Autore Topic: Il paradosso dell'uguaglianza: piu' uguaglianza = meno donne nelle scienze  (Letto 3766 volte)

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Offline TheDarkSider

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Ecco un'ottima ricerca universitaria, passata sotto silenzio dalla patetica stampa nostrana, che rivela "scoperte" sulla diversita' tra natura maschile e femminile da sempre note a chi si occupa di QM e a tutte le persone di buon senso.

In sintesi: due ricercatori dell'Universita' del Missouri hanno "scoperto", in base a dati reali, che le ragazze sono piu' portate verso le materie linguistiche mentre i ragazzi verso le materie matematiche, e questa naturale dicotomia di attitudini e interessi porta a una ovvia divaricazione delle scelte in materia di percorso universitario e di carriera lavorativa.

E fin qui siamo nel regno delle banalita' piu' scontate, anche se queste banalita' sono ferocemente negate dalla idelogia nazifemminista imperante. Ma questa ricerca fa un ulteriore, curiosa, scoperta: piu' una societa' insiste sull'uguaglianza di genere, come ad es. le societa' scandinave, piu' le scelte tra maschi e femmine si divaricano perche' le femmine sono piu' libere di seguire i loro veri gusti e preferenze.
A questo apparente cortocircuito delle societa' dell'uguaglianza e' stato dato il nome espressivo di "paradosso dell'uguaglianza".


Che aggiungere? Da persona che vive nel mondo, la differenza di preferenze e attitudini tra maschi e femmine e' cosa banale e ovvia. Basta vedere, ad es., i programmi della TV generalista dedicati alle femmine, che sono spazzatura sensazionalista e strappalacrime indigeribile per ogni uomo dotato di rispetto di se' stesso. Ma basta anche aver avuto a che fare nella vita di tutti giorni con maschi e femmine per aver riscontrato che, in media, le femmine sono piu' emotive e loquaci, mentre i maschi piu' razionali e misurati nelle parole.
Piu' interessante piuttosto e' il paradosso dell'uguaglianza. Avendo io la fortuna di fare la spola tra l'Italia, paese occidentale sviluppato, e la Thailandia, paese in cui c'e ancora piu' poverta' e, soprattutto, molto meno welfare che in Italia, posso confermare questo paradosso: nei paesi piu' poveri, la gente sceglie percorsi di studi e di lavoro in base alle prospettive concrete di reddito, piuttosto che ai gusti personali, perche' se sei povero i soldi ti servono e pure alla svelta anche solo per evitare che il papa' muoia perche' non si puo' permettere le cure in ospedale, ad esempio.


« Ultima modifica: Marzo 07, 2018, 12:49:53 pm da TheDarkSider »
"Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti."
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Offline TheDarkSider

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Ecco l'articolo dell'Univesita' del Missouri che parla della ricerca:


I paesi con una maggiore parità di genere hanno una percentuale inferiore di laureate in STEM femminile, secondo gli studi MU.
MU News Bureau | MU News Bureau
5-6 minuti
I risultati potrebbero contribuire a perfezionare gli sforzi educativi e le politiche rivolte alle ragazze e alle scienze, alla tecnologia, all' ingegneria e alla matematica.

14 febbraio 2018

Contatto/e della storia:
Jeff Sossamon, sossamonj@missouri.edu,573-882-3346

COLUMBIA, Mo. La sottorappresentazione di ragazze e donne nei settori della scienza, della tecnologia, dell' ingegneria e della matematica (STEM) avviene a livello globale. Anche se attualmente le donne sono ben rappresentate nelle scienze della vita, continuano ad essere sottorappresentate nelle scienze inorganiche, come l' informatica e la fisica. Ora, i ricercatori dell' Università del Missouri e della Leeds Beckett University nel Regno Unito hanno scoperto che, mentre le società diventano più ricche e più uguali di genere, le donne sono meno propense ad ottenere la laurea in STEM. I ricercatori lo chiamano un "paradosso dell' uguaglianza di genere". I ricercatori hanno anche scoperto una differenza sessuale quasi universale nei punti di forza e debolezza accademici che contribuisce al gap STEM. I risultati dello studio potrebbero aiutare a perfezionare gli sforzi educativi e le politiche volte a incoraggiare le ragazze e le donne con i loro punti di forza nella scienza o nella matematica a partecipare ai campi STEM.

