Autore Topic: La famiglia è in crisi, ma non quella dell'oligarchia  (Letto 9174 volte)

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Re:La famiglia è in crisi, ma non quella dell'oligarchia
« Risposta #30 il: Settembre 09, 2018, 21:43:17 pm »
Vuol dire che l' Italia è un paese che è stato deliberatamente raso al suolo dalla sua classe dirigente degli ultimi 25 anni.
Ci hanno svenduto a chi voleva segare le gambe a un paese concorrente per portarsi a casa la ricompensa, sotto forma di "sliding doors".
Io l' Italia di 30 anni fa me la ricordo bene, perché di anni ne ho 43, dunque, a me, da questo punto di vista, non possono fottermi.

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Re:La famiglia è in crisi, ma non quella dell'oligarchia
« Risposta #31 il: Settembre 09, 2018, 21:49:42 pm »
Vuol dire che l' Italia è un paese che è stato deliberatamente raso al suolo dalla sua classe dirigente degli ultimi 25 anni.
Ci hanno svenduto a chi voleva segare le gambe a un paese concorrente per portarsi a casa la ricompensa, sotto forma di "sliding doors".
Io l' Italia di 30 anni fa me la ricordo bene, perché di anni ne ho 43, dunque, a me, da questo punto di vista, non possono fottermi.
:clapping:
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:La famiglia è in crisi, ma non quella dell'oligarchia
« Risposta #32 il: Settembre 09, 2018, 21:51:09 pm »
Poi, dal mio punto di vista, non ha senso paragonare l' Italia di oggi a quella del rinascimento.
La Germania di oggi è forse quella di Beethoven, Schopenauer, Goethe?
A me non pare proprio.
Mi ricorda più quella degli anni 30:
https://tg24.sky.it/mondo/2018/08/28/Germania-scontri-estrema-destra-chemnitz.html

Online KasparHauser

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Re:La famiglia è in crisi, ma non quella dell'oligarchia
« Risposta #33 il: Settembre 09, 2018, 22:44:07 pm »
A proposito di Italia e di come si è traformata negli ultimi 30 anni, ho trovato interessante l'articolo di Ernesto Galli della Loggia sul corsera, di cui riporto uno stralcio:

[...]fino agli anni 80 la nostra rimase comunque una società strutturata intorno a istituzioni formative consistenti: ciascuna animata a suo modo dalla consapevolezza di avere un compito da svolgere e decisa a svolgerlo. Un compito — questo mi sembra oggi molto importante — svincolato nel suo perseguimento e per i suoi obiettivi sia dal mercato sia dai desiderata del pubblico. In questo senso, infatti, né la Chiesa, né la scuola, né l’esercito, né la televisione di Bernabei potevano certo dirsi istituzioni democratiche: tanto meno del resto pensavano di doverlo essere. Ma proprio perciò esse assolvevano un compito prezioso per la democrazia liberale. La quale, per l’appunto, sopravvive solo se esistono degli ambiti della società che non obbediscono alle sue regole. Se esistono degli ambiti, delle istituzioni, dove non vigono né il principio del consenso dal basso né la regola della maggioranza. Solo a queste condizioni, infatti, possono aversi due conseguenze decisive: da un lato la produzione di un sapere realmente libero, — fatto cioè di analisi, di idee e valori condizionati solo dalla personale ricerca della verità — e dall’altra la formazione di vere élite del merito. Solo a queste condizioni si crea un ambiente sociale e un’atmosfera psicologica dove di regola l’ultima parola non l’abbiano, da soli o coalizzati, chi alza più la voce, chi possiede più ricchezze o chi ha dalla sua il maggior numero. Un ambiente sociale e un’atmosfera dove al potere della politica e dell’economia (o della demagogia e della corruzione che sono i loro frequenti sottoprodotti) siano in grado di contrapporsi gerarchie diverse. Dove al potere della politica e della ricchezza fanno da contrappeso il condizionamento della formazione culturale, i vincoli dell’etica, il giudizio dell’opinione pubblica informata.

https://www.corriere.it/opinioni/18_settembre_09/belpaese-diventato-brutto-22c442aa-b398-11e8-98e5-ba3a2d9c12e4.shtml

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Re:La famiglia è in crisi, ma non quella dell'oligarchia
« Risposta #34 il: Settembre 09, 2018, 22:51:38 pm »
L' evoluzione o l' involuzione di una società dipendono SEMPRE dal modo in cui questa viene governata.
Se così non fosse, L' Italia nell' alto medioevo sarebbe rimasta allo stesso livello di civiltà e di sviluppo dei tempi ai quali l' impero romano era al suo massimo splendore.

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Re:La famiglia è in crisi, ma non quella dell'oligarchia
« Risposta #35 il: Settembre 09, 2018, 22:56:54 pm »
Esempio da manuale:
la Russia da Eltsin a Putin.
Il primo l'ha letteralmente rasa al suolo sotto tutti i punti di vista, il secondo l'ha fatta tornare ad essere una superpotenza, alzando notevolmente nello stesso tempo il tenore di vita della popolazione.

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Re:La famiglia è in crisi, ma non quella dell'oligarchia
« Risposta #36 il: Settembre 09, 2018, 23:02:00 pm »
Poi, dal mio punto di vista, non ha senso paragonare l' Italia di oggi a quella del rinascimento.
La Germania di oggi è forse quella di Beethoven, Schopenauer, Goethe?
A me non pare proprio.
Mi ricorda più quella degli anni 30:
https://tg24.sky.it/mondo/2018/08/28/Germania-scontri-estrema-destra-chemnitz.html
L'inciviltà è generale, ma resta il fatto che l'Italia non è quella di Leonardo. Non ci vorrebbe molto: basterebbe una scuola decente e meritocratica, l'opportunità di concretizzare le nuove idee in campo tecnologico e un sano mecenatismo in campo artistico.
Ci sono riusciti i normanni, che erano quasi dei bifolchi, e i Medici & Co. che poesie del Magnifico a parte erano semplici banchieri, oltre che la quintessenza della corruzione.
Oggi la classe dirigente è più o meno la stessa, ma con UNA differenza: non tollera la minima forma d'intelligenza e di cultura.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:La famiglia è in crisi, ma non quella dell'oligarchia
« Risposta #37 il: Settembre 09, 2018, 23:04:09 pm »
E te credo.
Un ignorante è manipolabile, una persona intelligente, colta e dotata di senso critico non lo è affatto.
Quello che ci vorrebbe è una classe dirigente che abbia come obiettivo l' interesse nazionale al posto di quello di quattro stronzi arricchiti.
Mi conforta il fatto che, da questo punto di vista, sembra che, qualche passo in avanti, dopo cinque lustri, stiamo cominciando a farlo, seppur tra mille difficoltà.
Gli stronzi sono potenti, non molleranno facilmente l'osso.
L'importante è riuscire a sfilargli totalmente il potere da sotto il culo, seppur lentamente, un pezzo alla volta.
A cominciare da università e scuola, passando dall' informazione, che è una vergogna nazionale, ecc. ecc.
Poi, una bella revoca della cittadinanza, foglio di via e sul primo aereo con un calcio in culo.

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Re:La famiglia è in crisi, ma non quella dell'oligarchia
« Risposta #38 il: Settembre 09, 2018, 23:09:36 pm »
Però in passato quest'ingoranza indotta non era necessaria. Come mai?
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Re:La famiglia è in crisi, ma non quella dell'oligarchia
« Risposta #39 il: Settembre 09, 2018, 23:15:01 pm »
Perché non c'era bisogno di indurla: i mezzi per affrancarsene li avevano in pochi.

Offline maveryx

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Re:La famiglia è in crisi, ma non quella dell'oligarchia
« Risposta #40 il: Settembre 09, 2018, 23:38:10 pm »
Pregevole disamina della realtà italiana. Articolo che merita di essere letto per intero.
In sintesi, si può dire che coglie nel segno, attribuendo la deriva dell'Italia al fatto di avere completamente tradito "se stessa" per inseguire modelli di società del tutto estranei alla sua storia e cultura, facendosi sedurre dai nuovi valori della modernità e dell'efficienza che la hanno resa arida e privata della propria identità.
"Fuggi a vele spiegate, uomo felice, da ogni genere di cultura." Epicuro

