Commentando l'appello della Boldrini a proposito degli immigrati della nave Diciotti: "Fate almeno sbarcare LE DONNE!", ha detto:
"Dunque la talassonomia sarebbe questa: all'ultimo posto il maschio italiano, poi più su c'è la donna italiana; poi più su c'è l'immigrato di sesso maschile, infine al top la donna immigrata. Non è ancora stato previsto l'immigrato gender ma si penserà anche a lui tra non molto".
Ora si può non essere d'accordo con Fusaro (filosofo marxista ed hegeliano, come ama definirsi lui stesso), può anche piacere o meno il suo stile professorale, colto ed involuto, il suo autocompiacimento culturale, l'uso di arcaismi nel linguaggio, ma non si può non salutare con favore il suo gradito riconoscimento dell'inferiorità giuridica e culturale dell'uomo italiano, anche se viene da un uomo di sinistra. Quindi ora abbiamo, oltre a Mauro Recher e Fabrizio Marchi, anche Diego Fusaro. Abbiamo fatto il tris di sinistroidi che riconoscono l'esistenza della QM Meglio pochi che nessuno. Fusaro ha sempre sostenuto e ribadito la tesi che l'immigrazione di massa è lo strumento con il quale l'èlite del mondo globalizzato destabilizza gli stati e i popoli per creare una società liquida (open society), dominata dalla finanza e dal capitalismo. E ha perfettamente ragione. Gli manca però un tassello: anche il femminismo è il mezzo con il quale sgretolare la famiglia e favorire parimenti la stramaledetta società liquida nella quale l'individuo è soggetto ai ricatti occupazionali delle imprese non avendo più alle spalle una famiglia che lo sostiene e una volta lo sosteneva. Io dico che ci arriverà a capirlo e che poi lo dirà. E voi?