Gli euroburocrati sono riusciti a condizionare ogni cosa, ma non dobbiamo permetter loro di arrivare a privarci della libertà.
Qui l'intenzione è chiara: vogliono arrivare a stroncare sul nascere qualsiasi voce dissidente e avere soltanto loro, il monopolio della (dis)informazione.
Sono sempre più convinto che un numero crescente di popoli europei si stia rendendo conto che, dopo aver combattuto e percorso ciascuno a suo modo, una strada lunga e difficile per giungere alla propria libertà, ora corrono il rischio di vedersela togliere... per via amministrativa! L'unico modo per combattere questo stato di cose è proprio la rete: fino a ieri si potevano cambiare le cose facendo le rivoluzioni e le guerre, oggi le rivoluzioni e le battaglie si combattono su internet.
Logico che questo faccia paura...
A modo mio in questa vicenda leggo i prodromi di un metodo o dottrina demagogica tipica del progressismo imperante quello SORO
ZISTA per capirci, mi riferisco al famigerato politicamente corretto
Il politicamente corretto e quella cosa che direttamente o indirettamente riesce a condizionare tutto quanto e espressione del libero pensiero, soprattutto quello che circola ai piani alti del potere; politico, economico, finanziario, mediatico e purtroppo ultimamente anche religioso
Non e una questione di sistemi di valori contrapposti (??!! ) ma PURA FAZIOSITA' all'opera
Grazie a un bizantinismo fanatico mirato alla sola FORMA del linguaggio e l’uso che uno fa delle PAROLE questa gente riesce a mettere in atto una specie di censura delle opinioni, (variante laicista della vecchia inquisizione)
chiunque sia semplicemente radicale o intransigente nelle proprie idee diventa un PREVENUTO E INTOLLERANTE quindi un soggetto potenzialmente OSTILE alla società
alcuni esempi dei moltissimi che si possono fare riferiti all’aria che si respira tra chi fa politica o informazione ufficiale:
- Non e piu possibile esprimere critiche anche forti al popolo israeliano, che subito ci si ritrova obbligati alla “moderazione” alla rettifica per non essere subito accusati e
denunciati di antisemitismo, negazionismo, shoah ecc
- Non e più possibile esprimere critiche anche forti al mondo omosessuale che ci si ritrova subito obbligati alla “moderazione” alla rettifica o addirittura alle scuse per non
essere accusati e denunciati di omofobia, intolleranza ecc
- Non e più possibile esprimere critiche anche forti all’immigrazione che ci si ritrova subito obbligati alla “moderazione” all’autocensura per non essere accusati e denunciati
di razzismo xenofobia ecc
- Non e più possibile esprimere critiche anche forti al mondo femminile che ci si ritrova subito obbligati alla rettifica e alle scuse “obbligate” per non essere accusati e
denunciati di maschilismo misoginia ecc
- Non e più possibile esprimere critiche anche forti al mondo occidentale che ci si ritrova subito obbligati alla “moderazione” per non essere accusato e denunciati di
populismo di fascismo di oscurantismo ecc
- Non e piu possibile esprimere critiche anche forti “all’innominabile” ideologia comunista al suo vero passato, che ci si ritrova oggetto di demonizzazione con magari
l’aggiunta di “ritorsioni personali” dei centri sociali
- altro …….
In questo modo e con questa subdola e infame logica si riesce a imporre in modo trasversale un linguaggio “corretto” o “moderato” che per sua natura estromette tutte le posizioni che sono radicali o di principio in quanto non più compatibili con la comunicazione “ufficiale” e quindi di fatto non più esprimibili
Contesto diverso, diversa situazione, ma stessa
logica di fondo nel caso in questione che riguarda internet
Qui il formalismo bigotto e fazioso prende a pretesto questioni di diritti e copyright per produrre la stessa censura o oscuramento su ogni istanza culturale che via internet osi attaccare l’egemonia dominante del pensiero unico
Anche a me non risulta credibile una censura totale del mondo internet , ma se c’e un risultato che otterranno sarà e di confinare sempre più ai margini (deep web , dark web) la controinformazione al regime, allontanandola sempre più dai piani alti dell’informazione di massa (tv, giornali)