrio di palazzo dei Priori.

Teatro Inoltre la sera di venerdì 24, a partire dalle 21.30 presso il teatro della fondazione Onaosi si terrà lo spettacolo dal titolo ‘Al di là dell’amore – narcisismo patologico e dipendenza affettiva’, di e con l’avvocato Rosa Petruccelli, con la regia di Claudia Scarpelli. Un approccio fenomenico e psichiatrico che attraverso lo spettacolo teatrale a più voci con arte e poesia ci introduce nel campo del narcisismo patologico per una auspicabile futura tutela giuridica delle vittime di tale fattispecie di violenza. Interverranno anche il sindaco Andrea Romizi, gli assessori Edi Cicchi e Teresa Severini ed Elena Tiracorrendo, consigliere parità regione Umbria.

La polizia A Pian di Massiano, dove si svolge il mercato, sabato mattina ci sarà anche il camper della Polizia di Stato che, dalle ore 10, si ritroverà per parlare di violenza di genere. ‘Questo non è amore’ è il titolo dell’iniziativa itinerante della polizia attraverso la nuova fase avviata del ‘progetto camper’. All’interno del mezzo ci saranno, accanto a poliziotti esperti nella trattazione di casi di violenza e abusi e che ogni giorno offrono la loro professionalità alle vittime, anche personale sanitario della polizia in grado di offrire ascolto e aiuto oltre che supporto psicologico ed emotivo.

Le due amiche Lucia Costantino e Linda Ceppitelli

Trasimeno «Rispondiamo a un occhio nero con un sorriso». Con questo obiettivo è stato presentato il calendario ‘L’amore è un’altra cosa’, una foto al mese contro la violenza sulle donne, ideato e prodotto da due amiche di San Feliciano i cui proventi verranno devoluti al punto d’ascolto antiviolenza di Magione. Una ragazza si tuffa nel lago, simbolo di libertà e di gioia di vivere. Due amici corteggiano la stessa donna col sorriso e i fiori in mano. Un padre e una figlia danzano su un pontile. Un uomo e una donna non più giovani, compagni di una vita, leggono un libro in silenzio. Gesti semplici eppure fortissimi, immortalati da una macchina fotografica che trasforma un’emozione in un’immagine per dire, attraverso dodici foto, che l’amore è un’altra cosa.

Il calendario È questo il titolo del calendario ideato e prodotto da Lucia Costantino e Linda Ceppitelli, 49 e 26 anni, di San Feliciano (frazione di Magione sul Lago Trasimeno), per raccogliere fondi da destinare alla lotta alla violenza sulle donne. Un’idea nata dal basso, quella di Lucia Costantino, 49 anni e Linda Ceppitelli, 26, che con l’unico scopo di dare un contributo concreto per aiutare le tante vittime di abusi e violenze domestiche, hanno realizzato questo calendario. Così 24 persone di San Feliciano, di nascita e d’adozione, tra cui anche quattro uomini, hanno accettato di mettersi in posa davanti all’obiettivo del fotografo Stefano Stefanoni, che ha raccolto la sfida con entusiasmo. I proventi della vendita del calendario, del costo di 15 euro, patrocinato dal comune di Magione e dall’associazione accademia Pietro Vannucci di Città della Pieve, andranno interamente all’ unico sportello di sostegno di Magione che aiuta chi subisce maltrattamenti nelle zone del Trasimeno e dell’Orvietano.

Magione Sarà presentato sabato 25 novembre 2017 alle ore 17,00 presso il teatro comunale di Magione, in piazza Mengoni 4, il libro ‘Non toccarmi. Storie di donne violate’ di Antonella Gargiulo, campana che vive da 20 anni a Perugia, edito da Bertoni editore. Il libro nasce dal desiderio dell’autrice di portare all’attenzione dei lettori il delicato problema della violenza sulle donne, fenomeno che sta letteralmente dilagando negli ultimi anni a livello mondiale. La modalità scelta è quella della testimonianza diretta di un gruppo di donne che sono state sottoposte a torture di diverso genere, da quelle fisiche, più pesanti e grossolane, a quelle psicologiche, più sottili ma altrettanto devastanti. Il testo mette in risalto la necessità espressa da queste figure di essere accettate di nuovo dalla società, di ricostruirsi un universo valoriale più significativo di quello che avevano condiviso con il compagno e di instaurare una serie di relazioni sociali più pregnanti e gratificanti di quelle che sono state in grado di costruirsi precedentemente. Il testo riporta in appendice alcune utili indicazioni per quanti intendono rivolgersi ai centri antiviolenza, appositamente costituiti e distribuiti sull’intero territorio nazionale, per contenere e gestire tale fenomeno.

Online Frank

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Re:FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale
« Risposta #22 il: Novembre 25, 2017, 13:34:25 pm »
http://www.umbriaon.it/non-una-di-meno-polizia-in-campo/

Citazione
‘Non una di meno’, polizia in campo

Sabato a Terni, nella ‘Giornata internazionale contro la violenza sulle donne’, uno stand della questura per sensibilizzare sul tema e una manifestazione organizzata da Bct

25 Nov 2017 12:32

Sabato mattina è partita dalla Biblioteca comunale di Terni la passeggiata per la ‘Giornata internazionale contro la violenza sulle donne’. Si tratta del secondo appuntamento degli itinerari legati alla pubblicazione ‘Nera Nahar’ sulla toponomastica al femminile delle città. In piazza della Repubblica, invece, la questura di Terni è stata presente con uno stand per offrire un servizio di informazione e sensibilizzazione.


L’evento «La violenza sulle donne mira a cancellarne l’identità, l’unicità. Questo 25 novembre – hanno spiegato le organizzatrici – abbiamo pensato di svolgere una passeggiata che sia una ginnastica per la nostra autostima, un percorso che ci porterà sulle tracce di due donne normali che hanno dato un enorme contributo in idee e azioni all’accrescimento della nostra città e non solo: Angela Zucconi e Laura Cipollone».

Il percorso Dopo essersi ritrovate nella chiostrina della Bct le partecipanti si sono messe in cammino verso la prima tappa, La Siviera – Officina sociale in via Carrara, per conoscere la storia di Laura Cipollone, funzionaria della regione Umbria che ha lavorato a favore dei diritti dell’infanzia e delle donne e a cui è stata dedicata la Biblioteca delle donne e la sala riunioni de La Siviera, l’ex carcere trasformato in luogo di socialità e di partecipazione. La seconda tappa del percorso è stato ‘L’arcobaleno delle stoffe … e non solo’, in via Garibaldi, dove si è paralto di Angela Zucconi attraverso la nipote Antonietta Angelica Zucconi, storica e bibliotecaria. Angela Zucconi nasce a Terni proprio in via Garibaldi, ma il suo percorso da intellettuale e donna impegnata nel sociale lo compie, nel dopoguerra, accanto a personaggi come Natalia Ginzburg e Adriano Olivetti. La tappa conclusiva è stata di nuovo la Biblioteca, al caffè letterario, «per riaffermare – hanno detto infine le organizzatrici – con musica e letture, l’identità delle donne della nostra città che sono state vittime di violenza».

La questura Sabato mattina in piazza della Repubblica, operatori appartenenti alla divisione anticrimine e alla squadra Mobile, alla presenza di rappresentanti delle associazioni attive sul territorio, hanno promosso, anche attraverso la distribuzione di un opuscolo, la campagna di sensibilizzazione e di informazione della Polizia di Stato contro la violenza di genere ‘Questo non è amore’, finalizzata all’affermazione di una nuova cultura di genere, allo scopo di aiutare le donne a vincere la paura, rompendo l’isolamento e i condizionamenti.

L’iniziativa si colloca in una serie di interventi che verranno attuati sul territorio nel corso dell’anno, finalizzati alla promozione della legalità, anche attraverso un’attività di informazione e sensibilizzazione sui temi del contrasto alla violenza di genere, con incontri calendarizzati nelle scuole ed in occasione di manifestazioni ed eventi.

La passeggiata notturna In occasione della ‘Giornata internazionale contro la violenza sulle donne’, venerdì 24 le donne sono scese in strada anche a Terni. La ‘Casa delle donne’ e il coordinamento ‘Non una di meno Terni’ hanno promosso una ‘Passeggiata femminista notturna’ «per rivendicare i nostri diritti, per riprenderci le strade, riappropriarci della notte e dare un nuovo significato, e magari anche un nuovo nome, ai luoghi che attraversiamo quotidianamente».


Citazione
Sabato mattina è partita dalla Biblioteca comunale di Terni la passeggiata per la ‘Giornata internazionale contro la violenza sulle donne’. Si tratta del secondo appuntamento degli itinerari legati alla pubblicazione ‘Nera Nahar’ sulla toponomastica al femminile delle città. In piazza della Repubblica, invece, la questura di Terni è stata presente con uno stand per offrire un servizio di informazione e sensibilizzazione.

Io vivo in Umbria da dieci anni, per cui posso assicurarvi che nessunA donna ha contestato tale ridicola "marcia", anzi, "passeggiata"... (gli uomini vabbè, neanche a dirlo).

Offline Vicus

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Re:FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale
« Risposta #23 il: Novembre 25, 2017, 14:05:04 pm »
Fazer, Frank, sfondate una porta aperta, ma un conto è dire (come ho cercato di fare) che le femmine di oggi sono quasi tutte come la Lario, altro è sostenere che uomini e donne sono nati per farsi la guerra, che la riproduzione artificiale libererà gli uomini, che la natura ha creato i sessi per farli litigare.
E' anche la posizione dell'admin espressa nella presentazione del forum. Non ho nulla da aggiungere, eccetto che le donne che fanno del bene sono una specie quasi estinta in Occidente:

https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,278.msg14750.html#msg14750

noi non siamo misogini

la sola ipotesi che lo possiamo essere è stupida: si può odiare qualcuno che ci ha fatto del male, e sicuramente qualche donna ci ha fatto del male, ma non tutte le donne ci hanno fatto del male, anzi molte ci hanno fatto e ci fanno del bene.
Inoltre anche qualche uomo a volte ci ha fatto del male, se dovessimo odiare le donne a causa di qualche donna, dovremmo odiare anche gli uomini e quindi odieremmo tutti e vivremmo di odio.
Ma noi non viviamo di odio.
Noi viviamo di stupore, dello stupore che ci prende quando incontriamo un tu.
Noi non accettiamo il grigiore dei rapporti anonimi a cui ci costringe l'Occidente, noi crediamo che sia ancora possibile guardare una donna negli occhi e dirle: "tu..."
Noi crediamo che vi siano ancora al mondo donne coscienti di essere un tu, donne che non confondono sè stesse con qualche kilo di silicone. Donne con un'anima.
Noi con queste donne vogliamo dialogare.   

Noi non abbiamo alcun interesse a dialogare con le donne che hanno paura del proprio sguardo, con le femministe che non hanno nè cuore nè intelligenza, con le donne che vivono la vita come una arena dove l'unica cosa che conta è farsi ammazzare per ultimi.
Noi queste donne le lasciamo andare dove meritano.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale
« Risposta #24 il: Novembre 25, 2017, 15:31:13 pm »
Generalizzare non è equivale ad affermare che "son tutte così"; ma di certo la grandissima maggioranza delle donne lo è.
Viceversa non staremmo qui a parlarne, proprio perché le stesse donne contesterebbero in massa la quotidiana criminalizzazione degli uomini in quanto tali.
A qualcuno risulta che sia così? Qualcuno vede e ascolta orde di donne "giuste" contro altre orde di donne "non giuste" ?
Io no, non ne vedo neppure l'ombra.
Ragion per cui non ha molto senso affermare che esistono "donne migliori e donne peggiori", perché quest'ultime sono a dir poco dominanti rispetto alle prime.

Sono dominanti a livello comunicativo e mediatico, ma puoi incontrare chiunque, persino delle antifemminista.
Se iniziamo a dire che le donne sono sceme per natura, ci guadagnano le vere sceme e ci rimettono quelle che non lo sono.
Detto questo non ho cambiato idea sul distacco emotivo e sulla necessità di emanciparci dalla fica.

Online Frank

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Re:FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale
« Risposta #25 il: Novembre 25, 2017, 16:03:16 pm »
Sono dominanti a livello comunicativo e mediatico, ma puoi incontrare chiunque, persino delle antifemminista.
Se iniziamo a dire che le donne sono sceme per natura, ci guadagnano le vere sceme e ci rimettono quelle che non lo sono.
Detto questo non ho cambiato idea sul distacco emotivo e sulla necessità di emanciparci dalla fica.

Quante "antifemministe" conosci personalmente? Parlo di "antifemministe" reali e non solo a chiacchiere.
Io nemmeno una.

Per il resto non penso affatto che le donne siano sceme per natura, ma di certo non sono le aquile che credono e dicono di essere; tantomeno forti, coraggiose e intelligenti come si narra un po' ovunque, altrimenti non dimostrebbero di essere così ottuse.
Inoltre stai pur certo la femmina media non si preoccupa minimamente del fatto che certe campagne antimaschili possono danneggiare (e danneggiano) gli uomini in generale; quindi anche i loro padri, fratelli, mariti, fidanzati, amanti, etc.
Son talmente corte di cervello da non capire che gli uomini realmente violenti con le donne (quattro gatti rispetto alla massa maschile) non vengono assolutamente sfiorati da una certa propaganda.
Al massimo la suddetta propaganda può renderli ancor più aggressivi.
Ad esser colpiti son solo ed esclusivamente gli innocenti.

Online Frank

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Re:FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale
« Risposta #26 il: Novembre 25, 2017, 16:13:52 pm »
Fazer, Frank, sfondate una porta aperta, ma un conto è dire (come ho cercato di fare) che le femmine di oggi sono quasi tutte come la Lario, altro è sostenere che uomini e donne sono nati per farsi la guerra, che la riproduzione artificiale libererà gli uomini, che la natura ha creato i sessi per farli litigare.
E' anche la posizione dell'admin espressa nella presentazione del forum. Non ho nulla da aggiungere, eccetto che le donne che fanno del bene sono una specie quasi estinta in Occidente:

https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,278.msg14750.html#msg14750

noi non siamo misogini

la sola ipotesi che lo possiamo essere è stupida: si può odiare qualcuno che ci ha fatto del male, e sicuramente qualche donna ci ha fatto del male, ma non tutte le donne ci hanno fatto del male, anzi molte ci hanno fatto e ci fanno del bene.
Inoltre anche qualche uomo a volte ci ha fatto del male, se dovessimo odiare le donne a causa di qualche donna, dovremmo odiare anche gli uomini e quindi odieremmo tutti e vivremmo di odio.
Ma noi non viviamo di odio.
Noi viviamo di stupore, dello stupore che ci prende quando incontriamo un tu.
Noi non accettiamo il grigiore dei rapporti anonimi a cui ci costringe l'Occidente, noi crediamo che sia ancora possibile guardare una donna negli occhi e dirle: "tu..."
Noi crediamo che vi siano ancora al mondo donne coscienti di essere un tu, donne che non confondono sè stesse con qualche kilo di silicone. Donne con un'anima.
Noi con queste donne vogliamo dialogare.   