I ricercatori hanno scoperto che, in tutto il mondo, i punti di forza accademici dei ragazzi tendono ad essere in scienze o matematica, mentre i punti di forza delle ragazze sono in lettura. Gli studenti che hanno punti di forza personali nella scienza o nella matematica sono più propensi a entrare nei campi STEM, mentre gli studenti con la lettura come forza personale sono più propensi a entrare nei campi non-STEM, secondo David Geary, Curator Professor of Psychological Sciences del MU College of Arts and Science. Queste differenze sessuali nei punti di forza accademici, così come l' interesse per la scienza, possono spiegare perché le differenze sessuali nei campi STEM è stato stabile per decenni, e perché gli attuali approcci per affrontarle sono falliti.

Abbiamo analizzato i dati su 475.000 adolescenti in 67 paesi o regioni e abbiamo scoperto che, mentre i risultati di ragazzi e ragazze in soggetti STEM erano sostanzialmente simili in tutti i paesi, la scienza era più probabile che fosse il miglior soggetto dei ragazzi ", ha detto Geary. Le ragazze, anche quando le loro capacità nella scienza erano pari o superiori a quelle dei ragazzi, spesso erano più propense ad avere una migliore comprensione generale nella lettura, che si riferisce ad una maggiore abilità in soggetti non STEM. Di conseguenza, queste ragazze tendevano a cercare altre professioni non collegate ai campi STEM.

Sorprendentemente, questa tendenza è stata più accentuata per le ragazze e le donne che vivono in paesi con una maggiore parità di genere. Gli autori lo chiamano un "paradosso dell' uguaglianza di genere", perché i paesi lodati per i loro alti livelli di uguaglianza di genere, come Finlandia, Norvegia o Svezia, hanno relativamente poche donne tra i loro laureati STEM. Al contrario, i paesi socialmente più conservatori come la Turchia o l' Algeria hanno una percentuale molto maggiore di donne tra i laureati STEM.

Nei paesi con una maggiore parità di genere, le donne sono attivamente incoraggiate a partecipare allo STEM, ma perdono più ragazze a causa dei loro punti di forza accademici personali ", ha detto Geary. Nei paesi più liberali e ricchi, le preferenze personali sono espresse con maggiore forza. Una conseguenza è che le differenze di genere nei punti di forza e negli interessi accademici diventano sempre più grandi e hanno un' influenza maggiore sui collegi e sulle scelte di carriera che nei paesi più conservatori e meno ricchi, creando il paradosso dell' uguaglianza di genere ".

La combinazione di punti di forza accademici personali nella lettura, minore interesse per la scienza e maggiore sicurezza finanziaria spiega perché così poche donne scelgono una carriera STEM in nazioni altamente sviluppate.

Le carriere STEM sono generalmente sicure e ben retribuite, ma i rischi di non seguire questo percorso possono variare ", ha detto Gijsbert Stoet, professore di Psicologia all' Università Leeds Beckett. Nei paesi più ricchi in cui ogni scelta di carriera è relativamente sicura, le donne possono sentirsi in grado di fare scelte basate su fattori non economici. Al contrario, nei paesi con minori opportunità economiche o in cui l' occupazione potrebbe essere precaria, una carriera ben retribuita e relativamente sicura può essere più attraente per le donne ".

I risultati di questo studio potrebbero aiutare gli interventi mirati a renderli più efficaci, dicono i ricercatori. I responsabili politici dovrebbero riconsiderare il fallimento delle politiche nazionali concentrandosi sulla riduzione dello squilibrio di genere nello STEM, aggiungono i ricercatori.

Lo studio,"Il paradosso della parità di genere nell' educazione allo STEM", è stato pubblicato in Scienze Psicologiche.

Nota dell' editore: Per ulteriori informazioni su questa storia, si veda:"La sorpresa della parità di genere rivelata dalla ricerca dell' Università Leeds Beckett", e il video:"Il paradosso della parità di genere nell' educazione allo STEM".

Tradotto con www.DeepL.com/Translator
Articolo originale https://munews.missouri.edu/news-releases/2018/0214-countries-with-greater-gender-equality-have-lower-percentage-of-female-stem-graduates-mu-study-finds
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Offline Vicus

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E' anche una questione di conformazione cerebrale: il cervello maschile è più specializzato, quindi naturalmente più portato nelle scienze astratte. Spingere le donne a occuparsi di matematica è un tipico esempio di ideologia che forza la natura, senza con elevati costi sociali ed economici e senza alcun beneficio dimostrato.

Attendiamo comunque fiduciosi un programma di "pari opportunità" per professioni nell'ingegneria e nella ricerca scientifica, a suon di quote rosa e privilegi economici come quello delle FFAA.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline TheDarkSider

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Attendiamo comunque fiduciosi un programma di "pari opportunità" per professioni nell'ingegneria e nella ricerca scientifica, a suon di quote rosa e privilegi economici come quello delle FFAA.
Infatti il lato grottesco di questa ricerca e' che gli accademici, lungi dal prendere atto che le donne le carriere scientifiche non le vogliono intraprendere per una pura questione di volonta' personale, insistono nel voler forzare le donne a una scelta che non vogliono fare.

Questi sono i brani dell'articolo che trattano di questo:
Citazione
I risultati di questo studio potrebbero aiutare gli interventi mirati a renderli più efficaci, dicono i ricercatori.
I risultati potrebbero contribuire a perfezionare gli sforzi educativi e le politiche rivolte alle ragazze e alle scienze, alla tecnologia, all' ingegneria e alla matematica.
:doh: :doh:



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Piu' interessante piuttosto e' il paradosso dell'uguaglianza. Avendo io la fortuna di fare la spola tra l'Italia, paese occidentale sviluppato, e la Thailandia, paese in cui c'e ancora piu' poverta' e, soprattutto, molto meno welfare che in Italia, posso confermare questo paradosso: nei paesi piu' poveri, la gente sceglie percorsi di studi e di lavoro in base alle prospettive concrete di reddito, piuttosto che ai gusti personali, perche' se sei povero i soldi ti servono e pure alla svelta anche solo per evitare che il papa' muoia perche' non si puo' permettere le cure in ospedale, ad esempio.

Infatti già diversi anni fa, vecchi quemmisti come Silver, evidenziavano che la c.d. "uguaglianza" produce un effetto contrario a quello sperato dalle femministe e dai loro numerosissimi servi di sesso maschile.


http://questionemaschile.forumfree.it/?t=780616&st=15

Citazione
silverback
view post Inviato il 22/3/2004, 03:22


In bambini e bambine vi è il germe innato della differenza sessuale.
Ma l'idea che sia la disposizione genetica che spinge a selezionare gli stimoli dell'ambiente secondo il ruolo sessuale, contraddice la tesi molto popolare e in voga non solo fra le femministe, ma anche presso molti e stimati ambienti scientifici, secondo la quale la differenza sessuale è frutto esclusivamente dell'ambiente culturale, il prodotto di una secolare educazione agli stereotipi.
I dubbi intorno a questa concezione sociogenetica hanno cominciato ad addensarsi in seguito all'esperienza di asili alternativi sorti dopo il '68.
All'epoca, molte giovani coppie di genitori decisero di rompere con i ruoli sessuali tradizionali impartendo ai figli un'educazione non repressiva e sessualmente neutra.
L'idea era che le differenze tra maschi e femmine sarebbero andate così via via scomparendo, anzi non sarebbero sorte affatto.
In Germania, tra le varie iniziative, vi fu l'organizzazione di asili autogestiti da cooperative di genitori, che furono battezzati "Tante-Emma-Laden", le botteghe della zia Emma.
In questi Kinderladen o botteghe dell'infanzia, si cercò di praticare una cultura della non-violenza e di favorire l'affermarsi di comportamenti solidali e reciproci.
I promotori dei Kinderladen intendevano soprattutto mettere in discussione i tradizionali ruoli sociali, per cui, per esempio,le bambole erano tabù per le femmine.
Gli psicologi Horst Nickel e Ulrich Schmidt Denter, all'epoca ricercatori presso l'Università di Dusselfort, ed essi stessi simpatizzanti di un'educazione antiautoritaria, si prefissero di documentare il progetto dei Kinderladen dal punto di vista scientifico.
Misero quindi a confronto lo sviluppo di circa 400 bambini in età compresa fra i tre e i cinque anni provenienti in parte da scuole tradizionali e in parte da quelle alternative.
In un primo momento, i rilevamenti sembrarono confermare le aspettative: le attività di gioco nei Kinderladen palesavano una minore tendenza alla conflittualità.
Ma la ragione era che, in caso di contrasto, le bambine cedevano subito, senza colpo ferire.
Si scoprì così che le differenze comportamentali erano ancora più pronunciate nei bambini cresciuti nelle antiautoritarie "botteghe di zia Emma", i quali si avvicinavano agli stereotipi sessuali più dei bambini educati tradizionalmente.

I maschi erano più aggressivi e inclini all'uso della forza e le femmine più paurose e portate a cedere ai maschi in situazioni di esasperata competizione.
Le femmine imparavano a "difendersi" solo verso i cinque anni.
La conclusione fu scoraggiante: gli stereotipi che gli studiosi si aspettavano di trovare negli asili tradizionali erano ancora più "ingombranti" nei Kinderladen alternativi.
Successive ricerche hanno avvalorato i dubbi sulla tesi sociogenetica della differenza sessuale.
L'educazione agli stereotipi maschio-femmina durante i primi anni di vita non è mai tanto sistematica da spiegare l'insorgere di comportamenti specifici solo attraverso la socializzazione.
Questo vale in maggior misura per le categorie "autoaffermazione e aggressività", dove le differenze di comportamento vanno ben al di là di quanto possa incidere l'esempio trasmesso quotidianamente dai genitori.
Con buona pace delle femministe e relativi seguaci maschi.

Offline freethinker

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Diventerà obbligatorio per gli asili fornire alle bambine trenini e meccano  :lol:
Those who would give up essential liberty to purchase a little temporary safety deserve neither liberty nor safety.
Benjamin Franklin, Historical Review of Pennsylvania, 1759

Offline Vicus

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Alla Montessori (frequentata da molti figli di femministe) i giochi sono già per lo più unisex.
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Offline Red-

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E' una fortuna non essere nati in questo secolo.
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline Sardus_Pater

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Alla Montessori (frequentata da molti figli di femministe) i giochi sono già per lo più unisex.

Le femministe hanno misinterpretato il metodo Montessori :shifty: .
E comunque i giochi Montessori son grosso modo gli stessi da prima della Grande Guerra del '15-'18 :ohmy: .
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Offline catoblepa

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Re:Il paradosso dell'uguaglianza: piu' uguaglianza = meno donne nelle scienze
« Risposta #9 il: Maggio 08, 2018, 17:49:43 pm »
Secondo me è più una conseguenza delle diverse strategie sessuali di maschi e femmine.
Pur non negando certe differenze cognitive, c'è da considerare che gli uomini sono costretti dalla necessità economica a scegliere facoltà scientifiche sia in Occidente che nel Terzo Mondo. Le donne scandinave non hanno questa necessità perché possono ricorrere a una rete sociale di sicurezza che permette loro di fare la maestra d'asilo o la bibliotecaria senza finire disoccupate o in povertà. Gli uomini occidentali scelgono ingegneria piuttosto che informatica perché sanno che se vogliono trovarsi una compagna, a meno di non essere eccezionalmente belli, devono essere i provider, cioè quelli che guadagnano di più nella coppia. Una donna invece non ha questa necessità. Può anche essere disoccupata, sottoccupata o lavorare a salario minimo e trovare un compagno comunque.

Online Frank

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Re:Il paradosso dell'uguaglianza: piu' uguaglianza = meno donne nelle scienze
« Risposta #10 il: Maggio 08, 2018, 19:26:46 pm »
catoblepa

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Pur non negando certe differenze cognitive, c'è da considerare che gli uomini sono costretti dalla necessità economica a scegliere facoltà scientifiche sia in Occidente che nel Terzo Mondo.

Sì, è indubbio, ma c'entrano anche e soprattutto le cosiddette differenze di genere.