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Re:La famiglia è in crisi, ma non quella dell'oligarchia
« Risposta #41 il: Settembre 09, 2018, 23:52:16 pm »
Citazione da: gluca
Perché non c'era bisogno di indurla: i mezzi per affrancarsene li avevano in pochi.
Ci ho pensato anch'io, ma c'era comunque una cultura molto diffusa oltre che potenti dinastie rivali. Secondo me è una domanda cruciale. E credo che la risposta sia che oggi la classe dirigente è, in un modo o in un altro, di segno diabolico,* ossia fondata su:
1. Una lettura menzognera del mondo e della condizione umana, che per apparire plausibile richiede l'abbrutimento delle masse
2. Una visione antiumana (omicida), ovvero su sfruttamento e genocidio (a prescindere dall'ideologia, come abbiamo visto nel secolo scorso).
La sua genesi va cercata nel protestantesimo (prima legittimazione teorica dello sfruttamento di esseri umani), nella Massoneria (che scimmiotta valori civili ma si rifà esplicitamente a teorie aberranti e antiumane) e nella Rivoluzione Industriale in cui (questo a scuola non l'insegnano) si scontrarono due fazioni: una che voleva spremere e quindi abbrutire le categorie meno favorite, l'altra che voleva in parte destinare le nuove risorse per la loro educazione, e in un secondo momento farle partecipare ai processi decisionali.

* Il lettore di mente aperta capirà che non è la solita teoria di stampo complottistico e savonaroliano.
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Offline gluca

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Re:La famiglia è in crisi, ma non quella dell'oligarchia
« Risposta #42 il: Settembre 10, 2018, 00:07:11 am »
In altri tempi, l'evoluzione della società nel suo complesso, portava vantaggi anche per le élite, le quali avevano, quindi, interesse a promuoverla e non la vedevano come una minaccia.
Oggi, 'sti quattro scalzacani burini e cialtroni che la compongono aspirano soltanto a "Fa o' gallo 'ncoppa 'a munnezza", da una parte, perché hanno tutto, dunque non possono avere di più, dall' altra, perché, trattandosi di un' élite di qualità estremamente bassa, per svettare devono "abbassare" gli altri, i quali, in molti casi, valgono molto più di loro, che sono semplicemente individui usciti dal buco giusto.

Offline Vicus

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Re:La famiglia è in crisi, ma non quella dell'oligarchia
« Risposta #43 il: Settembre 10, 2018, 00:13:47 am »
"Fa o' gallo 'ncoppa 'a munnezza"
In ciò conformandosi al volere dei loro padrini stranieri, che li mantengono al potere purché l'Italia resti 'na munnezza.
Non è una novità, era già un tratto tipico delle piccole signorie dell'Età Moderna, ragion per cui l'unità del Paese è più fondamentale che mai (almeno per non peggiorare le cose).
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Re:La famiglia è in crisi, ma non quella dell'oligarchia
« Risposta #44 il: Settembre 10, 2018, 00:20:36 am »
Patologia atavica dell' italiano medio, tanto stupida quanto dannosa e ingiustificata.
Siamo il paese che possiede da solo il 70% di tutto il patrimonio artistico MON-DIA-LE, che ha dato i natali a Galileo, Leonardo da Vinci, Raffaello, Bramante, Bernini, Vivaldi, e potrei continuare a lungo.
Se non fosse stato per questa scemenza di considerare gli altri migliori a prescindere, in una trappola per topi come l'euro non ci saremmo mai finiti.
Per quanto mi riguarda, c'è solo una cosa, del mio paese, della quale mi vergogno, ed è la parte femminile della sua popolazione.
Delle scassacazzo inette e pretenziose come principesse sul pisello, che rappresentano l'UNICA cosa che mi fa vergognare di essere italiano.


Io non mi vergogno affatto di essere italiano: nella maniera più assoluta.
Tra l'altro, avendo avuto a che fare per lungo tempo con donne non italiane, so per certo che l'erba del vicino non è affatto più verde.

Ad esempio: io conosco ed ho conosciuto nei miei quasi 48 anni di vita, tanti rumeni,* ma non ne ricordo uno che si vergognasse delle donne rumene, ovvero le appartenenti al sesso femminile più dedite alla prostituzione sul suolo italiano (e non solo), da circa 15 anni a questa parte.

@@

* Non parliamo poi degli albanesi, che non si vergognano di niente, nemmeno del loro (recente) passato di merda.
Anzi, i suddetti sono iper-nazionalisti, al contrario degli italiani, che sono ultra-esterofili.