Noi non abbiamo alcun interesse a dialogare con le donne che hanno paura del proprio sguardo, con le femministe che non hanno nè cuore nè intelligenza, con le donne che vivono la vita come una arena dove l'unica cosa che conta è farsi ammazzare per ultimi.
Noi queste donne le lasciamo andare dove meritano.

Scusa, Vicus, ma cosa c'entra ora la c.d. "misoginia" ?  :hmm:
Dove li vedi tutti questi misogini?
Ascolta, non bisogna confondere la necessità di contrastare la "guerra invisibile" che è stata dichiarata da lustri al sesso maschile e pertanto la necessità di difendersi, con una presunta e inesistente "misoginia".
In merito vorrei chiederti: quanti misogini conosci personalmente?
Io neppure uno.
Casomai conosco, ed ho conosciuto, uomini misandrici.

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Re:FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale
« Risposta #27 il: Novembre 25, 2017, 16:27:17 pm »
In merito e da ex judoka quale sono, aggiungo che secondo logica alle donne dovrebbe esser proibito di frequentare e di allenarsi nelle stesse palestre frequentate (e create...) dagli uomini.
Il motivo? Gli atleti di sesso maschile potrebbero far del male alle atlete di sesso femminile.*
Voglio dire: se ormai anche uno sguardo può esser fonte di "violenza contro le femmine", ancor di più dovrebbe esserlo - ad esempio - un Reverse seoi nage.


A questo aggiungiamo che il contatto fisico può esser fonte di desiderio (per i maschi, ovvio...) e consequenzialmente di "molestie" (verso le femmine, ancor più ovviamente...), ragion per cui propongo la separazione dei sessi in tutte le palestre di arti marziali e non.**  :cool2:
I maschi con i maschi e le femmine con le femmine.
Fine dei problemi.

@@

* Fermo restando il fatto, poi, che gli uomini tendono ad esser "cavalieri" anche in quel contesto, non impegnandosi quasi mai al massimo contro delle donne.
Casomai sono quest'ultime a dare "il meglio di sé" contro degli uomini, conisiderati soventemente dalle medesime complessate "il nemico da sconfiggere".

@@

** Sì, lo so, campa cavallo ché l'erba cresce.

Offline Fazer

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Re:FQ: il punto di vista della donna deve contare come prova legale
« Risposta #28 il: Novembre 25, 2017, 16:45:31 pm »
Dice bene Rino:

"A sabato: giornata orwelliana della misandria.
Usare i crimini di pochi per fare la guerra a tutti."


Quante sono a fare questa guerra?
Quasi tutte.
Amen

Offline Vicus

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« Risposta #29 il: Novembre 25, 2017, 16:48:32 pm »
Scusa, Vicus, ma cosa c'entra ora la c.d. "misoginia" ?  :hmm:
Dove li vedi tutti questi misogini?
Ascolta, non bisogna confondere la necessità di contrastare la "guerra invisibile" che è stata dichiarata da lustri al sesso maschile e pertanto la necessità di difendersi, con una presunta e inesistente "misoginia".
In merito vorrei chiederti: quanti misogini conosci personalmente?
Io neppure uno.
Casomai conosco, ed ho conosciuto, uomini misandrici.
Il post mi sembra chiaro: è vero che le donne oggi sono una fonte di guai, ma dire che le esistono come specie solo per nuocere all'uomo e che "in quanto donne" non fanno altrimenti dall'alba dell'umanità è l'esatto pendant della misandria femminista (che oggi festeggiamo) che afferma che l'uomo esiste solo per stupri e stalking.
Non sto dicendo che tu abbia scritto questo, ma altri sì e comunque diversi post possono dare quest'impressione. Detto ciò forse sei tu il più ottimista, la mia sfiducia si estende all'intero genere umano, almeno in Occidente.

Le donne se opportunamente messe in condizione di non nuocere (leggi amiche dell'uomo) possono essere buone compagne, persino oggi (e persino in Italia) ho visto coppie felici, quindi non tutto è perduto.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.