Nietzsche su Eraclito e contro (gli altri) filosofi
Mi chiedete tutto quel che è idiosincrasia nei filosofi … Per esempio la loro mancanza di senso storico, il loro odio per l’idea stessa di divenire, il loro egizianesimo. Credono di rendere onore a una cosa destoricizzandola, sub specie aeterni -, quando di essa ne fanno una mummia.
Tutto quel che i filosofi hanno avuto tra le mani per millenni, erano concetti mummificati; dalle loro mani non sortì vivo nulla di reale.
Questi signori idolatri del concetto, quando adorano, uccidono, impagliano, diventano un pericolo mortale per ogni cosa. La morte, il mutamento, la vecchiaia, così come la procreazione e la crescita, per loro sono obiezioni, addirittura confutazioni.
Ciò che è, non diviene; ciò che diviene, non è …
...
Essere filosofi, essere mummie, rappresentare il monotono-teismo con mimica da becchini! - E soprattutto via dal corpo, questa miserevole idée fixe dei sensi! Affetto da tutti i possibili errori della logica, confutato, persino impossibile, eppure
tanto sfrontato da atteggiarsi come reale!
...
Metto da parte, con sommo rispetto, il nome di Eraclito.
Se il restante popolo dei filosofi rigettava la testimonianza dei sensi, perchè questi indicavano molteplicità e cambiamento, egli rifiutava la loro testimonianza perchè essi mostravano le cose come se avessero durata e unità.
Anche Eraclito fece torto ai sensi. Essi non mentono nè nel modo che credevano gli Eleati, nè in quello che credeva lui- in generale essi non mentono. E' soltanto quel che noi facciamo della loro testimonianza che introduce in essi la menzogna, per esempio la menzogna dell'unità, la menzogna della causalità, della sostanza, della durata...
La "ragione" é la causa del nostro falsificare la testimonianza dei sensi.
In quanto essi ci mostrano il divenire, lo scorrere, il cambiamento, non mentono...
Ma Eraclito avrà ragione in eterno nell'affermare che l'essere é una vuota finzione.
Il mondo "apparente" é l'unico mondo: il "vero mondo" é solo un'aggiunta mendace...
Crepuscolo degli idoli - F.Nietzsche