Autore Topic: Solidarietà femminile? Latitante se sei mamma  (Letto 994 volte)

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Solidarietà femminile? Latitante se sei mamma
« il: Maggio 23, 2010, 21:16:59 pm »
estratto da L'Unità, si parla di madri lavoratrici e di solidarietà femminile.


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http://www.unita.it/news/italia/98936/solidariet_femminile_latitante_se_sei_mamma

[...]

Né mi spiego come le principali accusatrici delle mamme lavoratrici siano donne. Donna la rampante sostituta di Emanuela, donne le onorevoli progressiste purché “not in my backyard”, quasi che i figli fossero pericolose scorie nucleari.
Quelle a loro volta con figli, in una guerra tra povere dove il nemico non è lo Stato che non fornisce adeguate politiche per l'infanzia, le pari opportunità e il reinserimento delle lavoratrici (dagli asili nido ai congedi parentali effettivamente fruibili anche dal padre), bensì l'”altra”, la rivale, la titolare di una scrivania da occupare. Quelle senza figli perché se loro non li hanno avuti (per caso o per scelta) e si sono concentrate sulla professione, le altre facciano viceversa senza rompere le scatole. Quelle che fanno le casalinghe perché se a loro è toccato così, non è giusto che altre abbiano miglior sorte.

Ha purtroppo ragione Emanuela: prima del rispetto dei diritti, manca il rispetto. Di scelte che non si condividono.
Ma latitano anche la solidarietà femminile, il coraggio di sfidare i veri poteri, la generosità di concedere ad altre quel doppio ruolo che a se stesse è stato precluso, la lucidità di ammettere che si può essere buone madri lavorando con passione come è vero il contrario.


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Io ho riposto le mie brame nel nulla.
(Stirner , L'Unico e la sua proprietà)
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Offline Rita

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Re: Solidarietà femminile? Latitante se sei mamma
« Risposta #1 il: Maggio 23, 2010, 21:46:20 pm »
verissimo, mica solo per le donne in carriera, anche al semplice livello di segretarie, le lotte fra paria sono, purtroppo, all'ordine del giorno.

Io ricordo anche che dovette intervenire uno dei capi per far rispettare il principio che chi è mamma e chiede un permesso perchè il figlio sta male ha più diritto di chi il permesso lo chiede perchè deve andare in palestra ( è successo realmente che una collega si andasse a lamentare perchè per sostituire la collega che era dovuta andare a casa perchè il figlio stava male, aveva dovuto rinunciare alla palestra).

E' anche vero che dall'altra parte della bilancia ho anche visto donne che si assentavano non per reale necessità, ma per eccesso di mammismo. Per esempio una collega che chiedeva permessi per andare ad accompagnare il figlio (ormai sedicenne) alla partenza della gita scolastica.
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli