Autore Topic: Hamilton e il regime  (Letto 2654 volte)

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Offline KasparHauser

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Hamilton e il regime
« il: Dicembre 28, 2017, 16:51:01 pm »
Questo articolo di Francesco Borgonovo per La Verità ripreso da Dagospia sarebbe da incorniciare.

http://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/quot-non-sei-vestito-maschio-quot-battuta-nipotino-163683.htm

Sorpreso di vedere che esiste ancora qualche giornalista che ha il coraggio delle proprie idee e dispiaciuto che esistano uomini come Hamilton che si vendono per convenienza, popolarità, soldi oppure semplicemente per pigrizia.

Poiché il nostro mondo ha irrimediabilmente perduto la dimensione tragica, ogni avvenimento, per quanto terribile, tende a scolorare nella farsa. Ci tocca vivere drammi piccini dalle tonalità pastello, la cui brutalità è offuscata da una patina ottundente di chiacchiericcio, motivo per cui ci sfugge la gravità di ciò che accade.
Prendete la vicenda che coinvolge il celebre pilota di formula uno Lewis Hamilton. A un primo sguardo, tutta la storia si riduce a una polemichetta di bassa lega: il solito vip che scrive stupidaggini sui social network, alimenta il falò delle vanità internettiano e poi si scusa, consegnando l' episodio all' oblio. Eppure, a voler rovistare nelle pieghe degli eventi, si trova qualcosa di più inquietante, che vale la pena approfondire.
I fatti sono scarni. Hamilton, invece di godersi in pace le feste in famiglia, ha avuto la bella idea di pubblicare su Instagram un video del suo Natale. All' inizio del breve filmato, il pilota guarda dritto nella telecamera dello smartphone e dice: «Sono così triste... guardate mio nipote». Subito dopo, si vede il nipote in questione: un bimbetto in piedi vicino all' albero che indossa un costume da principessa rosa e viola. Hamilton gli chiede: «Perché indossi un vestito da principessa? Lo hai chiesto per Natale?». La voce del pilota sale di volume: «Perché hai chiesto un abito da principessa?», insiste. «I bambini non indossano abiti da principessa!».
Il piccino, per tutta risposta, ridacchia e si copre il volto con le mani, sempre stringendo in pugno uno scettro rosa con un cuoricino sulla punta. Se si guarda il filmato originale e si ascoltano le parole di Hamilton, lo scherzo risulta evidente.
Il pilota finge di arrabbiarsi con il nipotino, non lo sta strigliando sul serio: è tutto un gioco.
Ma non importa. Appena il video è stato pubblicato, si è alzata l' onda dei commenti indignati. Una marea di illustri sconosciuti si è sentita in dovere di spiegare ad Hamilton come comportarsi con suo nipote. Dal nulla della Rete sono sbucati come funghi improvvisati esperti di diritti umani, tutti a dire che il pilota ha discriminato il nipote perché si è vestito da femmina.
Insomma, una burla natalizia in famiglia si è tramutata in un terrificante caso di omofobia e Hamilton da zio giocherellone è divenuto un bestiale aguzzino che infierisce sui bimbi.
Il fiume di sdegno è divenuto tanto impetuoso che lo sportivo inglese ha dovuto correre ai ripari, diffondendo - sempre sui social - il seguente messaggio di scuse: «Ieri ho preso in giro mio nipote e ho realizzato di aver usato parole inopportune.
Non avevo intenzione di offendere nessuno. Adoro il fatto che mio nipote ami esprimersi come crede, come tutti dovremmo fare. Le mie scuse più profonde, perché non si può accettare che qualcuno, non importano le origini, sia emarginato o inquadrato in uno stereotipo. Avrà sempre il mio sostegno chi vive la sua vita esattamente come lo desidera e spero che questo mio scivolone venga dimenticato».
Direte: ma che cosa c' è di drammatico in questa faccenda? Niente, all' apparenza. È la solita querelle online che dopo ventiquattrore è già svaporata. Ma provate a scendere un momento in profondità. Provate a rileggere il messaggio di scuse. È un autodafé. Non è un banale comunicato stampa: è qualcosa di molto peggio. Lo stesso Hamilton, probabilmente, non se n' è accorto, perché un esperto di pubbliche relazioni avrà confezionato le frasi al posto suo. Ma quel testo è raccapricciante, è un prodotto degno di un totalitarismo: scritto con i toni «giusti», le parole «giuste», la «giusta» ideologia.
Il pilota ha dovuto inchinarsi e ripetere che «non si può accettare che qualcuno sia emarginato». Ha dovuto ribadire che il suo nipotino ha il diritto di «esprimersi come crede». Eccole, le parole d' ordine del regime che ci imprigiona le menti, la dittatura in cui ciascuno è obbligato a essere libero e a mandare a memoria le filastrocche sulla tutela delle minoranze.
Sì, signori, è un regime, anche se ha l' aspetto di uno spettacolo da circo e dunque può agire senza creare sussulti o scompensi. Questo è il dramma che ci sfugge.
Sgombriamo il campo dagli equivoci: il guaio non è che il nipote di Hamilton si sia vestito da bambina suscitando scandalo presso i bacchettoni e i bravi borghesi. Il problema è che quel bambino, magari, ha semplicemente seguito il capriccio del momento, ma è stato immediatamente identificato come appartenente al mondo Lgbt.
Non è più un piccoletto con un costume da principessa: è l' esponente di una minoranza oppressa. Con la scusa di tutelare la sua presunta «diversità», l' hanno omologato, bollato, catalogato. Gli hanno appiccicato addosso un altro stereotipo. La sua differenza è stata cancellata con la stessa violenza con cui è stato imposto il «mea culpa» a suo zio.
Perché questo fanno le dittature: annichiliscono le differenze. Trasformano le persone in manichini. Lo sapeva bene lo scrittore russo Vasilij Grossman, uno che ha sperimentato sulla pelle gli orrori sovietici: «Due persone, due arbusti di rosa canina, non possono essere uguali, è impensabile...», scriveva in Vita e destino. «E dove la violenza cerca di cancellare varietà e differenze, la vita si spegne».
Grossman parlava dell' Urss, la cui tragedia ormai è evidente a tutti. Ma le sue frasi si adattano perfettamente ai nostri tempi, in cui la tragedia è negata però l' orrore

Offline KasparHauser

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Re:Hamilton e il regime
« Risposta #1 il: Dicembre 28, 2017, 19:33:28 pm »
Ma secondo me il problema è un altro. Il problema sono i social. Da quando esistono non solo sono costretto a sapere quante volte tizio o caio si reca al bagno, ma devo anche sorbirmi i commenti, le polemiche, o le esultanze su questo avvenimento così imprescindibile.
Invoco il regime e la chiusura di tutti i social.


Offline Fazer

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Re:Hamilton e il regime
« Risposta #3 il: Dicembre 28, 2017, 21:40:10 pm »
Quando non c'erano i social, c'erano la piazzetta e il pianerottolo del condominio:
e la merda era la stessa, solo local invece che worldwide.
Ad una sterminata mandria di comari imbecilli e relativi castroni non è parso vero di poter ampliare la platea.
E adesso, ciò che sputtanavano al mercato o in piazza lo postano su quelle piattaforme.
Con la differenza che invece di beccarsi due schiaffoni dalla vittima di turno, si beccano il coro di indignati PolCor.
E gli tocca chiedere scusa, altrimenti vengono bannati dalla piazzetta virtuale dei cretini.
Quindi, più che dei social, la colpa è degli utenti, che portano la loro miseria esistenziale dalla piazza alla rete.
Risultando disprezzabili in entrambi i luoghi.
E, in casi come questo, coprendosi di ridicolo più per la retromarcia che per l'opinione precedentemente espressa.
Da Barilla a Volta&Gabbana, fino ad Hamilton.
Ecco il perché del dilagare degli incendi boschivi, a tutte le latitudini: serve tanta cenere per cospargere questa moltitudine di teste (di cazzo).


Offline Vicus

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Re:Hamilton e il regime
« Risposta #4 il: Dicembre 28, 2017, 22:03:57 pm »
Da Barilla a Volta&Gabbana, fino ad Hamilton.
Costretti a ritrattare dopo minacce e messe al bando della nuova inquisizione.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Fazer

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Re:Hamilton e il regime
« Risposta #5 il: Dicembre 28, 2017, 22:26:16 pm »
Costretti a ritrattare dopo minacce e messe al bando della nuova inquisizione.

Costretti a ritrattare dalla paura di vendere molti meno spaghetti, molti meno abiti, o di non trovare un volante "post-Mercedes".
Genuflessi per convenienza, più che per paura.
E idioti, per aver dato in pasto al pubblico delle comari opinioni che non sono stati abbastanza coraggiosi da sostenere.

Online Frank

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Re:Hamilton e il regime
« Risposta #6 il: Dicembre 29, 2017, 00:07:22 am »
Quando non c'erano i social, c'erano la piazzetta e il pianerottolo del condominio:
e la merda era la stessa, solo local invece che worldwide.

Chiaro, ma ora, grazie ai c.d. social, la merda si è espansa a livelli galattici, proprio perché i suddetti social permettono a queste teste di merda di propagare all'infinito la loro merda.
Chiamiamolo pure "un connubio imperfetto".

Offline Sardus_Pater

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Re:Hamilton e il regime
« Risposta #7 il: Dicembre 29, 2017, 11:02:08 am »
Chiaro, ma ora, grazie ai c.d. social, la merda si è espansa a livelli galattici, proprio perché i suddetti social permettono a queste teste di merda di propagare all'infinito la loro merda.
Chiamiamolo pure "un connubio imperfetto".

Esatto.
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Offline Fazer

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Re:Hamilton e il regime
« Risposta #8 il: Dicembre 29, 2017, 11:17:10 am »
Chiaro, ma ora, grazie ai c.d. social, la merda si è espansa a livelli galattici, proprio perché i suddetti social permettono a queste teste di merda di propagare all'infinito la loro merda.

Vero, ma piuttosto che chiudere i social bisognerebbe cambiare la testa di miliardi di individui.
Mission impossible...

Alberto1986

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Re:Hamilton e il regime
« Risposta #9 il: Dicembre 29, 2017, 15:35:01 pm »
Quando non c'erano i social, c'erano la piazzetta e il pianerottolo del condominio:
e la merda era la stessa, solo local invece che worldwide.
.....

Vero, ma piuttosto che chiudere i social bisognerebbe cambiare la testa di miliardi di individui.
Mission impossible...

Poco ma sicuro.

Offline claudio camporesi

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Re:Hamilton e il regime
« Risposta #10 il: Dicembre 29, 2017, 18:24:49 pm »
Chiaro, ma ora, grazie ai c.d. social, la merda si è espansa a livelli galattici, proprio perché i suddetti social permettono a queste teste di merda di propagare all'infinito la loro merda.
Chiamiamolo pure "un connubio imperfetto".

Temo , Frank , che per sfiga nostra , il connubio sia perfetto : il cretinismo mischiato alla tecnologia

Offline ilmarmocchio

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Online Frank

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Re:Hamilton e il regime
« Risposta #12 il: Dicembre 29, 2017, 19:31:21 pm »
Temo , Frank , che per sfiga nostra , il connubio sia perfetto : il cretinismo mischiato alla tecnologia

... già, un mix esplosivo.

Offline Vicus

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Re:Hamilton e il regime
« Risposta #13 il: Dicembre 29, 2017, 21:20:31 pm »
Temo , Frank , che per sfiga nostra , il connubio sia perfetto : il cretinismo mischiato alla tecnologia
Questo post apre orizzonti che meriterebbero un libro, tanto vanno al di là della questione dei social.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.