Autore Topic: Ida Magli: la massiccia presenza femminile è un segno di decadenza  (Letto 4039 volte)

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Offline Vicus

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"MA PUO' ESSERE UN SEGNO DI CRISI"
L'Espresso - 31 ottobre 1996

"Il maschio è in crisi? Si cade in un macroscopico equivoco se non si traduce questa affermazione nel suo significato reale: l'Occidente è in crisi. Maschi e creatività culturale sono la stessa cosa. Istituzioni, valori, idee, politica, religione, scienza, arte, ossia tutto l'assetto di una società umana - quella occidentale - mostrano ogni giorno di più di essere logori, esauriti. Se ne deduce perciò il contrario di quello che le inchieste vorrebbero far intendere: le donne vanno bene perché il mondo va male. Si può anzi andare oltre, e riconoscere (sempre che io non venga linciata prima) che il mondo va male anche perché la presenza massiccia delle donne nelle istituzioni le conserva in una pseudo-vita che impedisce di cambiarle, di imboccare decisamente la via per uscire dalla crisi. Naturalmente il termine "crisi" va inteso in un'accezione dinamica, non soltanto negativa. Lo stato di crisi sarebbe anzi il più adatto per abbandonare il vecchio modo di essere e crearne uno nuovo, se appunto non ci fosse il contrappeso apparentemente positivo della presenza fattiva delle donne. Una brevissima riflessione su questi temi è indispensabile per capire quello che sta avvenendo. Un lungo e ricchissimo ciclo culturale - quello iniziato con l'Illuminismo e l'affermazione del Soggetto - si è concluso realizzandosi nel suo contrario, nell'annientamento del Soggetto. Si tratta della conseguenza negativa di un percorso concettuale che ha le sue basi nel cristianesimo e che accompagna, con la sua falsità logica, tutti gli errori della nostra storia: far coincidere il simbolico con il concreto. Il socialismo, partendo dall'uguaglianza degli individui-soggetti, ha perseguito (e persegue) un'uguaglianza concreta, "fisica", che, non soltanto è allucinatoria, ma non può realizzarsi se non con la privazione di qualsiasi libertà, in quanto nessun essere vivente è uguale all'altro. Anche le donne, quindi, giunte all'uguaglianza proprio con il socialismo, si sono ritrovate, come tutti, deprivate della possibilità di esprimere intelligenza, creatività, invenzione di nuovi saperi e di nuove istituzioni. Ma, visto che hanno raggiunto (e stanno raggiungendo) alcuni beni a lungo desiderati e mai posseduti in precedenza, non riescono a criticarli, e non si accorgono dello stato involutivo di quasi tutto quello di cui vengono in possesso. Non esercitano perciò nessuna spinta verso la trasformazione della realtà e hanno rinunciato perfino ai princìpi libertari sbandierati durante il femminismo. E' come se avessero, invece, infiltrato iniezioni di cemento negli edifici istituzionali traballanti, diventando così la base della "conservazione" in tutti i campi. Le ragazze sono più brave dei maschi a scuola, rivelano le inchieste. Visto, però, che la scuola è un cadavere, del tutto inutile sia per il sapere che per la vita, i più bravi sono maschi che ne percepiscono il vuoto e la respingono. Tuttavia è difficile anche per loro cambiarla proprio perché c'è la massa femminile a impedirne il tracollo. Se passiamo dagli studenti agli insegnanti, la situazione è la stessa. Esiste ormai uno strumento quasi infallibile per misurare lo stato di salute, e prevedere il futuro di una professione o di una istituzione: se il numero delle donne è crescente, si tratta di un istituto sulla via del tramonto. Le forze armate sono in crisi? Arrivano le donne, apprestandosi anche lì, grate dell'onore, a diventare le più brave della classe. I maschi abbandonano la teologia e l'insegnamento della religione, luoghi sterili di pensiero e di potere? Ecco le donne occupare le aule delle Università Pontificie, vuote di maschi, pronte a imparare quel nulla che servirà a insegnare il nulla. La Chiesa, però, sul sacerdozio non molla. Sa che, con le donne, il sacerdozio perderebbe il suo potere. Perfino il Parlamento si lamenta che "la sua centralità è a rischio". Ma i prodromi della sua inevitabile fine erano visibili da tempo al nostro strumento di misura: due donne presidenti della Camera, senza un motivo al mondo salvo il fatto che erano donne. Non sarà che anche il governo, il primo con tre ministri donne...?".
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Vicus

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Re:Ida Magli: la massiccia presenza femminile è un segno di decadenza
« Risposta #1 il: Dicembre 01, 2017, 00:40:15 am »
http://www.storiainrete.com/11006/in-primo-piano/ida-magli-intervista-con-una-grande-intellettuale-inascoltata/

«Le donne non hanno prodotto nulla, mi dispiace. Hanno perso anche l’occasione del femminismo…»
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline ilmarmocchio

