L’uguaglianza mi risulta inconcepibile
Sono nato in occidente per sbaglio, un incidente di percorso, figlio del Panta Rei,del non si può attraversare “uno stesso” fiume per due volte, avrei dovuto essere orientale.
L’uguaglianza mi risulta inconcepibile
Sbaglierebbe alla grande chi conoscendo il mio impegno contro le dottrine egualitarie, il cristianismo e tutta la sua progenie "immanente" -quello che era A(v)venire, ora lo vogliamo qui e subito - marxismo/socialismo/femminismo/omosessualismo, pensasse alle divagazioni logico-filosofiche come allo strumento ideologico per sostenere le battaglie sociali.
E’ vero il contrario.
Delle lotte sociali mi interessa meno che del segno uguale.
E' quello che mi infastidisce veramente.
A=B, A=A persino.
Certo, voi occidentali, figli di Parmenide e di tutti gli omo-sessuali a seguire che hanno fatto scuola - Socrate, Platone, fino a Gesù - non potete capirlo, sembra qualcosa più grande di voi, scimmie da circo ammaestrate a scavarsi la fossa da sole - "Dateci una pala, vogliamo lavorare. Un lavoro qualsiasi..." - non ci fate neanche caso.
Ma cosa starà blaterando? E' impazzito.
L’uguaglianza è “la morgue del tempo”, così, i vostri profeti-filosofi pensarono di fermarlo, di strappare il segreto dell’immortalità, di bere alla fonte della vita, e anche se non lo sapete, pure se non ci credete - l’essere scimmie comporta evidenti limiti - l’agnello sacrificale … siete proprio voi.
Ripeto per i più duri, l’uguaglianza mi risulta “inconcepibile”.
Io, sono il maschio.
Io, sono la differenza.
Animus