Dialoghi > Verso una Nuova Alleanza

Andare oltre il mito della purezza

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Animus:

--- Citazione da: bhishma - Maggio 29, 2010, 01:09:32 am ---concordo: l' uomo è misura di tutte le cose.

a tangente del discorso sui dualismi come concepiti in occidente e conseguente logica, inserisco  qualche link su alcune  tendenze moderne del pensiero occidentale:

http://it.wikipedia.org/wiki/Logica_fuzzy

http://it.wikipedia.org/wiki/Paradosso_del_gatto_di_Schr%C3%B6dinger

http://it.wikipedia.org/wiki/Teorema_di_incompletezza_di_G%C3%B6del
 


--- Termina citazione ---
Hem...
Intanto l'inventore della logica fuzzy, Lotfi Zadeh, non è occidentale, ma medio orientale/asiatico (Iran), ed infatti il successo maggiore di questo tipo di logica si ha avuto in Giappone, e poi l'Occidente non ha concepito i concetti inerenti alla meccanica quantistica, ma ha semplicemente scoperto, dopo 2.500 anni di formulazioni teoriche errate, che il mondo, la realtà fisica, funziona secondo una logica che stride con quella occidentale (da qui, "il paradosso"), e che invece aveva formulato il Buddha..

:)


Dal punto di vista del Buddhismo, la meccanica quantistica suscita un interesse particolare, non credi? Alcuni fisici dicono che il mondo sia una fluttuazione della vacuità, come dire una cena gratuita… E’ interessante come le stesse intuizioni saltino fuori sia osservando il mondo esterno attraverso un telescopio o un microscopio, sia osservando il mondo interiore attraverso la meditazione. Questa visione coincide totalmente con quella buddhista: 2500 anni fa il Buddha disse “la forma è vacuità, la vacuità è forma. Forma e vacuità non possono essere separate”. Oggi i praticanti della Via di Diamante potrebbero esprimere questa verità in questo modo: se niente è presente, diciamo che è l’essenza simile allo spazio della mente. Se qualcosa appare, sia al livello esterno che interiore, è il libero gioco della mente. Il fatto che possano apparire entrambe le esperienze ne è la sua espressione illimitata.

Alain Aspect ha dimostrato il principio di “non località” nel mondo quantistico. Le particelle possono comunicare istantaneamente, e lo scambio di informazioni avviene senza alcun intervallo temporale. Tu consideri il suo famoso esperimento anche come una prova delle verità buddhiste…
Scoperte come queste rimuovono le abitudini dualistiche; aggiungono una dimensione liberatrice e inclusiva alla visione discriminante ed esclusiva necessaria alla sopravvivenza, secondo cui viene presa in considerazione solo una possibilità.

C’è anche un’altra conclusione scientifica fondamentale che sembra familiare al Buddhismo... Prima dell’osservazione, il gatto di Schrödinger non è né vivo, né morto, o per meglio dire potrebbe essere sia vivo che morto. In qualsiasi modo la vediamo, il fatto è che la natura di ogni cosa non può essere determinata in se stessa, indipendentemente dall’osservatore. L’osservatore o i metodi di osservazione influenzano il risultato dell’osservazione.

http://www.buddhism.it/shop/bo6-1.html



Benché le scienze della vita e la scienza cognitiva siano il più intimo punto di contatto fra buddismo e scienza per quanto riguarda le ricerche dettagliate, il buddismo può avere una grande importanza anche a un livello più fondamentale, epistemologico. La raffinatezza filosofica delle concezioni buddiste in merito alla natura della realtà, alla percezione e alla logica è tanto profonda quanto la sua base di osservazioni dell'esperienza umana. La tradizione buddista comprende varie nozioni, come identità designata, generazione codipendente e vacuità, che non hanno analogo nell'eredità filosofica dell'Occidente.

La fisica moderna è forse il luogo dove questo secondo tipo d'incontro è più visibile. Nella fisica è in corso una rivoluzione concettuale legata ai cosiddetti tentativi di unificazione, che mirano a mettere in rapporto il minuscolo universo della meccanica quantistica con quello della macrofisica e della gravitazione. Come si sa, tali ricerche hanno spalancato abissi epistemologici, legati, per esempio, alla non-località, all'origine dell'universo e al ruolo dell'osservatore. Filosofi della scienza e fisici hanno trovato gli scambi concettuali ed epistemologici con il buddismo potenzialmente preziosi. Si veda, a questo proposito l'articolo di copertina del numero di gennaio 1999 di GEO Magazine.

http://www.alberosacro.org/buddhismoescienza.htm


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