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Re:Ida Magli: la massiccia presenza femminile è un segno di decadenza
« Risposta #2 il: Dicembre 01, 2017, 01:59:09 am »
certo che è così : lo scadimento delle professioni coincide con la femminilizzazione .
Insegnamento, avvocatura, medicina.
Le donne sono re Mida al contrario

Offline bluerosso

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Re:Ida Magli: la massiccia presenza femminile è un segno di decadenza
« Risposta #3 il: Dicembre 01, 2017, 10:27:19 am »
Nel settore architettura sono quasi tutte imboscate nella pubblica amministrazione (uff. tecnici, soprintendenze regionali, catasto, enti vari...).
Quando fanno la professione si fiondano verso gl'incarichi pubblici (strane vero?)
Pochissime stanno sul mercato privato.
Neanche ci provano.
L’ultima con cui mi sono imbattuto aveva fatto così tanti casini che i condomini m’hanno chiesto di sostituirla.
Mi sono rifiutato.
Troppo comodo:…“subentro quando lei ha sbrogliato la situazione”…ho detto.

Ancora sto aspettando.


Offline Vicus

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Re:Ida Magli: la massiccia presenza femminile è un segno di decadenza
« Risposta #4 il: Dicembre 01, 2017, 12:20:39 pm »
Confermo e aggiungo: anche nel settore privato ci sono talora favoritismi.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline freethinker

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Re:Ida Magli: la massiccia presenza femminile è un segno di decadenza
« Risposta #5 il: Dicembre 02, 2017, 08:12:23 am »
certo che è così : lo scadimento delle professioni coincide con la femminilizzazione .
Insegnamento, avvocatura, medicina.
Le donne sono re Mida al contrario

Quoto, recentemente ho avuto direttamente a che fare con due professioniste in due campi diversissimi (medicina e geologia) e l'esito è stato disastroso: non ti stanno neppure a sentire, sono arroganti e pretendono di essere infallibili, ragion per cui ho dovuto cambiare strada. In sintesi, la loro opera risulta assolutamente inutile, se non dannosa.
ps. nel caso della medichessa ho avuto anche la sensazione di essere oggetto/strumento per rivalse tra colleghe, per cui...meglio lasciar perdere :(
Those who would give up essential liberty to purchase a little temporary safety deserve neither liberty nor safety.
Benjamin Franklin, Historical Review of Pennsylvania, 1759

Offline ilmarmocchio

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Re:Ida Magli: la massiccia presenza femminile è un segno di decadenza
« Risposta #6 il: Dicembre 02, 2017, 08:35:16 am »
Nel settore architettura sono quasi tutte imboscate nella pubblica amministrazione (uff. tecnici, soprintendenze regionali, catasto, enti vari...).
Quando fanno la professione si fiondano verso gl'incarichi pubblici (strane vero?)
Pochissime stanno sul mercato privato.
Neanche ci provano.
L’ultima con cui mi sono imbattuto aveva fatto così tanti casini che i condomini m’hanno chiesto di sostituirla.
Mi sono rifiutato.
Troppo comodo:…“subentro quando lei ha sbrogliato la situazione”…ho detto.

Ancora sto aspettando.

dimenticavo proprio l' architettura, una professione gloriosa in Italia che adesso è identificata con una oppressiva e dannosa burocrazia proprio per le innumerevoli architette che affollano la burocrazia architettonica senza capirci nulla

Offline ilmarmocchio

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Re:Ida Magli: la massiccia presenza femminile è un segno di decadenza
« Risposta #7 il: Dicembre 02, 2017, 08:38:31 am »
Quoto, recentemente ho avuto direttamente a che fare con due professioniste in due campi diversissimi (medicina e geologia) e l'esito è stato disastroso: non ti stanno neppure a sentire, sono arroganti e pretendono di essere infallibili, ragion per cui ho dovuto cambiare strada. In sintesi, la loro opera risulta assolutamente inutile, se non dannosa.
ps. nel caso della medichessa ho avuto anche la sensazione di essere oggetto/strumento per rivalse tra colleghe, per cui...meglio lasciar perdere :(

le medichesse, al di là anche di una bravura che può esserci nel singolo caso, fanno comunque il loro compitino e , nel momento dell' incertezza , non hanno iniziativa.  Questo si traduce in maggior interventismo, maggior ricorso all' ospedale, spese iperboliche a fronte di nessun miglioramento nel servizio reso.
Inoltre , spezzano l' unità della categoria come niente altro.
Si, i marinai di una volta avevano ragione :
le donne portano sfortuna . Tradotto : riducono l' efficenza, e alla grande.

Offline ilmarmocchio

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Re:Ida Magli: la massiccia presenza femminile è un segno di decadenza
« Risposta #8 il: Dicembre 02, 2017, 09:30:26 am »
ecco la funzione del femminismo  :doh: