Autore Topic: La Questione Maschile va risolta da sola?  (Letto 4333 volte)

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Offline Vicus

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La Questione Maschile va risolta da sola?
« il: Gennaio 13, 2018, 22:35:44 pm »
Cito un'interessante passo di Jean-Claude Michéa sul contesto in cui sussiste la Questione Maschile. Per risolverla dobbiamo occuparci solo di essa o di un più ampio contesto? Il dibattito (si spera) è aperto.

«i sostenitori della trasgressione morale e culturale permanente fanno direttamente il gioco dei predatori della finanza mondiale, nella misura in cui il capitalismo può estendere la sua influenza unicamente smembrando non solo le strutture di vita comunitaria tradizionali, ma anche il legame sociale, i valori condivisi, i modi di vita specifici, le culture popolari, ecc. Il capitalismo può trasformare il pianeta in un vasto mercato – tale è il suo scopo – solo se questo pianeta è preliminarmente atomizzato, se ha rinunciato a ogni forma di immaginario simbolico [ne parlò anche Guit], incompatibile con la febbre del “novum”, la logica del profitto e dell’accumulazione illimitata. Senza le nuove piste incessantemente aperte dal liberalismo culturale, il mercato non potrebbe impadronirsi continuamente di tutte le attività umane, comprese quelle più intime».

Jean-Claude Michéa
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Vicus

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Re:La Questione Maschile va risolta da sola?
« Risposta #1 il: Gennaio 14, 2018, 21:48:42 pm »
Come previsto. E va bene... :flag1:
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Frank

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Re:La Questione Maschile va risolta da sola?
« Risposta #2 il: Gennaio 15, 2018, 00:51:14 am »
Come previsto. E va bene... :flag1:

Sai già come la penso al riguardo, tuttavia son del parere che per migliorare perlomeno la situazione, bisognerebbe occuparsi di un più ampio contesto.

Offline Vicus

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Re:La Questione Maschile va risolta da sola?
« Risposta #3 il: Gennaio 15, 2018, 00:59:20 am »
Grazie Frank
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline joani

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Re:La Questione Maschile va risolta da sola?
« Risposta #4 il: Gennaio 15, 2018, 15:44:27 pm »
Cito un'interessante passo di Jean-Claude Michéa sul contesto in cui sussiste la Questione Maschile. Per risolverla dobbiamo occuparci solo di essa o di un più ampio contesto? Il dibattito (si spera) è aperto.

«i sostenitori della trasgressione morale e culturale permanente fanno direttamente il gioco dei predatori della finanza mondiale, nella misura in cui il capitalismo può estendere la sua influenza unicamente smembrando non solo le strutture di vita comunitaria tradizionali, ma anche il legame sociale, i valori condivisi, i modi di vita specifici, le culture popolari, ecc. Il capitalismo può trasformare il pianeta in un vasto mercato – tale è il suo scopo – solo se questo pianeta è preliminarmente atomizzato, se ha rinunciato a ogni forma di immaginario simbolico [ne parlò anche Guit], incompatibile con la febbre del “novum”, la logica del profitto e dell’accumulazione illimitata. Senza le nuove piste incessantemente aperte dal liberalismo culturale, il mercato non potrebbe impadronirsi continuamente di tutte le attività umane, comprese quelle più intime».

Jean-Claude Michéa
straordinario esercizio di equilibrismo demagogico
Lungi da me difendere il capitalismo (specie quello attuale) che e pura razzia
Ennesimo patetico tentativo di un sinistroide o di un cattolico "adulto" (e lo stesso) di
esorcizzare da se e dalla propria cultura la responsabilità dello sfacelo contemporaneo e
di portare ogni colpa (soprattutto quelle proprie) all'ammasso del onnipresente e
onniresponsabile capitalismo
Troppo comodo
Proviamo a disossare l'archetipo di fondo:
chi sono i sostenitori della trasgressione morale e culturale permanente?
da come ne parla ammette implicitamente che sono "altro" rispetto al capitalismo alla finanza mondiale ecc. ecc. pero ne ammette implicitamente l'opera devastante che stanno attuando.
proprio non vogliamo dargli un nome a questi ?...... non e che per caso E' la sinistra di sempre
che (non senza imbarazzo) sta realizzando che alla propria opera di demolizione morale e
culturale  si e ritrovata come alleato il nemico di sempre il capitalismo, cosa del tutto
logica visto che socialismo e liberismo in un'ottica progressista sono UGUALI e NON
alternativi
Poi alla fine il "capolavoro"
Senza le nuove piste incessantemente aperte dal liberalismo culturale (altro modo per definire il progressismo) ......
Quali sarebbero queste piste ?
Vogliamo anche qui dargli un nome? sono forse femminismo, gender, antispecismo e via via di porcata in porcata fino all'ultimo il transumanesimo
Per me, e un modo come un altro per dirci,  correte tutti fessi dietro al capro espiatorio del capitalismo, cosi che possiate ignorare chi e il vero colpevole e sta sotto a tutto
capitalismo compreso.

