Sul tramonto dell'OccidenteLo stato di salute di una civiltà si misura dalla vitalità dei suoi
memi fondatori, che in quella giudaico-cristiana corrispondono principalmente
all’umiliazione e al
risentimento, i sentimenti originari degli schiavi sui quali essa è stata fondata.
E’ questo ciò che conta, e non v'è dubbio che le traversie delle vittime di ogni epoca, umiliati prima, risentiti dopo, diverranno i carnefici dell’epoca successiva, producendo a loro volta, nuove vittime, nuove umiliazioni e risentimento, alimentando e riproducendo il ciclo.
Sono questi
geni, che continuando a perpetuarsi attraverso le generazioni, preservano la civiltà dall’implosione e ne alimentano la storia.
Accade sempre più spesso di leggere in questo preciso momento storico, delle analogie con la caduta dell’impero romano, ma, se da una parte si deve riconoscere ciò che è uguale, dall'altra, si deve anche riconoscere ciò che è diverso: L'impero romano crollò perché vennero meno i sentimenti che stavano alla base della sua fondazione, che non erano certamente quelli che stanno alla base della nostra civiltà.
Ovvero, la volontà di potenza romana, la Vir, la volontà di grandezza!
Infatti crollo in quanto ne subentrarono altri, quelli cristiani appunto, la volontà ... di bassezza! - l'umiliazione eretta a virtù,
l'umiltà, e il risentimento rinominato ... diritto d'uguaglianza.
La tenuta della ns. civiltà va dunque valutata secondo la forza di questi sentimenti, e non secondo altri che per noi non sono fondatori. E' vero che ci sono invasioni barbariche, ma, finché i sentimenti reggono, finché esiste la maniera di alimentarli, con alti e bassi, significa che l’ultimo atto non è ancora concluso.
Certo, dopo aver consumato le differenze inerenti alla razza, quelle riguardanti la classe e il censo, il pericolo di consumare anche quelli di genere, per ritrovarsi poi, avendo bruciato tutto, senza più combustile (ossia
differenziale), appare un pericolo reale.
La domanda da un milione di euro è infatti se prevarrà l’apatia o il rancore ... chi vincerà?
Una vince, l'altra perde.
Per fortuna, le forze evangeliche-globalizzatrici occidentali innescano nuovi, e antichi conflitti, di civiltà, di religione, economici, etc.
Non sarei quindi così pessimista.
Perché finché si odia … c'è speranza.
AnimusP.S.
Scritto da cani.
Siamo a Natale, e oggi siamo buoni.
Manca la giusta ispirazione.