Quando non c'erano i social, c'erano la piazzetta e il pianerottolo del condominio:
e la merda era la stessa, solo local invece che worldwide.
Ad una sterminata mandria di comari imbecilli e relativi castroni non è parso vero di poter ampliare la platea.
E adesso, ciò che sputtanavano al mercato o in piazza lo postano su quelle piattaforme.
Con la differenza che invece di beccarsi due schiaffoni dalla vittima di turno, si beccano il coro di indignati PolCor.
E gli tocca chiedere scusa, altrimenti vengono bannati dalla piazzetta virtuale dei cretini.
Quindi, più che dei social, la colpa è degli utenti, che portano la loro miseria esistenziale dalla piazza alla rete.
Risultando disprezzabili in entrambi i luoghi.
E, in casi come questo, coprendosi di ridicolo più per la retromarcia che per l'opinione precedentemente espressa.
Da Barilla a Volta&Gabbana, fino ad Hamilton.
Ecco il perché del dilagare degli incendi boschivi, a tutte le latitudini: serve tanta cenere per cospargere questa moltitudine di teste (di cazzo).