Red ritengo quanto hai esposto poco convincente,mi sembra una forzatura il tuo discorso.
Rimango della mia.
Comunque,a parte il confronto tra legittime differenze di vedute,ci tenevo a specificare che non appoggio minimamente CERTI modi di protestare distruttivi e vandalici mentre apprezzo le proteste serie dove chi non c'entra niente non viene coinvolto.
Il mio è stato un tentativo di andare oltre la superficie, un tentativo di ragionare un pò sulla sostanza. Non è riuscito, pazienza, ma ci vuole anche impegno e non sempre se ne ha voglia.
Per stare più terra-terra, tu mi hai detto che le proteste oggi ci sono eccome, e mi hai citato la val di susa e i centro sociali.
Ora, io domando se quello della val di Susa è il problema principale che ha oggi l'Italia, ti domando se ha un senso quella protesta, ti domando se davvero risolva qualche problema.
Poi mi dici che ci sono i centri sociali, ed io, (sempre molto civilmente) domando se le loro proteste servono e a cosa cappero servono.
Vorrei ricordare che ad esempio oggi in Itlaia c'è il problema
dello schiavismo, della gente che non arriva a fine mese, c'è il problema dei
giovani senza un futuro, c'è il problema delle
pensioni troppo basse, il problema di una ormai
inesistente ridistribuzione del reddito; domando chi protesta per questo.
Ma mi rispondo da solo: nessuno.
Io dico che negli anni 70 (non nel 68, si badi), ci sarebbero stati sommovimenti popolari per molto meno. Ma i sommovimenti (le sommosse) li fanno i giovani, non i cinquantenni. E i giovani oggi sembrano intorpiditi, spaventati, con troppi altri problemi nella testa (le donne che non ci stanno, il neofemminismo, la mancanza di prospettive, etcetera. ....Rinunciano, sapendo già che non ce la possono fare).
Questo dico. Sono esagerato? io credo di no, Anzi ne sarei sicuro al 90% circa.
Così è, secondo me.