Offline COSMOS1

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Re:La Questione Maschile va risolta da sola?
« Risposta #5 il: Gennaio 15, 2018, 20:09:06 pm »
ma la storia umana è storia economica tout court?
l'uomo può fare anche altro oltre a fare soldi?
Io non sono tanto convinto che l'analisi economica possa portarci da qualche parte, anche perchè il valore dell'analisi non può essere economico. Cioè l'analisi non è un fattore di produzione ma un atto intellettuale, per cui se la storia è solo storia economica, l'analisi della storia è ininfluente.
Il che è ovviamente paradossale.
Ci sono anche altri fattori da tenere presenti quando si parla di QM, c'è anche il mercato, ma non solo

io onestamente sono convinto che una serie di errori teologici siano alla base della QM
L'ultimo numero del settimanale diocesano di Venezia attribuisce ai cattolici tutto il "merito" del '68: (cito a memoria) il '68 è stato innescato dalle università più cattoliche d'Italia, Trento e Milano ...

OK!
Dio cè
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Offline Vicus

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Re:La Questione Maschile va risolta da sola?
« Risposta #6 il: Gennaio 15, 2018, 23:41:05 pm »
straordinario esercizio di equilibrismo demagogico
Lungi da me difendere il capitalismo (specie quello attuale) che e pura razzia
Ennesimo patetico tentativo di un sinistroide o di un cattolico "adulto" (e lo stesso) di
esorcizzare da se e dalla propria cultura la responsabilità dello sfacelo contemporaneo e
di portare ogni colpa (soprattutto quelle proprie) all'ammasso del onnipresente e
onniresponsabile capitalismo
Troppo comodo
Proviamo a disossare l'archetipo di fondo:
chi sono i sostenitori della trasgressione morale e culturale permanente?
da come ne parla ammette implicitamente che sono "altro" rispetto al capitalismo alla finanza mondiale ecc. ecc. pero ne ammette implicitamente l'opera devastante che stanno attuando.
proprio non vogliamo dargli un nome a questi ?...... non e che per caso E' la sinistra di sempre
che (non senza imbarazzo) sta realizzando che alla propria opera di demolizione morale e
culturale  si e ritrovata come alleato il nemico di sempre il capitalismo, cosa del tutto
logica visto che socialismo e liberismo in un'ottica progressista sono UGUALI e NON
alternativi
Poi alla fine il "capolavoro"
Senza le nuove piste incessantemente aperte dal liberalismo culturale (altro modo per definire il progressismo) ......
Quali sarebbero queste piste ?
Vogliamo anche qui dargli un nome? sono forse femminismo, gender, antispecismo e via via di porcata in porcata fino all'ultimo il transumanesimo
Per me, e un modo come un altro per dirci,  correte tutti fessi dietro al capro espiatorio del capitalismo, cosi che possiate ignorare chi e il vero colpevole e sta sotto a tutto
capitalismo compreso.
Quoto tutto, la sinistra fa sempre il gioco del Capitale, talora perfino senza saperlo.
L'alleanza è cominciata proprio a ridosso del '68, con Marcuse, Fromm, Galbraith e la Scuola di Francoforte che, "superando" il moralismo marxista, hanno utilizzato la dissoluzione dei valori come collante tra collettivismo omogeneizzante e consumismo globale delle multinazionali.
Del Noce aveva intuito - inascoltato e accademicamente isolato - l'inevitabile esito nichilista delle ideologie del '900.

Tuttavia ho citato Michéa unicamente per l'approccio globale della sua analisi.
L'attacco al maschio è solo una trovata ideologica fine a se stessa o è strumentale a un disegno più ampio? In quest'ultimo caso, la QM si può risolvere solo con una lucida analisi e un contrasto ragionato di questo disegno che va ben oltre la QM stessa.

