Sulle riviste femminili - la fenomenologia dell'invidia
Le riviste femminili, se da una parte sembrano inoculare il germe dell'invidia, dall'altra, evidenziandone poi le calamità degli invidiati, l'appagano.
Le fanno star bene.
Si cadrebbe pero' in un grosso errore se si pensasse il fenomeno come alla solita "operazione manipolatrice dall'alto" senza vedevi l'esistenza di una corrispondente richiesta/bisogno dal "basso".
"Anche i ricchi i piangono", è stata (nel mondo) la telenovelas più famosa di tutti i tempi, seguita manco a dirlo, esclusivamente da un pubblico di sole donne..
Infatti, in un esperimento ideale, mette in una sala d'aspetto, dal dentista come dalla parrucchiera, oggi come nel secolo scorso, riviste scientifiche, di motori, e di gossip, pensate davvero che le donne opterebbero per le prime due, e snobberebbero la terza?
Vale la legge del mercato, si impone quello che riscuote maggior interesse, fallisce ciò che viene respinto.
E del resto, se fosse per gli interessi di un gruppo, di una lobby o della società tutta, perchè con gli uomini questo presunto "lavaggio del cervello" non funziona altrettanto bene?
Nossignori, la teoria del complotto, della manipolazione, non regge....
Se Freud ci ha detto "quello che c'è nella mente di un uomo", confermato dalle riviste/interessi maschili, nello stesso modo, quelle femminili, ci dicono ciò che c'è nel cuore di una donna: un'invidia inappagata.
Animus