L'uomo, codificatore delle leggi e dei rituali, ha un'importanza fondamentale per l'ordine sociale e simbolico. Attaccarlo ha un solo esito (quindi un solo scopo): distruggere una determinata società.
Qui non sono d'accordo con Michéa e altri, per cui lo scopo ultimo è creare un'umanità standardizzata a misura del capitale globale. Probabilmente, a un livello più alto si cerca semplicemente di modificare gli equilibri mondiali (balcanizzazione dei super-stati e "risveglio" dell'Asia come aveva predetto Joyce*) per poi consolidare il nuovo ordine con un ritorno ai "valori di sempre".

Per questo a mio parere è cruciale la domanda: la QM si risolve da sola, o inserendola in un approccio globale che non si limiti soltanto a denunciare le discriminazioni maschili?

* "The West shall shake the East awake".
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline joani

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Re:La Questione Maschile va risolta da sola?
« Risposta #7 il: Gennaio 16, 2018, 11:02:55 am »
Quoto tutto, la sinistra fa sempre il gioco del Capitale, talora perfino senza saperlo.
L'alleanza è cominciata proprio a ridosso del '68, con Marcuse, Fromm, Galbraith e la Scuola di Francoforte che, "superando" il moralismo marxista, hanno utilizzato la dissoluzione dei valori come collante tra collettivismo omogeneizzante e consumismo globale delle multinazionali.
Del Noce aveva intuito - inascoltato e accademicamente isolato - l'inevitabile esito nichilista delle ideologie del '900.

Tuttavia ho citato Michéa unicamente per l'approccio globale della sua analisi.
L'attacco al maschio è solo una trovata ideologica fine a se stessa o è strumentale a un disegno più ampio? In quest'ultimo caso, la QM si può risolvere solo con una lucida analisi e un contrasto ragionato di questo disegno che va ben oltre la QM stessa.


L'uomo, codificatore delle leggi e dei rituali, ha un'importanza fondamentale per l'ordine sociale e simbolico. Attaccarlo ha un solo esito (quindi un solo scopo): distruggere una determinata società.
Qui non sono d'accordo con Michéa e altri, per cui lo scopo ultimo è creare un'umanità standardizzata a misura del capitale globale. Probabilmente, a un livello più alto si cerca semplicemente di modificare gli equilibri mondiali (balcanizzazione dei super-stati e "risveglio" dell'Asia come aveva predetto Joyce*) per poi consolidare il nuovo ordine con un ritorno ai "valori di sempre".

Per questo a mio parere è cruciale la domanda: la QM si risolve da sola, o inserendola in un approccio globale che non si limiti soltanto a denunciare le discriminazioni maschili?

* "The West shall shake the East awake".

In effetti almeno per me e in atto un tentativo di addomesticamento del maschio volto a
piegarlo dentro nuovi parametri, e limitarsi a denunciare (il che e SEMPRE meglio di
niente) non porta lontanissimo a questo stadio della contesa non si molto lontani dal
cane che abbaia alla luna
Il tentativo di condizionamento, e ormai palese ed e organico, e strutturato quindi
risponde a un disegno globale e capirne i mandanti, per me e capirne anche il fine 
Saro fissato, ma io credo che bisogna andare a snidare le responsabilità ideologiche di
tutto questo e una volta inteso qual e il loro mondo agognato, troveremo anche la risposta su quale ruolo il maschio avrà (sempre se c'è ne riserveranno qualcuno)       
Il dove si va a parare lo hai già intuito, e sempre li nel covo (luogo mentale non fisico) del progressismo mondiale che per me e il vero e unico sponsor della cosiddetta globalizzazione 
Una analisi approfondita (non alla mia portata) di questo virus culturale, e un'attenta documentazione sull'operato delle sue avanguardie prefigura molto bene il loro intento
Per la mia limitata comprensione del tutto, la cosa che più mi sconcerta e che non vedo in questi soggetti una grande volontà di edificare, di costruire, di erigere, alternative di sistema che per quanto io sia totalmente contrario, rappresentino comunque un approdo
C'è solo, o almeno io vedo un gigantesco delirante irragionevole e masochista impulso a demolire una furia iconoclasta ,dei moderni lanzichenecchi votati a distruggere per il solo gusto di farlo tutto quanto abbia anche solo sentore di tradizione
Forse e una questione che va presa dal lato psicologico, mi pare la furia cieca di chi  (la sinistra) sconfitta e perdente praticamente su ogni ambito (guardatevi la corea del nord o il venezuela per averne esempio) non volendolo ammettere al grido di muoia sansone e i filistei vuole seppellirci tutti nel suo crepuscolo

Offline Vicus

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Re:La Questione Maschile va risolta da sola?
« Risposta #8 il: Gennaio 16, 2018, 13:15:57 pm »
Il tentativo di condizionamento, e ormai palese ed e organico, e strutturato quindi
risponde a un disegno globale e capirne i mandanti, per me e capirne anche il fine 
Saro fissato, ma io credo che bisogna andare a snidare le responsabilità ideologiche di
tutto questo e una volta inteso qual e il loro mondo agognato, troveremo anche la risposta su quale ruolo il maschio avrà (sempre se c'è ne riserveranno qualcuno)       
Per Michéa come per la destra il mondo agognato è un'umanità standardizzata e senza radici adatta al consumismo globale.
Ma (in buona compagnia) non sono d'accordo, l'addomesticamento del maschio come tutte le altre ideologie che hai descritto ("femminismo, gender, specismo e via via di porcata in porcata fino all'ultimo il transumanesimo") sono arnesi puramente distruttivi, come ha detto Cerise "tecniche di affondamento di società complesse".
Il fine quindi non è addomesticare il maschio, né di trovargli un nuovo ruolo adatto al Mondo Nuovo in preparazione, ma distruggere lui (con divorzio, isolamento, povertà, depressione, farmaci) e tutta la civiltà che ha creato.
Citazione
Una analisi approfondita (non alla mia portata) di questo virus culturale, e un'attenta documentazione sull'operato delle sue avanguardie prefigura molto bene il loro intento
Sono un vero e proprio virus che passa inosservato attraverso le nostre difese culturali per intossicare la nostra percezione della società in cui viviamo e di noi stessi.
Citazione
Per la mia limitata comprensione del tutto, la cosa che più mi sconcerta e che non vedo in questi soggetti una grande volontà di edificare, di costruire, di erigere, alternative di sistema che per quanto io sia totalmente contrario, rappresentino comunque un approdo
C'è solo, o almeno io vedo un gigantesco delirante irragionevole e masochista impulso a demolire una furia iconoclasta ,dei moderni lanzichenecchi votati a distruggere per il solo gusto di farlo tutto quanto abbia anche solo sentore di tradizione
Invece hai capito molto bene, lo scopo è semplicemente ditruggere un'intera società e la sua civiltà, iniziando col deridere modelli duraturi di società: "relitti del passato", "non si può fermare il (presunto) progresso" ecc.
Di tutte queste risposte condizionate però ce n'è una vera, purché applicata al progressismo: "indietro non si torna", perché se andiamo avanti così sarà davvero la fine dell'umanità.
Citazione
Forse e una questione che va presa dal lato psicologico, mi pare la furia cieca di chi  (la sinistra) sconfitta e perdente praticamente su ogni ambito (guardatevi la corea del nord o il venezuela per averne esempio) non volendolo ammettere al grido di muoia sansone e i filistei vuole seppellirci tutti nel suo crepuscolo
Anche qui hai colto il punto, ma c'è chi sfrutta questo delirio terminale a proprio vantaggio per modificare gli equilibri mondiali (es. ridimensionamento dell'Occidente e risveglio dell'Asia), per poi consolidarli reimmettendo nel circuito mediatico e sociale i prima disprezzati "valori di una volta".
Nota che in Asia tutto questo bric-à-brac femminista, transumanista e chi più ne ha, praticamente non c'è.

Ora se tutti i QMisti fosseo in qualche modo coscienti di questo, e inserissero le battaglie maschili nella lotta contro questa cultura mortifera, avrebbero molto più peso, adesioni ed efficacia per risolvere la QM.
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Offline freethinker

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Re:La Questione Maschile va risolta da sola?
« Risposta #9 il: Gennaio 16, 2018, 18:04:03 pm »
Come previsto. E va bene... :flag1:


Caro Vicus, questo è un argomento quanto mai stimolante! Credo che l'unico modo per affrontare e successivamente risolvere la QM sia di inquadrarla n un contesto molto più ampio.
Personalmente ritengo che il discorso sui predatori della finanza mondiale nell'articolo che hai proposto sia molto realistico e che vada avanti da molto, molto tempo anche se sotto traccia e in modo "soft".
Certe cose diventano chiare se vediamo come è cambiato il mondo intorno a noi e troviamo riscontri  di come il cambiamento sia stato voluto, gestito e pilotato dall'alto:
Io ho individuato alcuni step che mi sembrano fondamentali:
 

1. Abbandono della terra e delle dinamiche (famigliari, sociali etc.) legate alla terra;
2. Cambiamenti nel lavoro: dalla coltivazione dei campi alla fabbrica o all'ufficio, inurbamento (resta la vita sociale, ma in qualche modo diventa molto più irregimentata, controllabile e orientabile dal sistema); il passaggio successivo è l'ambiente di lavoro precario, divisivo, atomizzato, nel quale anche i rapporti umani sono ridotti al minimo e quello che domina su tutto è la produttività;
3. Cambiamento nel commercio: dalle merci e dai traffici tra paesi diversi si è passati alla globalizzazione, che misura tutti i paesi secondo degli standard uguali per tutti ma che non possono andare bene per tutti, perchè ogni popolo è diverso: da qui la necessità di togliere ai popoli le loro identità, tradizioni, peculiarità, e in questo la demolizione della figura dell'uomo, del padre e del matrimonio stesso rappresenta una tappa fondamentale; 
4. Sfruttamento dei gadget tecnologici per creare ed incrementare il consumo, costruendo falsi bisogni a livello psicologico: basti un esempio per tutti: facebook.  Partendo da quello che era una tradizione negli Usa, cioè fare un libro con le foto dei compagni di scuola dell'ultimo anno delle superiori (ma anche da noi in Italia si usava fare la foto di classe alla fine di ogni anno scolastico), qualcuno ha pensato di sfruttare internet per qualcosa di assolutamente non necessario. In fondo, le foto o i libri di cui sopra sarebbero finiti in qualche cassetto e francamente, a chi interessava veramente sapere che fine avesse fatto quel compagno che si riteneva un padreterno o quella compagna che si credeva la più bella del reame? Invece, queste stupidaggini da adolescenti sono state perpetuate e sono diventate un modo per soddisfare la vanità di persone sempre più sole e disperate.   
A questo punto questi uomini sono pronti per l'ultimo e definitivo passaggio, quello che prevede il loro “superamento” (sempre in nome del progresso e dell'efficienza); in altre parole, gli uomini non servono più, e sono invitati a farsi da parte con sistemi vari: disposizioni per il fine vita, suicidio assistito, eutanasia.
E' solo la mia opinione, ma se mi guardo intorno...
Those who would give up essential liberty to purchase a little temporary safety deserve neither liberty nor safety.
Benjamin Franklin, Historical Review of Pennsylvania, 1759

Offline Vicus

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Re:La Questione Maschile va risolta da sola?
« Risposta #10 il: Gennaio 16, 2018, 18:31:02 pm »
Ciao freethinker,
Le cose stanno esattamente come dici. Se portassimo avanti questi argomenti, che poi sono parte del quotidiano di tutti e specialmente degli uomini, quanta più risonanza daremmo alla Questione Maschile!
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Rivarol

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Re:La Questione Maschile va risolta da sola?
« Risposta #11 il: Gennaio 21, 2018, 09:47:41 am »
straordinario esercizio di equilibrismo demagogico
Lungi da me difendere il capitalismo (specie quello attuale) che e pura razzia
Ennesimo patetico tentativo di un sinistroide o di un cattolico "adulto" (e lo stesso) di
esorcizzare da se e dalla propria cultura la responsabilità dello sfacelo contemporaneo e
di portare ogni colpa (soprattutto quelle proprie) all'ammasso del onnipresente e
onniresponsabile capitalismo
Troppo comodo

Per me, e un modo come un altro per dirci,  correte tutti fessi dietro al capro espiatorio del capitalismo, cosi che possiate ignorare chi e il vero colpevole e sta sotto a tutto
capitalismo compreso.

In realtà, a mio modo di vedere, il problema è l'opposto: si parla pochissimo di capitalismo/liberismo come una delle principali cause dello sfacelo in cui siamo. Non parlo solo di quello economico (che è quello più ovvio), ma anche morale, umano.

Quando si approccia questo tema bisogna fare uno sforzo per capire che con critica al capitalismo /liberismo non si vuole certamente l'instaurazione di una dittatura comunista alla Stalin. Ciò che si vuole dire, invece, è che se ci ritroviamo nella situazione in cui siamo è (anche) a causa di un sistema economico-sociale che praticamente infetta ogni ambito della sfera umana e non, e lo fa a tal punto che ormai è diventato come Dio: si accetta passivamente, come qualcosa di dato, come se fosse qualcosa di naturale.

Eppure non è scritto in nessun libro (nemmeno nella Bibbia) che solo e soltanto questo debba essere il sistema economico-sociale di riferimento. Certo, il Potere e i media hanno buon gioco a spingere sul tasto delle paure collettive: se si cambia sistema non si sa quali catastrofi potrebbero colpire l'umanità!

Molta gente, apparentemente non vede il problema, perché ti dice: "ma, in fondo, dov'è la repressione? Posso fare quello che voglio, mangiare, trombare, viaggiare, anche protestare..." Fino ad un certo punto però, fino a quando non si mette in discussione il Dogma. Se si fa questo si prendono le bastonate oppure si viene rinchiusi in qualche carcere.

Non si può sperare nemmeno nei partiti tradizionali. I partiti estremisti, quelli che potrebbero (o dovrebbero) convogliare una critica seria, ormai non lo fanno più. L'estrema sinistra ha rinunciato a qualsiasi argomento, anche solo l'uso di un vocabolario critico, riguardo al capitalismo/liberismo. Preferisce dedicarsi alla difesa degli immigrati, omosessuali etc., credendo di stare a fare una battaglia per i proletari, mentre invece non capisce che, ormai, l'omosessualità non solo è accettata ma ampiamente promossa proprio da quel sistema che loro vorrebbero abbattere.

L'estrema destra, seppure non risparmi critiche anticapitaliste, soffre (da circa 60 anni) di una ormai ingiustificata ossessione anticomunista, per cui tutto va bene purché sia in chiave anticomunista, anche allearsi con il capitalismo liberista. La destra italiana, poi, è sempre stata usata come braccio armato del Potere (NATO) per fermare l'avanzata delle sinistre e si è resa succube di tale gioco. Oggi cerca di ritrovare una verginità (Patria, famiglia etc.) che non ha mai, di fatto, avuto.

Non si può sperare nemmeno nella Chiesa, molto brava a inquadrare i mali della società, ma molto meno brava a capire le cause di tali mali. La paura della Chiesa è l'ateismo: il timore che, se cade il capitalismo, l'ateismo trionferà. Ma l'ateismo ha già trionfato! Solo un pazzo non si rende conto che viviamo in una delle società più anti-cristiane di sempre.

Infine, e concludo, anche la QM dovrebbe capire che la condizione in cui versano gli uomini oggi non è colpa di Fidel Castro o Che Guevara, ma, come dicevo, di un preciso sistema economico-sociale (con ramificazioni nella cultura, le istituzioni, nelle relazioni interpersonali) che ha portato gli uomini stessi ad essere merce, oggetti, utili quando servono, da buttare o calpestare quando non servono. Il Femminismo stesso, a mio parere, nasce e prospera in questo contesto e se si affronta e si cura solo il sintomo ma non la causa (o le cause) staremo sempre punto e a capo.

Offline Vicus

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Re:La Questione Maschile va risolta da sola?
« Risposta #12 il: Gennaio 21, 2018, 10:26:56 am »
Il Femminismo stesso, a mio parere, nasce e prospera in questo contesto e se si affronta e si cura solo il sintomo ma non la causa (o le cause) staremo sempre punto e a capo.
Questa frase andrebbe messa nel regolamento :D
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Non si può sperare nemmeno nella Chiesa, molto brava a inquadrare i mali della società, ma molto meno brava a capire le cause di tali mali. La paura della Chiesa è l'ateismo: il timore che, se cade il capitalismo, l'ateismo trionferà. Ma l'ateismo ha già trionfato! Solo un pazzo non si rende conto che viviamo in una delle società più anti-cristiane di sempre.
http://www.marcotosatti.com/2018/01/21/super-ex-riflette-su-chiesa-ed-elezioni-politiche-di-marzo-ipotizza-un-effetto-bergoglio-e-cioe-molti-voti-cattolici-a-destra/

Da decenni la sinistra è conservatrice, filocapitalista a danno dei lavoratori. Il '68 ha fuso il collettivismo col capitalismo delle multinazionali.

Sull'uso poco chiaro della destra da parte del potere e sulla sua corruzione ideologica e storica ho detto anch'io.
« Ultima modifica: Gennaio 21, 2018, 11:39:56 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline joani

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Re:La Questione Maschile va risolta da sola?
« Risposta #13 il: Gennaio 21, 2018, 15:06:56 pm »
In realtà, a mio modo di vedere, il problema è l'opposto: si parla pochissimo di capitalismo/liberismo come una delle principali cause dello sfacelo in cui siamo. Non parlo solo di quello economico (che è quello più ovvio), ma anche morale, umano.

Quando si approccia questo tema bisogna fare uno sforzo per capire che con critica al capitalismo /liberismo non si vuole certamente l'instaurazione di una dittatura comunista alla Stalin. Ciò che si vuole dire, invece, è che se ci ritroviamo nella situazione in cui siamo è (anche) a causa di un sistema economico-sociale che praticamente infetta ogni ambito della sfera umana e non, e lo fa a tal punto che ormai è diventato come Dio: si accetta passivamente, come qualcosa di dato, come se fosse qualcosa di naturale.

Eppure non è scritto in nessun libro (nemmeno nella Bibbia) che solo e soltanto questo debba essere il sistema economico-sociale di riferimento. Certo, il Potere e i media hanno buon gioco a spingere sul tasto delle paure collettive: se si cambia sistema non si sa quali catastrofi potrebbero colpire l'umanità!

Molta gente, apparentemente non vede il problema, perché ti dice: "ma, in fondo, dov'è la repressione? Posso fare quello che voglio, mangiare, trombare, viaggiare, anche protestare..." Fino ad un certo punto però, fino a quando non si mette in discussione il Dogma. Se si fa questo si prendono le bastonate oppure si viene rinchiusi in qualche carcere.

Non si può sperare nemmeno nei partiti tradizionali. I partiti estremisti, quelli che potrebbero (o dovrebbero) convogliare una critica seria, ormai non lo fanno più. L'estrema sinistra ha rinunciato a qualsiasi argomento, anche solo l'uso di un vocabolario critico, riguardo al capitalismo/liberismo. Preferisce dedicarsi alla difesa degli immigrati, omosessuali etc., credendo di stare a fare una battaglia per i proletari, mentre invece non capisce che, ormai, l'omosessualità non solo è accettata ma ampiamente promossa proprio da quel sistema che loro vorrebbero abbattere.

L'estrema destra, seppure non risparmi critiche anticapitaliste, soffre (da circa 60 anni) di una ormai ingiustificata ossessione anticomunista, per cui tutto va bene purché sia in chiave anticomunista, anche allearsi con il capitalismo liberista. La destra italiana, poi, è sempre stata usata come braccio armato del Potere (NATO) per fermare l'avanzata delle sinistre e si è resa succube di tale gioco. Oggi cerca di ritrovare una verginità (Patria, famiglia etc.) che non ha mai, di fatto, avuto.

Non si può sperare nemmeno nella Chiesa, molto brava a inquadrare i mali della società, ma molto meno brava a capire le cause di tali mali. La paura della Chiesa è l'ateismo: il timore che, se cade il capitalismo, l'ateismo trionferà. Ma l'ateismo ha già trionfato! Solo un pazzo non si rende conto che viviamo in una delle società più anti-cristiane di sempre.

Infine, e concludo, anche la QM dovrebbe capire che la condizione in cui versano gli uomini oggi non è colpa di Fidel Castro o Che Guevara, ma, come dicevo, di un preciso sistema economico-sociale (con ramificazioni nella cultura, le istituzioni, nelle relazioni interpersonali) che ha portato gli uomini stessi ad essere merce, oggetti, utili quando servono, da buttare o calpestare quando non servono. Il Femminismo stesso, a mio parere, nasce e prospera in questo contesto e se si affronta e si cura solo il sintomo ma non la causa (o le cause) staremo sempre punto e a capo.

E condivisibile quello che scrivi ed e ancora più giusto sforzarsi di inquadrare la questione nella sua accezione più ampia perché giustamente le malattie non si curano curando i sintomi ma diagnosticando il male che le provoca
Parlare di Massimi sistemi mi spaventa un po', ma e necessario sforzarsi e farsi un'opinione propria, smettendola di rifarsi e arruolarsi dall'ideologia di turno
io penso che tutto l'operato umano dall'ultimo dei lavori, ai sistemi economico sociali sia “informato” da un'etica di fondo che rimanda a una morale rispetto all'uomo stesso: io uomo come mi rapporto con l'altro ? Come lo considero?
Dobbiamo necessariamente parlare di filosofia (io sarei il meno adatto) semplificando in modo brutale, nel corso della storia questo vero e proprio campo di battaglia ha visto gradualmente avvicendarsi diverse “soluzioni” prima quello classico greco romano, e poi quello cristiano cattolico, che a suo modo (e a mio modo) era completo e esaustivo rispetto all'uomo e a i suoi interrogativi di fondo, e fin qui la cosa ha avuto un iter costruttivo perché contrariamente a quel che si crede fede e ragione non sono affatto alternativi e inconciliabili
poi...poi e cominciata la demolizione da guglielmo di occam via via kant e altri compresi molti “neo” teologi interni alla chiesa hanno fatto della RAGIONE il primato assoluto, la valenza di fondo alla quale ricondurre ogni cosa e con la quale spiegare ogni cosa fede compresa.
L'uomo e diventato fine a se stesso, si e di fatto spogliato di ogni morale trascendente, e in un delirio di onnipotenza ha sintetizzato nello stato (rivoluzione francese) il nuovo paradigma progressista, e innalzato l'ateismo come religione di stato, terzismo,  neutralita,   imparzialità,  sono tutti approcci al reale che fanno intendere come per loro niente dovrebbe essere dirimente a questo mondo, che ogni differenza e ingiustizia latente e che tutto deve essere “uguagliato” 
Quello che e importante sottolineare e che questa gente si e persa per strada concetti come persona umana e dignità umana introdotti nella storia dalla chiesa, e l'uomo che ne risulta e solo una singolarità senza importanza, che acquista importanza solo nella “moltitudine” quando definisce schemi sociali o problematiche sociali
("C'e una frase che ricordo dal film amistat di spilberg “per alcuni uomini lo schiavismo e la casa piu odiata in assoluto, tranne che per lo schiavo stesso").
E pensiamo purtroppo che in questo crinale c'e già finita parte della chiesa stessa, protestanti e anglicani in primis e quella parte della chiesa cattolica che si rifà alla teologia della liberazione
E da questo “brodo” che sono nate tutte le ideologie moderne il liberismo che nella disumanizzazione dell'uomo e degenerato nel capitalismo il socialismo che nella disumanizzazione dell'uomo e degenerato nello statalismo, sono tutte forme di autoritarismo che prive di barriere morali non possono in ogni situazione che pendere verso l'estremo di ogni cosa (immigrazione gender femminismo )
femminismo molestie, ecc. sembrano evocare un nuovo puritanesimo ma non potendosi ancorare ad alcuna morale quello che rimane e solo maniacale formalismo e basta 
E sparito (e non possiamo certo aspettarcelo da questa gente) il caro e vecchio “buon senso”
Abbiamo passato un secolo a dividerci in politica tra fascisti o destra conservatrice (male, malattia ) e sinistra massimalista e rivoluzionaria (bene, cura)
e viceversa
ma ora dovremmo renderci conto che e quella la sorgente che va seccata
per quanto mi riguarda..... viva l'ancien regime   

Offline Rivarol

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Re:La Questione Maschile va risolta da sola?
« Risposta #14 il: Gennaio 21, 2018, 17:48:23 pm »
In sostanza, per riallacciarmi anche agli interventi di Vicus e joani, credo sia fondamentale capire - almeno a mio modo di vedere - che l'anticapitalismo non è un copyright comunista, così come l'antimodernismo non lo è fascista. La società di oggi ci pone, anche in quanto uomini (nel senso di maschi), di fronte a delle realtà che sono evidenti in tutta la loro tragicità. O si va oltre certi steccati ideologici (che, tra l'altro, non sono che meri strumenti di propaganda ormai) oppure non credo si possa fare molta strada.